Candida proposta per i migranti

(di Marcello Veneziani) – Un ragazzo che chiamerò Candido, in omaggio a Voltaire e a Guareschi, mi ha esposto una sua proposta ingenua e radicale per affrontare i flussi migratori che si annunciano crescenti in modo preoccupante, soprattutto dalla Tunisia e con la bella stagione. E’ una proposta a cui non ho saputo rispondere, e ancora non so se considerarla irrealizzabile, stravagante nella sua ovvietà, suggestiva, necessaria. Mi limito a esserne il latore: ambasciator non porta pena.

Dunque, dice Candido che l’Italia, l’Europa dovrebbero cambiare atteggiamento verso i migranti, ma non diventando più accoglienti o più respingenti; semmai più realisti, cambiando le regole del gioco. Visti i tanti morti nelle traversate, visto il traffico di umani da parte di scafisti senza scrupoli, visto il business allestito su questo esodo, visti gli alti rischi del viaggio e del suo esito positivo, i nostri governi dovrebbero lanciare una campagna nei paesi di partenza e nei mass media, con un preciso messaggio: se volete sperare di essere accolti, e se volete viaggiare senza rischi e senza dare soldi agli scafisti, imbarcatevi semplicemente su navi, traghetti, treni, aerei di linea e venite a chiedere asilo. Se siete davvero profughi di guerra, e potete dimostrarlo, avete l’alta probabilità di essere accolti e regolarizzati, senza il calvario della clandestinità e tutte le incertezze di una vita border line o da homeless. Se non lo siete, presentatevi col proposito di venire a lavorare da noi, magari dicendo ciò che sapete o potete fare.

Certo, ci sarebbero da istituire, o da rafforzare, uffici d’accoglienza, gestiti da forze dell’ordine, militari e funzionari, nei principali porti, frontiere e aeroporti. Appena sbarcate coi vostri documenti vi mettete in fila presso quegli uffici per il vostro riconoscimento, poi con l’aiuto del personale compilate una scheda e in un colloquio spiegate la vostra situazione, se avete minori al seguito, cosa sapete fare, cosa avete studiato. Insomma fatevi conoscere e identificare e fate richiesta d’asilo.

Se tutto è in regola, compatibilmente con le nostre possibilità di ricezione e di assistenza, verrà rilasciato un permesso di soggiorno provvisorio, per esempio della durata di sei mesi, durante i quali frequenterete qualche corso per conoscere di più la nostra lingua, le nostre regole, il nostro Paese e potrete proporvi per il lavoro. Poi verrete smistati in località e strutture in grado di assistervi, vigilare e se possibile istradavi. Naturalmente la pratica è possibile se i flussi saranno regolati e non saranno esodi biblici, ingestibili. A sei mesi la verifica e se positiva la regolarizzazione.
In caso negativo sarete rimandati indietro, con lo stesso mezzo di trasporto preso in partenza e pagato decisamente meno di quello che chiedono gli scafisti. Qualche centinaio di euro, non migliaia, come con quegli scafi, per giunta sobbarcandovi a un alto rischio.

Chi non seguirà questa trafila, o cercherà di aggirarla, non richiedendo asilo né presentandosi ai checkpoint, chi si affiderà alla clandestinità e ai suoi traghettatori, sarà respinto e rispedito indietro. Scegliendo invece la via diritta, legale, alla luce del sole, crescono le possibilità di essere accolti, regolarizzati e aiutati. Soppesando rischi e prospettive, conviene molto di più tentare la diritta via.

Fantastico. Perché non ci abbiamo pensato prima? Ma non era così che si faceva ai tempi delle nostre emigrazioni? Forse oggi è irrealizzabile? Magari ora non puoi imbarcarti semplicemente pagando il biglietto e avendo un documento d’identità, ci saranno mille ostacoli? Oppure, noi in Italia e in Europa preferiamo evitare la diritta via, perché così chi non li vuole può fare le sue battaglie per respingerli, incassando una rendita elettorale; e chi li vuole non può fare le sue battaglie per accoglierli, incassando profitti elettorali e non solo; perché, come è noto, senza la via diritta ci sono mille intermediari, associazioni, reti, racket, ong, speculatori travestiti da umanitari che ci marciano.

Certo, occorrerebbe saper governare i flussi migratori, concertare una linea strategica a livello europeo, anche per gli smistamenti; e poi monitorare le situazioni sociali e lavorative, programmare inserimenti e gestire integrazioni effettive. Occorrerebbero Stati autorevoli, funzionanti, con vere capacità di gestione pubblica.

