Italiani disinformati e fregati

Le destre hanno cavalcato l’onda della Meloni al governo, e nonostante i colpi bassi tra alleati si sono aggiudicate largamente Lazio e Lombardia.

Giorgia Meloni

(Gaetano Pedullà – lanotiziagiornale.it) – Tanto il risultato era scontato che gli elettori si sono risparmiati la fatica di andare ai seggi. Così le destre hanno cavalcato l’onda della Meloni al governo, e nonostante i colpi bassi tra alleati si sono aggiudicate largamente le Regioni Lazio e Lombardia. Tutta colpa di Sinistra e Cinque Stelle dicono da ieri pomeriggio in tv, ma le cose stanno davvero così?

Certo, lo schema di gioco favorisce chi unisce le forze in accozzaglie elettorali, anche se poi c’è chi tifa per il diavolo e chi per l’acqua santa, come fanno regolarmente a destra. Allo stesso tempo, il Pd senza un leader e una linea politica, in attesa del congresso, non poteva scaldare più di tanto i suoi elettori. Per non parlare dei 5S, tradizionalmente deboli nelle competizioni locali. Ma una spiegazione seria del risultato di ieri non può fermarsi qua.

Al di là delle possibili alleanze future, nessuno potrà mai battere uno schieramento politico che controlla e inquina l’informazione nel Paese. Anzi, se si va avanti col 100% delle trasmissioni televisive, e quasi altrettanto della carta stampata, che incensano la premier e chi la sostiene, occultandone i tanti errori, le elezioni possiamo pure smettere di farle.

Perché non c’è possibilità di alternanza al potere – e quindi di democrazia – se l’unico messaggio che passa è ridicolizzare le opposizioni, mistificandone i risultati (come nel caso del Reddito di cittadinanza, che per moltissimi è solo un regalo ai fannulloni), creando un sentiment di incompetenza su chi non fa parte delle solite parrocchie al guinzaglio dei poteri marci del Paese.

Ora, col pretesto delle schifezze di Sanremo, la destra vuole cambiare i vertici Rai. Non ha torto, perché Fuortes, Vespa, Coletta e tanti altri hanno fatto gli interessi solo degli amici loro. Ma con Mediaset che spinge palesemente la maggioranza, blindare dalla stessa parte anche la Rai significa garantire il pensiero unico, e vincere a mani basse tutte le prossime elezioni, a maggior ragione se ad andare a votare saranno solo i parenti stretti di chi monopolizza l’informazione.

7 replies

  1. Le elezioni regionali e politiche sono truccate.
    Sicuramente una (dis)informazione di questo tipo contribuisce notevolmente a truccarle.
    Una prece.

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  2. Assolutamente d’accordo, mal informato e popolo bue!! Ignorante, pressapochista, menefreghista, qualunquista! Un po’ arraffone, gli basta non si tocchino troppo gli “schei” e chissenefrega!! Dx sx sono quasi uguali va tutto bene!! A me no!!

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  3. “…Perché non c’è possibilità di alternanza al potere – e quindi di democrazia – se l’unico messaggio che passa è ridicolizzare le opposizioni, mistificandone i risultati (come nel caso del Reddito di cittadinanza, che per moltissimi è solo un regalo ai fannulloni), creando un sentiment di incompetenza su chi non fa parte delle solite parrocchie al guinzaglio dei poteri marci del Paese.” Il ragionamento di Pedullà è giusto; ma mi chiedo: perché coloro che sono le vittime della “guerra ai poveri” intrapresa dalla destra – e cioè tutte le persone fragili e che vivono o meglio sopravvivono sono grazie alle politiche di Welfare non per loro volontà ma perché non hanno alternative – non vanno alle urne a votare contro la destra dei ricchi? Come dicevo altrove su questo blog, il controllo militare dell’informazione non basta a spiegare i risultati delle Regionali. C’è tantissima gente (direi la maggioranza degli Italiani!) che si considera pacifista ed preoccupata per l’escalation militare in Ucraina, tantissime persone che vedono scenari angosciosi per l’emergenza climatica ed ambientale, che però non si riconoscono nell’offerta politica dell’opposizione. Su questo dovremmo riflettere…

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  4. Vedere la ” sinistra” interessarsi solo del 41 bis di Cospito, delle esternazioni di Donzelli e di Sanremo nonostante l’inflazione, le bollette, il caro affitti, i mutui che crescono, il lavoro che non c’è, la violenza che cresce, l’insicurezza, la Sanità allo sbando…
    È già un miracolo che qualcuno sia andato ai seggi. Forse i clientes, ne hanno tanti.

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  5. Una sinistra che va più volte al governo e che non riesce a porre fine al colossale conflitto di interessi del suo maggiore avversario, anzi che non ci prova nemmeno (quando bastava applicare il DPR 361 del 1957), non merita di esistere. Non solo per autolesionismo patologico ma per manifesta incapacità di agire. Nessun paese serio e democratico consentirebbe al proprietario di un impero mediatico di presentarsi alle elezioni, di vincerle e di andare al governo sospinto dalla propaganda dei suoi pennivendoli e delle sue televisioni. Nessun paese serio lascerebbe a un pregiudicato per frode ai danni dello Stato, a un amico di mafiosi, a un plurinquisito più volte prescritto e tuttora indagato per concorso in stragi, il controllo di ingenti concessioni pubbliche nel settore dell’informazione. In qualsiasi paese serio e democratico le frequenze delle reti Mediaset sarebbero state messe all’asta da un pezzo, escludendo dalla partecipazione tutti i soci in affari e tutti i parenti fino al quarto grado dell’ex concessionario.

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    • E da questo cosa si evince? Che siamo un Paese sottosopra e per rimediare ci vorrebbe una rivoluzione, il movimento ha provato ma in parte fagocitato, la politica corrompe e plasma persone ambiziose.. la diplomazia è necessaria senza non raggiungi nulla e questo molti elettori del movimento non l’hanno capito.. una rivoluzione gentile si può avere ma la meta è lontana dall’essere raggiunta..

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