Il paso doble della Meloni sul rispetto per le famiglie

Sono davvero rammaricata per le conseguenze emotive su Giorgia Meloni della vignetta di Natangelo. Mi rendo conto che per la nostra presidente una battuta sulla sua famiglia, da lei tenuta sempre prudentemente a distanza […]

(DI SELVAGGIA LUCARELLI – Il Fatto Quotidiano) – Sono davvero rammaricata per le conseguenze emotive su Giorgia Meloni della vignetta di Natangelo. Mi rendo conto che per la nostra presidente una battuta sulla sua famiglia, da lei tenuta sempre prudentemente a distanza dalla politica, debba essere un fatto traumatico. Proprio per questa sua riconosciuta intenzione di non mescolare politica e parenti – ha ragione – bisognerebbe non occuparsi mai dei suoi affetti. E anche per una ragione di reciprocità e riconoscenza, visto che lei, è risaputo, delle famiglie altrui non si interessa mai. A parte dirci chi e se può adottare, chi e se può ricorrere alla gestazione per altri, a parte dirci chi può registrare i figli, cosa va insegnato ai figli, cosa devono mangiare alla mensa i figli (vi ricordate il couscous?) e se noi madri dovremmo lavorare o no, in effetti Giorgia Meloni della nostra famiglia non si è mai interessata. Questa cosa di dedicare una vignetta alla sua è davvero volgare. Anche l’ultima storia del governo che vorrebbe non far pagare le tasse ai nuclei familiari composti da almeno due figli è chiaramente lampante segno di disinteresse per le famiglie degli altri. Personalmente, ho appena litigato col mio compagno che non ha voluto figli e abbiamo fatto pace solo dopo aver stabilito che la mia Iva da ora in avanti la paga lui. Aggiungo: se si va avanti con questo disinteresse di Giorgia Meloni per le famiglie altrui, vedo un futuro in cui la trama del film candidato all’Oscar nel 2015 The Lobster diventa realtà. Per chi non l’avesse vista, la pellicola racconta un mondo distopico in cui le persone single sono costrette a trovare, entro 45 giorni, un partner. Se restano sole vengono trasformate in un animale a loro scelta. Ecco, vedo il mio compagno che mi molla. Poi l’ultimatum di Giorgia Meloni. I 45 giorni che passano senza accoppiarmi. Francesca Fagnani che appare da dietro una tenda e mi chiede “che belva vuoi diventare?”. Io che dico la vitellina Mary, perché Lollobrigida ha detto che la trattano con tanta cura. Dopo sei mesi sono un ossobuco. Brutale, sì, ma sempre meno di una vignetta, me ne rendo conto.

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7 replies

    • Se non sbaglio nel periodo del fascio, molti uomini scapoli si dovettero sposare giocoforza, per evitare di essere supertassati

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  1. UFFN:tessera per le famiglie fasciste numerose
    Mascellone:Hanno diritto all’Impero i popoli fecondi, quelli che hanno l’orgoglio e la volontà di propagare la loro razza.

    La medaglia d’onore per le madri di famiglie numerose, altrimenti chiamata:medaglia della coniglia.

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  2. Se con la scusa della satira si può dare impunemente della puttana a una privata cittadina che non provenga dal bel mondo dei sinistrati, anche l’articolo della Lucarelli può essere considerato ironico e indurre gli imbecilli a ridere.

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  3. Nel ventennio se avevi una bicicletta pagavi una tassa, si trattava di un bollo di latta da piegare sul manubrio.
    Poi ci fu la donazione delle fedi alla Patria.
    Il Bel Paese.

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  4. Beh, anche a voler immedesimarsi in un fascista, la Meloni dovrebbe essere “radiata”: ma che razza di fascista è una che ha un figlio e convive con uno che non ha sposato ? Ma lei è fatta così : se nasceva maschio faceva il prete .

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