Alessandro Di Battista: “Ci chiedono sacrifici e razionamenti…”

(Alessandro Di Battista) – Ci chiedono sacrifici e razionamenti. Ma sono gli stessi delle grandi opere inutili, dei conflitti di interessi, dell’aumento delle spese militari, dei 2,5 miliardi di euro di finanziamento pubblico ai partiti intascato nonostante un referendum popolare lo avesse proibito.

Ci chiedono sacrifici e razionamenti. Intanto hanno smesso di pronunciare le parole pace, negoziato, compromesso, accordo.

Ci chiedono sacrifici e razionamenti ma hanno doppi, tripli, quadrupli incarichi. Campano da decenni con denaro pubblico e (salvo rari casi e sempre più in via di estinzione) non si sono mai tagliati un euro di stipendio.

Ci chiedono sacrifici e razionamenti e sono gli stessi che hanno riempito di euro Erdogan per fargli gestire i flussi migratori che le loro scelte suicide hanno provocato e continuano a provocare.

Ci chiedono sacrifici e razionamenti. Sono gli stessi che hanno preferito comprare decine di cacciabombardieri F35 e non i canadair. E poi, ogni estate, piangono lacrime di coccodrillo che non servono a spegnere gli incendi.

Ci chiedono sacrifici e razionamenti. Sono gli stessi che tra meno di un mese (quando verranno proclamati i nuovi “onorevoli”) riceveranno 43.000 euro di Tfr (a legislatura e a testa) per le loro attività parlamentari. E voglio vedere quanti saranno a restituirlo. E parlo anche di coloro che anni fa si impegnarono pubblicamente a farlo.

Se avessimo più memoria saremmo più liberi.

36 replies

  1. e si si sottoscriviamo. a parole siamo tutti bravi. ma….. soluzioni? che l’acqua se la riscaldi diventa calda lo sapevamo anche senza il buon Dibba. tutto sacrosanto, però è diventato famoso grazie ai 5S e quando c’è stato da prendersi responsabilità ha girato le spalle e ciao ciao. e ora fa il giornalista. Senza la notorietà avuta grazie ai 5S chi avrebbe finanziato i suoi inutili viaggi e i suoi libri o articoli? Dice cose vere ma scontatissime. Le stesse cose le sappiamo tutti senza bisogno di dover scoppare in Siberia. E ma le soluzioni? a puntare il dito siamo tutti bravi.

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    • Mi permetto di replicare, è vero e sacrosanto ciò che dici però bisogna avere anche coraggio a denunciare, rischia molto!! E sono pochi coloro che hanno coraggio.. anche noi denunciamo nel nostro piccolo ma non rischiamo come lui!! E soprattutto non abbiamo le sue possibilità di divulgazione..

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      • No, Mokj, dissento assolutamente. Non rischia NULLA il Dibba, allo stato attuale. È proprio QUESTO il punto. Se ne è salito, pur non senza difficoltà, lo ammetto, in una posizione extra-politica in seno alla quale però non si gioca nulla per davvero. Fa il “giornalista”, scrive (o scribacchia), non teme di perdere consenso politico dato che non ne ha (più), dice cose evidenti se non ovvie e palesi, ma proprio in virtù della sua assenza dai “palazzi del potere”, queste hanno tranquillamente lo stesso peso e rilevanza che hanno le chiacchiere del bar. Ossia nessuno.
        Il Dibba può certamente far capire cose a molti, può sicuramente far cambiare atteggiamento a chi lo legge e/o lo ascolta, può perfino suggerire qualche (QUALCHE, ammesso e non concesso) soluzione, ma essendo un giornalista e opinionista e NON un politico di rilievo DI PROFESSIONE come era invece prima, NON PUÒ realmente cambiare alcunché. E comunque, costui è dove è proprio in virtù del fatto che sia stato nei 5S per anni, come sottolinea sopra mobbastaveramenteperò. Viceversa forse oggi non se lo cagherebbero che quattro gatti (forse).
        Ma il succo rimane il medesimo: parla e straparla (e, sia chiaro, dice cose giuste e condivisibili, anche, spesso), ma nella posizione in cui ora si trova, de facto non rischia di perdere niente e soprattutto NON cambia le cose, per quanto bene riesca pure ad illustrare mentre le denuncia. Rischio pari a zero.
        Troppo facile: son tutti fenomeni, così.

