“Con Letta, la manifestazione unitaria antifascista di Firenze sarebbe stata impossibile”. Domenico De Masi, il pensatore più ascoltato dai Cinquestelle, si è messo in fila al gazebo del suo quartiere pur di votare Elly Schlein […]

(DI ANTONELLO CAPORALE – Il Fatto Quotidiano) – Domenico De Masi, il pensatore più ascoltato dai Cinquestelle, si è messo in fila al gazebo del suo quartiere pur di votare Elly Schlein. Apriti cielo!
L’elezione della Schlein al vertice del Pd non riguardava solo gli iscritti a questo partito ma tutti i democratici di sinistra. E poiché il Pd ha consentito il voto a tutti i cittadini, tutti i cittadini di sinistra sarebbero dovuti andare a votare per almeno due motivi: perché, grazie al loro consenso, si poteva rendere più coesa e incisiva l’azione politica dell’intero popolo progressista e perché, grazie all’apertura mentale del Pd, votare alle primarie non comportava aderire al Pd.
Però dà ragione a quanti affermano che la contesa congressuale sia stata decisa da chi neanche vota quel partito.
Ma no. La grande manifestazione antifascista di Firenze è stato l’atto politico più significativo che la sinistra sia riuscita a organizzare unitariamente negli ultimi anni. Il pubblico dialogo tra Conte, Landini, Fratoianni e la Schlein sarebbero stati possibili se alla testa del Pd ci fossero stati Letta o Bonaccini?
Lei non teme un eccesso di fiducia nelle capacità della neo segretaria? Potrebbe rivelarsi – suo malgrado – un enorme effetto ottico e un’insidia considerevole perchè potrebbe procurare al Pd una torsione che il suo gruppo dirigente, non solo il vertice romano, non avrebbe voglia di assecondare.
Se Schlein saprà rendere efficace la sua leadership sul fronte dell’organizzazione e della formazione interna, allora la sfangherà e dominerà il trapasso verso il partito nuovo. Ma deve cambiare molto e molto presto e deve trovare gente all’altezza da insediare subito e contemporaneamente formare nuovi quadri dirigenti.
Lei è tra chi non pensa all’eventualità di uno scisma?
Anche di Bergoglio si diceva che avrebbe provocato lo scisma, e invece sembra che ce la stia facendo. Certo, i guai per lei non mancheranno.
Si dice che il Pd spostato a sinistra obbligherà Conte a trovare riparo a destra. Lei gli consiglierà questa nuova svolta?
Se fossi interpellato gli direi di stare tranquillissimo anzi di spostarsi ancora di più a sinistra. Numero uno: Elly è moderatamente laburista, appena appena di sinistra, lontana anni luce da ciò che diceva Berlinguer, per capirci. Sta solo chiedendo, e del tutto opportunamente, che l’Italia riconosca come proprie le conquiste sociali dei grandi Paesi europei, dal reddito di cittadinanza al salario minimo.
Schlein non è di sinistra?
Poco poco, così così. L’effetto ottico che la rende quasi una bolscevica è dato dal pregresso pantofolaio e neoliberista di quel partito. Aver avuto Enrico Letta a idolatrare l’agenda Draghi e schivato per un soffio il conservatore Bonaccini, fa ritenere la neosegretaria figlia adottiva di Gramsci. Effetto ottico, appunto.
Quindi Conte non ha da preoccuparsi.
Conte ha una prateria davanti a sé. Deve sempre ricordare che ci sono in Italia 10 milioni tra poveri assoluti e quasi poveri. La maggior parte di essi non vota, aspetta qualcuno che li rappresenti. Dopo la precarizzazione del lavoro manuale ci troveremo, a breve, con la consunzione del lavoro intellettuale per colpa dell’intelligenza artificiale. Il mio lavoro, il suo lavoro non esisteranno più nel modo in cui li abbiamo conosciuti e svolti. Sono grandi praterie che si aprono.
Il movimento ancora più a sinistra, dunque.
Il fatto è che non siamo abituati, non abbiamo parole e idee. E dire sinistra, dirsi progressisti, fa apparire estremista e sovversiva anche l’ape Maia.
Fratelli d’Italia sembra la nuova Dc. E fino a poco tempo fa pareva che l’ambizione del Pd fosse quella di rappresentare l’omnibus scudocrociato.
Vero, il partito più interclassista oggi è Fratelli d’Italia. I proletari e i sottoproletari sono rappresentati maggiormente nell’elettorato dei 5 Stelle. La piccola e media borghesia soprattutto dal Pd. Perciò l’ultima occasione preziosa è stata la contesa tra Bonaccini e Schlein. Era evidente che con questa, molto più che con quello, si sarebbero moltiplicate alcune possibilità decisamente “di sinistra”: emarginazione dei neoliberisti e dei governisti che ammorbano il Pd; centralità delle politiche mirate al welfare; progressivo distacco dalla demenziale agenda Draghi e dalla sciagurata gregarietà dell’Europa agli interessi americani. Man mano che il Pd si libera dal neoliberismo, dal draghismo e dall’atlantismo, sarà più probabile che riprenda il necessario dialogo con Conte e con i 5 Stelle. Andare ai gazebo, votare la Schlein e dare così una sterzata al Pd, a vantaggio di tutta la sinistra, era dunque, un’opportunità imperdibile se non un dovere.
