Per il Washington Post il presidente Zelensky starebbe pensando di occupare alcune città russe: ci sarà una guerra nucleare se la controffensiva ucraina dovesse funzionare?

(Alessandro Cipolla – money.it) – Una guerra nucleare se la controffensiva ucraina dovesse avere successo. Questo timore che da tempo serpeggia tra le principali cancellerie europee adesso sarebbe in qualche modo confermato dal Washington Post che, come Oltreoceano sta accadendo da settimane, ha diffuso il contenuto di alcuni documenti top secret del Pentagono.
Si tratta dei famosi leaks trafugati dal 21enne Jack Teixeira – ora agli arresti – e poi diffusi su alcune piattaforme web; il documento in questione ha spinto il Wp a dipingere Volodymyr Zelensky come “un leader dagli istinti aggressivi”.
Stando al rapporto degli 007 americani che sarebbe stato realizzato grazie a delle intercettazioni, Zelensky avrebbe in mente di “ condurre attacchi in Russia per occupare città russe di confine non specificate ”.
Una mossa che per il presidente ucraino potrebbe dare un forte vantaggio a Kiev nelle future trattative di pace con Mosca, ma che potrebbe anche condurci dritti verso una guerra nucleare come previsto dalla dottrina russa.
Portare la guerra nel territorio nemico infatti andrebbe a dare il diritto alla Russia di difendersi con tutti i mezzi a propria disposizione, anche utilizzando una delle migliaia di armi nucleari già pronte per essere utilizzate.
Se Zelensky dovesse veramente portare avanti questo piano, da lui stesso comunque definito come una “fantasia” quando è stato interpellato a riguardo dal Washington Post, di conseguenza una guerra nucleare potrebbe essere molto più probabile.
Guerra nucleare e controffensiva ucraina
Stando a quanto pubblicato dal Washington Post, la controffensiva ucraina potrebbe generare una guerra nucleare. Dopo mesi di preparazione, l’azione di Kiev per riconquistare tutti i territori occupati dalla Russia ormai sarebbe iniziata tanto che a Bakhmut, strategica città del Donbass da settimane sotto assedio da parte dell’Armata russa, le truppe ucraine avrebbero ripreso il controllo di 16 chilometri quadrati di territorio in soli tre giorni.
Sembrerebbe di rivivere il film di questa fine estate, quando l’Ucraina in un breve lasso di tempo è riuscita a riconquistare ampie zone di territorio che la Russia invece aveva occupato dopo mesi di lunghe – e sanguinose – battaglie.
La guerra così sembrerebbe essere arrivata al suo punto di svolta: una cacciata dei russi da Bakhmut potrebbe creare una breccia tra le linee di Mosca, dando slancio alla controffensiva con le truppe ucraine che a quel punto potrebbero avanzare verso il resto del Donbass occupato per poi puntare a Sud verso la Crimea.
Annusata la possibile riuscita della sua controffensiva, Volodymyr Zelensky ha deciso di passare il fine settimana nel fare il giro delle principali cancellerie del Vecchio Continente: Italia, Germania e poi Francia, un tour fruttuoso visto che il presidente dovrebbe tornare a Kiev con la promessa di ulteriori aiuti militari.
Naturalmente guai a dare la Russia già come sconfitta: nonostante le palesi difficoltà – in teoria doveva essere una guerra lampo invece ormai è un autentico pantano – Mosca dal punto di vista militare rimane la più grande potenza nucleare al mondo e, una disfatta nel Donbass, potrebbe portare a scenari apocalittici.
Il sogno degli Usa: indebolire Russia e Cina
La guerra in Ucraina ormai sembrerebbe essere arrivata a un bivio. Se la controffensiva dovesse fallire, allora in autunno gli Usa potrebbero imporre a Kiev un cessate il fuoco che consentirebbe alla Russia di mantenere il controllo dei territori occupati.
Al contrario se invece le truppe ucraine dovessero riuscire a ricacciare indietro il nemico occupando anche alcune città russe come riportato dal Wp, a quel punto a Vladimir Putin non resterebbe che scatenare una guerra nucleare oppure cercare di trattare una pace “lacrime e sangue” per il Cremlino.
Da tempo infatti si parla che il grande obiettivo degli Usa in questa guerra sia la detronizzazione di Putin, per poi passare a un depotenziamento della Federazione russa che verrebbe smembrata al fine di privare Mosca dei ricchi e vasti territori orientali.