Non sono in grado di dire se la candida proposta sia più stupida o più geniale, più sensata o più fuori dalla realtà. Però alle volte conviene cimentarsi; e tra tanti arabeschi contorti per affrontare i flussi migratori, chissà che la cosa più ovvia, semplice, diretta, onesta, possa essere la più efficace o la meno impraticabile. Candido, come l’inguaribile ottimista del romanzo di Voltaire, o come l’omonima, combattiva testata di Giovannino Guareschi, ha il fervore dell’uno e l‘ardore dell’altro, è serafico e costruttivo. Ha capito, in ogni caso, che la questione non si risolve con un pronunciamento ideologico e con un calcolo politico, ma guardando in faccia la realtà, stroncando il traffico clandestino, cercando una soluzione sul campo, la meno dolorosa, la più umana, e non a chiacchiere; la più concreta. Alla fine, è una proposta evangelica: bussate e vi sarà aperto. Non sfondate la porta ed entrate in massa o aggirate i divieti, ingrossando l’illegalità e il caos. Per una volta rovesciamo la cinica massima di Andreotti: a essere candidi spesso si sbaglia, ma a volte si azzecca.

(Panorama n.13)

6 replies

  1. C@zzone di un candido, cosa metti in testa strane idee al povero veneziani. Smettiamo di derubare l’Africa con politiche neocolonialiste tra cui partecipa anche Eni. Smettiamo di formentare guerre e mettere a capo degli stati dei corrotti che non hanno nessuna legittimità popolare, vedi in Libia.

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  2. Come corollario della geniale proposta di Candido occorrerebbe solamente individuate un sito che diventi per l’Europa ciò che Ellis Island è stata per gli USA nella prima metà dello scorso secolo, chissà perché una mezza idea al riguardo io già l’avrei…😱

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  3. Stante EU Carriers Sanctions Directive 2001/51/EC non possono andare a bordo se non con passaporto e visto

    https://www.liberties.eu/en/stories/why-refugees-do-not-take-the-plane/16316

    Come viaggiano i rifugiati in altri paesi? Perché non prendono l’aereo?

    Una direttiva UE costringe i rifugiati a ricorrere ai canali della migrazione irregolare per arrivare nell’UE, affidando la propria vita a gommoni e pagando ingenti somme di denaro ai trafficanti.

    di Jascha Galaski

    10 dicembre 2018

     Quale sceglieresti

    Vi siete mai chiesti perché i rifugiati non si recano in Europa semplicemente su aerei veloci e comodi invece che via mare su piccoli gommoni? Dopotutto, gli aerei sono molto più sicuri dei piccoli gommoni. Il costo non può essere la ragione. I rifugiati spesso pagano ai trafficanti migliaia di euro per un posto su una delle barche, mentre viaggiare in aereo dalla Turchia alla Germania costa meno di 50 euro. Forse non sono riusciti a lasciare il Paese e raggiungere l’aeroporto? Ma non può essere neanche questo. Nel 2015, la maggior parte dei rifugiati siriani si è recata in Turchia per prendere la barca, ma avrebbero potuto facilmente raggiungere l’aeroporto Atatürk di Istanbul. Quindi cosa fa scattare esattamente questa scelta? Perché affidare la propria vita a un gommone piccolo e sovraffollato invece che a un aeroplano ben attrezzato? Beh, la risposta è sia semplice che complessa.

    La risposta semplice

    La risposta semplice è che non sono autorizzati a scegliere. Non è come se si presentassero loro due opzioni di viaggio, una economica, sicura e comoda, l’altra lunga, costosa e pericolosa, e scegliessero la seconda solo per il gusto di farlo. No, la realtà è che se fossero andati in aeroporto, il personale della compagnia aerea al banco del check-in li avrebbe fermati. Perché? Bene, questa è la risposta complessa.

    La risposta complessa

    Si tratta di una direttiva UE, la Carrier Sanctions Directive 2001/51/EC, che impone sanzioni ai vettori – come le compagnie aeree – se trasportano passeggeri che non sono in possesso di documenti di viaggio validi. Le sanzioni vanno da € 3.000 per passeggero a una somma forfettaria di € 500.000, a seconda del paese. I vettori dovranno anche coprire i costi del viaggio di ritorno del passeggero. Sembra una misura ragionevole per combattere l’immigrazione irregolare. Tuttavia, ha un difetto.

    Il considerando 3 della direttiva afferma che i firmatari devono applicare la direttiva “fatti salvi gli obblighi derivanti dalla Convenzione di Ginevra del 1951”, che include il divieto di respingimento. In altre parole, la direttiva non dovrebbe impedire ai rifugiati di chiedere asilo. Ma lo fa. I rifugiati in fuga dalle zone di conflitto spesso non sono in grado di ottenere passaporti, figuriamoci visti, in parte perché la maggior parte delle ambasciate chiude nei paesi dilaniati dalla guerra. Per i rifugiati siriani nel 2015, ottenere un visto in Turchia era quasi impossibile data la mancanza di risorse delle ambasciate per elaborare il volume delle domande.

    https://www.coe.int/en/web/commissioner/-/airlines-are-not-immigration-authoriti-1

    Punti di vista

    Commento sui diritti umani

    Le compagnie aeree non sono autorità per l’immigrazione

    Strasburgo 12/10/2010

    Gli stati europei cercano di ridurre l’immigrazione attraverso minacce improprie di sanzioni contro le compagnie aeree e altre compagnie di trasporto. Scaricano pesanti responsabilità sui vettori al fine di limitare l’accesso ai loro territori. Il personale di viaggio, che non può assolutamente avere le competenze adeguate per garantire i diritti dei rifugiati ai sensi del diritto internazionale, è stato incaricato di decidere se consentire o meno a qualcuno di salire a bordo di un aereo o di una nave.

