Te la do io Venere. Prototipo del rampantismo (ha come gemello Briatore), dà di gomito a La Russa, Bisignani e Verdini Tra Cortina e divani di coccodrillo, s’è assisa al ministero, combinandone da par suo […]

(DI PINO CORRIAS – ilfattoquotidiano.it) – Per dare un’occhiata alle meraviglie della neoministra Daniela Santanchè, in arte, la Pitonessa, bisogna aprire il freezer delle sue molte dimore – la Pagoda in riva al mare al Twiga di Forte dei Marmi, la villa a Marina di Pietrasanta, la palazzina di quattro piani a Milano, l’attico a Roma, le case a Londra e a Cortina – spostare le provviste di cuori infranti che fanno curriculum, aspettare che scongeli il suo incarnato e si vesta per scalare la dura giornata di lavoro e di litigi che la aspetta.
Se è lunedì e ha dormito a Milano, dopo la fitness, il parrucchiere, le telefonate ai suoi amici più cari, Luigi Bisignani, piduista di lungo corso, Denis Verdini, faccendiere di nuovo in sorprendente libertà, dovrà issarsi sui tacchi a spillo da public relation, sbrigare qualche appuntamento, per poi infilarsi nella carrozza ministeriale che la condurrà, all’ora di colazione, a mangiare un paio di grissini e fragole a Casa Cipriani, nuovo specchio della razza padrona, una specie di Club inglese per i molto ricchi, niente accesso senza presentazione dei soci, ristorante adeguato allo standard, un arredo finto coloniale con maggiordomi incorporati, zona relax con sauna e massaggi, sale da bagno in marmo rosa, camere da 1.500 euro a notte. In cima, la terrazza affacciata sui giardini Montanelli, il principe dell’inchiostro che fa la guardia alla sua gloria, e che a Casa Cipriani non ci avrebbe mai messo piede.
Dani ha il suo tavolo fisso, guai a toccarlo. Tutto intorno la allieta un fritto misto di potenti, per lo più banchieri come Gaetano Miccichè di Banca Intesa e Massimo Ponzellini, presidente onorario della Banca europea degli investimenti, qualche ereditiera tipo Giulia Ligresti, e naturalmente l’inseparabile Ignazio La Russa, attuale governatore del business politico in Lombardia, incidentalmente seconda carica dello Stato, che onora quasi ogni giorno con il braccio teso e una risata. Più spesso viceversa.
Gomitata dopo gomitata, la nuovissima ministra del Turismo con titolarità turistico-balneare in proprio, scandalo che indossa come fosse un bikini (embè, che c’è da guardare?) è finalmente in cima alla piramide del potere e se lo gode. Perché è il potere il suo personale Open to Meraviglia, la campagna pubblicitaria che ha trasformato l’Italia in cibo per comitive planetarie.
Celebrata per il suo sangue freddo, veste luminescente e aggressiva. Riempie le sue case di lampadari con le piume di struzzo e divani di coccodrillo, i suoi armadi di (finte) borse Hermes. Il lusso in modalità oligarca russo è il suo modo di cancellare le tracce del suo passato. Viene da lontanissimo e qualche scheggia ancora si vede, a cominciare dal cognome di famiglia, Garnero che è fatto di sassi del cuneese tra i quali è nata nell’anno 1961. Padre imprenditore nel ramo trasporti. Lei figlia insofferente che non vede l’ora di levarsi di dosso quella polvere di gente comune che le fa “sgiai”, locuzione piemontese a significare disgusto, da pronunciarsi sempre con la smorfia. Il suo gemello diverso di quei tempi antichi e cupi si chiama Flavio Briatore, cuneese anche lui, impaziente come lei di scendere nelle pianure del jet-set, coltivare soldi, detestare in santa pace i perdenti e i comunisti. Briatore scala il mondo con le carte da gioco e le automobili. Lei con i mariti. Il primo, sposato a 21 anni, è il chirurgo plastico Paolo Santanchè. Lo scuote, lo motiva, lo issa per il bavero verso la celebrità. Per lui, dirà, organizza cene e vita mondana. Lo lancia a Milano e a Porto Cervo, dove ogni estate attraccano con la barca battezzata nientemeno che “Bisturi”. Dirà: “Lasciavo credere che mi avesse rifatto tutta. In verità solo il naso. Gli ho fatto da testimonial, facendogli guadagnare miliardi”.
