Gli accampati

(Massimo Gramellini – corriere.it) – Per il caro ministro Giuseppe Valditara, il caro-affitti che sta trasformando i piazzali delle università italiane in altrettante tendopoli di studenti sotto le stelle è un problema che riguarda solo le città governate dal centrosinistra. In realtà riguarda le grandi città, e il fatto che le grandi città siano quasi tutte governate dal centrosinistra dovrebbe essere un problema per il centrodestra, ma non sottilizziamo: ciò che fa di un politico uno statista moderno non è la capacità di risolvere i disagi delle persone, ma di attribuirne la responsabilità agli avversari. E ai predecessori. Elly Schlein, per esempio, critica giustamente il governo sul caro-affitti, ma lo fa come se negli ultimi trent’anni il Pd fosse stato a svernare sul lago di Lugano, anziché per lunghi tratti al potere, ed è un altro vizio dei politici al tempo dei social quello di far cominciare la storia del proprio partito da sé stessi.

C’è anche la sottocategoria degli indignati per approssimazione: ne è campione indiscusso Matteo Salvini. Il ministro con delega agli elenchi trova inaccettabile che il suo dicastero non abbia mai avuto «una direzione riservata agli affitti degli studenti, degli impiegati, degli operai…» e promette di metterla in piedi lui, al più presto. Poi si scopre che quella direzione esiste già da una vita, ma nessuno lo aveva avvertito. Un complotto, è chiaro: non mi stupirei se per protesta oggi Salvini piantasse una tenda davanti al suo ministero.

1 reply

  1. Contro il caro affitti basterebbe applicare la legge 431 del 1998 e seguenti: agli studenti può essere solo stipulato un contratto a canone concordato, che stabilisce regole e limiti dello stesso. Il canone libero, domanda/offerta, è solo il 4+4.
    Se poi le leggi non vengono applicate è un’altra questione…

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