Tutto questo però potrebbe accadere solo nel caso in cui la guerra diventasse un autentico boomerang per la Russia, con Putin disposto ad accettare una sconfitta senza ricorrere alle catastrofiche armi nucleari.
Se alla fine il piano degli Usa dovesse andare a buon fine, la Cina si ritroverebbe senza il suo migliore alleato e principale fornitore di materie prime: per Pechino sarebbe un colpo durissimo, specie vista la volontà dei Brics di rovesciare l’ordine mondiale in favore dei Paesi emergenti.
La controffensiva ucraina così potrebbe essere lo spartiacque di un guerra dove in ballo non c’è solo il destino del Donbass o degli altri territori al momento in mano ai russi, ma anche quello del mondo intero visti i rischi di una apocalittica escalation nucleare.
Che angoscia!
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Addio Ucraina…
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Ma toglietegli la Bamba e mandatelo ad invadere la Russia da solo. Sto squilibrato!
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Marciume senza speranza ( per noi )
Qualche giornale italiano mainstream , si vuole occupare della corruzione che imperversa in Europa , e non solo di quella italiana ? Lo so e’ chiedere la luna .
Come diceva Pannella , la peste italiana contaminera’ l’ Europa ! Ci siamo !
https://www.controinformazione.info/ce-qualcosa-di-marcio-nel-parlamento-europeo/
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“Portare la guerra nel territorio nemico infatti andrebbe a dare il diritto alla Russia di difendersi con tutti i mezzi a propria disposizione…”.
Ma dai!
Ma pezzi simili sulla realtà, e non sulle bufale, no? Ossia, “portare la guerra nel territorio nemico andrebbe a dare il diritto all’Ucraina di difendersi con tutti i mezzi a propria disposizione”?
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Ma chi è sto Cipolla che fa piangere (nomen omen) dalle risate ? Un serie di ovvietà sconfinata 😮 vince uno o vince l’altro o pareggiano 1, 2 o x, la controffensiva si,no,forse, se non piove o grandina, 4 km2 riconquistati come l’estate scorsa, ah no, quella era Kabul, ma però Putin può usare gli anfibi se piove o le bombe al fosforo, a grappolo, ma all’occorrenza anche atomiche secondo il quadrilatero, ah no il pentagono.
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Se l’autore aveva intenzione di fare un’analisi plausibile, credo proprio che non abbia raggiunto il suo scopo.
Mai sottovalutare i russi.
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Zaza…è venuto in europa a fare shopping,ma secondo voi perchè vuole gli F16 …per difendersi? hahahha,,, guerrafondaio ebreo e comico..
e protagonista su suggerimento della disfatta, da oltre atlantico, di bidet che si frega le mani. per l’investimento senza perdite,.come un pò quei prenditori che ridevano e si fregavano le mani per il terremoto all’Aquila.
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Un pressapochismo da far paura! Battaglia che si protrae da settimane… Dall’estate scorsa! A Bakhmut gli ucraini hanno recuperato un po’ di territorio giusto fuori città. Un successo, sicuramente, ma immaginare che i russi perdano parti consistenti di territorio in pochi giorni ora equivale a sostenere che la Russia sia già con le spalle al muro. A Money si fumano della robaccia!
