Borseggiatrici in metropolitana a Milano: perché non vanno in carcere? Che fine fanno le pene arretrate? L’elemento decisivo sta nell’articolo 146 del codice penale, che stabilisce il differimento della pena per le donne incinte e le neomamme. Le giovani donne sono un anello di una catena criminale che le sfrutta

(Gianni Santucci – corriere.it) – Oggi borseggiano, oggi vengono fermate da un poliziotto o un carabiniere: perché domani mattina sono di nuovo in metrò a infilare le mani nelle tasche e nelle borse dei passeggeri? Eccola, la domanda chiave intorno a cui ruotano le storie criminali e sociali rilanciate in queste settimane da decine di video delle borseggiatrici rom postati sui social.
Perché non vanno in carcere?
L’elemento decisivo sta nell’articolo 146 del codice penale. Che stabilisce: «L’esecuzione di una pena, che non sia pecuniaria, è differita: 1) se deve aver luogo nei confronti di donna incinta; 2) se deve aver luogo nei confronti di madre di infante di età inferiore ad anni uno». Dunque se una ragazza è incinta o madre di un bambino molto piccolo il giudice è obbligato a sospendere la pena.
Le giovani borseggiatrici si trovano sempre in condizione da beneficiare del «differimento pena»?
Quasi sempre è così. Purtroppo le giovani borseggiatrici sono un anello di una catena criminale (anche di sfruttamento delle ragazze) nel quale i clan conoscono le regole basilari del diritto. E quindi, soprattutto in giovane età, fino a oltre i 20 anni, quasi sempre le ragazze si trovano in gravidanza o hanno da poco avuto un bambino. E questo assicura a loro (e ai loro sfruttatori) che pur se arrestate in flagranza verranno rimesse in libertà.
Che fine fanno le pene «arretrate»?
Di fatto restano congelate, in attesa di esecuzione. E si accumulano. Qualche anno fa nel metrò di Milano è stata fermata una giovane borseggiatrice che, all’età di 26 anni, aveva già a suo carico un cumulo pena definitivo di quasi 25 anni.
Quando sconteranno la loro pena?
Al momento in cui verranno fermate, o semplicemente controllate dalle forze dell’ordine, e si troveranno nella condizione di non poter beneficiare di un nuovo differimento.
Cosa succede se vengono arrestate in flagranza di reato?
Per il cumulo pene arretrato vale quanto detto sopra. Per il nuovo reato affronteranno un processo: al termine, se condannate, la pena andrà ad aggiungersi al cumulo che già hanno «maturato». La storia giudiziaria di queste ragazze contiene spesso provvedimenti che, processo dopo processo, aggiornano il cumulo delle pene.
Per scontare la pena devono essere di nuovo arrestate?
No. Se si trovano nella condizione di poter scontare la pena, basta che vengano semplicemente controllate dalle forze dell’ordine: dai terminali emergerà l’ultimo provvedimento della pena da scontare e quindi può scattare direttamente la reclusione.
…..prendete i mezzi pubblici per ridurre l’inquinamento, noi contribuiamo con le auto blu
i voli di stato azzurri, eliporto per brevi spostamenti, un poco di sacrificio e renderemo le città più borseggiabili.
Il gov.com del Bel Paese.
Cartabia che la terra le sia leggera come il piombo di Pertusola.
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Quando dici le donne ai posti di comando tra’ la cartabia e sora garbatella ci sono danni peggio della grandine in settembre nei vigneti delle terre di Giussano 🤔
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Porcate ne hanno fatte e ne fanno in molti, ma ancora si commenta con ” le donne al potere” . E vabbe’…
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Purtroppo le giovani borseggiatrici sono un anello di una catena criminale (anche di sfruttamento delle ragazze) nel quale i clan conoscono le regole basilari del diritto. E quindi, soprattutto in giovane età, fino a oltre i 20 anni, quasi sempre le ragazze si trovano in gravidanza o hanno da poco avuto un bambino. E questo assicura a loro (e ai loro sfruttatori) che pur se arrestate in flagranza verranno rimesse in libertà.
BENISSIMO, allora ARRESTASSERO I LORO SFRUTTATORI. Non mi sembra così difficile.
E il fatto che un minore di anni 14 o una donna incinta siano intoccabili dalla legge NON dovrebbe esimere dal mettere queste persone nella condizione di non nuocere alla popolazione! E che caxx!
Studiassero qualcosa, MA LA GENTE NON PUO’ ESSERE VESSATA DA QUESTI PICCOLI CRIMINALI!
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Andremo a cercarle e a prenderle in ogni angolo del globo terracqueo e faremo giustizia!
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Mi pare – e lo so anche per esperienza diretta – che le borseggiatrici potevamo lavorare tranquille anche MOLTO tempo prima della Cartabia.
Ma evidentemente conviene accorgersene solo adesso.
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A me pure, visto che la Loren era protagonista di un film in cui lei non andava in galera perché restava sempre incinta.
Da qualche parte ho pure postato il caso limite di 5 ragazze tra 21 e 29 anni che anni fa, avevano già 25 figli e oltre 100 condanne per taccheggio.
E nessuno, a differenza che di Bibbiano, che gli togliesse i figli e le mandasse in galera.
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Gentile Carolina, non vanno in prigione nemmeno gli assassini: perché meravigliarsi? Hanno creato il reato di omicidio stradale: a me risulta che chi ha ammazzato a Corso Francia a Roma nel 2019 due ragazze sedicenni, ubriaco, già ammonito, distratto dal cellulare si è fatto 4 giorni di carcere, 1 anno e sette mesi di domiciliari e assegnazione per i 3 anni e dispari di condanna ai servizi sociali. Ha pagato alle famiglie una somma. Finito? Hanno fatto un film sull’ incidente. E l’allarme sociale creato da questi eventi? Capisco che ” nessuno tocchi Caino” eppure anche Abele qualche diritto lo aveva. Non riesco ad adeguarmi.
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Abele è morto, gentile @paolodiamante…
E’ Caino che ha sparso la propria progenie nel mondo (accoppiandosi con chi, non si sa…).
Anche la Bibbia è sempre stata dalla parte dell’ assassino, e noi siamo … “figli della civiltà giudaico-cristiana”, dicono…
E poi, si sa, i buoni rompono solito le balle…
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Che domande! Si è accoppiato con la Bonino, prima che diventasse abortista.
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