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      • Rischia denunce e non solo e quando vai contro continuamente al sistema denunciando, non è che proprio non rischia, si espone troppo Alessandro!! Questo penso…

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      • @Cekko Bilecco, cosa vuoi che faccia Di Battista? Che fondi un suo partito per fare politica e provare ad entrare in Parlamento?
        Tutti quelli che lo criticano perchè fa solo il giornalista mi pare non abbiano capito che con Conte non ha trovato un’intesa perchè a lui la linea, diciamo “morbida”, di Conte non piace. E Conte non vuole nel partito uno che, se pure a ragione, è troppo radicale per i suoi gusti.

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      • Comunque il suo movimento lo sta organizzando, lo ha dichiarato pubblicamente.. intanto con un’associazione poi deciderà..

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      • Chef Rubio ha rinunciato alla sua carriera televisiva (centinaia dì migliaia di euro)
        Perché Rai e Discovery channel(proprietà di lobby sioniste) lo hanno prima censurato
        E poi licenziato per il suo supporto alla causa filo palestinese.
        Adesso fa attivismo duro,forse anche troppo duro e sguaiato a secondo dei punti di vista.
        Ps: ha abbondonato anche Facebook e Instagram da cui ricavava dei bei quattrini come influencer
        Perché ritenute da lui filo israeliani.
        Dibbattista,da me stimato, continua a servirsi di Facebook,Instagram YouTube…filo israeliani/ filo usa
        Per esporre le sue posizioni anti usa e anti Israele.non mi sembra coerente,per non usare un altra parola,come Chef Rubio.

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      • @Peter Pan

        Peter, hai scritto “Cosa vuoi che faccia Di Battista?” e ti rispondo che… non è OBBLIGATORIO scrivere alcunché, in Italia, eh? Non so se hai letto per bene il mio post: il punto non è che lui scriva e scriva, ma che lui lo faccia dopo aver fatto il parlamentare (e aggiungo, cazzuto, perché a me lui piace tantissimo, sia chiaro. Ancora lo ricordo anni e anni fa a Scandicci salire su di una panchina per farsi vedere meglio dalla folla che si era creata intorno a lui. Eravamo andati a vederlo e sentirlo parlare appositamente in tanti, io di certo!). QUel che mi irrita da morire è che ORA sia letteralmente rientrato in una dimensione molto (ma molto!) meno fatiosa, in cui non riwchia nulla a parlare e in cui alla fine tutto si riduce a un semplice predicozzo, ma finisce lì. QUando era parlamentare poteva INCIDERE sulla politica, ora no, non più. Allora, invece di fare il saputello, se ne rientri in politica anche se con Conte gli girano le palle per XUZ motivi e faccia. FACCIA! Oppure si faccia (!!) il suo,propriopartito e faccia, ma lo faccia per bene. Che di opinionisti, giornaoiti, srittori e gente in TV a denunciare questo paese marcio corrotto mafioso demmerd[beep, loripeto e lo ripeterò all’nginito, son tutti bravi.

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      • MI SCUSO! M’è impazzito il computer, e ha pubblicato il post ancora mezzo scritto e totalmente da correggere. Ignoratelo completamente, è un coso senza senso…

