Italia: le grandi aziende di Stato siglano un patto per il nucleare

(Giorgia Audiello – lindipendente.online) – Ansaldo Energia, Ansaldo nucleare, Edison e Edf hanno reso noto di aver sottoscritto una Lettera di Intenti (LOI) per lo sviluppo congiunto dell’Energia nucleare in Europa. Ansaldo nucleare è una società del gruppo Ansaldo Energia, impresa controllata da Cassa depositi e prestiti (CDP) Equity, a sua volta holding di investimenti controllata al 100% da Cassa depositi e prestiti, quest’ultima di proprietà all’82,77% del Ministero dell’Economia. Ciò significa che a muoversi in questa direzione è stato direttamente lo Stato italiano, ignorando, tuttavia, i due referendum sul nucleare svoltisi in Italia nel 1987 e nel 2011, quando oltre 25 milioni di persone si sono espresse contro le centrali atomiche. Ora che il disaccoppiamento dal gas russo e gli obiettivi della transizione ecologica rendono immediato e non derogabile il bisogno di produrre energia di origine non fossile, Roma sta prendendo in considerazione l’idea di avvalersi delle più recenti tecnologie del settore, come gli Small Nuclear Reactors (SNR) che avrebbero caratteristiche di sicurezza molto elevate.

La cooperazione tra le quattro società ha lo scopo di favorire la diffusione del nucleare anche in Italia e, come si legge nel comunicato ufficiale, «Obiettivo dell’accordo è di valorizzare nell’immediato le competenze della filiera nucleare italiana, di cui Ansaldo Nucleare è capofila, a supporto dello sviluppo dei progetti di nuovo nucleare del Gruppo EDF, e al contempo di avviare una riflessione sul possibile ruolo del nuovo nucleare nella transizione energetica in Italia». Nella visione dei firmatari, l’energia nucleare può svolgere un ruolo complementare a quello delle fonti rinnovabili, «garantendo stabilità e contribuendo alla sostenibilità ambientale del sistema elettrico, alla luce degli ambiziosi target di decarbonizzazione europei e italiani che fissano al 2050 il raggiungimento della neutralità climatica». Se, dunque, l’ex ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, aveva affermato di appoggiare questa fonte energetica per poi fare marcia indietro affermando di «non avere alcuna proposta da fare», l’attuale esecutivo pare seriamente intenzionato a concretizzare la possibilità di riportare il nucleare in Italia. Tanto che la viceministra all’Ambiente e Sicurezza energetica, Vannia Gava, ha dichiarato che «i tempi sono maturi e non più procrastinabili per tornare a parlare di nucleare di nuova generazione anche in Italia».

I firmatari della LOI si impegnano a esaminare le potenziali cooperazioni industriali sulla base delle rispettive competenze: in particolare, Ansaldo in qualità di sviluppatore di componenti e fornitore di servizi per l’industria energetica e nucleare; la Edf francese in qualità di «primo produttore di energia nucleare al mondo, impegnato nella realizzazione di nuovi progetti nucleari basati sul proprio portafoglio di tecnologie, come (i) gli small modular reactor (SMR) NUWARD™ (Ansaldo Nucleare ed EDF hanno recentemente firmato anche un primo contratto per la fornitura di studi di ingegneria per NUWARD™), (ii) i reattori mid-scale EPR1200 e (iii) i reattori large-scale EPR»; ed Edison come maggiore azienda energetica in Italia, con un ruolo chiave nella transizione energetica del Paese.

«Con questo accordo gettiamo le basi per una riflessione concreta e aperta sul ruolo del nuovo nucleare a supporto della transizione energetica italiana», ha dichiarato Nicola Montiamministratore delegato di Edison. Dal canto suo, Giuseppe Marino, amministratore delegato di Ansaldo Energia ha affermato che il Gruppo «dispone di un patrimonio di competenze di eccellenza che è di fondamentale importanza nel percorso di transizione energetica basato su tecnologie ad alto contenuto di know-how». L’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, Riccardo Casale, invece, ha asserito che «Il Gruppo Ansaldo Energia ha saputo mantenere vive le proprie competenze in ambito nucleare dopo la chiusura delle centrali nucleari italiane. La nostra società è fortemente impegnata proprio in questa missione e attivamente coinvolta in numerosi progetti in diversi paesi europei, insieme a industrie e organizzazioni di ricerca italiane, a testimonianza dell’alto valore aggiunto che l’Italia può portare al rinnovato interesse per il nucleare a livello europeo». I firmatari hanno specificato che l’intesa sarà oggetto di successivi accordi vincolanti che le parti definiranno nel rispetto dei profili regolatori applicabili.

