
(La Zanzara – Radio24) – “Piantedosi imbarazzante, non è all’altezza. Dovrebbe dare le dimissioni e lasciare il posto a chi sa fare quel mestiere. Aboliamo le frontiere. Dio, patria, famiglia e proprietà sono la rovina dell’umanità. L’immigrazione è stata la fortuna dei popoli. Schlein? Finalmente una persona intelligente, lei donna del futuro, Meloni donna del passato. La Meloni dice che tutti hanno diritto a una madre e un padre? Cazzata, io un papà come La Russa non lo vorrei”. Così il fotografo Oliviero Toscani a La Zanzara su Radio 24.
Su Piantedosi: “E’ imbarazzante, un poveretto, e lui è il primo a rendersene conto. Dovrebbe domandarsi sino a che punto è la disperazione di quella gente lì per mettere a repentaglio la propria vita scappando da dove è. Io sono per la libera circolazione dell’essere umano sulla terra. Aboliamo le frontiere”.
“Dio, patria, famiglia e proprietà privata – aggiunge Toscani – sono la rovina dell’umanità. Le merci posso circolare, la carta igienica circola, l’essere umano conta meno della merda. Possiamo accogliere tutti. L’immigrazione dove ha fatto danni? E’ stata la fortuna dei popoli, stanno facendo del bene anche da noi”. Quelli di Firenze nuovi fascisti?: “Almeno quelli originali avevano inventato qualcosa di nuovo, questi si comportano con un nuovo sistema di fascismo.
Questi chi? Quelli che picchiano gli altri, una parte del nostro Governo. Gli fai un favore a definirli fascisti”. “La Schlein è una mia amica, la conosco da tanti anni e l’ho sostenuta – dice – è la donna del futuro, la Meloni donna del passato. Finalmente una persona intelligente, dovremmo fare un partito dei radical chic, di persone intelligenti. Vuole la liberalizzazione delle droghe leggere? Evviva, sono un radicale vero. Libera circolazione di canne, uomini e donne”.
Le dichiarazioni di Meloni sui figli che devono avere una madre e un padre? “E’ una cazzata. Ma ci sono padri e madri delinquenti, ma anche i cani e gatti hanno diritto a un padre e una madre. Poi un papà come La Russa… non lo vorrei”. La Schlein è considerata radical chic: “Fossero tutti radical chic, io sono radicale da 60 anni. Chic significa che sei intelligente, anzi bisognerebbe fare un partito di persone finalmente civili che si chiami Radical Chic, invece di quei buzzurri di fascisti di merda”.
“Ma a chi interessa che caschi un ponte?” Sembra abbia detto Toscani dopo la caduta del ponte Morandi. Non aggiungo altro .
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A me fa schifo Piantedosi e chi lo ha messo li ma Toscani non di meno.
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REGOLAMENTO DEL GOVERNO : UN MINISTRO PUO’ DIMETTERSI SOLO SE VIENE TROVATO SUI BANCHE DELL’ AULA A SODOMIZZARE UN COMMESSO DEL PARLAMENTO. PUO’ NON FARLO SE DIMOSTRA DI ESSERE STATO INVOGLIATO ” A SUA INSAPUTA”
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Piantedosi dopo l’ultima tragedia del mare ha fatto dichiarazioni imbarazzanti e squallide. Umanamente ha fatto una figura di m…. Che il centrodestra voglia limitare le partenze, combattere i trafficanti, chiedere una distribuzione equa dei migranti in Europa, è legittimo, è nel loro programma. Ma a cadaveri caldi, in un dramma che ha risvolti molto diversi dalle solite dinamiche dei “migranti economici” che partono dalla Libia, si doveva esprimere solo e soltanto il cordoglio e il dolore umano. Detto ciò Toscani, non da ora, è un miliardario ridicolo ( abolire la proprietà…ahahahah), penoso in queste sue esternazioni. Lo disprezzo totalmente.
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DONNE MIGRANTI
DIRITTI A FIOR DI PELLE.
Viviana Vivarelli.
A Bologna, città considerata ricca, i senza tetto sono più di un migliaio. Tra questi ci sono moltissime donne. Ma non ci sono censimenti attendibili su quare persone vivono per strada in tuttas Italia. E la situazione sotto governi neoliberisti non farà che peggiorare.
Se le difficoltà di chi vive sulla strada sono già di per sé gravissime, esse aumentano se si tratta di donne, a causa della loro fragilità e vulnerabilità. Queste donne hanno alle spalle storie agghiaccianti e hanno gravi problemi di sicurezza e incolumità, essendo esposte senza protezione alle violenze. La loro è una condizione particolarmente drammatica per il costante pericolo, con problemi relativi all’igiene fisica e mentale (si pensi per es. ai problemi mestruali o ginecologici o ai tumori femminili o alla presenza di figli), senza contare la stigmatizzazione per l’isolamento sociale. Non sappiamo quante siano le donne senza casa e i numeri ipotizzati sono molto sottostimati. Spesso ricevono ospitalità in cambio di prestazioni sessuali.