        * * *

        @Peter Pan

        Peter Pan, hai scritto “Cosa vuoi che faccia Di Battista?” e ti rispondo che… non è OBBLIGATORIO scrivere alcunché, in Italia, eh? Certo, ci si posson fare due soldi e vivacchiare benino, sissì, ma…
        Non so se hai letto per bene il mio post: il punto non è che lui scriva e dica, dia pareri e si incazzi, ma che lui lo faccia DOPO aver fatto il parlamentare, anzi, proprio GRAZIE all’aver fatto il parlamentare (e aggiungo, cazzuto, perché a me lui piace tantissimo, sia chiaro). Quel che mi irrita da morire è che ORA sia letteralmente retrocesso ad una dimensione molto (ma molto!) meno faticosa rispetto a quella di prima, in cui non rischia nulla a parlare e a sputare sentenze e in cui alla fine tutto si riduce a un semplice predicozzo, ma finisce lì. Quando era parlamentare poteva INCIDERE sulla politica, ora no, non più. Allora, invece di fare il sapiente, se ne rientri in politica anche se con Conte gli girano le palle per XYZ motivi e faccia politica. FACCIA POLITICA! Non può? Non glielo fanno fare? Ha quel demente di Grillo contro? E allora si faccia (!!) il suo, proprio partito e faccia cose, che son sicuro che le farebbe per bene. Che di opinionisti, giornalettisti, scrittori e gentuccia del ca§§o in TV a denunciare questo paese marcio corrotto mafioso demmerd[beep], lo ripeto e lo ripeterò all’infinito, son tutti bravi e son (quasi) tutti capaci. La capacità è poi di CREARE SOLUZIONI, e che cacchio te crei se stai in TV o sui giornaletti a disputare?
        In altre parole il concetto di fondo che mi ammazza l’animo è che faccia discorsi e chiacchiere da opinionista e giornalista DOPO essere stato parlamentare, e che quindi in conseguenza tutto si fermi lì; come dire?, oltre al danno… la beffa! Perché era in politica ed era un mito vivente, era un mostro, era pazzesco, lo adoravo (e in fin dei conti ancora lo adoro), ma ora per motivi suoi dalla politica resta fuori. Motivi che oltre tutto fino a un certo punto seguo e capisco, poi mi fan sorridere, perché se pensava che stare nei palazzi fosse una passeggiata, si sbagliava di grosso e anche il solo averlo pensato lo fa passare da sciocco. Però parla e scrive e dice e chiacchiera. Eh no! Che rientri in politica o di sotto o di sopra o come meglio crede, e si dia da fare!
        Mi son spiegato meglio, Peter, ora?

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    • le soluzioni ci sono, in primo luogo che persone come te si sveglino, poi che i nostri governanti prendano ad esempio Erdogan e Orban che fanno gli interessi loro e non quelli di Biden o di Zerenski, mi pare che basterebbe tanto per cominciare.

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    • diciamo anche che a noi non è costato niente. quindi può parlare,scrivere,viaggiare come gli pare.
      naturalmente quel ch ìe dice può anche non piacere ma…

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  2. Tutto giusto quel che scrive, sì, ma scrivere e scrivere, dire e pure denunciare: a questo e QUESTO SOLTANTO s’è ridotto il Dibba. Una volta le cose le cambiava o cercava di cambiarle, e poteva farlo per via della sua presenza in Aula. Ora le scrive, ne parla, le dice e le ripete, ma non può (più) fare assolutamente nulla salvo cambiare qualche attegiamento nella capoccia di qualcuno, però poi la cosa finisce lì. Son tutti bravi scrittori-giornalisti-opinionisti dal divanetto di casa, anche se questo si teletrasporta per magia in Patagonia o in Siberia, ma pur sempre divanetto-di-casa rimane.
    Se vuoi cambiare le cose, stai in politica. Se vuoi raccontarle, fai lo scrittore, al limite il giornalista. Il Dibba ha scelto la strada facile, ora come ora. E non rischia di perdere le elezioni. Comodissimo, sì, dai, ma le cose le cambia zero.

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  3. La realtà nuda e cruda è che se fosse al governo, cosa dice e come lo dice non troverebbe attuazione pratica e quindi ha optato per il ruolo di arruffapopoli. Un articoletto qua, un viaggetto la’, contro tutti e tutto sempre così si sente dire che ha ragione.

    Però…dalle mie parti si dice la ragione si da’ ai bischeri.

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    • Concordo assolutamente.
      “Bischeri”, eh, presumo quindi che tu sia toscana…
      Io son di Firenze città… nel bene e nel male.

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    • Mai sentito parlare di Giovanni Battista vero, BATTISTA. Notare bene.

      Voce che urla nel deserto.

