QUEL CONSENSO RIMOSSO – Questa polemica sepolcrale sul fascismo può esistere, 78 anni dopo la fine della guerra, solo in un Paese che ha preso per buona la teoria di Croce sul Ventennio “parentesi della nostra storia” […]

(DI MASSIMO FINI – Il Fatto Quotidiano) – Claudio Anastasio, presidente della 3-I, società pubblica, è stato massacrato (“apologia del fascismo” secondo il Pd e Repubblica che ha fatto il presunto scoop) e costretto a dimettersi perché in una email interna ai componenti del Cda, assumendosi la responsabilità dell’andamento dell’azienda, ha parafrasato, ripeto: parafrasato, il discorso con cui Benito Mussolini il 3 gennaio 1925 si era attribuito la responsabilità politica e morale dell’assassinio di Giacomo Matteotti.
Riferimento, quello di Anastasio, certamente inopportuno, sempre che sia stato voluto, ma nulla più. Winston Churchill replicò il famoso discorso di Catilina ai soldati prima della battaglia copiando letteralmente l’ultima frase: “Vi prometto solo lacrime e sangue”. Non per questo Churchill può essere segnato a dito come un eversore dello Stato come lo fu Catilina. Si è andati a ravanare nel passato di Anastasio, si è scoperto che nel 1997 aveva curato un programma sulla storia del Duce. Forse che in Italia è proibito rifare, seguendo le proprie opinioni, giuste o sbagliate che siano, la storia di Mussolini e della sua famiglia? E allora mettiamo in galera anche Renzo De Felice che, come storico, ha chiarito dati alla mano che il fascismo ebbe un largo consenso fra gli italiani (“Gli anni del consenso”).
Polemiche sepolcrali come quelle sul fascismo e l’antifascismo possono esistere, a 78 anni dalla fine della guerra, solo in Italia. Il fatto è che noi italiani non abbiamo fatto i conti con la nostra storia recente, assumendo come buona la sciagurata interpretazione di Benedetto Croce secondo il quale il fascismo era stato “solo una parentesi della nostra storia”. Invece il fascismo fa parte a pieno titolo della nostra storia, nel male ma anche nel bene che pur ci fu. Montando la leggenda partigiana, e lo dico con il massimo rispetto per gli uomini e le donne che partigiani lo furono davvero e non solo dopo il 25 luglio, come ho rispetto dei ragazzi che andarono a morire per Salò in nome di altri valori, l’onore e la lealtà, che a quei tempi erano moneta corrente (non ho aspettato Luciano Violante per riconoscere pari dignità ai ragazzi che andarono a morire per Salò), noi abbiamo fatto finta di aver vinto una guerra che avevamo invece perso nel più sciagurato dei modi, tradendo, in una lotta per la vita e per la morte, l’alleato che ci eravamo scelti e schierandoci, come avevamo già fatto nella Prima guerra mondiale, col vincitore. In realtà la lotta partigiana, pur benemerita, fu marginale in quella tragica epopea che fu la Seconda guerra mondiale. I protagonisti furono altri: gli americani, gli inglesi, i russi sovietici da una parte (la Francia si è seduta arbitrariamente al tavolo dei vincitori, tanto che oggi conserva un seggio nel Consiglio di sicurezza dell’Onu avendo avuto una Resistenza ancor più marginale di quella italiana, una correità col governo filo nazista del maresciallo Pétain e un’adesione della popolazione a quel regime filofascista maggiore di quella italiana), i nazisti tedeschi, gli italiani fascisti, i giapponesi dall’altra.
