
(Gaetano Pedullà – lanotiziagiornale.it) – Giornaloni. Tra le mille menzogne della stampa italiana, la più grottesca è la negazione di una verità assoluta: mezza dozzina di quotidiani, con un manipolo di selezionati trombettieri (e tromboni) onnipresenti in tv, sono una casta che non teme confronti. A dire il vero, vista la continua perdita di lettori, il suffisso accrescitivo sembra sarcastico, ma non è così, perché usando il termine “giornaloni” per la stampa mainstream è evidente che ci si riferisce alle dimensione degli interessi economici degli editori.
E se ci fate caso, chi fa carriera in certe testate non esprime mai voci in dissenso dal padrone, perché è chi attacca l’asino al posto giusto che prende i galloni e pontifica in tv, mentre gli altri (e nei grandi giornali sono tanti) restano nelle retrovie a farsi il mazzo. Chi invece ce l’ha fatta, e nonostante non azzecchi un’analisi politica dal secolo scorso è consultato come un oracolo, appena sente parlare di “giornaloni” si inalbera e ci fa la lezioncina, come è toccato ieri sera a Giuseppe Conte, ospite da Lilli Gruber (qui il video). Un faccia a faccia preceduto da un sondaggio che dà i 5 Stelle a poco più del 13%, cioè il minimo da quando il Tg di Enrico Mentana fa rilevare le intenzioni di voto.
La giornata, poi, si era messa male per conto suo, con la sospensione delle modifiche allo statuto dei 5S decisa dal tribunale di Napoli, che per il momento toglie a Conte i poteri di capo politico, ma non certo la leadership e la fiducia di moltissimi attivisti. Perciò nei giornaloni ieri più che mai si sentiva l’odore del sangue di un Movimento che i padroni del vapore vogliono morto, e si spingeva a più non posso per creare una scissione con Di Maio. Il modo migliore per abbattere ancora di più quel 13%, se è vero.
A questa trappola però Conte è sfuggito, lasciando una porta aperta al dialogo col ministro degli Esteri e soprattutto con i gruppi parlamentari, che sul Presidente della Repubblica avrebbero voluto incidere diversamente per non trovarci nello stallo in cui siamo, con un governo debole, mentre il caro-vita avanza e all’orizzonte si vedono nuvole nere sull’economia. Uno scenario che spinge i padroni dei giornaloni a farsi ora più che mai gli affari loro. E per questo i 5S forti e uniti sono un problema.
Perché si continua a parlare di esclusione di iscritti dalla votazione A CAUSA del NUOVO statuto, quando Conte dice che si è votato secondo il vecchio statuto che richiedeva l’iscrizione da oltre sei mesi, quindi è sempre stata questa la modalità ?
Si confonde votazione “per” con votazione “secondo” il nuovo statuto?
Se ne sono accorti ORA che non andava bene… e scaricano la colpa su Conte?
Ma pensa…
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Quale vecchio statuto? Quello nato con i 5Stelle o quello approvato dagli Stati generali?
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Diciamo l’USO (non so se ci fosse un vero e proprio statuto), che c’è sempre stato in tutte le votazioni importanti, di far votare solo gli iscritti da oltre sei mesi, per evitare infiltrazioni…
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Aggiungo: non solo dal m5s, ma da tutti i partiti che fanno votare i loro iscritti.
Quelli padronali non ne hanno bisogno e ora hanno la faccia tosta di gongolare e di ingigantire i problemi del m5s, anche per stendere un piumone pietoso sul LORO disfacimento.
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Buongiorno,
In realtà la questione è molto più profonda ma ormai quello che conta è lo strillo.
Non basterebbe un forum dedicato per ripercorrere i passaggi delle mille menzogne, bugie, documenti, azioni avvenute fra le tante parti coinvolte.
Da tempo ormai conta solo il come si possa “rivendere” una posizione piuttosto che la posizione stessa.
Comunque finisca la “story” quello che ne resterà sarà una divisione ulteriore delle schegge restanti.
Che rapporto abbia ciò con lo stato reale non solo del paese ma dell’intero pianeta è inutile anche solo pensarlo.
Quello che compisce è che pure se si arrivasse a scoprire la massima verità, ammesso e non concesso che esista, il valore d’uso di questa sarebbe prossimo allo zero zero carbonella.
E allora è molto più meglio assai occupare il tempo con una tenzone inventata perchè non si sarebbe in grado di costruire qualsiasi altro.
Senior systems Engineer
stefano tufillaro
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Eeeeeeehhhhhhh??!!!
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minchia.. la voglio anch’io in po di quella roba
sembra che manda in orbita ben ben.
Jack
lazzarone scaldadivano systems
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Il signor sistemista ha semplicemente usato una metafora per dire che la verita’ di cronaca consiste in un honeypot il cui namespace risiede in un file-vault che gira su un sistema a kernel L4..
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Oppure una metafora dei valori di mercato per exploit per MacOS nel 2005 ed oggi.
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Non mi toccare il macOS (che nel 2005 si chiamava Mac OS X, per inciso), eh? Tsé! 😅
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😆😂🤣
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😃😃
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