
(Edoardo Sirignano – lidentita.it) – Elly vince le primarie. La vice riesce a spuntarla contro il suo ex governatore Stefano Bonaccini. La rimonta, come annunciato da oltre un mese su queste colonne, alla fine, è realtà e il viceré di Modena mantiene solo il Sud delle truppe cammellate di De Luca ed Emiliano.
Il vento a favore della parlamentare spira soprattutto a Nord Ovest, così come nei grandi centri, dove non c’è partita ai gazebo. A Rome e Milano l’ex sardina asfalta l’avversario. Il Pd vero, non quello delle tessere, intende dare un colpo agli apparati. Così i venti punti di vantaggio dell’omone in Ray Ban si sciolgono come un gelato e addirittura il simbolo del mondo Lgbt mette la freccia. La parte progressista del partito si prende la rivincita auspicata da anni. Nel comitato romano, allestito per l’occasione, arrivano Zinga, Orlando, De Biase e chi ne ha più ne metta. Dall’altra parte, invece, dopo un giustificato silenzio, c’è l’appello all’unità dal modenese. Il clima, all’apparenza, sembra essere disteso.
La prima segretaria donna della sinistra, però, dopo aver battuto i signori dei circoli, ha già in mente un’altra sfida: superare le destre: “Saremo un problema per Meloni – sono le sue prime parole da successore di Letta”. L’affluenza, al di sopra delle aspettative, è certamente un segnale confortante, ma la partita per Palazzo Chigi è tutta un’altra storia. Per vincere le politiche non basterà qualche consiglio di Bettini o la sempre vincente organizzazione di Boccia. Ecco perché sono in tanti a non farsi prendere dai facili ottimismi. La rivoluzione di Elly non risolve i problemi atavici di un partito, che esce con le ossa rotta dalle ultime politiche. Dai mea culpa bisognerà ricominciare.
Una cosa è certa, la 37enne riporta la speranza al Nazareno, così come un’identità, che fa ben sperare in ottica alleanze. Tra le prime telefonate alla nuova leader ci sarebbe stata proprio quella del leader dei gialli Giuseppe Conte. A sorridere, comunque, c’è pure Matteo Renzi. La creatura centro è soltanto sua e non dei suoi ex amici, usciti sconfitti a partire da Firenze. Questa è la nuova pagina del centrosinistra nazionale. Difficilmente sarà difficile far peggio del docente parigino, la cui gestione, secondo i numeri, batte ogni record negativo. Adesso, comunque, inizierà la prova del nove, quella di fatti. Elly sarà in grado di cambiare il Jurassik Pd, invitando con le azioni le Serracchiani di turno a fare un passo di lato? Più di qualcuno, sostiene che la guerra interna alle mozioni non sia ancora finita. Se per Schlein l’obiettivo si chiama governo, c’è chi, tra i suoi, grida vendetta. La distensione, secondo chi conosce i dem, quindi, durerà solo una nottata. C’è chi è già in fermento per prendersi l’orticello perduto.
SCHLEIN?… STIAMO A VEDERE- Viviana Vivarelli.
La cartina di tornasole della nuova segretaria del Pd si vedrà nella sua posizione rispetto al programma neoliberista del duo Renzi-Calenda e agli orrori dell’Agenda Draghi o rispetto al programma del M5S e alle sue nelle alleanze elettorali, scelte di programma, no di ammucchiamento.
Ci aspettiamo anche cambiamenti nella democratizzazione di un partito pesantemente verticistico e a un recupero della sua identità di rappresentante popolare e non di servo delle oligarchie finanziarie. Ma anche su questo ntriamo dei dubbi perché quasi sempre alle promesse elettorali non segiuono fatti ma rinnegamenti.
E ricordiamo che la maggioranza dei piddini in Parlamento è ancora renziana e sarà difficile liberarsi da vecchie cariatidi pericolose e oscene come Zanda o dalle correnti che gli somigliano.
Al Congresso si vedrà cosa la Schlein ha intenzione di fare e se l’attuale dirigenza rispetterà la scelta popolare, almeno per scansare il rischio di essere defenestrata.
Nella campagna elettorale le differenze tra Bonaccini e la Schlein ci sono sembrate più retoriche che reali. Ma mai dire mai. Malgrado ogni comprensibile timore, vogliamo nutrire flebili speranze sul rinnovamento di un partito che si è sempre più allontanato dal suo elettorato di base, avvicinandosi sempre pià alla catastrofe, e vogliamo sperare che quel Pd che muore perché è troppo vecchio sia rinvigorito da qualcosa di nuovo. Renzi, Calenda, Salvini o la Meloni di nuovo non hanno proprio niente e farebbero solo peggiorare questo disgraziato Paese.
Speriamo dunque che Schlein voglia dire ‘cambiamento’ e ‘ritorno alle origini’. Non sempre un cambiamento vuol dire evoluzione e la Meloni, che ad ogni passo diverge dal suo programma iniziale, mostra in modo crudo ed esplicito come le promesse siano una cosa e il potere un’altra.
Già quelle lentezze estenuanti di BellaAddormentata di Letta speriamo di levarcele di torno!
Ma la Schlein quel peana finale alla Meloni con l’applauso alla guerra se li poteva pure risparmiare!
Giuseppe Conte ha detto:
“Auguri di buon lavoro a Elly Schlein. Gli elettori Pd hanno chiesto un cambiamento rispetto a chi ha barattato le misure del Conte 2 su lavoro, ambiente, povertà, sostegno a imprese e ceto medio con la vuota agenda Draghi. Su questi temi noi abbiamo già da tempo progetti chiari.”