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Dilettanti allo sbaraglio, da via Emanuele Filiberto, zona San Giovanni, in quel di Roma
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Mettetela come volete, ma è quasi matematico che più si prolunga la guerra maggiore è la probabilità che la Russia usi l’atomica (almeno quella tattica). Nessuno oggi può valutare questa probabilità, ma è chiaro che cresce, sempre di più. Gli alleati dell’Ucraina lo sanno ma continuano a mandare armi, per giunta sempre più potenti. Con ciò si accelera l’avvicinamento all’ora X. Per converso è chiaro che se rallentassero le forniture di armi ci si avvierebbe rapidamente a una fine pacifica o quasi del conflitto. In questo caso Kiev potrebbe al massimo sostenere una forma di guerriglia nei territori occupati, probabilmente anch’essa breve. Intendiamoci, l’esercito e il popolo ucraino finora sono stati stoici e ammirevoli, ma alla fine sono europei, non sono mujahidin né viet cong e in Ucraina non ci sono montagne né giungle. La Russia riuscì a logorare Napoleone e Hitler, non i mujahidin, ma in Afghanistan e in Vietnam gli USA non fecero miglior figura. Va detto però che per la Russia questa è una “guerra esistenziale”, come quelle con Napoleone e Hitler. Non lo dicono solo Orsini e Caracciolo: Putin e Lavrov parlano di una “minaccia esistenziale” da parte dell’Occidente. Se le guerre in Afghanistan e Vietnam fossero state esistenziali per gli USA, potete scommettere che avrebbero usato l’atomica pur di vincerle. Non lo era la guerra di Corea negli anni ’50, eppure il generale McArthur proponeva di sganciare 50 bombe atomiche. È chiaro che la Russia, con un arsenale di 6.000 testate, non può perdere una guerra esistenziale (a parte il caso dell’apocalisse nucleare, in cui perdono tutti). È assai meno chiaro se possa vincere una guerra convenzionale contro un’Ucraina costantemente armata da circa 40 paesi. Chi avrà più pazienza: Putin o lo zoccolo duro di quei 40 paesi? È vero che, per ora, ci sono limiti alle forniture di armi, ma un limite se lo impone anche la Russia. Volendo, Putin potrebbe radere al suolo Kiev, ma non vuole e non gli conviene. Perderebbe molti dei suoi più moderni cacciabombardieri, restando scoperto in una eventuale guerra successiva, inoltre il popolo russo non desidera affatto lo sterminio dei fratelli o cugini ucraini. Proprio questo limite potrebbe essere un paradossale motivo in più per usare un’atomica tattica. Sganciata o lanciata con un missile su un’area poco abitata, a scopo intimidatorio. Ma secondo me avrebbe ugualmente un effetto enorme e sconvolgente, non tanto sugli ucraini quanto su noi occidentali. Un fungo atomico, anche di relativamente bassa potenza, ha il sapore della “ineluttabilità”. Cioè di qualcosa contro cui “non si può lottare”. Immaginate il panico nelle Borse mondiali. E immaginate i cortei pacifisti in tutte le capitali del mondo. I meno giovani ricorderanno le proteste, negli USA e in Europa, dei giovani di allora contro la guerra in Vietnam. Moltiplicatele per 100. Non credo proprio che la NATO attuerebbe ciò che ha minacciato, cioè una rappresaglia convenzionale contro la base (russa o bielorussa) da cui sarà partita l’atomica. Sarebbe una base superdifesa e non mancherebbe la controreplica russa contro le basi NATO di partenza. In Polonia, in Romania, forse anche in Italia. Mentre una portaerei americana nel Mar Nero o nel Baltico non avrebbe scampo contro i missili ipersonici russi. Sarebbe anche un disastro ecologico: come se affondasse una piccola centrale nucleare. Ma soprattutto sarebbe la più che probabile vigilia della terza (e definitiva) guerra mondiale. Dunque la NATO, al 99,9%, non reagirebbe a un’atomica tattica di Putin. L’Occidente consolerebbe Zelensky con un ricco piano Marshall per l’Ucraina restante, e magari lo finanzierebbe con una piccola tassa sui produttori di armi, i quali per almeno un decennio farebbero affari d’oro. Tutte queste cose io penso che Putin le consideri e le valuti già da tempo. Non ci tiene affatto ad affiancarsi agli USA, finora l’unico Stato canaglia e terrorista ad avere usato l’atomica per uccidere innocenti. Ma un giorno o l’altro potrebbe averne abbastanza della guerra e delle perdite, e decidersi a schiacciare il tragico ma risolutivo bottone.
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Chissà quanto sono pagati i nostri politici per sostenere questo atlantismo/europeismo e tradire la propria gente
“Josep Borrell, che ancora una volta lascia intendere che la guerra in Ucraina sarebbe finita in pochi giorni se l’Occidente avesse smesso di finanziare il regime di Zelensky. Questa franca ammissione dovrebbe dare a tutti un’idea di quanto sia fragile la posizione dell’Ucraina e di quanto sia disperatamente appesa a un filo.”
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Finchè ci sarà Vespa a parlare di “bambini che muoiono a migliaia”… Chissà quanto guadagna per ogni comparsata. Dato il fervore che ci mette immagino che il cachet sia lievitato ulteriormente: figli e nipoti volontari laggiù, immagino. Certamente non avrà difficoltà a fare la spesa o il pieno alla macchina, lui. Come al solito sono i sudditi poberi a dovere essere pronti ad ogni sacrificio… Lassù raccolgono solo ricchi frutti.
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