
(Raffaele Pengue) – Abbassare le proprie indennità? Macché: se le aumentano. “…Gli amministratori in carica non si sono aumentati le indennità di carica ma l’adeguamento è stato espressamente previsto da una legge dello Stato”. Roba forte, sicuramente molto intelligente. Roba da sbellicarsi. Comicità assoluta: se non fosse pericoloso per il fegato dei guardiesi, sarebbe da consigliare come lettura umoristica. Gente tosta (soprattutto la faccia) quella che ha governato e continua a governare Guardia Sanframondi. Maggioranza e opposizione (di facciata). Gente che non ha problemi con le operazioni aritmetiche. L’unica cosa che non riesce bene, a quanto pare, è la sottrazione. “La differenza economica derivante da tale adeguamento… è totalmente a carico dello Stato… quindi non è a carico dei cittadini guardiesi”. Capito? Grazie a un decreto legislativo del 2010, non possono neppure rinunciare all’adeguamento. E te credo, sono mica dei masochisti. D’altra parte il loro è un lavoro duro (si fa per dire). E quindi i privilegi (e le indennità) non si toccano. Senza parlare dei gettoni di presenza, rimborso delle spese di viaggio e rimborso dell’assenza dal posto di lavoro, ecc… Ma se tutti dobbiamo tirare la cinghia, per dire, perché a pagare è sempre Pantalone? Davvero aumentare lo stipendio di sindaco e assessori (desiderosi solo di partecipare a eventi, celebrare matrimoni o apparire sulla stampa e sui social) è il modo migliore per impiegare il denaro pubblico in tempi di crisi? Gli pseudo-amministratori piangono miseria, protestano, si lamentano. Eppure, a giudicare da certe decisioni prese, certe manifestazioni mondane, non sembra che manchino loro i soldi. Ma intanto continuano a sprecare quelli che hanno. Del resto si sa, lo spreco di risorse è una delle poche cose che a Guardia non resta mai a terra… Se si vanno a vedere i bilanci, uno per uno, si scopre che dietro le lamentazioni, purtroppo, c’è tanta inefficienza e incompetenza. Che fortuna avere gente tosta (la faccia) alla guida della comunità. Altro che “malessere sociale e chiacchiericcio”, altro che sacrifici. Quelli vanno bene per quei fessi di guardiesi che credono alle parole al vento, alle dichiarazioni ufficiali dei vari esponenti della Giunta, alle frasi che fanno titolo sui quotidiani locali o sui social. La realtà è tutta diversa. Così come è chiaro che per quanto se ne parli l’indennità di carica è solo uno scherzo, una secchiata d’acqua gelida sulla comunità guardiese, una burla, al massimo un argomento buono per l’aperitivo al bar. Tanto nessuno parla. Tanto nessuno denuncia. Tanto nessuno s’indigna. Tanto a breve parte Vinalia. La storia è sempre quella. A Guardia si parla, si parla, si parla ma al dunque s’insabbia sempre tutto. Lo stesso motivo per cui un’eventuale quanto altamente improbabile taglio alle indennità di carica (richiesto dall’opposizione) faticherà a perdere lo status di bla bla bla estivo e a tramutarsi in realtà (avete mai visto una zanzara che si candida a diventare testimonial dell’Autan?) se poi chi dovrebbe approvare l’eventuale sacrifico, nella fattispecie, è lo stesso soggetto che lo dovrebbe subire.
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