Selvaggia Lucarelli attacca i Måneskin: “Cresciuti come oche destinate al foie gras”

La giornalista “analizza” il successo degli ultimi mesi della band di cui era stata grande fan: “Me lo chiedo da un po’ dopo averli amati… Cosa è rimasto di sincero in loro?”

(Andrea Pascoli – repubblica.it) – “Cosa sta succedendo ai Måneskin?” è la domanda con la quale è iniziata l’ultima puntata de Il Sottosopra, il podcast condotto da Selvaggia Lucarelli che, arrivato al suo ventiquattresimo episodio, ha voluto analizzare il fenomeno della band. Il successo strepitoso che i quattro giovani romani Damiano, Victoria, Ethan e Thomas stanno riscuotendo negli ultimi tempi non convince più molto la giornalista, che ha voluto così esprimere tutte le sue perplessità. “Me lo chiedo da un po’ dopo averli amati… Cosa è rimasto di sincero nei Måneskin? La sensazione è che siano cresciuti troppo in fretta e che a un certo punto la loro crescita sia diventata quella delle oche destinate al foie gras: non più liberi di mangiare quello che vogliono, ma ingozzati in modo artificiale, con cannula infilata in gola per ingrassare più velocemente e finire venduti a caro prezzo sulle nostre tavole”.

Attualmente primi in classifica con Rush!, loro ultima fatica musicale pubblicata lo scorso 20 gennaio e subito diventato l’album più venduto in Italia e non solo, reduci da un’esibizione oltreoceano nel celebre Tonight Show di Jimmy Fallon, testimonial di diverse campagne pubblicitarie, un maestoso tour imminente, dopo un 2022 ricco di soddisfazioni e premi e un sontuoso “matrimonio” tra i quattro andato recentemente in scena a Roma (e definito da Lucarelli una “baracconata”), il loro travolgente fenomeno viene oggi messo in parte in discussione: “L’asticella del troppo, che non è – attenzione – quella degli eccessi, ha iniziato ad alzarsi a livello mareggiata” ha continuato Lucarelli. Che poi ha aggiunto: “La loro idea di rock, di trasgressione, non è diventata un fatto estetico, quello sarebbe andato bene, ma un fatto didascalico, quasi pedante: le lingue, i capezzoli, gli uomini con l’eyeliner sbavato, le chitarre spaccate, le foto nudi, lo stile bondage, la pelle, lui in perizoma, i baci fluidi, tutto visto e rivisto, trito e ritrito… Tutto accompagnato però da interviste da chierichetti, interviste noiosissime della serie ‘Non beviamo, non ci droghiamo, fuck Putin’, cuoricini alla fidanzata e qua e là canzoni tragicamente zuccherose alla Coraline che sembrano la versione anni duemila di Brutta di Alessandro Canino. Perché loro sono trasgressivi, ma devono piacere anche a mamma”.

Lucarelli poi rimarca: “Ti trovi a pensare, in piena regressione adolescenziale, che più che Victoria fasciata nel suo inadatto tailleur Gucci in tartan mi piacerebbe sapere cosa c’è che non va tra lei e Damiano. Già, perché per quanto la band e il suo management facciano il possibile per farci credere che ad amalgamarli non ci sia solo l’outfit, le voci di un rapporto scricchiolante tra Victoria, che del gruppo è l’anima, e Damiano, che del gruppo è il volto, si rincorrono da un pezzo”.

Insomma, dichiarazioni non troppo in linea con quell’atmosfera radiante che circonda il gruppo ma che Lucarelli non si fa problemi a portare alla luce, con la speranza di vedere un giorno i Måneskin tornare su quei binari dai quali sembrerebbero secondo la giornalista aver deragliato: “Tutto meraviglioso, sia chiaro, un sogno, ma piano piano tutto questo cibo sparato nello stomaco ha iniziato a stomacare più chi guarda loro che loro stessi, forse. Io che li amavo e tante persone che li amavano, di mia conoscenza, ci siamo ritrovati concordi nel dire ‘Ok, fermatevi un attimo, respirate, scendete un paio di giorni dalla giostra e pensate un po’ più alla musica che agli outfit, vedrete che se succede questo tornerete più fighi di prima’. E invece no”.

3 replies

  1. Caspita, son problemi eh 🙂

    Personalmente ho perso il conto dei gruppi o cantanti di cui si è scritto che erano nuovi Beatles (un modo per sottintendere: autentici fenomeni innovativi).
    Tutti, o quasi, alternativi in maniera “originale” (soliti capelli lunghi, solito equivoco su: di sesso sei davvero? solite pensosità di una banalità imbarazzante, ecc. insomma tutto l’armamentario che in molti di noi abbiamo sperimentato personalmente prima di entrare nella fase della maturità)
    E tutti questi gruppi o cantanti sono poi regolarmente finiti nel normale (se non addirittura tramontati proprio) una volta esaurita la spinta iniziale nella quale gioca l’interesse dei promoter che gonfiano il lato che va e nascondo quello che non va (tanto spettacolo e poca arte).

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  2. ‘Non beviamo, non ci droghiamo, fuck Putin’, cuoricini alla fidanzata e qua e là canzoni tragicamente zuccherose alla Coraline che sembrano la versione anni duemila di Brutta di Alessandro Canino. Perché loro sono trasgressivi, ma devono piacere anche a mamma”.

    In effetti, da circa 1 anno penso fermamente che questi siano solo POLLI DA BATTERIA, niente di più e niente di meno.

    Veramente, tanto di cappello ai loro manager, per avere reso questi 4 pagliacci un fenomeno mondiale.

    E complimenti anche ai coglionazzi che li seguono, perché nel 2022 è ovviamente rivoluzionario parlare di sesso, droga (poca) e rocckroll. Manco fossimo nel 1962.

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  3. Questo gruppo è espressione del nostro tempo, rappresenta il vuoto culturale che ci colloca nelle ultime posizioni in Europa e nel mondo. Comunque loro hanno vinto, alla faccia di quelli che li seguono.

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