      Lui era utile anche se non era al ‘governo’.

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  4. Dibba continua a fare il giornalista, tanto gli itaggliani non li contenti mai, siamo un popolo di pesci rossi, oppss, mi scusino i pesci rossi non volevo offendevi, se tu gli portassi anche il cappuccino e cornetto a letto avrebbero da ridire, troppo caldo o troppo freddo, troppo dolce o troppo amaro, il cornetto cotto poco o cotto troppo,
    Poi votano quella massa amorfa di mettin(ulo che pensano esclusivamente al loro tornaconto personale.

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  5. Antonio Codari 2017
    Ascolti Di Battista e ti sembra di vivere in un paese meraviglioso, pulito, onesto, democratico, civile. Poi si alza e se ne va, abbracciando Massimo Fini, e tu vorresti ascoltarlo per altre tre ore, come un bel film vorresti non finisse mai di parlare e donare la sua energia, la sua passione, la sua grinta, la sua rabbia a tutti i cittadini in grado di capirlo. Poi ascolti certi commenti e capisci che sei tornato a vivere in un Paese di m…. Dove la corruzione ormai dilagante ha toccato tutti gli angoli più remoti italiani. Dove la mafia comanda la politica. Dove le lobby del farmaco, del petrolio e altri, decidono le leggi da votare senza dibattito parlamentare. Dove l’informazione è serva di persone e società miliardarie, e i loro servi sono i giornalisti e i conduttori televisivi. Dove poche persone di nessun valore e con nessun curriculum professionale decente, decidono per milioni di cittadini che studiano, che lavorano, che soffrono per le loro decisioni da folli, dettate da altri leader nascosti di altri paesi, che hanno sapientemente scelto dei burattini senza arte né parte, per far eseguire i loro ordini consistenti nella distruzione del Paese per grossi interessi economici finanziari estranei ai nostri interessi.
    “Ci lasceranno un’Italia in macerie” ha urlato Alessandro Di Battista.
    Sveglia italiani!!!
    Ps. Restiamo naturalmente tutti in fiducioso attesa dell’ happy end del film di Alessandro.

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  6. Bartolomeo Prinzivalli

    Ho visto il video di Alessandro Di Battista e devo dire di non esserne per nulla sorpreso, era esattamente ciò che mi aspettassi. Molti storceranno il naso parlando di imposizioni come se fossero i capricci di un vip o della star indispensabile, io ho visto solo una persona che non abdica ai propri valori per poltrone comode o sontuose cifre che potrebbe conseguire comunque con le proprie forze. Delle storie di correnti e giochetti interni eravamo a conoscenza già tutti, tranne chi crede nei folletti e gli unicorni o chi ama troppo i propri figli per correggerli quando cedono alle debolezze umane, finendo per giustificarne ogni errore, indipendentemente se in buona fede o meno. Sul Conte galantuomo non mi esprimo, non lo conosco personalmente, sui capetti che cercano di mantenere la propria sfera d’influenza potrei scrivere libri.
    L’idea dell’associazione che si occupi di politica dal basso è apprezzabile, a patto di rimanere lontana da quei luoghi capaci di mutare prospettive, punti di vista e persino lo sguardo di chi vi accede. Pochi ne rimangono immuni, Alessandro credo lo comprenda più di chiunque altro.
    Ad oggi credo che le leggi di iniziativa popolare, unite ad un forte astensionismo, siano l’unico strumento disponibile perché chi pratichi quegli scranni mantenga contatto con la realtà, senza figure di riferimento, senza beniamini né eroi.
    Che siano le idee a contare, che gli individui tornino ad essere il mezzo, non il fine.
    Il mondo si cambia un passo alla volta, con rettitudine, sacrificio ed onestà intellettuale; tutto e subito è sinonimo di fallimento.
    Bravo Alessandro…

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  7. Alessandro Di Battista:

