Di Valditara mi spaventa la macchina della propaganda: si sente solo una voce, la sua

(Alex Corlazzoli – ilfattoquotidiano.it) – Quando è stato eletto questo governo di destra ho avuto paura. Ho avuto il timore che da docente avrei dovuto scegliere se stare dalla parte della Costituzione o di una circolare del signor ministro. Ora non si tratta più solo di un sospetto ma della realtà.

In queste ore la preside del liceo “da Vinci” di Firenze, Annalisa Savino, dopo l’aggressione di “Azione studentesca”, ha fatto quello che avrebbe dovuto fare il ministro dell’Istruzione ovvero scrivere una lettera ai suoi studenti per invitarli a riflettere sul fascismo. Una missiva pacata, scritta senza mai citare i giovani di Azione studentesca ma “condannando la violenza e la prepotenza”. Risultato? Il leghista Giuseppe Valditara si è affrettato a definire la lettera della preside “del tutto impropria” e a ribadire che “Non compete a una preside nelle sue funzioni di lanciare messaggi di questo tipo”. Non solo l’inquilino di viale Trastevere ha detto che le parole della preside “sono iniziative strumentali che esprimono una politicizzazione che auspico che non abbia più posto nelle scuole. Se l’atteggiamento dovesse persistere vedremo se sarà necessario prendere misure”.

Ecco il nuovo clima intimidatorio che come ben sa un ministro della Repubblica ha degli effetti e delle conseguenze sulla vita dei docenti ogni giorno. La preside Savino ha fatto quello che avrebbe dovuto fare Valditara che, invece, continuare a scambiare il proprio ruolo politico in quello di un questore pronto a minacciare sanzioni per tutti.

Il tutto attraverso una propaganda puntuale e con interviste ai giornali amici che veicolano il pensiero del potere senza mai alcun confronto. La macchina di Valditara funziona perfettamente: far sentire sempre e solo la propria voce senza contraddittorio; creare una platea di sudditi (presidi e docenti) che appena aprono bocca vanno censurati.

La situazione già prima di Valditara non era rosea. Ad un convegno nei mesi scorsi un autorevole rappresentante di un sindacato di presidi affermava che nessun dirigente deve poter parlare con la stampa o fare polemiche ma solo lui. Trovare una dirigente che come Annalisa Savino si occupa di educare, di riflettere anziché compilare è difficile ma ora lo sarà ancor più perché le conseguenze delle parole del ministro saranno quelle di un’autocensura da parte dei presidi e ancor più dei docenti. Peccato, non immaginavo di insegnare in Iran!

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2 replies

  1. Un uomo disgustoso e posto a presiedere un ministero che non può appartartenergli , per ignoranza e per dimostrata incapacità! La lettera della preside avrebbe dovuto scriverla lui! Mi vergogno di tutti i ministri che sono stati messi in questa accozzaglia ! Vergogna a questo governo che ha messo insieme il.peggio del peggio su piazza! Non se ne salva nessuno , e combattevano tanto l.ignoranza dei 5 stelle! Questi non conoscono nemmeno l abc e stanno seduti da anni a farsi mantenere!

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  2. VALDITARA,VALDITARA, SEI L’ULTIMO CHIODO DELLA MIA BARA- Viviana Vivarelli.

    La lettera contro il fascismo della preside fiorentina avrebbe dovuto scriverla il Ministro dell’Istruzione, quello che come gli altri ha giurato su una Costituzione antifascista e che ne sta tradendo lo spirito e la volontà. E invece abbiamo un clima intimidatorio di stampo antidemocratico con velate minacce da Minculpop e tg da Istituto Luce, mentre la tv omologata si premura solo di far sentire la strafottenza di Valditara, quello che come strumento pedagogico voleva usare ‘l’umiliazione’, e che dovrebbe piuttosto subirla lui, visto che ha trasferito il bullismo in politica. Non sarà con questo tipo di gente che la Meloni si farà benvolere dal popolo italiano. Non c’è giorno che qualche bel soggetto del suo entourage non mostri la camicia nera e il manganello, mentre la censura erompe in modi mai visti prima e oscura persino i social, ultima oasi di dissenso ormai possibile, quando la libertà di dissentire è il primo fondamento di qualunque democrazia. E fingere di ignorare questa deriva reazionario,, mettendo la testa sotto la sabbia come fa lo struzzo Meloni, non gioverà certo alla sua reputazione.
    Dunque: avanza con una ciurma di camerati, uno più indegno dell’altro. Mette in ginocchio l’Italia economicamente. Diserta i convegni internazionali. In Europa è come se non esistesse e usa i viaggi di lavoro come pretesto per giri turistici in comitiva. Non fa nulla contri gli extraprofitti di banche e cannibali dell’energia. Con lei i migranti hanno battuto il record, mentre i poveri stanno raddoppiando e i senza tetto aumentano. Governa con un’agendina da scolaretta che sembra il diario scolastico di una quattordicenne che copia faticosamente l’Agenda Draghi, senza neanche capirla.
    Non è un bel bilancio per una che è stato votata trionfalmente da un terzo degli Italiani!

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