Il business funziona, l’amore meno. L’ingrato chiede l’annullamento alla Sacra Rota, lei si tiene il cognome, butta il resto. Evolve nel ramo farmaceutici, sposando l’imprenditore Caio Mazzaro. Sogna un figlio. Lo ottiene. Sogna l’impresa, si inventa Visibilia, che è comunicazione, editoria, mondanità e debiti che vanno e vengono.
Il passo successivo è la politica. Ignazio è il suo primo mentore. Di notte sudano insieme al Gilda e al Nepentha, di giorno si risciacquano a Fiuggi, dove la fiamma diventa Alleanza nazionale. Nel 2001 entra alla Camera dei deputati, adora Gianfranco Fini, ricambiata. Il secondo mentore, Bisignani, la affida a Paolo Cirino Pomicino, una garanzia, che le insegna a far di conto dentro ai velluti della Commissione Finanza. “Io sono come i giapponesi – dirà –. Osservo. Imparo. Copio”.
Anche il secondo marito dilegua, scappandosene con Rita Rusic che ha appena rottamato Vittorio Cecchi Gori. I rotocalchi e la tv la adorano, specialmente quando avanza sulla scena incazzata e addobbata Versace. Odia i sinistri. Irride le “false femministe dalla penna rossa”. Esibisce diamanti al dito. Assalta l’Islam e insieme il conformismo piccolo borghese: “Le donne sognano me o Rosy Bindi?”. Cerca uomini risoluti, ma si ritrova circondata da maschi “con le palle di velluto”. Politicamente imbocca ogni incrocio a destra. Ma sempre a suo vantaggio. Lascia Fini per gli scarponi chiodati di Francesco Storace. Lascia Storace per i forzieri di Silvio B. Diventa la sua amazzone e insieme la fidanzata del suo scudiero Alessandro Sallusti, il giornalista. All’alba fa jogging con Francesca Pascale, al pomeriggio arreda la sede sontuosa di Forza Italia a Roma, alla sera organizza le cene di finanziamento del partito in villa Gernetto, 10 mila euro a tavolo. Incarico che salterà per incomprensioni contabili e poi litigi che finiranno per cancellare tutto il resto. Il tempo di un addio – “Silvio usa le donne come un predellino per salirci sopra e sembrare più alto” – e Dani si è già riaccomodata sulla scia di Giorgia, l’altra underdog, che morde più di lei. Con il solito Ignazio a coprirle le spalle, ha chiesto un ministero. Lo ha ottenuto. Ha festeggiato l’evento proprio al suo Twiga, lo stabilimento balneare che ogni anno incassa 6 milioni di euro e paga la concessione con 17 mila euro di spiccioli. Si sente furba, si sente spietata. Una sera delle tante in tv se l’è presa con un ragazzo in collegamento: “Lei bello paffuto, prende il Reddito di cittadinanza?” gli ha detto con sgiai. Il privilegio è il suo napalm, profuma di vittoria.
Radical chic, destra al caviale. 🥂
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C’è più o meno tutto ma certi dettagli sono anche meglio, come la storia della bambina ribelle portata dallo psicologo dai genitori, il quale disse loro: lasciatela stare, se non farà una brutta fine, farà grandi cose.
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Manca anche l’aver mollato zio Fester per il bell’aristocratico della coppia di amici… doppio tradimento, di Sallusti e dell’amica.
Un serpente a sonagli avverte prima di lei.
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E cosa c’entra, fu mollata pure lei dal compagno per Rita Rusic. Sallusti rimediò con la moglie dell’aristocratico, si scambiarono i consorti e ritrovarono tutti un nuovo equilibrio. Leggo giudizi sul personale molto pesanti e scorretti, in realtà la signora non è una mangiatrice di uomini, quelli che ha avuto sono di dominio pubblico, non ha bisogno di bagnini nè di stallieri; una personcina qualsiasi che fosse a quei livelli farebbe le stesse cose, lo hanno dimostrato nel loro piccolo i personaggetti del Movimento, i bravi ragazzi mandati in Parlamento con la vita monacale, dovevano cambiare il mondo ma assaggiato il benessere, soldi e potere, sono diventati uguali a quelli che volevano combattere, persino peggio, così va il mondo, evitate le banalità
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Gentile Carmen, vuol farsi un’idea più precisa su questa z………?