    “Armi e poi armi e ancora armi”
    Sanzioni, contro-sanzioni. Minacce, contro-minacce. Tagli, razionamenti, tetti, risposte, contro-risposte. Armi e poi armi e ancora armi. Droni di ultima generazione. Droni killer. Droni che ti uccidono senza che tu te ne accorga. “Avete visto stiamo facendo la contro-offensiva in Ucraina!” (come se fosse Risiko con i carri armatini da spostare).
    Aprite il 90% dei giornali. Troverete queste parole. Soltanto queste parole. Stesso discorso per i discorsi del 99% dei politici.
    «Coloro che guadagnano con la guerra e con il commercio delle armi sono dei delinquenti che ammazzano l’umanità» ha detto alcuni giorni fa Papa Francesco. Siamo realisti. Sappiamo che nessun politico ha il coraggio di pronunciare queste parole. Ma mai ci saremmo aspettati che persino parole quali “negoziati”, “accordi”, “compromesso”, “trattativa”, “armistizio” venissero di fatto bandite.
    La Pace nell’era della nuova corsa al riarmo è diventata blasfemia. La Pace nell’era della finanza che detta legge sulla politica è diventata eretica. La Pace ai tempi della “BlackRockCrazia” (i principali investitori di tutte le grandi industrie di armi del pianeta sono i grandi fondi di investimento) è diventata un sacrilegio.
    Poi si stupiscono se milioni di cittadini smettono di votare. Poi si stupiscono se oltre a morire le imprese crolla la natalità in Europa e soprattutto in Italia.
    Secondo una serie di stime la popolazione italiana nei prossimi 50 anni diminuirà di 14 milioni. Gli italiani sono un popolo in via di estinzione. Sempre più poveri. Sempre più infelici. Sempre più vecchi. Sempre più insicuri. Ma sempre più armati.
    Armi sempre più costose. Armi sempre più micidiali. Armi sotto i cuscini. Armi nei cruscotti. Armi da vendere. Armi da comprare. Armi che fanno mangiare i sostenitori della “guerra infinita” ma che non si possono mangiare.

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  8. Alberto Giardini

    Pur motivandola con enfasi autoreferenziale, la scelta di Di Battista a non ricandidarsi è rispettabile. Concordo su alcuni punti (fra tutti, il giudizio tombale sul PD) ma m’imbarazza quando dice “Pretendo garanzie politiche”. Pretende. Rimuginando nel trapassato remoto quando la verginità politica era la carica euforica da sbandierare all’opposizione. Chi governa ha una condotta istituzionale da onorare con tutti le contraddizioni del caso; costa fatica e qualche inevitabile rinuncia; a governare Di Battista non c’era, ha preferito legittimamente fare altro. Nessuno discute il suo impegno, ma tutto cambia, la bellezza passa e appaiono le rughe; rughe di saggezza che non ha saputo intravedere. E Grillo? Da Grillo pretende le scuse. Pretende. Dice poi “Creeremo un’associazione culturale per fare politica da fuori”; lo seguiranno i delusi, quelli del mantra “Siamo stati traditi” causa alleanza con la destra prima e la sinistra poi, a prescindere dai traguardi ottenuti. Comunque buon lavoro, se son fiori…

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  9. Orso grigio

    Io con Alessandro Di Battista mi sono pure “scontrato”, nel senso che ho criticato anche duramente alcune sue scelte. Non le ho capite e gliel’ho scritto su queste pagine, ma era per le speranze che riponevo nel Movimento, e perché lui era quello più vicino ai miei modi e alle idee che avevo per poterle concretizzare, e allora gli proiettavo addosso quello che avrei voluto fare io.
    Pretendevo troppo, molte cose non le ho capite, e forse qualcuna non l’ha capita lui.
    Ma alla fine il tempo sistema le cose, e oggi lui è ancora quello con cui starei.
    E’ il solo, nel Movimento, che ha mantenuto coerenza e lealtà a quelle idee e a quei valori, ha coraggio e non gli importa di vincere per forza.
    Io credo che lui sia un po’ il lievito madre dello spirito che diede vita al Movimento, e credo ancora convintamente che di quel cambiamento auspicato all’inizio ci sia bisogno più che mai, perché i motivi di allora sono gli stessi di oggi, e le cose vanno nello stesso modo di prima.
    Perfino peggio, perché l’avversario ha avuto paura, ha sanguinato, traballato sulle ginocchia, ma poi non c’è stato il colpo che avrebbe chiuso l’incontro e adesso, ancora in piedi, è più feroce che mai.
    E infatti ora che è riapparso sulla scena c’è già la corsa a disinnescarlo, come successo per il resto dei 5S.
    E’ come se il livore nei confronti di questi ragazzi covasse ancora sotto la cenere, e avesse ancora un obiettivo da abbattere per finire il lavoro.
    Ma se per gli altri ha funzionato, visto che è bastato ammetterli nello splendore del partito unico imposto dalla provvidenza per renderli innocui e mansueti, con lui sarà più difficile.
    Quello che molti chiamano utopia, per pavidità e miseria d’animo, per lui è possibile.
    E lo è anche per me, perché alla fine sono solo gli uomini e le loro azioni che contano.