Vediamo. Se son rose fioriranno…. altrimenti continuerà la triste sequenza Monti-Renzi-Calenda-Letta-Casini… che non porterà niente di buono.
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Giorni fa scrissi personalmente alla Schlein che no deve aver fretta:qui c è da costruire un partito dai fondamentali come dice quel vecchio di Occhetto. Dalle prime sue reazioni non mi pare che abbia accolto il suggerimento.
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IL MIO VOTO HA TROPPA DIGNITÀ PER VENDERLO AD UNA CAMBIALE IN BIANCO. STIAMO A VEDERE, SENZA PREGIUDIZI.
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BOCCIA HA LA MOGLIE CHE DISFA LA TELA SEMPRE O SI SEPARA O LA FA TACERE, OLTRE AD AVERE VOCE SGRADEVOLE, DA ZAPPATRICE AVVINAZZATA DEL SUD, IO NON HO NULLA CONTRO IL SUD, LÌ SONO NATA,PERÒ LEI NON È IL MEGLIO DEL SUD DI QUESTO SÒ SICURA E DUNQUE BOCCIA SI METTA D’ACCORDO CON SE STESSO
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Una BANDA di mentecatti GUERRAFONDAI che vive di soldi pubblici, l’unico loro obiettivo spravvivere alle nostre spalle, EVAPORASSERO, per il bene dell’umanita’.
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SPERANZE E TIMORI- Viviana Vivarelli.
Alla fine Bonaccini ha conservato il voto solo in Emilia e soprattutto a Modena ma anche tra i seguaci di De Luca e di Emiliano.
I gazebo del Nord e delle città grandi gli hanno detto di no.
La gente ha bocciato gli apparati. Progresso contro conservazione.
Gente comune contro i signori dei circoli e delle mazzette.
Se Bonaccini inciuciava con Salvini, le prime parole della Schlein sono state contro la Meloni e la sua prima telefonata è stata a Conte, il che già è un buon inizio. Ma che Renzi consideri la Schlein come una cosa sua ci allarma parecchio. Non sarà cosa facile destreggiarsi tra le correnti e i nemici non le mancheranno certo, gente che la applaude in sala e poi le vota contro in Parlamento. La stessa congiura di Boiardi che fece fuori Marino.
La prima cosa buona è che ci libereremo del dormi-in-piedi Letta e di tutte le sue scelte sbagliate. Che se ne torni a Parigi a fare il docente, sempre che se lo ripiglino! Una creatura così fiacca e vacua farebbe bene a uscire dalla politica e darsi al giardinaggio.
Sarà difficile far peggio di lui che ha sprofondato nel nulla il Pd, battendo ogni record negativo e che faceva il suo becchino, uno che i partiti li affossa o li addormenta. Anche i nullafacenti, se li mettete in un posto di potere, possono far fallire il mondo.
E ora vediamo cosa succede nel Pd, dove di democrazia ce n’è poca, ma di piccoli feudatari rissosi ce ne sono tanti.
Il Paese, intanto, muore giorno per giorno e di faide tra feudatari assettati di potere ne ha abbastanza!
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Qual è l’identikit del simpatizzanti che ha votato Schlein?
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MA SÌ, STAPPIAMO UNA SCHLEIN – Zumbeld.
A piddelezione finita qualcuno ha intravisto Franceschiello farsi largo fra la folla.
Gli hanno chiesto dove andasse.
“Sto passando alla cassa”, ha risposto.
P.s. potevo buttar giù, per dire, una roba tipo “se son rose fioriranno” o “non sempre un cambiamento vuol dire evoluzione”, poi però mi è sceso il latte alle ginocchia e ho desistito.
Scusate.
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IL MIO VOTO HA TROPPA DIGNITÀ PER VENDERLO AD UNA CAMBIALE IN BIANCO. STIAMO A VEDERE, SENZA PREGIUDIZI.
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“SÌ, SÌ, VA BENE…. MÒ ME LO SEGNO” (cit.)
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Giorni fa scrissi personalmente alla Schlein che no deve aver fretta:qui c è da costruire un partito dai fondamentali come dice quel vecchio di Occhetto. Dalle prime sue reazioni non mi pare che abbia accolto il suggerimento.
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A ZUMBELD : NON HO CAPITO IL SENSO DEL. TUO COMMENTO. CHE VOLEVI DIRE?
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Da sardina, prima di tutto una bella foto con i Benetton e ,perchè no,…anche gli Elkan. Mi raccomando una telefonatina a Biden per rassicurarlo.
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PARALLELISMI TRA IL VOTO ALLA MELONI E QUELLO ALLA SCHLEIN
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IL MIO VOTO HA TROPPA DIGNITÀ PER VENDERLO AD UNA CAMBIALE IN BIANCO. STIAMO A VEDERE, SENZA PREGIUDIZI.
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IL MIO VOTO HA TROPPA DIGNITÀ PER VENDERLO AD UNA CAMBIALE IN BIANCO. STIAMO A VEDERE, SENZA PREGIUDIZI.
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Sono andati a votare per mandare a f.c. la lince!
Si prevede una rottura… speriamo!
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A GIUSEPPE DEL ZOTTO: PRIMA DI CHIEDERE DEL SENSO DEI COMMENTI DEGLI ALTRI, PREOCCUPATI DEI TUOI.
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chiedere è lecito. rispondere è cortesia
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Postare commenti incomprensibili in coda ad altri è stravagante come minimo, per non dire peggio. Rispondere è facoltativo.
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