Il piano illustrato da Dmitriev consentirebbe alle aziende statunitensi di attingere ai 300 miliardi di dollari di asset della banca centrale russa congelati in Europa

(lastampa.it) – «Fare soldi, non fare la guerra». Titola così il Wall Street Journal, sostenendo che il vero piano del presidente americano Donald Trump per l’Ucraina sia finalizzato non tanto al raggiungimento della pace, quanto a far sì che Stati Uniti, Russia e Ucraina diventino partner commerciali. Citando fonti vicine ai colloqui, il giornale scrive che il Cremlino ha proposto alla Casa Bianca di raggiungere la pace tramite gli affari e che, con grande costernazione dell’Europa, Washington si è trovata d’accordo sulla linea proposta da Mosca.
Le fonti citate dal Wsj affermano che durante l’incontro di ottobre a Miami Beach tra l’inviato speciale americano Steve Witkoff e Kirill Dmitriev, capo del fondo sovrano russo e negoziatore scelto da Vladimir Putin, i due hanno discusso di un piano da duemila miliardi di dollari per far uscire dal tunnel l’economia russa. Un piano che vedrebbe le aziende americane in prima linea rispetto ai concorrenti europei.
Il Wsj spiega che il piano illustrato da Dmitriev consentirebbe alle aziende statunitensi di attingere ai circa 300 miliardi di dollari di asset della banca centrale russa congelati in Europa per progetti di investimento russo-americani e per la ricostruzione dell’Ucraina nel dopoguerra. Inoltre, le aziende statunitensi e russe potrebbero unirsi per sfruttare le ricchezze minerarie dell’Artico, ha sostenuto Dmitriev.
L’obiettivo del Cremlino sarebbe quindi quello di convincere gli Usa a considerare la Russia come una terra di abbondanti opportunità, non come una minaccia militare, secondo funzionari della sicurezza occidentale citati dal Wsj. Proponendo accordi multimiliardari nel settore delle terre rare e dell’energia, Mosca potrebbe ridisegnare la mappa economica dell’Europa, creando al contempo una frattura tra l’America e i suoi alleati tradizionali, scrive il Wall Street Journal.
Dmitriev, ex dipendente di Goldman Sachs, ha trovato partner ricettivi in Witkoff, storico compagno di golf di Trump, e in Jared Kushner, il genero del presidente americano, il cui fondo di investimento Affinity Partners ha attirato investimenti miliardari dalle monarchie arabe. Gli uomini d’affari condividono l’approccio geopolitico del presidente Trump. Se generazioni di diplomatici considerano le sfide post-sovietiche dell’Europa orientale come un nodo da sciogliere con fatica, il presidente immagina una soluzione facile: i confini contano meno degli affari.
Negli anni ’80 si era offerto di negoziare personalmente una rapida fine della Guerra Fredda, mentre costruiva quella che, a suo dire, sarebbe stata per i diplomatici sovietici una Trump Tower di fronte al Cremlino, con il regime comunista come partner commerciale. «La Russia ha tante risorse immense, immense distese di territorio», ha dichiarato Witkoff al Wall Street Journal, descrivendo la sua speranza che Russia, Ucraina e Usa diventino partner commerciali. «Se riusciamo a raggiungere questo, tutti prosperano e c’è un vantaggio per tutti; questo sarà un baluardo contro futuri conflitti. Perché tutti prosperano», ha aggiunto.
Per molti alla Casa Bianca di Trump questo mix di affari e geopolitica non è un difetto. I principali consiglieri presidenziali vedono un’opportunità per gli investitori americani di ottenere accordi redditizi in una nuova Russia del dopoguerra e diventare i garanti commerciali della pace. La Russia ha chiarito a Witkoff e Kushner che preferirebbe le aziende Usa, non quelle degli Stati europei i cui leader hanno «fatto un sacco di sciocchezze» sugli sforzi di pace. Una fonte ha affermato al Wsj: «È l’arte dell’accordo di Trump dire: “Guarda, sto risolvendo questa questione e ci sono enormi vantaggi economici per l’America, giusto?”».
Strano non lo avrei mai detto…proprio adesso che avevo finito di costruire il bunker antiatomico!Mi tocca adattarlo a cantina dove far stagionare i salami e riporre aglio e cipolle.
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Sono in attesa di una mossa decisiva e definitiva da parte di Trump . Insomma se ne ha il potere e la volontà è giunto il momento di dire in modo chiaro agli EU e all’ asservito ucraino , io non vi dò più la mia assistenza e copertura e se volete continuare la guerra fatevela da soli.
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direi che ci siamo, si è dimesso pure yermak, ormai zeze è rimasto da solo
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Dimissioni e anti-corruzione
VERSUS
Cadute accidentali dal balcone, avvelenamenti, Siberia, aerei che precipitano
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pinelli like
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Embè, han scoperto l’acqua calda: lo sanno anche i sassi (a cominciar dai Cinesi, ma dico, lo sanno perfino i Ferengi di Star Trek!) che sebbene con la guerra si facciano affari d’oro, i veri quattrini si facciano con la pace… 🤷🏼♂️
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Cioè noi ci siamo tagliati gli attributi non comprando più energia dalla Russia, e adesso gli affari con la Russia li faranno gli USA?
Glielo daremo a questi leader UE il nobel per l’economia o no?
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Il Capitalismo …(profitto) si serve pure dei morti non solo dei vivi…
e hanno pure trovato il @@ che si è dimesso come se la colpa fosse solo sua …uno solo che ruba e gli altri? Siii,… tengono il sacco!
E’ il sistema occidentale… della cosca ne va uno solo in galera e gli atri vivono allegramente intoccabili.
Un pò come in italia…quindi è il sistema occidentale…invece nei paesi arabi dove sono incivili e barbari …tagliano le mani!
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Nella civile Serenissima Repubblica della Città di Genova, il codice penale del 1575 ( in vigore per secoli) prevedeva il taglio di nasi, orecchie, mani e teste a seconda dei reati. Gli attuali sono solo pallidi emulatori…
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Articolo decisamente ingenuo che ignora fatti già accaduti.
Mi sfugge totalmente la logica, ammesso che ne esista una.
Il surrealismo assoluto.
Se uno Stato ha già nazionalizzato aziende straniere (come Carlsberg o Danone in Russia o il rischio per la filiale italiana di Unicredit), questo dimostra che il governo può intervenire unilateralmente nei mercati, espropriando asset o cambiando le regole del gioco.
Una “partnership commerciale” significa normalmente cooperazione su investimenti, joint venture, accordi di fornitura ecc.
Ma se esiste un rischio concreto di nazionalizzazione, le aziende straniere devono proteggersi legalmente mediante assicurazioni politiche, garanzie bilaterali, strutture offshore, ecc.
A casa mia se UNO inkula A vuol dire che lo stesso UNO può inkulare B.
B ha sempre libertà di scelta, ma fossi al posto suo mi metterei dei tappi di piombo nel buco.
Però se a B piace…
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