A Milano va di moda una nuova attività che ti semplifica la vita: con un click c’è chi va a ritirare i panni in lavanderia o a fare la fila alle poste in vece vostra. Un’estrema polarizzazione in due nuove classi sociali

(ANTONIO GURRADO – ilfoglio.it) – Sembra la Silicon Valley, invece è Downton Abbey. A Milano va di moda una start-up che vi semplifica la vita. Clic, e vi vanno a ritirare i panni in lavanderia. Clic, e vanno a fare la fila all’ufficio postale in vece vostra. Clic, e vi portano dal veterinario il cagnolino o la vergine cuccia. Tutto molto tecnologico ma, gratta gratta, si tratta di persone che svolgono incombenze per conto di altre persone che non ne hanno voglia: quando il termine “start-up” non era ancora stato inventato, sul vocabolario trovavate la stessa definizione alla voce “servitù”. E infatti, vai a vedere, chi sono le persone che lavorano per questa start-up? Giovanotti che vogliono guadagnare i primi soldi, nullatenenti che devono sbarcare il lunario, uomini che hanno perso il lavoro e non sanno come mantenere la famiglia; e sono in tanti. Chi sono invece le persone che si avvalgono dei loro servigi? Signori che hanno ancora un lavoro quindi non hanno tempo, signori che stanno comodi in casa e preferiscono non uscire, signori che possiedono troppe cose per riuscire a gestirle tutte; e sono in tanti anche loro. Intendiamoci, l’attività della start-up in sé è utile, legittima e financo meritoria, come tutti i lavori regolarmente contrattualizzati e, per giunta, creati in un contesto di orrida crisi. Ma diventa sempre più difficile far finta di non accorgersi che la pandemia ci sta polarizzando in due nuovi classi sociali: la servitù sotto falso nome e l’aristocrazia di massa.
Wow! Gli schiavi son tornati!
Ed è tutta colpa della pandemia!
Maledetto Covid che ha infranto le nostre solide certezze e ci ha
riportato ad anni bui che credevamo sepolti per sempre dal fluire
inesorabile del tempo.
Adesso sappiamo con chi prendercela.
Prima che quel microscopico, miserabile bastardo, si spandesse
come un sudario sui nostri sogni di benessere e sviluppo senza
fine, le cose andavano ben diversamente.
C’era lavoro dignitoso per tutti; c’era speranza e abbondanza; nessuno
veniva dimenticato e lasciato indietro; l’equità e la giustizia sociale
erano promosse e tutelate dal Nuovo Credo Universale Globale
“Chiù pilu pe’ tutti!” era realtà e non solo una battuta scurrile!
Maledetto piccolo bastardo!
"Mi piace"Piace a 3 people
Il tipo di lavoro non c’entra niente !!!! E’ colpa dei compensi esigui, degli orari impossibili, della mancanza di garanzie di ogni tipo !!!!
"Mi piace"Piace a 1 persona
Che articolo idiota, che ci sia una nuova richiesta del mercato e qualche azienda cerca di strutturarsi per coglierla non è solo normale ma anche auspicabile.
Tra l’altro è anche un servizio utile non solo ai cittadini che ne usufruiranno ma anche alla viabilità, ridurrà spostamenti e traffico perché ogni corriere, con un solo mezzo, fa più consegne.
Certo, è un lavoro che non richiede grandi qualifiche, i corrieri non potranno guadagnare molto ma nulla vieta che la paga sia decorosa.
Come diceva Giuseppe, il tipo di lavoro non c’entra.
"Mi piace""Mi piace"