Meglio il noioso Pd del pagliaccio B.

Esattamente come per gli ascolti record del Festival di Sanremo, il grande successo che ogni mattina riscuote Fiorello in “Viva Rai2” va interpretato come un antidoto alla noia intesa come evasione del pubblico rispetto all’attualità cosiddetta seria […]

(di Antonio Padellaro – Il Fatto Quotidiano) – “Anche il dolore che nasce dalla noia e dal sentimento della vanità delle cose è più tollerabile assai che la stessa noia”.
Giacomo Leopardi, “Zibaldone”

Esattamente come per gli ascolti record del Festival di Sanremo, il grande successo che ogni mattina riscuote Fiorello in “Viva Rai2” va interpretato come un antidoto alla noia intesa come evasione del pubblico rispetto all’attualità cosiddetta seria (soprattutto politica) che campeggia nelle copertine di giornali e tg. Non a caso il protagonista delle mattine televisive concentra (tra le risate) la sua rassegna stampa sullo strano ma vero che la tediosa gerarchia dell’informazione relega sovente in qualche boxino “borderline”. Che so, un meteorite caduto sul balcone o l’ultima dei Fratelli coinquilini Delmastro&Donzelli. Questo per dire, e ripetere, che le ponderose riflessioni sulle vette abissali di astensionismo toccate dal recente voto regionale paragonate allo share record della rassegna sanremese mettono in relazione mondi molto distanti: spettacolo e politica, televoto e voto, sorriso e mestizia. Per non parlare del consenso della sinistra e della destra che non c’entrano un piffero. Infatti, quando a Sanremo si cerca d’interpolare i generi con monologhi su argomenti anche di grande spessore ma fuori contesto (per esempio, sulla condizione femminile, ma vale anche per il messaggio di Zelensky), l’ascolto fatalmente cala rispetto alle canzonette o ai baci fluidi. Mentre se la politica cerca di camuffarsi da intrattenimento il risultato è quasi sempre penoso, con una eccezione però: Silvio Berlusconi. Infatti, dopo l’assoluzione nel processo di Milano è tornato prepotentemente alla memoria, e alla ribalta, il fantastico circo del bunga bunga, con annesse cene eleganti e olgettine. Con numeri che nulla avevano da invidiare alla esibizione dei pagliacci sotto la tenda. Indimenticabile quello della maggioranza al servizio del capo che in Parlamento aderisce compatta alla puttanata mondiale di Ruby nipote di Mubarak. È lo stesso immarcescibile capocomico di Forza Italia che domenica scorsa, al seggio, ha putinianamente inveito contro il premier ucraino (“quel signore”) con perfetta scelta, va riconosciuto, dei tempi teatrali. In questo volteggiare tra le accuse (cadute) di prostituzione e corruzione e il rischio di essere cacciato dal Partito popolare europeo, Berlusconi non smette di usare le istituzioni come un indecente e clamoroso palcoscenico personale. Facendoci venire il dubbio che il dibattito nel Pd, così terribilmente prolisso e noioso, sia, con quello che passa il convento, tutto sommato il male minore.

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10 replies

  1. Perché questo paragone forzato?

    Berlusconi si critica per quel che fa e dice Berlusconi.
    Il PD si giudica per quel che fa e dice il PD.
    Mica che la bassezza dell’uno faccia diventare grande automaticamente l’altro…

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  2. Certo che il PPE, dopo tutte le accuse a Berlusca, inclusa quella -provata- per cui è stato condannato + le olgettine + lo stalliere mafioso + la sentenza Mondadori + Mills + l’amicizia con Putin/Gheddafi/Blair (che certo non faceva parte del PPE), adesso si trova a rischio espulsione per avere detto una cosa sensata sul conflitto in Ucraina.

    Ma ci rendiamo conto quanto stanno fusi di testa, questi soggetti?

    Il Buonanima Ghedini, laggiù all’inferno se la riderà, chissà, per come l’utilizzatore finale ha avuto la meglio su tutto l’odio contro di lui.

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  3. ok, schifo B., d’accordo, ma che c’entra il PD?
    perché metterlo in mezzo come il prezzemolo anche quando non c’entra nulla?
    ma possibile che in Italia non si possa neanche chiedere l’ora a un passante senza parlare del PD?
    che tutti i giorni i giornali ci stramazzino i cosiddetti con le beghe interne del PD?
    che le sorti del PD siano ormai state scambiate per le sorti della nazione?
    il PD è UN PARTITO COME GLI ALTRI.
    non è il Partito della Nazione.
    non è il baluardo della democrazia.
    non è un partito un po’ più partito di tutti solo perché piace alla gente che piace e all’establishment.
    è UN PARTITO COME GLI ALTRI, chiaro???
    quindi basta con questo martellamento ininterrotto, basta tirarlo in ballo a ogni soffio di vento.
    ci sono millemila alternative a B.: il PD non è l’unica.
    piantiamola di cercare di far passare il messaggio che chi non è con B. deve stare per forza col PD.

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  4. Hai ragione Mazzuolatore. Ed aggiungo che non condivido la posizione di Padellaro. Meglio il “circo” del capocomico di Forza Italia, che almeno qualche volta, tra indecenze e cialtronesimo, offre qualche verità e cose sensate, che il nulla di qualunque dibattito sul PD, un palcoscenico di un vuoto pneumatico che pretende di rappresentare valori e qualità mentre è solo indecenza e cialtronesimo arrogante, senza mai un acuto degno di attenzione.

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  5. Mi aggiungo a quanti mi hanno preceduto (a partire da Gsi) e non hanno affatto condiviso le parole di Padellaro dato che poi…. se Berlusca e’ arrivato fin dove e’ arrivato ed ha fatto quel che ha fatto (sicuramente e’ stato la figura che, di gran lunga, ha causato piu’ danni a questo paese a partire dal dopoguerra)… e’ proprio anche per l’insipienza e la complicita’ di questo PD!
    E questo dato restera’ indelebile nel suo curriculum storico-politico!

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  6. Antonio Padellaro senza leggere perché è ormai inutile.Basta il titolo per avere dubbi.Sicuro?Per me a schifo, pari sono.Lo schifo dello schifo.Ma sempre secondi adesso c’è“Chiamatemi il Presidente” che più schifo di così non si può.

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  7. il Padella ultimamente è illegibile
    un periodo di riposo ed isolamento gli farebbe bene
    magari in qualche eremo
    ma la foto della MELONA la deve lasciare a casa

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    • In effetti sì.

      Non sono riuscito a finire di leggerlo. Eppure non è nemmeno tanto lungo. Fa l’effetto anguilla ai miei occhi un pò distratti.

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  8. Padellaro negli ultimi due anni ha dato il peggio del suo giornalismo, da quando ha comiciato a denigrare apertamente i cittadini critici nel fascio dei no vax, ha via via toccato vette di illeggibilità che lo hanno portato dritto sul viale del tramonto e da lì prosegue a velocità sostenuta. Comunque meglio un Berlusconi che dice di Zelensky la sacrosana verità che un Padellaro che se ne risente. Di leggere del male minore dal suo punto di vista… francamene me ne infischio

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  9. Se c’è qualcosa di tedioso ormai è l’irrecuperabile Padellaro. Nonostante lo ritenga una brava persona, così l’ho conosciuto a una presentazione dove si mostrò subito disponibile a uno scambio di idee, DEVO smettere di leggerlo

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