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schlein BOLSCEVICA ? SIIII !!!!!!. HA PERFINO IL CAPPELLO COME QUELLO DI LENIN E STA CERCANDO DI FARSI CRESCERE LA BARBA . HO SENTITO QUALCUNO DIRE CHE ERA ADDIRITTURA NELLE BRIGATE ROSSE, NELL’ALA PIU’ OLTRANZISTA . OGNI GIORNO ANDAVA A COMPERARE LO STRACCHINO PER IL CAPO CHE NE ERA GHIOTTO .
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Si Conte a grandi praterie davanti, ma per brucare tra uno “stupido” diritto civile e l’altro…la GIUSTIZIA SOCIALE (la “ciccia”) puo’ attendere.
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Proletariato e sottoproletariato rappresentati dai 5 stelle?
I secondi probabilmente.
Ma i primi non credo.
De Masi farebbe bene a ricordare che il M5S nasce su un input generalizzato e trasversale di base (generato da slogan amplificati da nuovi mezzi di comunicazione di massa) che chiede a gran voce di farla finita con delinquenti in una politica teatro di corrotti, corruttori e privilegi che hanno nauseato trasversalmente le classi sociali.
Su queste richieste di pulizia hanno si aderito anche i lavoratori dipendenti in quanto essi hanno potuto credere che la lotta alla corruzione potesse generare più giustizia e benessere sociale, ma da li a credere che il Movimento sia diventato il loro rappresentante ce ne passa.
Non per caso è successo che sotto il maglio della propaganda delle tv contro reddito di cittadinanza inteso come privilegio per furbi e fannulloni, dopo aver realizzato che gli urlatori alla Di Maio sono ben avvinghiati alla poltrona e alle sirene del Potere, il M5S ha smesso subito di essere riferimento per chi paga le tasse alla fonte alzandosi presto la mattina e rientrando tardi la sera.
No caro De Masi. Dire che il M5S rappresenta il proletariato non ha senso.
Il M5S lo può rappresentare solo se continuerà a pungolare da sinistra su onestà in politica, lotta ai loschi connubi tra mafia e apparati dello Stato, salvaguardia delle condizioni ecologiche del nostro disastrato pianeta (nell’inquinatissimo nord Italia ce n’è un bisogno estremo), massimo impegno per idee di Pace e quindi contro i guerrafondai della Nato che stanno portando l’Europa ad una terza guerra mondiale.
Se si qualificherá su questi temi il M5S sopravviverà nel mondo del lavoro che è il traino più importante della società, altrimenti sarà solo una meteora destinata a scomparire.
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La sardina che ha tenuto subito a precisare la sua solidarietà a Zelenski e agli Azov .Figuratevi con chi abbiamo a che fare !
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intanto ha detto: si all’invio delle armi MA ANCHE chiedere la pace
ricorda qualcuno?
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Il principale esponente dello schieramento avversario.
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Le cose che auspica De Masi si potrebbero realizzare ad alcune condizioni.
1) Che la Schlein riesca a sostituire la classe dirigente del Pd con personale nuovo giovane, non contaminato dal passato e con un minimo di sensibilità e conoscenza delle nuove fasi del sistema di potere (in tutti i sensi) persino mondiale.
2) Ma per far questo bisogna però liberarsi del vecchio personale della vecchia politica-politicante (compresi i personaggi sedicenti di sinistra oltre i 50anni che dovranno occupare le retrovie). Tradotto : battere il ferro finché è caldo se non vuole fare la fine di una meteora.
3) Finché dovrà mediare tutti i giorni con (ex) renziani presenti nel partito… può dire addio all’effetto sorpresa (ogni voto renziano che esca ne entrano 4 puliti).
4) Dulcis in fundo: farsi paladina di un nuovo protagonismo AUTONOMO(!) europeo in senso trattivista/pacifista.
Ci sarebbe un altro centinaio di cose da aggiungere ma… per cominciare bastano questi.
PS
E il M5S ?? Faccia propri i suddetti punti da rivendicare per proseguire il dialogo. All’insegna del… se son rose fioriranno!
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Elly Schlein da Fazio ieri sera
“Abbiamo già votato su invio armi, è necessario sostenere il popolo ucraino che ha subito invasione criminale ma non ci può essere sinistra senza costruire futuro di pace”. E precisa: “Vorrei solo un protagonismo forte dell’Ue e non sono la sola, anche il Papa, Prodi lo hanno chiesto, perché Putin non è isolato, lo stanno ancora supportando. Serve una conferenza multilaterale di pace per ristabilire l’integrità territoriale dell’Ucraina”.
“Voglio ricompattare l’anima di sinistra” e quindi lotta alle diseguaglianze, salari dignitosi, sanità e scuola pubblica. Insomma, ha sottolineato: “Noi siamo vicini a quell’Italia di persone che fanno fatica ad andare avanti”. Ma anche, ha aggiunto, “a quella delle piccole e medie imprese che fanno fatica”. E spingendosi ancora oltre: “È bene che ci sia chi fa i profitti, a noi interessa però che poi siano ben redistribuiti“.
Su queste linee guida Schlein vuole parlare con tutte le forze di opposizione, compreso il terzo polo: “Più che i politicismi conta quello che possiamo fare insieme” e liquida così il problema delle alleanze.”
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non ci fasciamo il capo prima di essere caduti…..aspettiamo e vediamo cosa fa, nel suo partito, e poi con gli altri—–
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intanto io ho indossato il casco
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