Berlusconi e il ricatto sentimentale dell’amico zar

“Non sono ricattabile”, disse Giorgia Meloni quando si fece troppo insistente il pressing di Silvio Berlusconi perché la neopremier alle prese con le poltrone di governo eseguisse i suggerimenti di Arcore. Al momento nessuno pensò di collegare la parola […]

(di Antonio Padellaro – Il Fatto Quotidiano) – “Non sono ricattabile”, disse Giorgia Meloni quando si fece troppo insistente il pressing di Silvio Berlusconi perché la neopremier alle prese con le poltrone di governo eseguisse i suggerimenti di Arcore. Al momento nessuno pensò di collegare la parola ricattabile a un possibile ricattatore di nome Vladimir Putin. Salvo poi tutti quanti cadere dal pero nell’ascoltare l’audio “rubato” dell’ex Cavaliere nell’assemblea dei deputati forzisti (plaudenti): una ricostruzione della guerra in Ucraina che sembrava una velina del Cremlino. Quella per cui si sarebbe sostituito l’inaffidabile Zelensky con “un governo di persone perbene e di buon senso”. E quando lo scorso 12 febbraio, all’uscita dal seggio, B. sferra un’altra potente martellata alla politica estera filo-atlantica della Meloni, in partenza per Kiev (“da premier non avrei parlato con quel signore”) davvero abbiamo davanti un signore un po’ svanito che straparla? Oppure il “vecchietto” non fa altro che lavorare ai fianchi, con lucida costanza, la presidente del Consiglio per aprire una breccia nella strategia filo-ucraina, sotto lo sguardo compiaciuto di Mosca? Ma in cambio di cosa? Può darsi che ingelosito dai successi della ex allieva, l’ex padrone del centrodestra stia cercando un suo spazio di manovra in quella politica estera nella quale si autocelebra paragonando la scampagnata di Pratica di Mare a una nuova Yalta. Anche se immaginarlo novello costruttore di pace avvolto in una bandiera arcobaleno sembra perfino troppo a certe anime belle della sinistra (mai dire mai, però). E se alla domanda in cambio di cosa la risposta fosse da ricavare dall’album fotografico di una immarcescibile ventennale amicizia? L’amico Vlad ospite dell’amico Silvio nella villona di Porto Rotondo che ricambia con l’invito nella meravigliosa Sochi sul Mar Nero. Le lunghe passeggiate nei boschi della Costa Smeralda, ed eccoli insieme a sudare in una profumata banya russa. E poi il famoso lettone di Putin dove disse di aver giaciuto Patrizia D’Addario ricambiato con il copriletto con impressa la foto di loro avvinti in una stretta di mano fraterna, che dolci! Quanti ricordi e soprattutto quanti segreti. Ma cosa diavolo vi salta in mente? Esistono anche i ricatti amorosi, sentimentali, frutto dell’amicizia più autentica. Come cantavano Dario Baldan Bembo e Caterina Caselli “L’amico è una persona schietta come te che non fa prediche e non ti giudica. Però lui sa l’amico sa il gusto amaro della verità ma sa nasconderla e per difenderti un vero amico anche bugiardo è…”. Perepè.

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4 replies

  1. Dopo aver letto il suo editoriale dove paragonava i non vaccinati ai peggiori criminali, avevo detto che è un verme travestito da giornalista e non ho potuto più leggerlo.
    Adesso non ho resistito e, dopo averlo letto, credo che oltre che un verme è anche un k0llione.
    Grazie, non leggerò più nemmeno il fattone quotidiano.

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