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  10. Bruno Fusco

    UN PO’ DI STORIA
    Quando il Movimento, nel 2018, fece il governo con la Lega, ci fu un tentativo di farlo prima con il PD, la cosa non andò in porto, anche perché il dimissionario Renzi, dopo la batosta elettorale, cazzeggiava al “me ne vado ma non adesso, e non prima che si sia formato un nuovo governo”, questo, per impedire a qualche nuovo segretario di chiudere l’accordo con il Movimento.
    Questa è la storia di quei giorni politici, e questo è Tatteo Tenzi, che ha sempre rosicato per le vittorie del Movimento, un odio che non ha mai smesso di provare, ancora oggi, che è diventato la mutanda di scorta di Calenda, attacca il Movimento di Conte e di Grillo, forse, memore di quel vaffanculo in diretta streaming, nel 2014, quando Grillo era ancora una gioia per le mie orecchie.
    Il governo con la Lega non è stato male, anzi, le più grandi riforme che questo Paese abbia mai visto si sono fatte con quel coglione di Salvini: la riforma Bonafede, lo spazzacorrotti, il RDC, il decreto dignità, Flat tax al 15% per le partite iva fino a 65mila euro di reddito, taglio pensioni d’oro, Quota cento, abolizione vitalizi, Class Action, Stop Trivelle, Eco bonus auto elettriche, Codice rosso, e inizio del taglio dei parlamentari, cosa sospesa per l’ubriacatura del coglione verde, e realizzata con il compromesso governativo con il PD.
    Alla Lega si è concessa la legittima Difesa, che non è servita ad un cazzo, e il decreto sicurezza tanto discusso, ma qualcosa dovevi pur concedere all’alleato di Governo.
    I ministri del Movimento che si sono spesi per raggiungere questi obiettivi del programma sottoscritto con la Lega sono stati: Barbara Lezzi, Danilo Toninelli, Nunzia Catalfo, Alfonso Bonafede, Giulia Grillo, Sergio Costa, Elisabetta Trenta, Riccardo Fraccaro, Alberto Bonisoli.
    In quel governo avevamo anche il sottosegretario all’editoria Vito Crimi.
    Due i Vicepresidenti del Consiglio: Luigi Di Maio e Matteo Salvini, tutti e due anche ministri, con Giorgetti a sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.
    Ci siamo?
    Di questi ministri del Movimento, quando si è fatto il governo con il PD, il Conte Due, si sono perse le tracce, soprattutto l’editoria, che doveva essere di pertinenza del PD, senza discussioni, non sia mai che si tagliassero i fondi a certe testate del gruppo Elkann, o rivedere certe posizioni di favore al pregiudicato, così le infrastrutture, andate alla De Micheli, e addio Toninelli, con l’applauso dei Benetton, e il lavoro, e addio alla Catalfo, che tanto aveva sperato per un salario minimo.
    E che dire su Alessandro Di Battista?
    Per amore del PD abbiamo tradito anche lui.
    Sono rimasti Bonafede e Di Maio, poi, con il Governo Draghi anche Bonafede è scomparso e Di Maio ha fatto tutto il resto, e oggi vuole un posto in prima fila dal PD.
    Il PD non avrebbe mai permesso a Toninelli di gestire le infrastrutture, capitemi, e nemmeno a Nunzia Catalfo di gestire il lavoro, la giustizia è stato un dilemma, anche per la questione Di Matteo, ma su questo Bonafede, un giorno, forse, ci saprà spiegare come sono andate le cose al DAP.
    Questo è il PD, pensa sempre ai cazzi suoi, e quando il gioco si è fatto sporco, e il lavoro di Conte in Europa ha dato un frutto di 209 miliardi di euro, ecco che gli sciacalli lo hanno fatto fuori, con l’aiuto di Di Maio, Mattarella, Berlusconi, Grillo, Letta e Tatteo Tenzi, e chi se lo aspettava?
    Questo solo per ricordare che con la Lega, nonostante tutto, il Movimento è riuscito a fare delle cose impensabili, mentre con il PD solo cazzi amari, e con Draghi ci abbiamo rimesso anche le mutande, si può dire del taglio dei parlamentari portato a termine, ma la cosa è stata voluta dagli italiani, non certo per benevolenza del PD e nemmeno della Lega, seppur la questione fosse già incardinata.
    Cosa ci aspetta in futuro?
    Ognuno ha la propria idea, a me non sono dispiaciuti Toninelli, Catalfo, Lezzi, Costa, Fraccaro, mi auguro che i prossimi latori delle istanze stellate siano rispettosi del voto che la gente gli affiderà, vorrei essere ottimista, ma la storia è scritta, e il PD è sempre quello, cambierà il segretario? Dipende dal risultato elettorale, anche avvenisse un cambio di segretario, Letta non è diverso da Renzi, anzi, farebbe uguale a lui per impedire un accordo…, forse alcune cose si possono ancora fare, magari con chi meno te lo aspetti, tanto abbiamo visto di tutto, la legge elettorale è questa e tutto è possibile, e chi si scandalizza ancora è solo perché non ha memoria.