Fra le benemerenze di Mussolini si può mettere, paradossalmente, che fu il miglior alleato degli Alleati: “Spezzeremo le reni alla Grecia” e dovette intervenire la Wermacht per salvarci, il Duce aprì il fronte africano di cui Hitler non voleva sapere e ci fu la sconfitta nella battaglia di El Alamein in cui gli italiani si portarono benissimo come ammise lo stesso Rommel, sconfitta scontata data la disparità delle forze in campo. Uscendo dal paradossale, fu Mussolini a resistere alla crisi di Wall Street del 1929 creando l’IRI. Poi ci furono leggi economiche di tutto rispetto e un’attenzione all’istruzione col liceo classico curato da Giovanni Gentile, che è stato valido fino agli anni 60 e in qualche misura lo è tuttoggi (“il classico mi sta aiutando a cercare me stesso, a capire da dove vengo e chi devo diventare, fornendomi una preparazione versatile e multiforme” ha scritto al Corriere il 16enne Flavio Maria Coticoni: che sia fascista anche lui?).
E veniamo agli errori e agli orrori di cui primo responsabile fu Benito Mussolini. Il primo fu quello di far entrare l’Italia in guerra assolutamente impreparata (“ci basteranno poche migliaia di morti per sederci al tavolo della pace”, abbiamo visto) e fu la tragedia dell’Armir. Ci sono poi il delitto Matteotti, l’assassinio a Parigi dei fratelli Rosselli, aver tenuto in galera per una decina di anni Antonio Gramsci, il vero leader del Partito comunista (“dobbiamo impedire a questa mente di funzionare”). Anche se bisogna pur dire che fra tutti i totalitarismi di quei tempi – nazismo, stalinismo, maoismo – il fascismo fu certamente il meno sanguinario. C’è infine l’adesione alle leggi razziali che i nazisti non ci avevano nemmeno chiesto. Questa, sotto il profilo etico, è la colpa più grave oltre che grottesca. Se c’è un popolo che, “per fortuna o purtroppo” per dirla con Gaber, non può vantare alcuna purezza razziale è quello italiano che, conquistato di volta in volta da questo o da quello, è un crogiolo di etnie diverse (“Franza o Spagna purché se magna”).
Ma anche la questione semitismo/antisemitismo ha fatto il suo tempo. Gli ebrei non sono più i perseguitati di un tempo, appartengono anzi, grazie alla finanza internazionale, all’élite. Si riconoscono in uno Stato, Israele, che un giorno sì e uno no ammazza bambini palestinesi solo perché palestinesi. Nella Striscia di Gaza tiene un popolo in un lager a cielo aperto, proprio i lager di cui gli ebrei furono le prime, anche se non le sole, vittime. Gli emarginati oggi sono altri. Sono i migranti, in genere dell’Africa subsahariana, che vengono a morire sulle nostre coste e che Salvini, e tutti i razzisti alla Salvini, vorrebbero tener lontani così che anneghino in mare o siano respinti nell’inferno della Libia che proprio noi, francesi, americani, italiani, abbiamo creato, violando tutte le leggi internazionali cui oggi siamo molto attenti nella guerra russo-ucraina, aggredendo uno Stato sovrano, come lo erano la Serbia e l’Iraq, e macellando il colonnello Muhammar Gheddafi in una maniera che disgusterebbe anche i “tagliagole” dell’Isis.
Caro Massimo, pubblico come sempre il tuo pezzo anche se, come talvolta accade, non ne condivido ampie parti. Lo sciagurato Anastasio si è “massacrato” da solo copiando l’ignobile discorso di Mussolini sul delitto Matteotti e poi, una volta scoperto, dimettendosi. Ha fatto tutto lui e ci mancherebbe che fosse rimasto al suo posto. Sui “ragazzi di Salò” non ero d’accordo con Violante e non lo sono con te, anche se almeno tu non hai nulla da guadagnare dal loro sdoganamento. Il primo orrore di Mussolini fu organizzare, coprire e utilizzare la violenza delle sue squadracce nel 1922, prima, durante e dopo la marcia su Roma per prendere il potere e subito dopo abolire la democrazia con le leggi fascistissime del 1925-’26. Sul consenso al fascismo e l’opportunismo degli antifascisti da divano post-25 luglio 1943 o addirittura post-25 aprile 1945 invece concordo con la tua lettura e con quella di De Felice e altri storici. Invece su Israele dissento, anche se il governo fascistoide di Netanyahu sta mettendo a dura prova la mia simpatia per lo Stato ebraico che fu e suscita proteste in tutto il mondo, anche in ampi settori della comunità ebraica. Che è molto più vasta e variegata di alcuni banchieri e finanzieri. A proposito: se la polemica sul fascismo nel 2023 è anacronistica, non credo lo sia l’antisemitismo: che purtroppo non è un reperto archeologico, ma tuttora una tentazione e spesso una terribile realtà in molti Paesi del mondo e in vari settori della società italiana.