Il dramma aumenta se ci sono dei figli, che creano situazioni laceranti come laceranti sono le separazioni da loro, trauma che si aggiunge al trauma, senza possibilità di recupero. Se ci sono bambini, la donna è un tutt’uno con loro, per cui ci dovrebbe essere accoglienza per l’insieme donna-bambino.
Il problema della casa è fondamentale, molti finiscono in strada perché restano senza casa. E le recenti leggi sgli sfratti esecutivi renderà ancora più drammatica la situazione. In Italia mancano alloggi a basso costo forniti dallo Stato, ma la casa è uno dei diritti fondamentali dell’uomo, per cui non averla è un problema gravissimo. Al contrario in Italia abbiamo moltissimi patrimoni immobiliari inutilizzati, tra cui moltissimi della Chiesa.
I Paesi di provenienza dei senza tetto sono soprattutto quelli dell’Est (Albania, Ucraina, Romania, Serbia) e dall’Africa (Marocco, Tunisia, Nigeria)…
Queste persone, essendo senza casa, non hanno diritto a cure mediche e la Lega ha cercato di vietare loro anche l’ingresso nei pronto soccorso e imponeva ai medici di denunciare i pazienti che fossero irregolarmente sul territorio italiano.
La migrazione femminile è un fiume possente ma silenzioso con gravissimi problemi che mancano in gran parte di soluzioni.
A Bologna ci sono molte associazioni di volontariato per aiutare questi infelici. Una di queste è SOKOS, medici volontari che prestano cure sanitarie ai senza tetto malati.
Un’altra è quella degli AVVOCATI DI STRADA.
La strada è spesso il luogo della non identità degli esseri umani più miseri a abbandonati. Gran parte di quello che avviene sulla strada riguarda la tratta di esseri umani. E’ un’attività criminale definita nel Protocollo delle Nazioni Unite come « il reclutamento, il trasporto, il trasferimento, l’alloggiamento o l’accoglienza di persone con la minaccia di ricorrere alla forza, o l’uso effettivo della forza o di altre forme di coercizione, mediante il rapimento, la frode, l’inganno, l’abuso di autorità o una situazione di vulnerabilità, o con l’offerta o l’accettazione di pagamenti o di vantaggi … Lo sfruttamento include, come minimo, la prostituzione, lavori o servizi forzati, schiavismo, servitù o prelievo di organi.
Spesso ci sono donne sfruttate sessualmente o dai loro stessi partner o da gruppi di trafficanti.
Ho sentito la storia di una ragazza nigeriana rapita e segregata in Libia, poi inviata in Italia ad un’altra organizzazione criminale, priva di identità, schiava dei suoi sfruttatori, in una situazione difficilissima da sanare e incapace di liberarsi. Se dietro a queste ragazze ci sono delle organizzazioni criminali è impossibile sfuggire. Non serve nemmeno ricorrere al tribunale dell’Aia o alla convenzione di Ginevra.
Una rete di trafficanti preleva le ragazze minorenni in Africa e le costringe a prostituirsi nelle nostre città. L’aumento delle ragazzine nigeriane sulle nostre strade è indicativo del potere crescente dei trafficanti di donne e della fitta rete di interessi e connivenze tra la Nigeria, la Libia e l’Italia. Le vittime raccontano di un viaggio durato un mese, un mese e mezzo per arrivare sulle coste italiane dai più profondi villaggi della Nigeria. La mafia che controlla il traffico di bambine e ragazze ha i mezzi per corrompere le tribù e le milizie che incontra lungo il viaggio o controllano frontiere e confini.
Il giro di denaro che ruota intorno a queste bambine è inimmaginabile. E i trafficanti sanno di poter sfruttare da un lato la povertà nigeriana e dall’altro il vuoto di potere libico. Secondo l’Iom (International Organisation for Migration) l’80 % delle 11.009 donne nigeriane registrate nel 2017 in Italia è vittima di tratta. L’Iom stima che il 71 % delle persone che intraprendono la rotta per il Mediterraneo, durante il viaggio, diventi vittima di tratta.
La nigeriana Happines racconta: “Dormivo su un materasso buttato a terra per mesi, senza mai poter uscire da quella casa. Abusata ogni giorno, talvolta stuprata da gruppi di uomini. Nessuno di loro mi ha mai dato dei soldi. Il corpo venduto era il prezzo da pagare alla mafia libica, coinvolta nel traffico di migliaia di ragazzine. C’erano vermi dappertutto, non c’era acqua pulita, pian piano ho cominciato ad avere piaghe sul corpo e non sapevo come curarmi e quegli uomini continuavano a venire ogni giorno, a violentarmi ogni giorno»
L’Italia si conferma sempre più la meta di minori sole.
Non posso fare a meno di risentire le parole atroci del Ministro Piantedosi. Non riesco nemmeno a pensare all”inferno del suo cuore.
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