
(Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano) – È uno di quei giorni che ti prende la malinconia che fino a sera non ti lascia più. E allora ripensi all’Agenda Draghi. Che fine avrà fatto? Anzi, l’avranno poi trovata, gli archeologi, dopo tante ricerche e tanti scavi? Per un anno e mezzo le meglio firme del bigoncio ci sbomballarono i santissimi con quel […]
L’importante è leccare
(Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano) – È uno di quei giorni che ti prende la malinconia che fino a sera non ti lascia più. E allora ripensi all’Agenda Draghi. Che fine avrà fatto? Anzi, l’avranno poi trovata, gli archeologi, dopo tante ricerche e tanti scavi? Per un anno e mezzo le meglio firme del bigoncio ci sbomballarono i santissimi con quel prezioso quanto misterioso incunabolo, ignoto financo al presunto titolare. E in campagna elettorale garantirono che, per prendere voti, tutti i partiti avrebbero dovuto abbeverarvisi come al Santo Graal. Poi i voti furono direttamente proporzionali alla distanza dei partiti dall’Agenda Draghi, anzi Dragula visto la sfiga che portava: le elezioni le vinse Meloni, unica oppositrice; Conte, noto profanatore del leggendario manoscritto, raddoppiò i consensi persi con i Migliori; e gli agendisti più devoti, BaioLetta e Ollio&Ollio, furono inspiegabilmente puniti dagli elettori. Allora l’Agenda Draghi sparì dall’orizzonte, riposta frettolosamente fra le buone cose di pessimo gusto dell’amica di nonna Speranza. Chi ne parlasse oggi verrebbe guardato come uno che gira col borsello a tracolla o cerca un telefono a gettoni. Infatti, sui giornaloni e all’assemblea Pd, i cantori della mitica Agenda hanno finto che non sia mai esistita. E iniziato a leccare Elly Schlein – antitesi politico-antropologica del draghismo – con la voluttuosa disinvoltura con cui fino a ieri leccavano Letta.
Del resto dieci anni fa, quando Elly guidava Occupy Pd pro Rodotà e governo Pd-M5S, i giornaloni leccavano tutti il Napolitano bis e il governo Letta-B.. Oggi fondano il culto di Santa Elly e insorgono persino se qualcuno osa farle una pallida critica o peggio una caricatura, ma senza mai spiegarci se nel 2013 sbagliava lei o sbagliavano loro. E se oggi sbaglia lei o sbagliano loro. Proprio ieri la Schlein ha copiato paro paro un altro punto del programma dei 5Stelle, il salario minimo legale a 9 euro l’ora, esponendosi all’ovvia risposta della Meloni: perché non l’avete fatto nella scorsa legislatura, quando governavate voi? Il ministro del Lavoro, nel governo dei Migliori, era Orlando (oggi schleiniano), che non inviò mai il parere sul ddl Salario minimo dell’ex ministra Catalfo (presentato nel 2019 e riproposto nel ’21) e sui relativi emendamenti. Forse perché il salario minimo non era nell’Agenda Draghi né in quella del Pd, infatti gli emendamenti dem chiedevano di eliminare la soglia minima legale di 9 euro l’ora. In un Paese serio chi leccava il Pd e l’Agenda Draghi senza salario minimo non leccherebbe la Schlein con salario minimo. O revocherebbe una delle due leccate. Ma qui vale sempre la massima di Ennio Flaiano: “Se i culi dei potenti italiani fossero di carta vetrata, i giornalisti in gran maggioranza sarebbero senza lingua”.
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Grazie Roberto
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È fluida la ragazza: fa il pavone.
Il salario minimo è del M5* ma i giornalai incoronano chi fa comodo a loro, cioè la signora che fa la ruota in aula. Con le penne degli altri.
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A proposito di bandiere: e le armi?
Chiediamolo a Biden:
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A proposito di politica internazionale.
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Perché porsi dei limiti quando si può avere moooolto di più?
I nostri giornalai ci spiegheranno come.
