Su tv e giornali pare non esserci niente di più importante della salute di Silvio Berlusconi. Amici e nemici gli augurano lunga vita.

(di Gaetano Pedullà – lanotiziagiornale.it) – In un Paese dove serve un giudice per stabilire che pagare un lavoratore meno di quattro euro l’ora è indecente e incostituzionale, su tv e giornali pare non esserci niente di più importante della salute di Silvio Berlusconi. Amici e nemici gli augurano lunga vita, magari in qualche caso parlandone già al passato, come ha fatto ieri Calenda, ma sostanzialmente riconoscendogli meriti straordinari.
Eppure, se questa Italia è indietro su tutto, dall’economia ai valori sociali, qualche responsabilità quest’uomo non può non averla, se non altro per il fatto che negli ultimi trent’anni ha sempre governato o fatto il capo dell’opposizione. Dunque, tanti auguri ma non confondiamo la naturale pietas per chiunque stia soffrendo con il giudizio politico.
E non dimentichiamo qualche passaggio fondamentale. Come si è costruita la sua fortuna televisiva, per esempio, grazie ai partiti (a cominciare dai socialisti di Craxi e dai repubblicani di Mammì) che gli hanno ceduto praticamente gratis la concessione dell’intero etere nazionale. Altro che i balneari! E che dire dell’incredibile provenienza dei copiosi capitali con cui partì il suo impero, dei rapporti del braccio destro Dell’Utri con la mafia, del ciarpame senza pudore e della nipote di Mubarak, che hanno sparso nel mondo un’immagine devastante di degrado morale.
Pezzi della nostra storia che sono tutt’altro che acqua passata. Il berlusconismo ha lasciato infatti scorie nucleari, e se ha fatto da argine a una sinistra affarista e arraffona, che ha svenduto i suoi valori per gli interessi di un oligopolio industriale, alla fine ci ha consegnato una classe dirigente ugualmente affamata e dedita solo ai cacchi propri. Primo dei populisti, coltivati con le sue televisioni, il Cav è finito per difendere strenuamente le élite, ma non quelle tradizionali della Confindustria e dei salotti buoni, che non hanno mai smesso di considerarlo un parvenu, bensì le proprie, confinate nella famiglia e nell’azienda.
Agli italiani poveri restano invece le promesse delle pensioni a mille euro e le dentiere per tutti. Qualche barzelletta, i cimeli sportivi e un modello di scaltrezza che a conti fatti ha arricchito pochi. E più di tutti uno soltanto.
Branchi di iene,sciacalli e anche qualche avvoltoio gli stanno giranno intorno :sono suoi grandi estimatori da lui lodati..
"Mi piace""Mi piace"
Pedullà è stato fin troppo riassuntivo delle malefatte del noto delinquente di Hardcore. Silvio B., uno che l’ha fatta franca. Almeno qui sulla terra.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Apprezzo Pedullà per il linguaggio sintetico e diretto. Rilevo, senza esser mai stato un estimatore di B. che, per quanto riguarda la di lui condotta morale, non è stato diverso da altri (Craxi ebbe Sandra Milo e Moana Pozzi fra le sue amanti e tutti sanno di JFK e Marilyn, di Clinton e Lewinsky, nonché delle scappatelle dei presidenti francesi, ultimo noto Hollande). Nel suo piccolo anche Casini fece la sua parte. Trovo più immorale e spudorato l’aver riempito le istituzioni di servi e concubine, legittimando la pratica che Pannella aveva denunciato a suo tempo con la geniale candidatura di Ilona Staller. Tanto familismo anche in casa Meloni, a riprova del fatto che il potere produce queste aberrazioni. Avevamo visto una luce in fondo al tunnel con il m5s , ora ridotta a tremula fiammella. Se fu un’illusione, lo sapranno i posteri. Però fu un bel momento, in cui ci sentimmo tutti meno sudditi.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Ma lei cosa ha, il vestito di Mercoledì?
"Mi piace""Mi piace"