Santoro: l’opinione pubblica italiana senza partito e senza tg di riferimento

Nel corso della puntata di Piazzapulita, il giornalista ha sottolineato quanto possa essere priva di riferimenti una opinione pubblica contraria per il 43% all’invio delle armi

(giornalettismo.com) – Nel corso della puntata di Piazzapulita del 28 aprile è andato in onda un dibattito molto acceso e senza esclusione di colpi tra Michele Santoro e Paolo Mieli. I due giornalisti si sono confrontati sull’attuale scambio di opinoni pubblico in Italia e sul racconto dei media relativo alla guerra in Ucraina. Le parole di Michele Santoro – che il 2 maggio sarà al Teatro Ghione di Roma con l’evento Pace Proibita – vanno nella direzione che ha tracciato anche in altri precedenti interventi, non ultimo quello al Maurizio Costanzo show, dove ha discusso con il direttore del Tg La7 Enrico Mentana.

Michele Santoro ha parlato di come viene raccontata, in questa fase, la guerra in Ucraina, attraverso un’analisi – presente nella maggior parte delle trasmissioni televisive e, ancor di più, nei telegiornali – che non prende in considerazione il ruolo degli Stati Uniti nell’armare il conflitto che si sta consumando, in maniera tragica, in Ucraina. Su un passaggio, in particolare, il giornalista ha insistito.

Corrado Formigli ha mostrato un sondaggio di Progerindex Research in cui si rilevano le opinioni degli italiani rispetto all’invio delle armi in Ucraina. A questo proposito, il 43,6% del campione intervistato si è detto contrario, il 36,5% si è detto favorevole, mentre il 19,9% degli intervistati non ha espresso una opinione. In virtù di una massiccia presenza di opinione pubblica contraria all’invio delle armi in Ucraina, Michele Santoro ha rilevato come questi ultimi non trovino sponda in nessun partito politico (i principali partiti dell’arco costituzionale hanno votato per l’invio di armi in Ucraina), né in nessun notiziario televisivo.

«Questa è la vera resistenza per me – ha detto Santoro -. Quella che sta facendo l’opinione pubblica nei confronti del 99% dei partiti e il 100% dei telegiornali». Paolo Mieli ha affermato che anche Giuseppe Conte e Matteo Salvini stanno, attualmente, parlando di pace e che, quindi, l’affermazione sull’opinione pubblica senza partito non sarebbe corretta. Ma Michele Santoro ha risposto: «Di quello che dicono ora me ne importa poco, ma non erano contrari all’invio di armi. Posso dire che quelli che hanno marciato per chilometri alla Perugia-Assisi con il cartello “Fermatevi!” non hanno una rappresentanza politica al momento».

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5 replies

  1. Grazie a Santoro di aver detto parole che il 99% dei nostri rappresentanti politici e il 99% dei mezzi di informazione non dice e che una buona metà degli italiani vorrebbe sentire almeno spifferare da qualcuno.
    Invano, da troppi anni.

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  2. Non ho mai amato Santoro !! Ma questa volta aveva perfettamente ragione e Mieli il solito scendiletto e zerbino di se stesso!!!piu invecchia e gli cacciano soldi per esprimere delle sonore c.. il tono suadente e mellifluo è davvero diventato insopportabile! Sai già che dirà sempre ” pacatamente ” le sue implacabili p…te!

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  3. Il Codacon solleverà dinanzi al Tar una questione di legittimità costituzionale su tutti gli atti emanati da Draghi sulle armi all’Ucraina,in pieno contrasto con la volontà degli italiani.
    Ma il Parlamento non intende mai fare niente?

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