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Cosa aspetta Conte a proporre l’abolizione del Jobs Act e… dato che ci siamo… anche il ripristino dell’art.18 ?? Il momento è propizio. La Schlein potrebbe accettarli. E con il salario minimo sarebbe un COPIA/PRENDI TRE E PAGA NIENTE!
Dite che i leccatori smetterebbero subito?? Anche ora che sono diventati finalmente di sinistra?? Almeno dalle voci che hanno messo in giro.
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La Schlein accetterebbe, molti capobastone, controvoglia, ingoierebbero il rospo.
Sicuramente alimenterebbe il malumore.
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Io ricordo benissimo che, per il salario minimo, il Pd proponeva un importo di € 9,50 ((cifra che è riproposta dalla Schlein), contro i nostri €9,00, tant’è che non avevo capito perché fare grandi distinguo-e infine bloccare tutto-per una differenza così esigua, invece di trovare un accordo.
Ma c’era Letta…
Ora trovo sinceramente ridicola e francamente infantile questa gara a chi propone cosa, neanche fossimo all’asilo, tanto più se lo stesso Travaglio descrive la Schlein come una sostenitrice ante litteram dell’ideale alleanza Pd-M5s, quindi una sincera sostenitrice degli stessi nostri valori, già dall’epoca…
Infatti non attacca affatto lei, che trova sia “la più simpatica” dei segretari Pd (8 e mezzo), ma i giornalisti, e credo anche i compagni di partito, incoerenti e voltagabbana per convenienza.
Siamo seri, per favore, non siamo mai stati così vicini a costituire un’opposizione in grado di contrastare un governo talmente inadeguato, imbarazzante e foriero di ulteriori disastri, da superare, fin da ora, ogni più fosca previsione.
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La Stampa (sito)
Salario minimo, i sospetti dei 5Stelle: “Schlein vuole intestarsi la nostra battaglia”
Il sospetto tra i pentastellati è che è il Pd voglia condurre la mentre «l’unica vera proposta di legge sul salario minimo è la nostra, con i 9 euro all’ora”, fanno notare fonti vicino a Conte
👉15 Marzo 2023👈
(ANSA) – ROMA, 15 MAR – “La nostra perseveranza ha pagato: finalmente è stata calendarizzata in Commissione Lavoro alla Camera la proposta del Movimento 5 Stelle sul salario minimo legale, 👉a mia prima firma.👈 Vedremo chi è contrario, chi è per il sì, chi per il nì. Chiudiamo la stagione delle paghe da fame”. Lo scrive su Twitter il leader dei Cinque Stelle Giuseppe Conte. (ANSA).
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Voglio un gran bene a tutti, davvero. E riesco a riconoscere la bontà che alberga nell’animo di alcune persone che ancora si ostinano a non capire con chi e cosa hanno a che fare quando c’è di mezzo la disgrazia terrena chiamata pd.
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Più che disgrazia io la chiamerei CALAMITA’ NATURALE.
Ricordo il governo Prodi dopo avere fatto un dettagliato programma unitario lungo 150 pagine. Sapete cosa rispose poi Franceschini (oggi sponsor della Elly) a chi glielo ricordava?? Che un programma si scrive ma poi… bisogna interpretarlo! Oggi il Pd è costituito per tre quarti da renziani, democristiani e neoliberisti.
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Ricordo perfettamente la conferenza stampa del governo Draghi in cui Orlando relazionava sull’opportunità di preferire la contrattazione sindacale rispetto alla legge per ottenere (non garantire!) il salario minimo. Poi prima di sciogliere le Camere per andare alle elezioni, cioè a babbo morto, il Pd tirò fuori dal cilindro la proposta di legge sul salario minimo. Questo per la precisione. Invece per fare un’alleanza occorre ben altro ancora. Per esempio l’abolizione del Jobs Act etc. etc. Tutte cosucce che faranno imbestialire Confindustria e anche più di mezzo Pd.
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Per me, il Pd è una calamità ARTIFICIALE.
