Nei secoli fedele

(Massimo Gramellini – corriere.it) – Montanelli sosteneva che gli italiani sognano sempre di fare la rivoluzione d’accordo con i carabinieri. Quando però sono i carabinieri a farla, la rivoluzione, significa che è diventata istituzione. E chi la contrasta non è più un conservatore, ma un reazionario. L’appuntato scelto Angelo Orlando non è il primo carabiniere a sposarsi con un altro uomo, eppure il fatto che lavori a Palazzo Chigi, i cui attuali inquilini non vanno particolarmente pazzi per i matrimoni gay, dà alla sua scelta un significato ironico.

Il resto lo fanno l’alta uniforme dello sposo e l’arco di spade incrociate del picchetto d’onore sotto il quale l’appuntato Angelo e il parrucchiere Giuseppe si sono baciati dopo essersi tenuti per mano. Quell’uniforme e quel picchetto rappresentano il marchio della più prestigiosa istituzione del Paese, gelosa custode dei valori della tradizione, su un rito che fino a non molto tempo addietro era vietato e ancora oggi suscita in alcuni (penso allo sgomento che starà provando il senatore Pillon) un moto di condanna o comunque di fastidio. A queste persone bisognerà pur dire che sono circondate, ormai persino dai carabinieri. Non resta loro che arrendersi, uscendo a mani alzate da un mondo che non c’è più per entrare in un altro dove ognuno possa finalmente tenere per mano chi gli pare. Con la consapevolezza che «nei secoli fedele» sarà anche il motto della Benemerita, ma assai di rado è il destino degli sposi, a qualunque genere, sesso e orientamento appartengano.

3 replies

  1. Gli “attuali inquilini” dovrebbero essere contenti: il matrimonio ( di cui loro sono massimi alfieri, assieme alla Sinistra un tempo per le unioni civili) con tutto l’ ambaradan mercantile che ci gira intorno, sono al massimo livello di popolarità.
    Si fanno i debiti per la… location… la wedding planner … e i vestiti da principesse/principi.
    Quindi tutto bene.
    Io povera tapina resto dell’ idea che ognuno faccia quello che vuole, magari senza clamore. Preferirei – dato che c’è il divorzio e quindi il contratto è rescindibile – dei meri “diritti civili” , nel senso che ciascuno indica, di volta in volta , da chi vuole essere sostenuto in caso di malattia, con chi convive, chi desidera erediti i suoi beni, ecc… E doveri solo nei confronti dei figli minori. Ma doveri per davvero, con relativo carcere a chi non provvede e non certo solo economicamente.
    Ma sono concetti di una sinistra all’ antica e un po’ anarchica: frotte di avvocati, ristoratori, sarti, consulenti matrimoniali… come camperebbero poi?
    Un ottimo espediente per far girare soldi, il matrimonio,. omo o etero che sia.
    ( Sono in attesa di matrimoni organizzati tra animali. Ad esempio, la cagnetta di Fedez con il cagnolino della Lamborghini – dico nomi a caso, non so nulla degli animali di entrambi. Chissà che bella festa!)

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    • Io povera tapina resto dell’ idea che ognuno faccia quello che vuole, magari senza clamore. Preferirei – dato che c’è il divorzio e quindi il contratto è rescindibile – dei meri “diritti civili” , nel senso che ciascuno indica, di volta in volta , da chi vuole essere sostenuto in caso di malattia, con chi convive, chi desidera erediti i suoi beni, ecc…
      Quoto

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