Bene, se solo ha un pò di tempo e la voglia, si informi di cosa ha combinato a 75.000 (SETTANTACINQUEMILA!!!!!!!!!) famiglie del personale ATA delle scuole pubbliche transitato dagli Enti Locali allo Stato dal 01/01/2000.
Se la curiosità la prenderà, mi faccia sapere, altrimenti buona vita comunque.
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Stai ponendo una questione di scelta politica su cui non ho nulla da aggiungere, è una donna di destra e fa cose di destra, diverso è il gossip su una donna di malaffare
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Per puro sbaglio ho messo un like a Carmen , volevo solo commentare le putta nate che scrive ! Se nasci cosi affamata come quella che difendi , che è fallita più volte e lasciato a casa i lavoratori per farsi i massaggi, non vale una beata min .è come tutti sanno una mantenuta !
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Elimanna puoi toglierlo il like, grazie, e puoi moderare il linguaggio, spostare altrove questa rabbia solo perchè non mi unisco a definirla una donnaccia (che poi sono sempre le donne a muovere certe valutazioni il che la dice lunga), il mondo va così vedi con chi te la devi prendere, ma giaccchè ci sei mi puoi dare una informazione elencandomi i fallimenti della signora e quante ne ha mantenuto negli anni. Grazie
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Ho finito il vomito!🤮🤮
Ne ho già ordinato altri vasetti su Amazon.
Con questa zoccovipera non bastano mai…
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Mai, giusto
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Non vedevamo l ora di vedere questa degna ministra del turismo! Sti caxxi! Pensateci bene; ce la invidiano in tùtto il mondo! Avercene di queste meravigliosi personaggi da barzelletta ! Peccato pagarla , lei che schifa tutti i bagnini che non trova ! Raga non te li puoi fare tutti, il.tempo delle ferriere è andato e non torna più..
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Diavolo! nemmeno la mia ex suocera arrivata 60 prima di lei al Forte aveva osato.tanto come questa “villica ”
“
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🤣
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” Verrà un giorno…”
Alessandro Manzoni
I promessi sposi
Cap.VI
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Ottimo esempio di attacco ad hominem.
Vorrei ricordare cosa ha scritto Orsini riguardo l’ attacco ( interno) a Borgonovo:
https://www.lanuovaferrara.it/speciale/2023/04/22/news/social-orsini-solidarieta-a-borgonovo-viviamo-in-tempi-vomitevoli-1.100289136
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Santanc……
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Mica è colpa di chi la scrive, se la sua BIOGRAFIA, anche piuttosto gentile, è così PERRIMA.
O bisogna descrivere un’emerita stron2a come un tenero virgulto, altrimenti è un attacco personale?
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Prossimo passo per valorizzare dell’italico turismo: l’apertura di un nuovo ministero per la riapertura delle case chiuse, ma di lusso. Con B. a capo della selezione del personale, la Pitonessa alla selezione delle maitresse, Briatore a capo della selezione delle location e Ruby Rubacuori alla formazione di signorine minorenni in abito da infermiera a distribuire condom profumati e asciugamani firmati. Successo garantito, arriveranno facoltosi turisti da tutto il globo terracqueo.
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Eh,magari…
Preferisce continuare a vedere in strada delle poverette, per lo più straniere, in balia di chiunque e nelle mani di veri e propri aguzzini?
Ma da noi si fa ma non si dice: non sia mai che qualcuno ti veda entrare in una ” casa” ufficiale magari dopo la Messa con la famiglia.
Invece in auto, o in un lontano motel…
Altrove tutto è alla luce del sole, le case chiuse sono monitorate, controllate e tassate.
Ma noi… siamo più etici: andare a prostitute? Giammai! Vade retro, Satana!
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Est modus in rebus.
Quoto Orsini al 100%
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Questo è il governo del merito!! Ma merito de che? Tutti questi signori non sono altro che: parenti, amici, amanti.. uno più aggrovigliato dell’altro!! Altro che merito!! Merito de sto!! Meglio mi fermi perché gli improperi sarebbero troppo troppo!
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Grande Carolina, non posso avere il vicino gay che adotta un bambino ma posso avere la casa chiusa sul pianerottolo, è il desiderio di tutti ahahahah
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Ignorate questa provocatrice ; é soli la cognata di bruna !
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Meglio sulla strada, mezze nude anche in inverno e col pappone che controlla?
