“Il foulard di Pucci sul Battistero, le sfilate di moda agli Uffizi”. Un meme vivente. Dopo tutte le sue pelose campagne sul “decoro” urbano, il sindaco di Firenze, urlando parolacce, placca fisicamente l’attivista […]

(DI TOMASO MONTANARI* – Il Fatto Quotidiano) – Un meme vivente. Dopo tutte le sue pelose campagne sul “decoro” urbano, il sindaco di Firenze, urlando parolacce, placca fisicamente l’attivista di Ultima Generazione: e se quello fosse caduto male, e si fosse rotto la testa? Ci manca solo il sindaco sceriffo, giustiziere oltre la legge. Segue il sindaco operaio, che pulisce il muro in piedi su un trabattello, senza nessun presidio di sicurezza: altro bell’esempio. Tutto a favore di camera, per costruirsi un’immagine mediatica da monuments man, anzi da monuments macho.
Ma, anche a prescindere da quelle sequenze imbarazzanti, la credibilità di Dario Nardella come difensore di Palazzo Vecchio sta a zero. Egli era infatti vicesindaco quando il sindaco Matteo Renzi fece trapanare, nel 2011, gli affreschi di Giorgio Vasari nella dissennata ricerca della perduta “Battaglia di Anghiari” di Leonardo. La funzionaria competente dell’Opificio delle pietre dure si rifiutò di avallare quella terribile pagina di propaganda politica a spese del patrimonio culturale, denunciando la decisione della giunta fiorentina di “operare danneggiamenti alla superficie pittorica attraverso strappi non motivati da considerazioni conservative”. Altro che vernice lavabile: ma allora Nardella era l’ombra muta di Renzi. E nel 2015, quando si era ormai messo in proprio come sindaco, Nardella affittò il Salone dei Cinquecento a una convention intitolata all’Hard Luxury, il lusso estremo, sottraendolo alle visite. E questa volta ad essere ferita gravemente fu la funzione civile di Palazzo Vecchio, che in quanto palazzo della città è anche la casa di chi non ha una casa, in un momento in cui la diseguaglianza estrema è il principale problema dell’umanità.
Ma proprio questa è la cifra della Firenze Renzi-Nardella, una città che espelle i residenti dal centro attraverso una super-gentrificazione turistica che nemmeno la pandemia ha fermato (ora è il turno degli studentati di lusso, doppio schiaffo al diritto allo studio e a una idea di città). Come dimenticare la cena della Ferrari a Ponte Vecchio, quella di Stefano Ricci sul Ponte a Santa Trinita, il Battistero fasciato da un enorme foulard di Pucci, le sfilate di moda agli Uffizi, le partite di golf nella Biblioteca Nazionale, l’addio al celibato e poi la “mostra” di Lagerfeld nelle sale della Galleria Palatina di Palazzo Pitti, la cena della Morgan Stanley in una cappella di Santa Maria Novella, la proiezione del logo dell’American Express sull’Ospedale degli Innocenti…? E dunque: è un po’ di vernice (lavabile con molta meno acqua di quella che Nardella ha usato per impedire ai turisti di sedersi sui sagrati delle chiese storiche…) a mettere in pericolo i monumenti, o è invece il loro insostenibile sfruttamento, che appartiene a quella stessa logica che conduce il Pianeta alla rovina, e che i militanti di Last Generation denunciano usando l’arte, ma senza nuocerle?
Da storico dell’arte trovo perfetto lo stile di questa campagna planetaria. La nostra Costituzione proclama l’inscindibilità tra ambiente e patrimonio storico e artistico: che rischiano oggi di perire insieme, se non cambiamo radicalmente il nostro modello socio-economico. E poi, come ha scritto Franco Marcoaldi, “chi non sa apprezzare un albero / non può apprezzare un quadro”.
*Storico dell’arte e Rettore dell’Università per Stranieri di Siena
Se il £contestatore” non ci fosse stato, si sarebbe dovuto inventare.
Magari un giretto di Nardella nelle infinite bancarelle degli stranieri in pieno centro ( sarebbe molto gettonato il video del Sindaco che, come Gesù, distrugge i banchi rovesciando la paccottiglia…) con “pellami fiorentini” made in China sarebbe più che gradito. Ma evidentemente non si può… Da buon renziano conosce le vie della pubblicità ed i propri… limiti…
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Se fosse solo la giunta di Firenze a sposare il modello economico imperante dello sfruttamento estremo delle risorse….! Io vivo in una piccola città in cui la giunta di “sinistra” svende spazi e poteri della collettività al….migliore offerente, cioè “commercio” e profitto.
P.S.
Condivido la lotta di Ultima Generazione, che cerca di attirare l’attenzione sui temi della sopravvivenza della Terra imbrattando sì opere d’arte, ma senza danneggiarle.
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In mezzo al guado sta la roccaforte istituzionale, con le sue pareti antiche e intoccabili, abitate da strani esseri . Firenze ha un’aria irrespirabile, una coltre fritta tra bistrò e mercatini stracolmi di plastica, assiepata da turisti e dal vuoto cosmico senza eco delle sue dimore, sempre più chiusa a lucidare il suo centro mentre il cerchio prende fuoco.
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