Per i magistrati contabili “controlli inadeguati”. Sotto esame appalti senza gare e i rapporti tra centri privati e Palazzo Santa Lucia. ”I funzionari regionali? C’è gente che non sa accendere un pc…”

(di Alessio Gemma – repubblica.it) – Appalti senza gara, medici che svolgono attività extra “incompatibili”. E i rapporti tra Regione e centri privati. È la sanità l’ambito di indagine “più rilevante” per la Corte dei conti della Campania. Due milioni, l’ultimo sequestro in una inchiesta sui centri di diabetologia nella provincia di Caserta. Il sostituto procuratore Michele Ferrante allarga le braccia: “C’è una inadeguatezza dei controlli. Per la spesa sanitaria convenzionata basterebbe un informatico che programmi i sistemi e non ci scapperebbe più un euro. Ma abbiamo testato con mano vedendo i singoli funzionari che è come sparare sulla croce rossa. C’è gente che non sa accendere il computer…”.
Si inaugura oggi nell’aula magna del centro congressi della Federico II l’anno giudiziario della magistratura contabile. Nel 2022 condanne per 10 milioni di euro, 92 citazioni in giudizio per 50 milioni. E sopratutto rispetto al 2021 si è passati da 1 a 10 sequestri per un valore di 25 milioni di euro. Ma è il recupero del denaro pubblico, con la apertura di una d’indagine, prima ancora di sequestri e condanne, a costituire il fiore all’occhiello per i magistrati.
“Nell’inchiesta sui posti letto messi a disposizione dalle cliniche private durante il Covid abbiamo recuperato 48 milioni nel giro di tre anni”, spiega Davide Vitale, componente della giunta dell’associazione nazionale magistrati della Corte dei conti. “Per la sanità privata – insiste Vitale – ci sono somme indebitamente percepite che possono essere recuperate subito sui finanziamenti per l’anno successivo. Sempre durante il Covid, i centri di riabilitazione presero soldi senza erogare le prestazioni a distanza”.
Duro il pm Mauro Senatore: “Speriamo di dare un contributo ai cittadini su vicende scabrose. Abbiamo testimonianze indirette di persone che non arrivano a fine mese e avrebbero dovuto pagare di tasca loro analisi semplici, come il colesterolo, perché i budget dei centri privati erano esauriti, laddove abbiamo riscontrato che c’era uno spreco inaccettabile”. Faro già acceso dalla Procura contabile sulla spesa dei fondi del Pnrr.

“Ci sono già denunce – rivela il procuratore Gianluca Braghò – su progetti non finanziati per errori nella presentazione. Casi di amministrazioni che non hanno presentato progetti per tempo. Denunce che indicano che non si riusciranno a raggiungere gli obiettivi di spesa entro il 2026 e si perderanno i fondi”. È invece prevista tra 6 mesi la chiusura di una indagine sui lidi balneari nel litorale Domizio. Nel mirino ci sono 110 stabilimenti balneari nella zona di Castel Volturno. Con una ipotesi di danno di 7 milioni: occupazioni abusive, cioè con proroghe non autorizzate, mancata riscossione dei canoni di concessione ormai prescritti. E finanche una calcolo non corretto dei canoni da versare.
“Perché abbiamo riscontrato lidi – spiega Vitale – che non svolgevano solo attività balneare ma anche altre iniziative commerciali per 365 giorni l’anno come ristorazione, matrimoni, lounge bar che sviluppano un certo volume d’affari”. E quindi i canoni pagati – dai 20 ai 40 mila euro l’anno – erano al di sotto di quanto dovuto: dai 150 ai 200 mila euro. “Il vero motore della nostra azione – sottolinea il vice procuratore Ferruccio Capalbo – è la denuncia dei cittadini, dipendenti pubblici, ma anche l’attività degli organi di stampa. Perché basta l’apertura di una indagine ad accendere un faro, creare una tensione necessaria perché si riesca a ripristinare la legalità”.
Una delle inchieste che vede impegnata da tempo la Corte dei conti riguarda il reddito di cittadinanza: finti poveri, percettori senza requisiti. Perché – dichiara il procuratore Braghò – “una recente pronuncia della Corte dei conti a Roma ha specificato che non è una misura solo assistenziale ma serve al reinserimento dei lavoratori”. Nel mirino anche le società della Regione come Sma Campania: ai raggi X promozioni dei dipendenti, soldi elargiti per trasferte e uso delle carte di credito.
Si ipotizza un danno dai 5 ai 7 milioni di euro. Sono invece 2,5 i milioni incassati solo nella provincia di Napoli per le tasse sulle targhe di prova degli autoveicoli: “La Regione – spiega la Procura – aveva difficoltà ad accertare il mancato pagamento del tributo, con una perdita di 35 milioni”. E i prossimi filoni sono quello sul debito dell’Ordine degli avvocati con contributi non versati e sui beni confiscati, più della metà non sono gestiti “correttamente”.