Certamente sì: non si corre il rischio di farsi vedere entrare in una casa chiusa ( nel pianerottolo ci sono adesso, travestitte da “centro massaggi”) magari da qualcuno che lo riferisce alla cattolicissima mogliettina…
Mai detto che il vicino gay non possa adottare un bambino per le vie legali. Quello che non possono fare ( solo i ricchi ovviamente) è comprarsi la vita, la salute e il figlio di una poveraccia che si vende – nel vero senso della parola – per bisogno: tra l’ altro è ancora un delitto per la nostra legislazione.
C’è una bella differenza. Ma in un tempo in cui il cervello è silenziato ( dai “bisogni” dei ricchi: un operaio l’ utero in affitto se lo sogna, e solitamente ha moltro più senso etico di chi è abituato, tirando fuori il portafogli, di comprarsi la qualunque) e si parte in quarta alla prima “percezione” pur di fare propaganda e silenziare il diversamente pensante, non me ne stupisco.
Tranquillo: si potrà “consumare” in strada indisturbati ancora per un bel pezzo, tanto è chiaro – nei fatti – come funziona tutta l’ enfasi sulla “donna” ( quote rosa, ecc…): schiave in strada, senza diritti e protezione, e chissenefrega se spariscono; corpi da usare nella più abbietta della schiavitù.
In entrambi i casi mettendo mano al portafoglio: sempre e per sempre, alla fine, il povero come merce. E se è donna è molto più facile.
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Oh, non te ne manca una che sia una di idee di destra…pure le case chiuse ti mancavano… e magari controllate dallo Stato pappone, con le tessere sanitarie e i timbri dei controlli, tipo vacche, e la dovuta riservatezza ai fruitori…
Perché non organizzare anche case per i drogati, così non stanno per strada a fare danni, magari fornendogli il “materiale”: cocaina, crack, eroina, siringhe…si risparmierebbero tanti incidenti, tante overdose, tanti furti, tanti litigi, magari culminanti in omicidi in famiglia…
E tutto sto discorso partendo dalla Santanché… alla faccia della biografia di Corrias, in cui quell’altra ravvisa “un attacco alla mangiatrice di uomini”, solo perché LEI ha giudicato COSÌ la descrizione dei fatti… e ha attribuito il SUO stesso giudizio agli ALTRI.
Ma voi, con tutta ‘sta pruderie che affiora, vi sentite così avanti…!
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* solo !
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Accidenti, non sapevo che Paesi Bassi, Svizzera, Germania, Austria, Lettonia…. fossero “Stati papponi”.
Questa mi mancava.
E non sapevo neppure che mantenere nell’illegalità, nel degrado, nel pericolo, in preda a chiunque, ” importate” con l’ inganno e il ricatto,trattate impunemente come e peggio delle bestie, delle poveracce in strada fosse ” di sinistra”.
Regolamentare vuol dire monitorare, dare dignità a quello che se non è proibito ( ed in Italia non lo è: da noi si fa ma non si dice, come al solito) è un vero e proprio lavoro, con tanto di tutele , medici che controllano, tasse che si pagano…
Certo che se è ” di sinistra” l’utero in affitto …
Non ci stupiamo più di alcunché.
Il mondo alla rovescia.
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Purtroppo l’argomento in questione (Anail e Carolina ne hanno scritto) è parecchio problematico… Personalmente istintivamente, sarei per regolamentare le lavoratrici in questione, se fossero loro a decidere dove praticare l’arte amatoria, il mestiere più vecchio del mondo! Posso essere retrograda ma non ditemi che vederle per strada, in zone depresse delle nostre città, seminude di notte all’addiaccio d’inverno in balia di uomini porci, sposati per lo più che si riducono a frequentare per un bisogno fisico, donne che loro malgrado (nella quasi totalità dei casi perché schiave, sfruttate da abominevoli esseri immondi) devono vendere il loro corpo per pochi denari!! È un mondo schifoso questo eppure è il mestiere più vecchio ma sempre più schifoso! Invece se fossero libere di decidere dove e come, tutelate, con retribuzioni adeguate e regolarmente tassate credo che tanto degrado verrebbe meno.. non sarebbero le case chiuse di un tempo ma luoghi preposti e dignitosi piuttosto che stare per la strada a patire il freddo e magari essere anche in balia di malintenzionati che potrebbero fare lore veramente del male come spesso accade.. questo penso..
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