Marco Travaglio
Il Comitato di redazione del Fatto prende le distanze dalle tesi di Massimo Fini, che giudica inaccettabili.
Massimo Fini è stato un grande pensatore e giornalista. È stato.
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Brutta risposta da parte di Travaglio, che adesso sappiamo avere simpatie filo-israeliane. Meno male che c’é Bibi che ha oltraggiato anche lui. Ma quando era presidente prima, in Israele, per non so quanti anni, e quando prima ancora c’era Sharon, che cosa pensava Travaglio di costoro? Erano dei sinceri democratici?
Quanto ai semiti, ricordo che anche gli arabi lo sono. Ma evidentemente di una varietà meno pregiata.
Dissento quindi da Travaglio e dalla redazione del FQ.
Purtroppo, temo che di giornali in Italia non se ne salvi più uno.
Ps Anastasio è un pò sfigato, ammettiamolo: dopo che è entrato in carica il più fascista dei governi italiani, è costretto a dimettersi perché ha fatto un discorso fascista. Forse l’unico a pagare in tutta Italia, mentre La Russa sogghigna con il busto del DVCE in evidenza.
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Auguri e figli maschi !
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Che sia filoisraele lo scopri con un bel po’ di ritardo
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FiloIsraele…. Ma chekkazz state a dì….
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Fini ha tutto il diritto di esprimere il suo pensiero, giusto o sbagliato che sia. Ha fatto molto bene Travaglio e la redazione a pubblicarlo, e a dissentire e prenderne le distanze. Si chiama libertà di stampa.
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Disse il sionistrato in libera uscita.
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Sparviero, come dice Vitalo, lei ha davvero bisogno di uno bravo che l’aiuti. Buona fortuna.
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Sparviero.Uno bravo che ti aiuti no?
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Caro Fini, da suo assiduo lettore le vorrei fare presente che da un punto di vista genetico quello italiano è forse il popolo più omogeneo dell’Europa occidentale. A scanso di equivoci: questo è un fatto. Supportare teorie strampalate e pericolose sull’argomento è poi tutt’altra cosa.
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“ Fra le benemerenze di Mussolini si può mettere, paradossalmente, che fu il miglior alleato degli Alleati: “Spezzeremo le reni alla Grecia” e dovette intervenire la Wermacht per salvarci”
Morto dalle risate…🤣
Dal “È finita la pacchia” della nipotina intervenga e ci salvi il buon Dio.
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Vincere la guerra e farsi sottrarre da altri vincitori una parte del territorio è un racconto storico strampalato che prima o poi dovrà essere smontato da veri storici. Fini dice il vero quando ci ricorda che la seconda guerra mondiale fini 78 anni fa. Non accenna però al fatto che dopo la resa ai veri vincitori, che in quel momento avevano conquistato solo l’Italia meridionale, sopra Roma si scatenò una tremenda guerra civile che, in teoria, sarebbe finita con la fine della guerra.
Purtroppo, però, la guerra civile è proseguita anche dopo la sconfitta del nazifascismo, perché coloro che si erano schierati con i vincitori, i partigiani, avevano obiettivi diversi sul futuro dell’Italia. I più violenti tra i partigiani,, quelli rossi, si sentirono traditi dagli accordi di Yalta e continuarono la loro guerra civile contro i partigiani bianchi. È cosa risaputa, anche se non raccontata dai falsi storici, che le BR nacquero nelle sedi periferiche, in particolare quelle emiliane, della sezione italiana del PCUS, per vendicare la resistenza tradita.