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  11. Giuseppe Sica

    Forza Alessandro Di Battista.
    Il momento è ora.
    Quel 60%di astensione a queste amministrative grida vendetta. Non era mai successo questo forte assenteismo. Questo è il dato politico che deve far riflettere.
    In quel 60% c’è una larghissima maggioranza di elettori del M5S e questi elettori hanno determinato la sconfitta a Roma, e a Torino due città ben governate da C. Appendino e V. Raggi.
    Gli stessi elettori che cinque anni fa, e 3 anni e mezzo fa hanno determinato le vittorie a Roma e a Torino e nel 2018 la vittoria politica col 33 %.
    Ebbene, questi cittadini che sono rimasti a casa si sono sentiti delusi e traditi dal M5S a livello nazionale con l’accozzaglia che appoggia Draghi, e specialmente dal nuovo corso del M5S 2050.
    Cittadini che avevano votato il M5S per mandare a casa il sistema dei partiti sia di centrodestra, e sia di centrosinistra e si ritrovano col nuovo corso di Conte, Di Maio e Fico in modo strutturale nel centrosinistra, e nel sistema che avevano combattuto.
    Questa linea politica di riflesso ha nuociuto e ha determinato le sconfitte anche per l’elezione del Sindaco a Roma e a Torino.
    M5S che negli ultimi 3 anni e mezzo è sceso dal 33% al 10-12% di oggi.
    Adesso è il momento di proporre assolutamente una cosa nuova, un nuovo progetto politico per questa grossa platea di cittadini da rappresentare e rendere protagonista.
    Un progetto che richiami un programma che metta al centro i veri bisogni dei cittadini, e che sia di indirizzo per una nuova politica che detti la linea all’economia e non viceversa.
    Un progetto che sia distante dalle ideologie sia di centrodestra che di centrosinistra, ma non dalle idee giuste. Insomma il progetto originario del nostro grande visionario Gianroberto Casaleggio tradito in modo plateale da B.Grillo col nuovo corso del M5S 2050.
    Gli uomini giusti ci sono primo fra tutti Alessandro Di Battista il quale ha iniziato il suo tour per l’Italia per incontrare tantissimi cittadini e per dare forza a questo nuovo progetto.
    Non solo lui, ma insieme a Nicola Morra, a Barbara Lezzi, ad Alessio Villarosa ai tantissimi Portavoce fuoriusciti o cacciati, e ad altri altrettanto Portavoce che usciranno dal M5S 2050.
    Ma soprattutto insieme ai tantissimi cittadini che non vedono l’ora di veder nascere questa nuova comunità.
    Forza e coraggio A. Di Battista.
    In alto i cuori. Avanti tutta. A riveder le vere stelle.

