
(Tommaso Merlo) – Le razze non esistono. E dato che non esistono, non ha senso essere razzisti. Per sradicare il razzismo va ristabilita questa verità. Rigettando l’esistenza delle razze umane. Anche nelle Costituzioni nazionali che non devono garantire la difesa di tutte le razze, ma devono negarne l’esistenza. Nei palazzi del potere fino al bar. Esistono solo gli esseri umani che sono tutti unici come del resto non esiste un fiore o una pieta uguale all’altra. Unici ma allo stesso tempo identici. Perché il cuore batte per gli stessi sentimenti. Perché sotto a quella benedetta pelle scorre lo stesso sangue. Perché condividiamo lo stesso mistero chiamato vita. La storia dell’umanità è lastricata di tragedie scatenate lucrando su qualche diversità. L’apparenza fisica e le origini non potevano certo fare eccezione. Diversità esasperate e trasformate da risorsa in problema, diversità che diventano muri soprattutto mentali, diversità che diventano scuse per abusare di altri esseri umani. E più sono fragili, più si abusa. È la storia dell’umanità. Razzismo frutto dell’avidità e quindi dell’egoismo. Razzismo frutto di stereotipi e quindi dell’ignoranza. Razzismo frutto della paura del cambiamento e di perdere le proprie false certezze materiali. I razzisti duri e puri sono una minoranza ormai, ma il razzismo fa ancora comodo nella giungla quotidiana. Cova sotto la cenere. Il razzismo è l’arma dei vili che viene sfoderata all’occorrenza, colpendo gli altri su quello che hanno di più caro e senza che si possano difendere. Razzismo strisciante. Al bar come nei palazzi del potere. Ma il mondo gira in fretta e si sta rimpicciolendo. I bianchi che hanno dominato il mondo sono già minoranza seppur potente e tra qualche secolo scompariranno come del resto tutte le altre false razze. L’integrazione è un fiume in piena e presto gli esseri umani avranno tutti la stessa faccia, lo stesso colore. Sarà a quel punto che capiranno che le razze non esistono. E dato che non esistono, non ha senso essere razzisti. Ma se gli esseri umani non riscopriranno la loro amorevole essenza di anime, troveranno altre diversità su cui lucrare, troveranno altre scuse per abusare. E più saranno fragili, più abuseranno.
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E sono sempre gli stessi
Quelli che godono a umiliare i diversi
Quelli che il razzismo o la xenofobia..
I misogini
I fanatici
Gli idioti
Gli affaristi
Quelli che l’America…
Quelli che l’Islam..
Quelli che gli ebrei…
Quelli che i comunisti..
O i terroristi
O i migranti
O i neri o i gialli…
C’e’ sempre qualcuno
da odiare
Per i fascisti
I nuovi nazisti
I fanatici religiosi
I confessionalisti
I tradizionalisti
Quelli che Darwin…
Quelli che Marx..
Quelli che Maometto…
I creazionisti
Le teste rasate
I pedofili incontinenti
La penne maledette
Quelli che la realta’ non esiste
ma l’ideologia
quelli che l’umanita’ non esiste
ma il potere li acceca
Confusi e rozzi
Anche se laureati alla Cattolica
Che l’ideologia ce l’hanno nelle mani che picchiano
Nelle lingue che insultano
Nelle messe che dividono
Nelle armi che sparano
Nelle truppe che invadono
Nei padroni che licenziano
Nella morte confusa di ogni giorno
degli atti mortali che ogni giorno
scagliano su altri umani
per attaccamento all’odio
che senza quello cadrebbero
come corpi vuoti
Quelli che nascono dal seme del diavolo
anche quando siedono sugli altari
o incedono in Parlamento
o nelle grandi amministrazioni
perche’ il diavolo e’ il separatore
dia ballo
getto oltre, divido, lacero, sfracello, mi muovo contro
vivo di cio’ che e’ sempre contro
l’anatema, i pestaggi, gli insulti, le frodi, i veti, gli indici, le bombe, le bolle
quelli che l’uomo non sanno
cosa sia l’amore.
..
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Tutti fiori terrestri più o meno maldestri dai mille colori più chiari o più scuri e diverse ĺe forme come pure gli odori seppur tutti fiori. Profuman le Rose pungenti e spinose e adornan le spose in diversi Paesi tra lor non coesi piuttosto divisi da svariati usi per alcuni astrusi per altri fondati…Pur nati gemelli in umana razza si è persi in duelli e la guerra impazza e par rozza sta terra dove ovunque si erra tra fiori caduti di ogni colore e stesso è il fetore da sorte di morte.
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Le razze non esistono ma esistono altre barriere e se avessi un giardino lo circonderei di un recinto in ferro battuto o da un muro. Perché tenerlo aperto e far calpestare il mio suolo da ogni passo? I cimiteri hanno le mura che raccolgono le sacre reliquie dei morti e le case , pur capanne, hanno una barriera perimetrale; l’articolo sembra una scommessa sociale e politica ed in questo ha ragione perché le opportunità per merito, non dovrebbero avere barriere ne colore e le leggi idem dovrebbero essere uguali per tutti all’atto pratico. E invece il concetto culturale di razza s’innesta ove il ramo del privilegio spunta o appare, in un fiorir di diseguaglianza dove , il vinto e il vincitore sono già decisi; presto detto che la razza umana è una sola, ma a ben guardare, delle diversità v’è ne sono e molte assai. Bisogna capire e chi non capisce ma siamo sempre tutti uguali no?
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