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Il PD non ha mai voluto il salario minimo legale. Lo ha contrasto nel Conte 2 e ha attaccato Conte quando ha preteso da Draghi la discussione dell’agenda sociale. Quella dei 9 punti, tra cui, per l’appunto, il salario minimo.
Se permetti, fare finta di nulla e consentire al partito draghiano (PD) di appropriarsi di una battaglia che il M5S porta avanti da 10 anni anche no.
È una questione di principio. Sai cosa sono l’orgoglio e la giustizia? Sono sentimenti e valori che non possono essere calpestati dal pragmatismo.
Salario minimo. La finta e la truffa nella proposta di Draghi e Orlando.
https://contropiano.org/news/politica-news/2022/07/18/salario-minimo-la-finta-e-la-truffa-nella-proposta-di-draghi-e-orlando-0151149
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Contrastato*
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Bersaniani che sono diventati Contiani che pensano che il PD sia cambiato solo perché la Schlein è diventata segretario, il PD rimane il solito partito dell’establishment, euro atlantico,guidato dal presidente della repubblica e dagli Stati Uniti
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La proposta del PD non era affatto uguale a quella del M5S. Loro parlavano di contrattazione minima collettiva, mentre il M5S di salario minimo LEGALE. Non sono affatto la stessa cosa!
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Pagellapolitica.it
“Chi ha votato a favore o contro il salario minimo in Parlamento
01 DIC 22
I partiti all’opposizione si accusano a vicenda di non aver appoggiato l’introduzione del salario minimo in Italia: ecco per che cosa si è votato e che cosa dicono i resoconti delle votazioni
ANSA/RICCARDO ANTIMIANI
di REDAZIONE
Mercoledì 30 novembre, vari politici dei partiti all’opposizione, dal Partito democratico al Movimento 5 stelle, passando per Azione, si sono rinfacciati a vicenda di aver votato contro il salario minimo in Parlamento. «No al salario minimo. La destra, con una mozione in Parlamento e l’astensione di Azione e Italia viva, ha scelto di non ricorrere a questa misura per correggere le storture del nostro mercato del lavoro», ha scritto su Twitter il parlamentare europeo del Partito democratico Brando Benifei, ricevendo la risposta del senatore di Azione Matteo Richetti: «A dire il vero caro Brando Benifei, oggi il Pd ha votato la nostra risoluzione sul salario minimo che purtroppo la destra ha bocciato insieme ai tuoi amici grillini». Il Movimento 5 stelle ha invece accusato Carlo Calenda di aver votato contro la sua mozione per il salario minimo, accusa a cui il leader di Azione ha replicato dicendo che il suo partito ha presentato una mozione proprio a favore del salario minimo.
Vista la confusione, cerchiamo di capire che cosa è successo in Parlamento e di quali votazioni si sta parlando.
Le mozioni sul salario minimo
Il 30 novembre la Camera dei deputati ha votato cinque mozioni dedicate all’introduzione del cosiddetto “salario minimo”, ossia di una soglia di retribuzione sotto la quale un datore di lavoro non potrebbe andare per legge. Una mozione aveva come primo firmatario il deputato del Partito democratico Andrea Orlando; un’altra era a prima firma del presidente del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte; un’altra era a prima firma di Richetti, per il gruppo Azione-Italia viva; un’altra è stata presentata dal deputato di Alleanza Verdi-Sinistra Marco Grimaldi; e infine, una mozione è stata sottoscritta dai quattro partiti di maggioranza: Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi moderati.
Ricordiamo che le mozioni rientrano tra i cosiddetti “atti di indirizzo” del Parlamento verso il governo: non hanno un valore vincolante, ma servono ai parlamentari per promuovere una discussione e un voto su un determinato tema, per indicare il proprio indirizzo al governo. È bene chiarire, dunque, che il voto non era sull’approvazione di un disegno di legge per introdurre il salario minimo, ma per esprimere, in un certo senso, il proprio sì o no ad alcuni principi su questo tema.
