E si rischiano pure denunce per i diritti d’immagine

(DI SELVAGGIA LUCARELLI – ilfattoquotidiano.it) – Il progetto per la promozione del turismo in Italia continua a darci grandi soddisfazioni. Dopo la Venere influencer che mangia la pizza sul lago di Como, i brindisi girati in una cantina slovena e la città di Brindisi tradotta “Toast” (brindisi in tedesco) nel sito Italia.it, cos’altro potrebbe succedere? Potrebbero piovere denunce. In effetti sta accadendo anche questo. Nell’ormai famoso passaggio del video promozionale della campagna “Open to meraviglia” in cui un gruppo di ragazzi brinda con un vino sloveno in una cantina slovena, diretto da un regista olandese che ha venduto il materiale a una piattaforma israeliana (alla faccia del Made in Italy), una delle ragazze protagoniste è italiana. Si chiama Chiara ed è una giovanissima modella triestina che si è rivolta a un legale. Mi racconta: “Avevo girato questo video dopo la pandemia, quando tornare alla normalità sembrava un miraggio. Ero appena maggiorenne, doveva essere un semplice dare una mano a dei ragazzi a creare dei contenuti, ma nessuno ci aveva detto che saremmo finiti su piattaforme stock, non siamo stati pagati e non abbiamo mai firmato nulla, nessuna liberatoria o cessione dei diritti di immagine. Quindi mi sono rivolta a un avvocato”. Insomma, ci mancava anche questa. La prossima potrebbe essere un asteroide sul Colosseo. O una improvvisa autocombustione del quadro con la Venere. Intanto è venuta fuori la cifra destinata all’agenzia pubblicitaria Armando Testa: 138mila euro per realizzare il lato creativo del progetto commissionato dal ministro del Turismo, Daniela Santanchè. Il resto verrà speso in affissioni, hub aeroportuali, sui canali digitali e così via. Insomma, l’idea non è stata pagata una cifra folle. Del resto, non brillava non solo per genialità, ma neppure per originalità: consiglio di andare a dare un’occhiata alla recente campagna per la promozione turistica in Danimarca. Il claim è “The Land of Everyday Wonder”, ovvero “la terra della meraviglia quotidiana”. I testimonial sono alcuni dei più noti capolavori dell’arte, come la Gioconda o l’autoritratto di Van Gogh, che raccontano di esserci andati e spiegano perché visitare la Danimarca. Vi ricorda qualcosa? Ecco, c’è una sola differenza: che la campagna fa venire voglia di andare a Copenaghen, non in Slovenia.

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4 replies

  1. io avrei anche da dire su Simonetta Vespucci, la Venere, che bionda com’è nn rappresenta certo la nostra bellezza mora mediterranea, notevole attrattiva da nn sottovalutare.

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    • Che vuoi che sia ? Se dai il turismo alla Santanche ( che di turismo ne capisce come Luigi xvi) e la presidenza Enit a un agente di viaggio di origine croata spacciandola per una imprenditrice ? Di che si parla
      Ma perché questa gente improvvisata e senza arte ne parte ( non è che avere viaggiato nel lusso tutta la vita e possedere una spiaggia al Forte fa di te un esperto di turismo ) e tantomeno promuovere il turismo in alta stagione , quando tendiamo a buttarli fuori per l alta occupazione già raggiunta solo perché è finito il Covid e la gente riprende a viaggiare come e più di prima senza bisogno di spendere 19 milioni di euro! Qua stanno solo buttando fuori tutte le prenotazioni ! Non è che vorranno vantarsi di aver riempito gli hotel con questa pubblicità oscena ?

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  2. Tutti buoni a criticare! Perchè non contribuite invece voi, con le vostre idee, a migliorare la campagna promozionale? Per esempio: vestire la Venere con un bel completo di velluto a coste, i baffetti, la coppola e la lupara che suggerisce ai potenziali clienti
    “Vi faccio una proposta che non potete rifiutare: venite in Italia, che poi ci pensiamo noi a voi…”. Questa è una bella idea!

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