Nel documento non viene mai menzionata l’ipotesi di chiedere il parere dei cittadini italiani, nonostante questi si siano appunto espressi contro il nucleare in occasione di ben due referendum popolari.

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10 replies

  1. Quindi che la sovranità appartiene al popolo e che c’è stato un referendum con esito contrario al nucleare non conta niente e ci continuiamo a sciacquare la bocca parlando della costituzione.. Mattarella che fa’ che dice🤔

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  2. semplicemente perche’:

    – i referendum “circa” il nucleare sono stati due e non uno
    – nessuno dei due prevedeva il “divieto” del nucleare in Italia
    – sono stati fatti subito dopo 2 incidenti nucleari, uno con circa 500 morti, l’altro con 0 (zero) morti, criminalmente pubblicizzati male dalle industrie petrolifere
    – e allora? noi non votiamo ogni volta il parlamento? con piu’ persone ben informate (dalla riga che ha scritto Lei non mi sembra farne parte) il risultato e’ divero

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  3. Il nucleare fa gola, sono appalti enormi, lo capisco.
    Vai da un politico, gli dai una valigetta di soldi, e questo diventa nuclearista, e pian piano il nucleare torna in agenda. Da un investimento di una valigetta di soldi, si finisce col ricavare una nave di soldi: ottimo investimento.

    Oltre alle tante motivazioni che rendono il nucleare non conveniente, economiche e ambientali, tante, ce ne sono un paio molto recenti ma non meno importanti:

    La siccità: se il problema della siccità continua ad avanzare le centrali esistenti avranno problemi per il raffreddamento dei nuclei (occorre moltissima acqua).

    La guerra: in caso di guerra, e purtroppo il rischio c’è ed è alto, avere una centrale sul proprio territorio è un elemento di estrema vulnerabilità, e le centrali in Ucraina lo dimostrano.

    Ma l’uomo con la valigetta è sempre in viaggio, non si ferma mai.

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  4. Terzo referendum in preparazione, Ca vais sans dire. Con esito scontato.
    C’è un non detto che dovrebbe appestare ogni nuovo proposito: Smaltimento delle scorie.
    Dopo 35 anni dallo smantellamento delle 3 centrali esistenti ai tempi della SCIAGURA di Chernobyl siamo ancora alla ricerca di un deposito di stoccaggio.
    Proporrei 4 località:
    Garbatella
    Parioli
    Rignano sull’Arno
    Quarto Oggiaro o zone limitrofe
    Sono i luoghi di residenza dei più accesi sostenitori.
    Perché periodicamente torna in auge tale scempio, come un’indigestione di peperonata?
    Per lo stesso motivo che alimenta la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina, cioè Milioni di tonnellate di cemento e acciaio.
    Sono i costruttori e gli industriali siderurgici che premono sui loro servi a libro paga per perorarne gli appetitosi interessi.
    Che siano opere costosissime, inutili, pericolose, inquinanti e che ti renderebbero dipendenti da altri dittatori per il “combustibile” vi fregherebbe qualcosa?

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  5. La siccità: se il problema della siccità continua ad avanzare……:

    le centrali possono essere costruite con torri di evaporazione, riducendo il consumo d’acqua dell’ 80%

    (occorre moltissima acqua)…….:

    che viene comunque restituita all’ambiente con max 1,5gradi di temperatura in piu’ rispetto alla temperatura di presa (valore MOLTO piu’ stringente di quello per le industrie)

    le centrali in Ucraina lo dimostrano……:

    infatti non e’ successo niente. un po’ perche non e’ interessante per nessuo (ha mai sentito di qualche terrorista che ha attaccato una centrale nucleare?) un po’ perche’ comunque, senza armi particolari non ci fai niente(per esempio nucleari, e allora a cosa servirebbe far saltare la centrale stessa?)

    colpa mia. mi ero promesso di non perdere piu’ tempo a deunkare le fake ideas sul nucleare

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    • Davide, probabilmente le centrali future le raffredderanno con metodi innovativi, ma intanto, quelle esistenti, le raffreddano con l’acqua, tant’è che le fanno sempre vicine al mare o a corsi d’acqua, e in caso di siccità ci saranno sicuramente problemi.