La mozione della maggioranza chiedeva al governo di impegnarsi «a raggiungere l’obiettivo della tutela dei diritti dei lavoratori, non con l’introduzione del salario minimo», ma con altre «iniziative». Per esempio, estendendo i contratti collettivi nazionali a tutte quelle categorie di lavoratori «non comprese nella contrattazione nazionale». La mozione del Movimento 5 stelle chiedeva al governo di introdurre, tra le altre cose, «una soglia minima inderogabile» con un valore «non inferiore a 9 euro lordi all’ora». In base alla mozione del Partito democratico, il «trattamento economico corrisposto ai lavoratori» non dovrebbe invece «essere inferiore a 9,50 euro all’ora al lordo degli oneri contributivi e previdenziali». La mozione di Azione e Italia viva chiedeva al governo di fissare «un salario minimo legale inderogabile non inferiore ai 9 euro l’ora al lordo degli oneri contributivi e previdenziali», solo per i settori non coperti dalla contrattazione collettiva, oppure per i lavori saltuari. Infine, la mozione di Alleanza Verdi-Sinistra proponeva una soglia più alta del salario minimo, fissata «a 10 euro all’ora al lordo degli oneri contributivi e previdenziali», ogni anno da rivalutare in base all’andamento dell’inflazione.
Le votazioni
Tra le cinque mozioni, l’unica approvata è stata quella presentata dalla maggioranza, con 163 voti favorevoli, 121 voti contrari e 19 astenuti. Tra chi si è astenuto, c’erano i deputati di Azione-Italia viva, mentre Pd, Movimento 5 stelle e Alleanza Verdi-Sinistra hanno votato contro. La deputata di Azione Giulia Pastorella ha motivato l’astensione del suo partito a questa mozione, spiegando di aver ritenuto «positivo che si prenda in considerazione il recepimento della direttiva europea sul salario minimo, pur non implementandolo nei fatti».
Al di là dei singoli valori con cui fissare per il salario minimo, le mozioni dei partiti di opposizione si differenziavano anche nelle premesse dei testi e per le richieste al governo, segno di una mancanza di un intento comune. In pratica, pur essendo tutti favorevoli all’introduzione di un salario minimo, Partito democratico, Movimento 5 stelle, Azione-Italia viva e Alleanza Verdi-Sinistra non sono riusciti ad accordarsi per presentare una mozione unitaria, che, in ogni caso, sarebbe comunque molto probabilmente stata bocciata, visto che alla Camera questi partiti non hanno la maggioranza dei voti. Da un punto di vista politico, però, sarebbe stato un messaggio di condivisione su un tema di cui si sente parlare ormai da anni (ricordiamo che Pd, Movimento 5 stelle e Italia viva hanno governato insieme da settembre 2019 a febbraio 2021, senza introdurre il salario minimo).
Come si può verificare dal resoconto della Camera, il Pd ha votato a favore di tutte e quattro le mozioni di opposizione, e contro solo a quella della maggioranza. Durante le dichiarazioni di voto, Orlando ha motivato questa scelta dicendo che il suo partito non vuole «piantare le bandierine» o «fare la gara» con gli altri partiti. Il Movimento 5 stelle ha votato a favore della sua mozione e a quella di Alleanza Verdi-Sinistra, mentre ha votato contro quella della maggioranza e a quella di Azione-Italia viva, e si è astenuto su quella del Pd. Alleanza Verdi-Sinistra ha votato a favore alle mozioni dell’opposizione, tranne quella di Azione-Italia viva, su cui si è astenuta, mentre ha votato contro la mozione della maggioranza. Azione-Italia, come già detto, si è astenuta su quella della maggioranza e del Pd, e ha votato contro le altre mozioni. La maggioranza ha votato contro tutte e quattro le mozioni dell’opposizione.
Salvo sorprese, come già preventivabile dalla campagna elettorale, il voto ha confermato che la coalizione di centrodestra non ha intenzione di introdurre un salario minimo per tutti i lavoratori in Italia.”
