Quando era all’opposizione a Salvini la questione pareva facile, ma non lo è. E sorridere oggi, a sinistra, delle grandi difficoltà del governo di destra è insensato. Maramaldeggiare peggio ancora

Migranti, problema per tutti gli italiani

(Gian Antonio Stella – corriere.it) – «Bisogna salvare chiunque in mezzo al mare, ma poi riportarlo indietro. Bisogna scaricarli sulle spiagge, con una bella pacca sulla spalla, un sacchetto di noccioline e un gelato». Tutto facile pareva, a Matteo Salvini, quando stava all’opposizione. Bastava un’ondata di sbarchi e lui partiva a scheggia, come quel pomeriggio del 12 gennaio 2017 alla trasmissione «La Zanzara» con Cruciani e Parenzo. Pim, pum, pam, tutto chiaro, aveva. Diagnosi: «Con gli immigrati che arrivano in Italia è in corso una sostituzione etnica». Soluzione da applicare a quelli come Bello Figo, il rapper italo-ghanese che sbeffeggiava i razzisti: «Lo manderei a raccogliere il cotone. E anche i pomodori, le arachidi e le banane». Imputazione per Mario Morcone, allora capo del Dipartimento immigrazione del ministero dell’Interno: «Morcone fa rima con barcone. Aiuta i delinquenti e favorisce l’immigrazione clandestina. È un prefetto che invece di tutelare l’ordine pubblico si preoccupa di spalmare casini in giro per l’Italia».

E via così, nella scia di quanto già aveva detto nell’aprile 2016 a proposito del capo dello Stato Sergio Mattarella del quale lui stesso nel gennaio 2022, incartato nei suoi stessi pasticci quirinalizi, avrebbe votato la conferma: «Mattarella ha detto al Vinitaly che il destino dell’Italia è legato al superamento delle frontiere e non al loro ripristino. Come a dire “avanti tutti, in Italia può entrare chiunque…”. Se lo ha detto da sobrio, un solo commento: complice e venduto». Quanto al fallimento delle moltitudini di rimpatri demagogicamente promessi, dicono tutto i numeri e una feroce rubrica di Mattia Feltri che, già un mese prima che l’allora Capitano facesse harakiri in spiaggia chiedendo i pieni poteri, rideva di come, chiacchiere a parte, avesse sempre disertato (disdetta!) tutte le riunioni europee sul tema.

Uffa! Gli archivi! Sorridere oggi, a sinistra, delle grandi difficoltà del governo di destra a contenere l’ondata migratoria di questi mesi e più ancora questa ultimissima settimana, con l’arrivo di 26 barche stracariche nella sola giornata di Pasqua, è però insensato. Maramaldeggiare peggio ancora. Son problemi giganteschi che hanno investito e investono, come ben sanno anche i più aperti e generosi volontari dell’accoglienza, tutti gli italiani. Tutti. Quel che conta è che gli uni e gli altri si ricordino l’antico adagio montanaro: prima de parlar, tasi.