L’Europa getta la spugna sul tetto del gas

(Salvatore Toscano – lindipendente.online) – Nel corso di un seminario tecnico online tenutosi lunedì scorso, la Commissione europea ha riferito ai rappresentanti dei 27 Paesi membri che non è possibile imporre un tetto al prezzo del gas senza influire sui contratti a lungo termine o sulla sicurezza delle forniture. A temere tali conseguenze sono i Paesi con spazio fiscale maggiore  e quindi poco interessati a una misura comune di armonizzazione. La fase di stallo e l’ennesima divisione tra i membri dell’Unione europea segna un passo indietro rispetto all’intesa generale raggiunta al vertice del 20 e 21 ottobre, che auspicava l’accordo definitivo sul price cap in occasione del Consiglio di emergenza convocato a Bruxelles il prossimo 24 novembre. Nel frattempo, la Commissione ha alzato gli scudi e ha proposto, come misura alternativa, un “meccanismo di correzione del mercato” volontario. Strategia che non convince i Paesi membri che richiedono l’imposizione del price cap per contenere l’impennata dei costi dell’energia.

Il dibattito sull’introduzione di un price cap al gas «è molto difficile, i Paesi membri sono divisi e quelli con spazio fiscale maggiore sono i meno interessati poiché temono di più le implicazioni sulla sicurezza degli stock». Ad affermarlo è Stefano Grassi, capo di gabinetto della commissaria UE per l’Energia Kadri Simson. L’idea dell’organo tecnico comunitario, alla luce dello stallo politico, è di puntare su “altre strade” per ridurre i prezzi dell’energia, come gli acquisti comuni e le misure di risparmio energetico. Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha invece esortato la Commissione a presentare delle «proposte legislative per integrare l’intesa generale» raggiunta a ottobre. Michel ha poi ricordato il riferimento alle «decisioni concrete» da prendere «con urgenza», incluso «un corridoio dinamico temporaneo dei prezzi sulle transazioni di gas naturale, la procedura rapida di autorizzazione, la mobilitazione di strumenti pertinenti a livello nazionale e comunitario».

Il ritardo dell’Unione europea nel realizzare una misura efficace per contrastare l’aumento dei prezzi dell’energia rappresenta una minaccia per l’economia e il potere d’acquisto dei cittadini di quegli Stati membri che non possono permettersi misure valide, da sole, a contenere il fenomeno. Una necessità  che non scardina le posizioni dei cosiddetti Paesi frugali, guidati dalla Germania, che lo scorso settembre ha annunciato lo stanziamento di 200 miliardi di euro per il proprio pacchetto di misure contro il caro energia. Secondo il cancelliere Scholz, l’imposizione di un price cap renderebbe meno appetibile il mercato del gas europeo, non risolvendo il problema delle forniture.

23 replies

  1. Anail ….Verissimo siamo in una botte di ferro! hahah …ti immagini se avessero messo al tetto…. Putin avrebbe abbassato il prezzo del suo e messo in crisi l’UE…ognuno per sé e dio per tutti… la grande Unione degli ipocriti!

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    • Bravo Vise,complimenti hai fatto centro!
      Ero rimasto basito,e non solo io,quando aveva tirato fuori questa corbelleria che non stava ne in cielo,ne in terra.
      Invece sebbene sia stato un pessimo politico, per il momento,il drago nel suo campo si è dimostrato un genio machiavellico avanti anni luce rispetto ai colleghi premier europei.Ha strabagnato il naso a Scholz e soci.
      D’altronde alla bce non ci va il primo pirla che passa…
      👍🏻👏

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      • Grazie Carlgen,
        Effettivamente è l’unica cosa buona che ha fatto.
        Quando si parla di finanza e mercati,Draghi ha fatto vedere che è veramente potente e con Qi nettamente superiore alla media.
        Me lo segno il complimento 🙏😀

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      • Ma cosa stai dicendo Carlgen!
        Mi sa che hai dei problemi di comprensione del testo…non ci hai capito una beata cippa lippa.
        Conte aveva proposto la soluzione giusta,non quel cogli0ne di Draghi.
        Mi sembra che ti sei rincretinito tutto!

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      • Fesso stasera non ho voglia di perdere 15 Minuti del mio tempo per dimostrarti quanto sei svantaggiato,ci penserò sabatovisto che passerò la mattina su un treno.ti ricordo che le critiche sono ben accette le offese personali no.A buon intenditor poche parole.

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  2. Il Price Cap è l’ideona partorita dal Genio Assoluto, quella degli acquisti comuni invece è la proposta che (da marzo 2022) ha fatto l’avvocatucolo (o avvocaticchio) di Volturara Appula o, se preferite, Giuseppi.
    A quanto pare la Commissione Europea ritiene che quella sensata e praticabile sia la seconda.
    Scandaloso!

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    • Stefano👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻
      … e teniamo presente che non si sarebbe schiodato da lì neanche morto, sino a quando non li avesse presi per sfinimento!
      Il Messia, invece, si arrendeva al primo sguardo storto…

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  3. Il poveretto fa quello che deve fare visto che è all’opposizione, ma non dimentichiamoci che fino a poco tempo fa diceva esattamente il contrario

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  4. leonardo.cecchi91 “La Meloni a Bruxelles ha detto alla Von der Leyen, che la pacchia è finita, dopodiché ha preteso il price cap.. Ma la Von der Leyen ha detto no.. Sorrisi.. Però poi la Meloni ha preteso un aiuto sui migranti perché la pacchia è finita.. La Von der Leyen ha detto no.. Sorrisi.. La Meloni ha quindi chiesto la possibilità di ridiscutere il Pnrr adattandolo a nuovi progetti.. La Von der Leyen ha detto no.. A quel punto il Meloni duro/a ha preteso nuovi cash a fondo perduto perché la pacchia è finita.. La V. der L. ha detto no. Sorrisi.. La Meloni: Almeno due soldi a debito! VdL: NO, Sorrisi… La Meloni ha chiesto se qualcuno fosse interessato a nuovi fondi europei perché la pacchia è finita.. La Von der Leyen le ha detto no a nome di tutti. Sorrisi.. La Meloni esce sorridente e felice da una mediazione fallimentare senza precedenti, ma ride.. L’unica cosa che ha ottenuto, è la possibilità di usare il maschile, perché lei è una donna ma
    deve far vedere che le sue politiche sono
    “maschie”.. La Von der Leyen le ha detto: “fa un po’ come ti pare”.. E sorrisi. La pacchia continua”…..

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  5. Un conto è vendere pesce al mercato rionale
    Un altra cosa è combattere con degli squali vivi e vegeti,

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  6. Chi fa le leggi e o ne sostiene la valididà prima o poi ne assaggia anche il sapore un po amaro. Nell’Urss, che io amai tanto, i prezzi erano bloccati dallo stato ovviamente ma quanto il prezzo non soddisfò l’offerta le merci scomparvero per altrettanti ovvi motivi. Ora i nostri propagantisti del libero mercato vogliono, insipiegabilmente, secondo le loro stesse covinzioni economiche, pretendere di bloccare i prezzi del gas e petrolio con disinvoltura senza avere come risultato conseguente la penuria se non la mancanza dei prodotti energetici . Ma in mano a chi siamo finiti ?

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  7. Tranquilli la cocomeraia si sta adeguando al sistema europeo e internazionale : ovvero neo liberismo!
    Voglio vedere alle prossime quanti voti prende(spero di arrivarci per curiosità).
    Solo la DC riusciva a barcamenarsi …ultimo esempio vivente : Casini! (non quelli chiusi)

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