Indagine Cgil: “Quasi la metà dei giovani non si iscrive al sindacato perché non sa cosa fa”

Lo rivela la Fondazione Di Vittorio nell’ultimo giorno di Congresso della Cgil a Rimini. Tra i temi su cui il sindacato dovrebbe intervenire, per gli intervistati, svetta l’aumento dei salari

(di Valentina Conte – repubblica.it) – RIMINI – Cosa si aspettano i lavoratori dal sindacato? Perché non si iscrivono? E perché invece si iscrivono? Domande che hanno senso in un Paese che tende alla disintermediazione, che sempre meno si fa rappresentare. L’indagine della Fondazione Di Vittorio, presentata a chiusura del XIX Congresso della Cgil, rivela che il 47% dei giovani under 34 non si iscrive al sindacato perché non sa cosa fa.

Hanno risposto al questionario, svolto tra maggio e settembre 2022, più di 50 mila lavoratori, di cui 30 mila in modo completo, 54% donne, 39% tra 39 e 45 anni, 54% con il diploma, uno su tre laureato, 2% di stranieri, 13% di contratti atipici, lavoratori soprattutto delle grandi imprese, il 72% nei servizi, l’82% iscritto al sindacato. Ebbene colpiscono le risposte date dai più giovani

  • quasi la metà non ha idea di cosa si occupi un sindacato e per questo non si iscrive 
  • il 19% non si iscrive perché il costo è troppo alto 
  • il 12% perché ha paura delle conseguenze che un’eventuale iscrizione potrebbe avere sul suo lavoro
  • l’11% ritiene il sindacato inutile
  • l’8% troppo remissivo
  • il 2,9% troppo antagonista

Se si confrontano le risposte degli under 34 con quelle dei più grandi non iscritti si nota che al crescere dell’età perde di consistenza la risposta: “Non mi iscrivo perché non so cosa fa il sindacato” a favore del costo troppo elevato di iscrizione e tra gli over 60 “il sindacato è troppo remissivo” (quasi il 35%).

Chi invece si iscrive lo fa soprattutto (42%) perché “il sindacato ha un ruolo importante nell’affermare diritti e tutele di tutti” e per “tutelare i miei diritti come lavoratore” (38%). E poi: “Perché mi fornisce servizi utili” (11%) e “perché mi ha già aiutato a risolvere dei problemi” (8%). La tutela dei diritti – propri e di tutti – è dunque centrale nelle motivazioni di chi prende la tessera del sindacato.

Ma quali servizi dovrebbe rafforzare il sindacato? Su tutti: rafforzare la tutela legale e le vertenze e anche l’assistenza per il reinserimento lavorativo. Quando si parla di azioni da mettere in campo, la maggior parte dei lavoratori si aspetta un’azione forte sulla contrattazione nazionale e anche su quella aziendale.

Per quanto riguarda invece i temi sui quali il sindacato dovrebbe intervenire con più forza svetta l’aumento dei salari (lo dice il 68% degli intervistati), la difesa e l’aumento dell’occupazione quasi a pari merito con il contrasto alla precarietà. Subito dopo lo sviluppo dei servizi pubblici e la lotta alle disuguaglianze

5 replies

  1. Prendete le vostre indagini, fatene un robusto incartamento che sia lungo e verticale e poi ficcatevelo nel culo. Dopo Rimini e i baci e abbracci con Gioggia, per il sottoscritto siete morti e sepolti

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  2. Fossero solo i… “baci e abbracci con Giorgia”…!
    Vogliamo cominciare con la “gioiosa” soppressione della Scala Mobile?

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  3. Mi domando quanti siano quelli che non si iscrivono perché sanno quello che il Sindacato NON fa oppure quelli che lo sanno benissimo ( ciò che fa ) e non gli piace.

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  4. Le indagini le devono fare sui sindacalisti presenti soprattutto nelle piccole imprese e si capisce subito perché gli operai schifano il sindacato

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