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Non ho gli atti sotto mano, ma credo a Conte che ha ripetuto più volte come la proposta del PD non parlava di salario minimo legale. Ora io avevo capito che parlassero di un minimo da applicare alla contrattazione collettiva, quindi lasciando fuori tutti gli altri. Tracia più sotto parla di una commissione paritetica istituita al Cnel per stabilire il salario minimo di garanzia applicabile negli ambiti di attività non coperti dalla contrattazione collettiva. Di certo c’è che la proposta del PD era diversa da quella di Conte e del M5S. E non sono neanche sicuro che, quanto proposto dalla Schlein alla Meloni, sia effettivamente il salario minimo LEGALE o qualcos’altro.
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Allora Oltreoceano i Dem puntavano su Renzi, ora puntano su Schlein. Niente di nuovo.
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Tutte pietas !il boss ha detto che lei si tiene stipendi e prebende ! Gli altri
arriveranno a piedi o in carrozzina!a lei non ne frega !
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i giornaloni/giornalastri sono di area PD, con simpatie anche per Ollio & Ollio.
non c’è da aspettarsi alcuna obiettività.
quello che fa il PD è fatto bene, a prescidere da cosa sia e chi lo faccia.
i giornalastri, Maria Teresa Meli in prima fila, fecero anche l’ola per il Jobs Act, in tempi ormai passati. così come si schierarono per la schiforma Renzi-Boschi.
qualunque ca**ata (o ca*ata) targata PD per loro è sacrosanta. se la fa qualcun altro è una schifezza invereconda.
ma la vera schifezza sono questi giornali. e purtroppo i governi passano, ma i giornali restano.
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“Proprio ieri la Schlein ha copiato paro paro un altro punto del programma dei 5Stelle, il salario minimo legale a 9 euro l’ora…”
Che scena patetica quella del M5S che frigna perché la Schlein rilancia il salario minimo.
Anche il PD aveva depositato una proposta di legge sul salario. Basta mettersi d’accordo, invece di rivendicare i 9 euro, o gli otto, o i sette, o “sono stato prima io”, o “hai copiato”. Ci si mette anche uno come Travaglio, incredibile! Tristezza
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chi frigna perchè non frignano è De Carolis, il tuo ideale di giornalista
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È proprio vero! Per certa gente conta solo poter dire: maestra, l’ho detto io per primo, io sono più bravo di lui/ lei! E chi se ne importa di rimandare all’infinito…
L’asilo Mariuccia ha un grande sponsor in MT, eterno leccatore di Conte
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ma ti bevi quello che scrive De Carolis????
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sono stupito dallo stupore e dall’indignazione di come è ridotta l’informazione.
andate a controllare chi sono i proprietari o i controllori delle TV, dei giornali, dalle agenzie e dai divulgatori di notizie.
Non ci sono eroi tra i loro dipendenti, non siamo a “Lineker vs BBC/Premier” siamo ancora all'”editto Bulgaro”
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“Anche il PD aveva depositato una proposta di legge sul salario. Basta mettersi d’accordo, invece di rivendicare i 9 euro, o gli otto, o i sette, o “sono stato prima io”, o “hai copiato”. Ci si mette anche uno come Travaglio, incredibile! Tristezza”
Ecco la proposta
“Salario minimo, ecco la proposta PD che rafforza i lavoratori”
Pubblicato il 11 Aprile 2019 in Economia e Lavoro
Siano sindacati e imprese, con il Cnel nel mezzo, a fissare il valore del salario minimo. È questo il cuore di un nuovo disegno di legge a firma Pd presentato in commissione Lavoro al Senato. La commissione sta esaminando già altri due ddl sullo stesso argomento. I democratici chiederanno di accorpare anche quest’ultimo testo all’esame.
Il ddl a firma Pd attualmente sul tavolo della Lavoro NON FISSA il salario minimo a 9 euro lordi l’ora così come proposto invece dal M5S che metterebbe in difficoltà la contrattazione collettiva che sarebbe in qualche modo scavalcata.