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  12. Sia lode a tutti coloro che in qualunque posto siano, politici di poltrona o no, parlamentari o cittadini comuni, magistrati giornalisti o blogger, operai o comandanti, lottano per il bene di questo Paese.
    La storia non si fa solo da posti di comando, La storia è fatta da tutti e ognuno collabora al bene e al male come può e aumenta il bene o il male del mondo per l’apporto che dà.
    Di Battista potrà essere anche considerato un senza potere perché non ha una poltrona, ma la storia è fatta anche dai senza potere come lui perché anche la forza della verità è un potere e lo si esercita meglio quando non ci si vende per una poltrona e non si cede al compromesso.
    Di Maio la poltrona l’ha conservata ma ha perso tutto il resto. Ha perso la faccia. E, quando perdi la faccia, puoi occupare quante poltrone vuoi ma la tua attendibilità rispetto alla storia sta a zero e mostra al mondo solo il lato negativo e sporco del potere.

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  13. Bravissima Viviana! “Di Battista potrà essere anche considerato un senza potere perché non ha una poltrona, ma la storia è fatta anche dai senza potere come lui perché anche la forza della verità è un potere e lo si esercita meglio quando non ci si vende per una poltrona e non si cede al compromesso.”. Avrei voluto rispondere a Cekko Bilecco un commento molto articolato e opposto alla sua opinione ma, credo, basti solo questa tua frase illuminante. Secondo Cekko, dunque, l’informazione non conta nulla? E secondo lui, me lo spieghi, il motivo per cui siamo ridotti così male nel ns Paese proprio a causa della disinformazione imperante su stampa e TV? Per fortuna ci sono ancora alcuni GIORNALISTI LIBERI (e DI Battista lo è assolutamente -intendo LIBERO-) altrimenti non sapremmo nemmeno quel poco che riusciamo ad apprendere in modo meno fazioso e distorto!

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  14. Santo cielo, ma non ho mai scritto né detto che lo scrivere DI PER SÉ non conti nulla. Ma i post che altri scrivono vengono letti PER BENE o no (a parte i post incompleti e incomprensibili che partono da soli da Windows – e da Mac no, e ancora non ho capito i motivi)!?
    Ho solo detto e ridetto e ridetto che a scrivere son bravi tutti e che una volta che sei stato parlamentare della Repvbblica Italiana e poi DOPO esserti ritirato dal Parlamento ti sei messo a scrivere, qundo una volta le cose le cambiavi DI FATTO, ora non le cambi più alla stessa maniera (per non dire che non le cambi proprio).
    Non mi sembra di aver mai scritto che Di Battista sia un cretinetti o via dicendo, anzi: lo adoro anche adesso, e sin dai primi giorni del 2013! Ma posso dirlo, o no?, che se te ne stai fuori dalle stanze dei bottoni, la tua capacità di incidere sulla politica rispetto a quando eri NEL Parlamento, è divenuta assai ridotta? Al netto delle cose che scrive, con le quali comunque sono praticamente d’accordo al 100% sempre.
    Lo vogliamo avere il coraggio (e anche il diritto) di poter dire che ASSIEME A Conte avrebbe portato il M5S a percentuali mostruosamente più alte che non restandone fuori? Insoeme a Conte avrebbero fatto il botto, via su!
    Che poi Di Battista abbia tutte le sue motivazioni per aver fatto certe scelte, a me non compete di dire nulla al riguardo, salvo che, (mi si permetterà!)… oggettivamente, fare politica da un giornale o da un talk show in TV anziché dal Senato o dalla Camera… è cosa assai diversa. Tutto qui. Eccheppàlle.

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