Santanchè lancia la Venere del Botticelli che mangia la pizza. Imbarazzo degli Uffizi

“Open to meraviglia” è il titolo della campagna 2023 del ministero del Turismo e di Enit – Agenzia nazionale per il Turismo, presentata ieri da ben tre ministri, Daniela Santanchè, Antonio Tajani e Andrea […]

(DI LEONARDO BISON – Il Fatto Quotidiano) – “Open to meraviglia” è il titolo della campagna 2023 del ministero del Turismo e di Enit – Agenzia nazionale per il Turismo, presentata ieri da ben tre ministri, Daniela Santanchè, Antonio Tajani e Andrea Abodi. Testimonial d’eccezione, una dea, piegata a mangiare la pizza sulla riva del Lago di Como, a scattarsi un selfie in piazza San Marco, a sedersi su una scogliera a Polignano, a portare a mano una bicicletta davanti al Colosseo. Ma per quest’esposizione di luoghi comuni sul turismo in Italia tramutata in campagna promozionale non è stata scelta una dea a caso, ma la più famosa d’Italia, e a costo zero: la Venere del Botticelli, dipinta nel 1485 per la villa medicea di Castello e attualmente esposta agli Uffizi. “La campagna – ha commentato Santanchè – serve per vendere la nostra nazione e le nostre eccellenze, in un modo inedito, mai fatto in Italia prima d’ora”. Curioso che questo “modo inedito” sia un patchwork di luoghi e simboli arcinoti, declinati in chiave pop. La surreale campagna pubblicitaria – capace di contendere l’ormai iconico “plis visit Italy” di rutelliana memoria – era in cantiere da mesi: già a marzo la ministra Santanchè parlava al Sole 24 Ore di usare “la Venere del Botticelli in monopattino” come promoter. Ma sembrava passata in cavalleria. E invece andrà a fare da colonna portante alla promozione turistica italiana all’estero, campeggiando nella home di Italia.it, di Enit, del Ministero del Turismo, di aeroporti, stazioni e fiere. Costo totale per la campagna annuale, 9 milioni di euro, molto più di quanto Enit spenda per il – poco – personale assunto. Il ministero pare soddisfatto del risultato nato da un’idea del gruppo Armando Testa: “Riconoscibile da tutti attraverso lo sguardo e il segno inconfondibile dei suoi capelli, questa nuova Venere, in veste di virtual influencer, viaggerà lungo tutto lo Stivale presentando al mondo la meraviglia dell’italianità, raccontandone i paesaggi, le mete iconiche delle città d’arte così come i piccoli borghi, le tipicità enogastronomiche” scrive. Sui social invece la campagna è stata accolta tra ironie e imbarazzo: “Una Ferragni che non ce l’ha fatta”. Le Gallerie degli Uffizi, contattate dal Fatto per comprendere se e come siano state coinvolte nella scelta e cosa pensino dell’uso di una delle loro icone, chiariscono che non commenteranno la campagna promozionale di Enit.

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20 replies

    • Vero! Anche per me Giuseppe Conte rappresentò una sorta di riscatto perché dopo anni mi aveva tolto dalla faccia la vergogna di essere italiana. Dopo Berlusca e Renzi, finalmente ero fiera di chi mi rappresentava all’estero e in lui mi riconoscevo…Lo hanno fatto fuori subito : onestà, decoro, cultura e disinteresse , senso della giustizia e rispetto per tutti qua in Italia fanno spavento, vanno combattuti senza tregua…E kestè.

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    • Con l’imbarazzante Franceschini al ministero della cultura che da ministro della Cultura nel governo Renzi saltando un anno è ritornato ad esserlo con conte2

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      • @Santo Loquasto mi narri di una solo figura di m@rda fatta da Conte a livello internazionale? Mai una gaffe nelle conferenze stampa ed anche ai ministri il massimo che veniva imputato era l’errore sul congiuntivo ed in materia geografica, errori fatti peraltro anche da Draghi, che, cosa ben più grave, spesso non conosceva il contenuto delle leggi e dei decreti che firmava. In questo governo poi si viaggia a 10 vaccate al giorno, è fuori concorso. Ti ringrazio se mi riesci a rinfrescare la memoria

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      • A livello internazziunale, nin zo, mi trovi impreparato, ma a quello nazziunale, 55, o 53 + 2 come si dice di solito.

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      • ? Io ero dipendente del Ministero dei beni culturali. Quindi, la mia risposta non era solo di percezione o risposta a pene di segugio… qualcosa so di come negli anni è cambiato il ministero.

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  1. Invece di usare solo la Venere come promoter di tutta l’italia, avrebbe dovuto utilizzare per ogni regione i personaggi storico/artistici/archeologici del luogo

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  2. Anni fa, la stessa idea era stata usata negli stati uniti da un produttore di pasta precotta in scatola. La Venere veniva rappresentata in gondola o al colosseo che si gustava penne o spaghetti al pomodoro direttamente dalla lattina: un modo pratico di conciliare la tradizione italiana con la vita moderna.

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  3. che grande idea!!!
    c’è anche lo spazio per pubblicizzare le varie pizzerie e ristoranti partendo da Crazy Pizza…
    l’idea è quella di creare lavoro per gli “occupabili” e nel contempo farsi gli interessi propri.

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  4. LEONARDO BISON che filippica …

    Si figuri se agli Uffizi interessa la questione dopo che, tanto per citare la prima che mi viene in mente, La Gioconda anni fa apparve Liscia, Gassata o Ferrarelle.

    La Santanché è tutto fuorché simpatica e magari anche competente. Ma con articoletti e titoli così gli fate solo un favore.

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  5. O San Loquasto, dai, ti autorizzo a togliere la maiuscola per il quando c’era lui. Non ti arrabbiare, fatti ‘na risata. Il vero motore del mondo è ‘a mmiria…. come dicono dalle mie parti con il nostro mito, Eduardo.

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  6. Pubblicità Progresso: propongo sostituire la Venere con la Bellucci (Monica) in costume da bagno e vedrete che gli stranieri arriveranno a vagonate 😂

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