I migliori ospedali anticancro sono al Centro-Nord: 25mila pazienti costretti a spostarsi per curarsi

Tra i 50 nosocomi top per la cura dei tumori solo 4 sono al Sud

(PAOLO RUSSO – lastampa.it) – Gli ospedali top per curare i tumori sono quasi tutti al Centro-Nord e così ogni anno 25mila pazienti oncologici fanno armi e bagagli per andarsi a curare fuori regione. A stilare la classifica delle migliori strutture sanitarie per il trattamento dei cinque tumori più diffusi è «Dove mi curo», la mappa redatta dalla Rete oncologica pazienti Italia (Ropi) presentata al Ministro della Salute, Orazio Schillaci. Basata sui dati ufficiali Agenas, l’Agenzia pubblica per i servizi sanitari regionali, certifica che tra i migliori 50 nosocomi per la cura del cancro solo 4 sono ubicati al Sud, 17 al Centro e ben 29 al Nord. E a farla da padrone sono soprattutto lo Ieo di Milano e il Policlinico Gemelli di Roma con il primo che sale tre volte sul podio e il secondo per ben quattro volte classificato tra i primi tre.

Sempre l’Agenas ha fotografato i viaggi della speranza dei pazienti oncologici. Tra le regioni più grandi quelle maggiormente «attrattive» per i malati oncologici sono la Lombardia con il 17,63% dei pazienti ricoverati in regione provenienti da altre località, il Veneto con il 16,35%, il Lazio con il 15,84%, la Toscana con il 12,44% e poi Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna con percentuali superiori all’11%. Al lato opposto con la maggior parte dei propri pazienti che decide di curarsi fuori dalla propria regione di residenza troviamo il Molise e la Calabria con circa il 50% dei propri pazienti oncologici che emigra, seguite dalla Basilicata con il 42,9%. E poi Valle d’Aosta con il 39,84% dei pazienti «in fuga» e la Provincia di Trento con il 28,27%. Riguardo all’indice di attrazione che, ricordiamo, misura la percentuale di pazienti trattati provenienti da fuori regione, tra le realtà meno attrattive troviamo la Calabria con solo l’1,62% di pazienti provenienti da fuori e la Campania con il 2,75% di pazienti oncologici provenienti da fuori regione. Percentuali più basse le hanno solo Sardegna e Sicilia, ma per loro va considerato il fattore «Isola» che potrebbe dissuadere, almeno in parte, le migrazioni sanitarie.

Praticamente speculare alla mappa delle migrazioni sanitarie per l’oncologia è quella dei migliori ospedali per la cura dei tumori. Per quelli a seno, polmone, stomaco, colon e prostata l’Agenas ha stilato altrettante classifiche, basate soprattutto sul numero di interventi eseguiti durante un anno, che è indice di sicurezza e qualità, visto che sotto certi valori soglia fissati dalle linee guida internazionali non si acquisisce sufficiente esperienza per ottemperare a entrambe. E nonostante ci sia un calo dell’11% delle strutture che sono al di sotto dei valori soglia, ancora oggi un ospedale su quattro, il 26% del totale, esegue troppi pochi interventi per potersi considerare sicuro.

Tornando al gap tra Nord e Sud, per il tumore al seno nel meridione spicca l’Humanitas di Misterbianco a Catania ( 8° posto), per il polmone al 10° c’è il Monaldi di Napoli, nel colon retto spiccano il Policlinico di Bari al 4° e l’ospedale Panico di Tricase a Lecce al 9°. Per la prostata a Sud c’è il Miulli di Acquaviva a Bari al 6° posto, mentre per la chirurgia del tumore allo stomaco non si trova nemmeno uno struttura che è una a sud di Roma.

Ma vediamo il podio dei migliori ospedali per i 5 tumori più diffusi

Mammella- 1° Ieo di Milano (2.716 interventi); Policlinico “Gemelli” di Roma (1.208); Istituto clinico Humanitas di Rozzano in Lombardia (1.031)

Polmone- 1° Ospedale “Sant’Andrea” di Roma; 2° Ieo di Milano (489); 3° Policlinico “Gemelli” di Roma (373)

Stomaco- 1° Policlinico Gemelli di Roma (117); Irccs San Raffaele di Milano (91); Ospedale “Molinette” di Torino (85)

Colon- Policlinico “Gemelli” di Roma (446); Irccs Sant’Orsola di Bologna (318); Azienda ospedaliero universitaria di Pisa (310)

Prostata- Ospedale “Careggi” di Firenze (621); Ieo di Milano (505); Casa di Cura Pederzoli a Peschiera del Garda (367)