      Sul fatto che sulle centrali in Ucraina non sia successo niente ti invito ad informarti, perchè ne sono successe per tutti i gusti, e si è anche andati vicini al disastro. La Russia ha innumerevoli volte denunciato attacchi ucraini alla centrale di Zaporizhzhia, e addirittura ci sono stati colpi di artiglieria sulla centrale anche quando c’era la delegazione dell’AIEA (con Grossi).
      E alla fine la Russia è stata costretta a fermare tutti i reattori se non sbaglio, quindi immagina se non era una situazione preoccupante …

      Magari non lo sai, allora informati meglio però prima di fare campagna pubblicitaria per l’atomica, perchè sono vicende che ti danno l’idea esatta di come in caso di guerra avere una centrale atomica diventa un punto gravemente debole della difesa.

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  6. Il capitone sciacallo e Baciasalami, la fasciocoatta , il mangiacigni, il Bomba si nutrono tutti di scorie radioattive.
    Portiamole a casa loro.
    E che non capiti da noi quel che succede in Germania.

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  7. La politica redatta attorno a nomine di pregio ha sempre il capitale da reinvestire come corollario e una fetta di potere gestionale, sia quel che sia. Una politica che nomina dei contenuti come suoi cavalli di battaglia entro cui sviluppare iniziative politiche , economiche e di welfare è stata sepolta insieme al personalismo modaiolo che ha fatto strame di valori e riconoscimenti , dai minimi ai massimi. Un partito che decidesse di avvalorare contenitori di idee e attraverso il filtro elettivo, proporre persone capaci , dal diploma in su, che ne rappresentino la voce, non del partito, ma della logica del contenitore proposto, sarebbe il mio partito ideale. La realtà schiacciata sul quotidiano , le tensioni inesauribili per giungere agli inarrivabili, il nepotismo , i vecchi privilegi e il nuovo sistema di industria spia, fuori ormai dal vecchio spionaggio industriale ma ad esso evolutosi, la povertà e i grandi circuiti di capitali che vedono le persone come manovalanza da inserire in un percorso sempre più automatizzato dove le critiche e le velleità di giustizia sono censurate e condannate, non può che enfatizzare veline, veleni e scelte su criteri del caso come la bella presenza, la buona famiglia, insomma: una partigianeria da conservatorio , ed è qui che la sinistra ha mostrato il dente della belva e il suo tallone, facendo sprofondare le masse in quelle vecchie politiche che hanno portato i più anziani alla pensione e i più giovani, specie quelli delle fasce più disagiate ad un precariato pellegrino tra corsi di formazione, cassa integrazione , lavori interinali , contratti a tempo determinato che solo in parte si sono trasformati a tempo indeterminato. La fascia più debole della popolazione sarà sempre più debole se si appoggia ad un sistema statale di grande privilegio di facciata ma ipocrita nella sostanza. Nel mezzo , la solidarietà etnica, che all’italiano sembra essere scivolata via. Questo io penso.

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    • Le nomine con quote a vario titolo sono destinate al compromesso con la rinuncia e l’abbaino dei valori di partenza; il compromesso non storico che porterebbe vantaggi e altre “quote” di crediti da reinvestire ed utilizzare in quei circuiti viziosi che hanno reso sto paese una pletora di bellimbusti che parlano al vento facendo a volte l’esatto contrario di ciò che li aveva premiati alle elezioni. I costrutti sono reali e non simbolici e le nuove frontiere, sempre più tossiche, necessitano di una forte strategia di censura per essere avvalorate. A dispetto dei pavidi elettori ancora trasognanti , tranne per coloro che ci campano. Ridurre le ore di attesa nei p.S. significa raddoppiare le infrastrutture , ma poi come mangerebbero con i piccioli pervenuti? La decrescita potrebbe trasformarsi una crescita esponenziale attraverso varie rinunce che pochissimi sarebbero in grado di volere, quanto sostenere. Quindi teniamoci i disservizi .

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