
(Andrea Muratore – it.insideover.com) – Jens Stoltenberg apre all’Ucraina nella Nato, e non è la prima volta che ciò accade. Lo aveva detto il 18 gennaio, lo aveva ribadito il 15 febbraio, subordinando il suo ingresso alla fine della guerra con la Russia, lo conferma oggi ricordando ai margini della sua visita in Finlandia, Paese candidato all’ingresso nell’Alleanza Atlantica, che “l’Ucraina diventerà membro della Nato, ma si tratta di una prospettiva a lungo termine”.
Il segretario generale dell’Alleanza Atlantica sottolinea a Helsinki, ai margini dell’incontro con Sanna Marin, che “i Paesi della Nato concordano sul fatto che l’Ucraina dovrebbe diventare un membro dell’Alleanza, ma allo stesso tempo si tratta di una prospettiva a lungo termine”.
Il tema è importante su più punti di vista. In primo luogo perché Stoltenberg intende presentarsi come segretario capace di dettare una linea politica a medio-lungo termine per il fatto di aver guidato la Nato nell’era del conflitto a Est. In secondo luogo perché di fronte ai colli di bottiglia connessi al rallentamento dell’adesione di Svezia e Finlandia la Nato vuole non lasciare ma raddoppiare e ormai parla a viso aperto di concretizzare quelle che prima dell’invasione la Russia riteneva le minacce alle sue “garanzie di sicurezza”. Infine, si pone un tema fondamentale di separazione tra il sostegno attuale dell’Occidente alla resistenza di Kiev e la futura entrata dell’Ucraina nella Nato, da non prendere in considerazione finché la guerra durera.
Parlando ai nostri microfoni l’ex direttore della Cia David Petraeus aveva di recente ricordato che Vladimir Putin ha reso la Nato “nuovamente grande” e che l’ingresso dell’Ucraina nell’Alleanza appariva la massima garanzia di sicurezza al Paese per il futuro. Le parole di Stoltenberg confermano un sentimento politico ormai in via di definizione da tempo. E cioè la presa di consapevolezza che quell’ingresso ucraino nella Nato che l’Alleanza Atlantica non aveva alcuna intenzione di formalizzare nonostante i timori di Putin prima del conflitto si è invece notevolmente avvicinato dopo lo spartiacque del 24 febbraio 2022.
Stoltenberg di questo cambiamento dello spirito del tempo è stato, se non artefice, perlomeno portavoce. Lo scorso anno, a Davos, aveva riscoperto la lezione di Adam Smith ricordando che la sfida delle autocrazie, la Russia sul piano militare e la Cina su quello economico-politico, imponeva all’Occidente di mettere la sicurezza davanti alla prosperità e di investire per la propria difesa. Oggi lancia un ammonimento ricordando che la fine della guerra non segnerebbe comunque un reset con la Russia: “La fine di questa guerra non prevede un ritorno alla normalità nelle relazioni con la Russia, non si torna indietro”, ha ricordato a Helsinki l’ex premier norvegese. Stoltenberg ha aggiunto: “so che è difficile spendere di più in Difesa perché c’è meno spazio per altre cose che reputiamo importanti, come la salute e l’istruzione, lo capisco. Ma non c’è nulla di più importante della nostra sicurezza, dunque dobbiamo spendere di più. Sono felice che la maggior parte degli alleati ora veda il 2% del Pil nella difesa”, target stabilito nel 2014 come obiettivo comune Nato “come un punto di partenza e non di arrivo”.
Dunque serve un Occidente più armato, più coeso, più pronto alla difesa. Un Occidente che armi Kiev e la coopti nella sua alleanza: “Dobbiamo garantire che una situazione di questo tipo non si ripeta mai più. Quindi dovremo rafforzare le difese dell’Ucraina per impedire che la Russia non possa invaderla nuovamente”, ha dichiarato parlando in conferenza stampa con la Marin. La Nato torna attore pivotale nella strategia di contenimento della Russia e Stoltenberg inizia a concretizzare la svolta politica che per il dopo-guerra ha descritto su queste colonne di recente il professor Aldo Giannuli: il dopo-guerra non sarà meno competitivo e complesso dell’era bellica e l’ingresso dell’Ucraina nell’Alleanza inteso come punto terminale di una strategia politica lo conferma. La guerra senza limiti a Est ha cambiato per sempre l’Europa: e dalle dichiarazioni e le prese di posizione dei leader si inizia a capire l’ampiezza della svolta. Che arriva a far pensare cioè che era impensabile per tutti, tranne che per Vladimir Putin, un anno fa.
mi scusi …ha chiesto ai cittadini ucraini?
Ahhh…non contano nulla vero eeee… al Donbass?
E i trattati Minsk 1 e 2 sotto i piedi?
Una vera democrazia!
Complimenti!
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Nomen nomen non si contraddice.
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Di fatto in ucronazistan è la nato che gestisce il conflitto nascondendosi dietro un dito con soldati definiti falsamente mercenari e una massa di coscritti.
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Sogni bagnati di un neoNato Stolto&mberg!
Nel contempo non posso esimermi dal
Congratularmi col signor Edile per la sua profonda analisi nonché per la preparazione
sulla Attuale geopolitica
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Ancora con questa panzana, ripetuta incessantemente e senza che nessuno la smentisca, che la NATO “non aveva alcuna intenzione di formalizzare” l’ingresso dell’Ucraina nell’Alleanza Atlantica? Giusto per ribaltarne la responsabilità alle azioni di Putin stesso?
Probabilmente non c’era una data già stabilita, ma non mi stanco di riportare ovunque il documento presente sul sito della NATO stessa (https://www.nato.int/cps/en/natolive/official_texts_8443.htm), che fra le decisioni assunte al summit di Bucarest del 2008 riporta testualmente:
“NATO welcomes Ukraine’s and Georgia’s Euro-Atlantic aspirations for membership in NATO. We agreed today that these countries will become members of NATO.”
Non una manifestazione di intenti, ma una vera e propria dichiarazione formale.
Negare serve forse a nascondere la responsabilità della NATO di avere “abbaiato” alle porte di Putin?
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L’Ucraina, anzi, il governo ucraino, a scanso d’equivoci lo ha anche scritto nella costituzione se non sbaglio …
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Non ho ancora capito la differenza, tra il ruolo di segretario della NATO di Stoltemberg, da quello di un beccamorto al cimitero. Entrambi mostrano un cinismo ed una ipocrisia, da fare invidia persino al divino marchese de Sade. Evidentemente per lui, il sangue versato fino ad oggi da ucraini e russi, non è sufficiente:vuole dunque passare alla storia, anche a costo di indossare il grembiule da macellaio.
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Questo” stolto del villaggio” è la persona piu idiota ” che abbia presieduto la Nato , si deve aver assicurato una pensione dorata , visto che il suo ruolo è gia scaduto da tempo , ma ha trovato in campo una von der c.. che lo appoggia! Che siano stramaledetti i 5 stelle che grazie ai loro voti è stata eletta a generale del nuovo “mein kamps “
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Il segretario della otan in ue(una figura data sempre agli europei per far vedere che sono importanti, ma il vero manovratore è sempre uno degli USA che non si fa mai vedere)dichiara che La fine di questa guerra non prevede un ritorno alla normalità nelle relazioni con la Russia, non si torna indietro.
Avvisare Coglionberg che è stata la Russia a dire in primis che i rapporti con la 🇪🇺 e 🇺🇸 non saranno mai più come prima
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