
(Emiliano Fittipaldi – editorialedomani.it) – Come sanno i nostri lettori, qualche giorno fa abbiamo mandato una serie di domande alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. In merito all’inchiesta sugli affari incrociati della sua famiglia, un lavoro a cui per mesi hanno lavorato Giovanni Tizian e Nello Trocchia insieme ai colleghi della testata spagnola El Diario.
Un’investigazione che potrebbe riscrivere in parte la narrazione mediatica che la leader e sua madre Anna Paratore hanno costruito intorno alla figura del padre.
Un narcotrafficante deceduto dieci anni fa, di cui le Meloni hanno chiarito non avere più rapporti dagli anni Ottanta. La leader ha risposto alle domande senza smentire una riga di quanto scritto. Aggiungendo però una lunga postilla in cui attacca duramente Domani. La premier ci ha posto a sua volta alcune domande capziose, a cui però rispondiamo volentieri.
L’INTERESSE PUBBLICO
Il capo della destra ci chiede, in primis, se «in questa inchiesta avete ravvisato degli illeciti, qualcosa che il presidente del Consiglio avrebbe fatto di illegale». A parte le condanne ricevute dal padre, dall’ex socio della madre Raffaele Matano e dalla sorellastra, no.
Ma il giornalismo d’inchiesta non si occupa di scovare reati, quello è lavoro dei giudici. La stampa – la premier è giornalista professionista e dovrebbe saperlo – ha però tra i suoi compiti quello di fare le pulci ai potenti di turno, e raccontare fatti di interesse generale all’opinione pubblica.
Svelare che il padre narcotrafficante e la madre della presidente del Consiglio, che ha sempre giurato di non avere notizie né rapporti con l’ex marito da 35 anni, avevano un socio d’affari comune quando Meloni faceva già politica, e che lo stesso Matano è stato compagno della madre, è secondo noi una notizia degna di essere pubblicata.
VERITÀ E PROPAGANDA
La premier si lamenta poi di come avremmo «messo in piazza la vita personale di mia mamma» e di aver «riaperto vecchie ferite». Ma è stata proprio lei a dirci della relazione di Paratore con il socio del padre, fatto di cui non eravamo a conoscenza.
I dettagli sulla sua famiglia, inoltre, sono stati narrati per la prima volta dalla premier nella sua autobiografia, non da Domani. Che sta solo cercando di capire se la propaganda della leader sia del tutto genuina, oppure no.
«Io sono una persona onesta, vi faccio impazzire. Il vostro obiettivo è farmi perdere la calma, nella speranza che faccia qualche passo falso», è la conclusione. Una chiusa non degna di chi siede a palazzo Chigi. Chi rappresenta le istituzioni dovrebbe evitare il vittimismo e non lanciare insinuazioni volgari. Il nostro unico auspicio, da cittadini, è solo uno: che lei governi al meglio il paese. Tra nostalgie fasciste, gestione inumana dei migranti, ritardi sul Pnrr e l’assalto alle poltrone di stato, sembra una speranza vana.
Categorie:Cronaca, Editoriali, Interno, Politica
“attacchi”.
adesso ogni replica ai giornaloni diventa un “attacco” e un attentato alla libertà di informazione.
la Meloni è stata evasiva (peraltro su domande del menga) e ha replicato piccata, ma non è che questo rappresenti un “attacco” e un tentativo di imbavagliare la stampa.
semplicemente se non ha risposto alle domande occorre scrivere questo, poi i lettori – che, salvo rari casi, non sono decerebrati – si faranno la loro idea. non strillare sempre all’allarme dittatura. perché a forza di gridare al lupo al lupo, se poi il lupo viene davvero nessuno ci crede.
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…i lettori – che, salvo rari casi, sono decerebrati…
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Ma quali giornalini? Ha ragione Meloni, le inventano tutte per attirare in trappola lei e gli altri di FdI facendoli perdere la calma.
Credono di avere a che fare con un Salvini qualunque.
L’ultimo caso, la trappola dell’invito, del ritiro dell’invito e del successivo reinviato fatto da uno di sinistra al fisico politicante Rovelli per partecipare come ospite d’onore al salone del libro gli è scoppiato fra le mani come una bomba.
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Eddai, “facendoLI” non si può leggere. Poi iniziano la menata che queGLI di destra leggono solo Tex.
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https://www.editorialedomani.it/politica/italia/giuseppe-conte-affari-indagato-piero-amara-eni-caltagirone-rmkx4qsj
Si però insomma, Domani è anche il Giornale che straparlava di un fantomatico processo a Conte(mai neanche indagato) per un altrettanto fantomatico giro di soldi e di consulenze…..
Onestamente per valutare la Meloni, e per giudicare(già da tempo immemore*) quanto sia una chi@vica non ho bisogno degli inciuci del giornale di De Benedetti
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Scusa Fittipaldi, perché chiami la meloana giornalista professionista? Che titolo possiede per essere chiamata tale? Ti dico io: nessuno. E tu, come giornalista professionista (forse) dovresti saperlo.
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Scusa Fittipaldi, perché chiami la meloana giornalista professionista? Che titolo possiede per essere chiamata tale? Ti dico io: nessuno. E tu, come giornalista professionista (forse) dovresti saperlo. Comunque il vostro giornale è da evitare.
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La premier è iscritta all’albo dei giornalisti, non è richiesta nessuna laurea, non ce l’ha la Lucarelli e nemmno il direttore Cerasa del Foglio, per esempio. Comunque l’editore di Domani si è fatto il giornaletto per tenersi occupato in politica e monta storie, Fittipaldi sarebbe un buon giornalista di inchiesta ma nella fazione ci sta dentro pure lui
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All’ albo dei pubblicisti ci si iscrive senza dover fare esami da giornalista… Dai pubblicisti, discendono i “giornalisti”
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