La nuova proposta PD affida a una ‘Commissione paritetica per la rappresentanza e la contrattazione collettiva’ istituita al Cnel di stabilire il salario minimo di garanzia applicabile negli ambiti di attività non coperti da contrattazione collettiva.
Per Edoardo Patriarca, capogruppo del Pd nella Commissione Lavoro, “Di Maio sul salario minimo mente sapendo di mentire. Come Pd noi diciamo che il salario minimo ci vuole, è nella nostra agenda politica. Ma anche che è pericoloso stabilire una cifra, perché è giusto ricondurre la quantificazione alla contrattazione collettiva e tenere conto del quadro economico, dei settori professionali, dell’andamento del mercato, altrimenti si rischia di indebolire e non di rafforzare i lavoratori e le lavoratrici. È questo il senso della nostra proposta, alla quale abbiamo lavorato con gli altri componenti della Commissione Lavoro Mauro Laus, Tommaso Nannicini e Annamaria Parente. È ciò che succede anche in altri Paesi europei. Mentre dal governo arriva come sempre una risposta semplicistica che rischia di peggiorare le cose per chi lavora, e non di migliorarle”.
“Anche se può sembrare più semplice e più facile da comunicare – prosegue Patriarca – fissare una cifra è rischioso perché se è troppo alta si ricorre al lavoro nero, se è troppo bassa si verifica una fuga dalla contrattazione collettiva, con perdita di reddito e di tutele per i lavoratori. Il quadro deve essere quello della contrattazione collettiva e, per i settori in cui non c’è, il ricorso ad una commissione in cui siano rappresentate le parti sociali. Il nostro disegno di legge tiene conto del confronto che abbiamo avuto con i sindacati e le organizzazioni datoriali, siamo noi che sfidiamo il governo su questa base”.
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Tutte baggianate quelle scritte dai pidioti (l’ultimo brano è pazzesco!) che ora, grazie a Conte, hanno cambiato idea.
Tra i denari certi e automatici garantiti PER LEGGE e i denari ottenibili (forse) con la contrattazione sindacale (significa scioperi cioè ore perse non pagate) è mooolto meglio la LEGGE. Elementare Watson! La contrattazione sindacale (dove esiste) serve eventualmente per beccare di più. Importante che al di sotto dei 9 euro non si vada per L-E-G-G-E !!!
Quando hanno abolito la scala mobile ci dicevano che la contrattazione sindacale avrebbe rimesso le cose a posto. Risultato : quell’adeguamento all’aumento del costo della vita ce lo siamo scordati! Punto. Le paghe italiane sono tra le più basse d’Europa. Oggi sono inferiori a quelle di 30 anni fa. Significa che i nostri figli sono e saranno più poveri di noi se non si cambia strada. Per giunta ci sono eserciti di lavoratori, precari, sottopagati in nero, vergognosamente sfruttati, praticamente SCHIAVI.
Ce lo ha detto qualche anno fa uno degli uomini più ricchi del mondo, Warren Buffett: “la lotta di classe esiste e noi l’abbiamo vinta”. Già al solo sentire “lotta di classe” a troppi compagnucci della Schlein tremano le gambe. Sono troppo abituati a girare nelle Ztl dove a dire certe parole la gente ti guarda storto.
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fossi in Conte, approfitterei del momento di luna di miele informatore unico-Schlein per alzare la posta come propone
GAE (vedi sopra)
e come dice un proverbio cinese
NON IMPORTA IL COLORE DI UN GATTO ECC. ECC. …
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Scusate se esco fuori tema ma sento dire da vari sociologi, politologi e giornalisti che Conte e i 5stelle avrebbero davanti a loro una prateria su cui muoversi politicamente, prateria intesa come bacino elettorale. E’ a questo punto che rimango perplesso perché sento che c’é qualcosa che tocca, qualcosa che non si incastra bene. Vari sondaggi danno M5s al 16/17% (chissà perché non danno mai la percentuale degli astenuti) per cui mi trovo di fronte a un dilemma: o questa prateria é nella fantasia di questi sociologi, oppure le persone che si trovano dentro questa prateria non votano. A voi l’ardua sentenza.