Insomma, la guerra civile violenta ha causato morti e feriti fino alla scomparsa dell’URSS e, con alcuni brigatisti irriducibili, e’ proseguita fino agli inizi degli anni duemila.
Sotto altre forme continua tutt’ora perché i maggiori beneficiari della guerra civile violenta temono di perdere la rendita di cui godono
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Tu che ne sai della storia della BR, a parte la tua ossessione di usarle per accontentare la tua fregola anticomunista?
I fatti dicono che il Partito Comunista Italiano ha contribuito in maniera determinante alla sconfitta del terrorismo assassino brigatista e alla crescita di una consapevolezza democratica nell’Italia uscita dal fascismo.
Se non conosci i fatti, studiali.
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Il Pci non ebbe nessuna responsabilità nella nascita delle BR che quando apparvero – senza però uccidere nessuno ma solo sequestrare manager da fotografare – le condannò senza se e senza ma, e poi ne segnalò alla polizia i componenti e fiancheggiatori man mano che li scopriva.
Il punto è che le BR nacquero da conversazioni – tipo “racconti attorno al fuoco” inerenti battaglie sulle montagne – tra ex partigiani e alcuni giovani iscritti al partito in Emilia suggestionati da quelle imprese. Al punto che, quest’ultimi, pensarono di organizzare una cellula operativa del genere dei Gap dei combattenti della libertà.
Questo è uscito fuori da interviste dei capi originari e ispiratori delle BR.
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Ok Gae,
Ma sia i capi originari che quelli successivi (al di là dei “racconti attorno al fuoco” inerenti alle battaglie sulle montagne che, comunque, non avevano fatto loro) non hanno mai spiegato fino in fondo la storia intera e i fini reali della loro organizzazione terroristica
Quale esempio di rappresentanti di una ipotetica società più giusta (quella che poteva stare nelle aspettative dei veri partigiani) potessero mai pensare di essere, sparando un giorno si e un giorno no a persone inermi come fanno i mafiosi.
E proprio in un periodo storico in cui la Sinistra e il PCI avevano la possibilità di accedere alla guida del Paese vincendo le elezioni democraticamente.
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Solo coloro che credono al falso storico credono a questa barzelletta. La sezione italiana del PCUS, cominciò con il definirle cosiddette brigate rosse, poi compagni che sbagliavano e solo quando i brigatisti pensarono di essere così forti da poter dettare la linea politica e non subirla, la sezione italiana del PCUS cominciò a chiamarle con il loro nome. Quando decisero che con le BR bisognava finirla l’obiettivo era stato raggiunto: la DC si era arresa.
Un consiglio: leggere i libri scritti dai brigatisti con la mente libera e domandarsi perché dopo tanti processi ( forse quattro) e tante commissioni parlamentari non si è giunti alla verità sul perché DC e PCI preferirono lasciar morire MORO, piuttosto che trattare per la sua liberazione, come lui stesso chiedeva e come sosteneva il PSI.
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Sei ignorante in materia, Strabi,
La definizione “compagni che sbagliano” non è mai stata preferita da nessun dirigente o rappresentante del PCI.
Al contrario fu una definizione che arrivò da ambienti della sinistra estrema, quella che tubava col PSI di Craxi e i cui dirigenti di allora sono oggi ben inseriti nei giornaloni a pontificare in favore della Nato nella sua guerra in Ucraina contro la Russia.
Studia ancora.
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*proferita
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M.F. ultimamente ha soggiornato a Bisceglie ospite del “Filosofo” cialdiniano.
Quando le origini hanno il sopravvento.
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visto che non me li pubblicano:
cercateli voi, se ne avete voglia (i cari “patrioti” di Salò, complici, sicari e manovalanza dei NAZI anti-italiani)
L’epigrafe di Piero Calamandrei per il «camerata Kesselring»
L’ECCIDIO_DI_PIETRANSIERI_raccontato_da_Michela_Ponzani
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Grazie Massimo, avanti
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