    Per un rifugiato bisognoso di protezione internazionale si tratta di un grave ostacolo, in quanto è necessario accedere al territorio di uno Stato per chiedere ed eventualmente ottenere asilo. Non tutti coloro che temono la tortura o la repressione hanno i documenti adeguati per viaggiare, soprattutto se temono persecuzioni da parte delle autorità nazionali, che controllano il rilascio di passaporti e altri documenti di viaggio.

    Questa politica crea anche altri problemi. Per raggiungere rifugi sicuri, i rifugiati possono invece essere obbligati ad avvalersi dei servizi di contrabbandieri che forniscono loro documenti falsi per aggirare la vigilanza dei trasportatori.

    Un modo per prevenire i flussi migratori

    Molti stati europei hanno fortemente limitato le loro leggi e pratiche in materia di immigrazione e asilo nel tentativo di ridurre i flussi migratori. La responsabilità e le sanzioni dei vettori, nonché i requisiti per i visti, fanno parte di questo fenomeno. La responsabilità e le sanzioni dei vettori sono state stabilite in Europa attraverso la Convenzione di Schengen del 1985 e la Direttiva del Consiglio 2001/51/CE.

    La norma è chiara: i vettori sono tenuti ad adottare tutte le misure necessarie affinché lo straniero trasportato per via aerea o marittima sia in possesso dei documenti di viaggio necessari per l’ingresso nei Paesi Schengen. Se allo straniero viene rifiutato l’ingresso, il vettore che lo ha trasportato è tenuto ad assumersi immediatamente la responsabilità, anche per il viaggio di ritorno nel Paese di partenza. Il vettore può, inoltre, essere multato.

    Tuttavia, la direttiva afferma che l’imposizione ai vettori di sanzioni “dissuasive, effettive e proporzionate” è “fatti salvi gli obblighi degli Stati membri nei casi in cui un cittadino di un paese terzo chieda protezione internazionale”.

    Addestrato e pagato per servire i passeggeri dei voli, il personale aeroportuale non ha le competenze per garantire i diritti dei rifugiati ai sensi del diritto internazionale. In caso di dubbio, i vettori rifiuteranno un potenziale rifugiato che tenta di imbarcarsi su un aereo piuttosto che rischiare una multa e dover sostenere i costi dell’alloggio e del viaggio di ritorno.

    La responsabilità di determinare quali migranti dovrebbero poter entrare – o non entrare – in un territorio non deve ricadere sulle spalle di una compagnia di trasporto pubblica o privata che chiaramente non è destinata – o attrezzata – a farlo.

    Rischio di violazioni dei diritti umani

    Tali pratiche rischiano di violare le leggi internazionali sui diritti umani e sui rifugiati, che vietano agli Stati di riportare qualcuno in luoghi in cui rischia la tortura o dove la sua vita o la sua libertà sono seriamente minacciate. Può anche dar luogo a violazioni dell’articolo 3 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, che proibisce la tortura, i trattamenti o le pene inumane o degradanti.

    I tentativi di ridurre la migrazione irregolare non dovrebbero andare a discapito di coloro che hanno motivi per chiedere protezione. È necessario che l’Europa riveda i suoi meccanismi di controllo della migrazione.

    Thomas Hammarberg

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    • Hai scritto tu più dell’indomito veneziani. Complimenti, ma per persone normali non ce ne era bisogno. Forse per lui sì, ma a lui per strafalcioni simili lo pagano

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  4. Filosofooo… credo proprio che tu abbia votato la tua referente politica del BLOCCO NAVALEEEEEEeeeeee…… alle ultime elezioni.
    Ora cianci di accoglienza con strumenti legali e umanitari, proposti da Candido. Ma questo non è lo SPEZZEREMO LE RENI all’EU, alle ONG, agli scafisti e ai COMUNISTI, promesso dalla cazzuta Meloni.
    La cazzuta ora è intransigente sulla fornitura delle armi all’ucraina. “C’è un paese invaso e un invasoreeeeee”, si sgola.
    Beh, cari filosofo e meloni, anche con l’immigrazione c’è un invaso e un invasore e si va verso la sostituzione etnica e “NOI NON LO PERMETTEREMOOOOOoooooooo…..”
    L’avete presi bene pel ‘ulo vai, i vostri boccaloni….ahahahahhhhhhhh…..

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  5. Adesso Veneziani si chiama Candido? Non osava proporsi personalmente, visto il livello della str0n2ata?
    Che squallido teatrino.
    Una genialata, proprio, che qualsiasi ragazzino, persino Candido, se esistesse, capirebbe essere una solenne idiozia…
    Lui, nel dubbio, s’inventa l”‘innocente”, ma non se le tiene, le spara come Biden con… 🤭

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