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Che spettacolo vedere i “Santo Conte” agitarsi perché la Schlein vuole allearsi con i 5S e pretende il salario minimo! Invece di gioire s’incazzano e in Parlamento non applaudono neanche. Una pena.
Come faranno i “Santo Conte” senza un PD da attaccare dalla mattina alla sera? Perché la triste verità è questa. La paura di perdere consensi.
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Io, come 5*, non ho affatto paura di perdere consenso, se si tratta di travaso di voti; io ho il terrore che si eviti di coinvolgere i predisposti che sono parcheggiati nel 37% circa di elettorato che ha disertato le urne a settembre. A quelli, le solite chiacchiere, fanno un baffo: vogliono sentire parole di tuono pronunciate con assoluta credibilità. Vogliono essere certi che non la prenderanno nel c. un’altra volta.
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Quindi se ho capito bene, il PD proponeva di definire un salario minimo, ma senza stabilire una cifra. Sarebbero state Imprese, Sindacati e CNEL a definirla. Perché i contesti lavorativi e congiunturali possono essere diversi e serve quindi la contrattazione collettiva, cara ai Sindacati.
Poi però la Schlein propone una cifra, 9,50 euro all’ora. E quindi? Le cose dette dal PD fino all’altro ieri non valgono più? E il Partito/Movimento che voleva la cifra fissa, fregandosene delle realtà professionali diverse e del quadro economico complessivo, era stolto o ci vedeva giusto?
Siamo sicuri che la strategia piddina non sia la solita? Distruggere il M5s, questa volta non dandogli addosso come incapace e irresponsabile, ma rubandogli gli obiettivi programmatici con slogan buttati là, nella sostanza però non perseguiti?
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Ma dai, caro Paolo, qui c’è un sacco di gente dalla memoria corta.
Appena lo liberano dalla moderazione, leggi l’articolo del 1 dicembre 2022, che ho postato qui sopra e che riporta le votazioni sull’argomento, con tutte le proposte dei vari partiti.
Ne trattava Orlando, non la Schlein, ma la proposta è sempre quella.
Nota il comportamento dei singoli partiti per quanto riguarda le votazioni e, in particolare, la dichiarazione di Orlando, che condivido.
Capirai molto sulle intenzioni REALI rispetto all’introduzione del salario minimo.
👋🏻😘
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“Schlein – antitesi politico-antropologica del draghismo”
Bum!
No perché è facile essere l’antitesi del draghismo (cioè di una robetta che ha plasmato il mondo negli ultimi cinquant’anni) quando sei all’opposizione.
Poi quando sei al governo, illuminazione improvvisa, e diventi subito Di Maio e Renzi, con la foto di Draghi sul comodino.
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Sto provando a postare un commento, ma non viene pubblicato. Capita. Alla prossima.
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Ma ancora vogliamo parlare della Pseudo Destra, e di chi insegue (in modo affannato) con la lingua felpata fuori il sedere da leccare di turno, sempre in perenne movimento (cit. Corrado Guzzanti)? L’innalzamento del minimo salariale garantito, e in generale tutti i provvedimenti giusti per il popolo, non sono bandierine da piantare ma obbiettivi da raggiungere. Più gente ci sarà a chiederlo e meglio sarà. Il movimento tiri dritto per la sua strada con le sue idee e le sue proposte e chi ci sta bene, altrimenti pazienza. Magari iniziando anche a bersagliare dagli scranni il governo e la Meloni, la quale spara delle esilaranti supercavolate degne del Conte Mascetti non sapendo cosa dire sui temi. Per lei, se ci sono i morti sulle coste, i condoni fiscali, se non si toccano gli extraprofitti di Enel, banche e case farmaceutiche (chissà poi chi finanzia FI), la colpa è solo del superbonus 110% e dei percettori del reddito di cittadinanza.
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Anche se l’agenda Draghi si pensa che sia tra i reperti archeologici tenuti in deposito, a me pare che buona parte sia portata avanti da Meloni
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