
(Alessandro Di Battista) – “Putin ricatta l’Europa” (la Repubblica); “Ricatto di Putin, gas alle stelle” (Corriere della sera); “Ricatto di Putin, l’Europa teme il crac” (il Resto del Carlino). Mi fa schifo la guerra in Ucraina e reputo criminali tutte le guerre preventive (Iraq, Afghanistan, Libia, Ucraina) e mi fa schifo anche l’ipocrisia.
Da sei mesi l’Europa è stata capace di fare solo due cose: inviare armi e inasprire le sanzioni alla Russia. Sempre più armi (per la felicità dell’industria bellica USA) e sempre più sanzioni (per la felicità delle imprese energetiche USA). Ad ogni carico di armi inviato si pensava a quello successivo. Ad ogni pacchetto di sanzioni approvato si pensava a quello successivo. Questo perché le armi (contrariamente a quel che ci hanno raccontato) non hanno posto fine alla guerra e le sanzioni (contrariamente a ciò che ci hanno raccontato) non hanno buttato giù l’economia russa.
La Russia, lo ricordo, non è un Paese, è un continente. Tra l’altro autosufficiente dal punto di vista energetico, idrico e alimentare. Le sanzioni lo colpiscono ma non lo abbattono. Salgono i prezzi di alcuni prodotti (che i russi evitano di comprare) e diminuiscono i prezzi di altri prodotti, che i russi (come gli italiani) non possono non acquistare. Un esempio? La benzina. Oggi a Mosca la benzina verde costa 52 rubli al litro (0,85 euro a litro. Meno della metà rispetto all’Italia). A giugno scorso, quando arrivai a Mosca, costava quasi 10 rubli in più a litro. Sempre oggi il ministro dell’economia russo ha dichiarato che quest’anno il pil scenderà del 3% contro il 13-15% di calo che illustri organizzazioni internazionali e istituti finanziari avevano pronosticato alcuni mesi fa.
Ma il punto non è questo. Il punto, e lo ripeto da mesi, è che ogni giorno in più di guerra significa dissanguamento. Per i civili ucraini e per quelli del Donbass in primis (i civili russofoni del Donbass uccisi anche dalle armi che inviamo a Kiev muiono come i civili ucraini uccisi dalle armi russe). Per l’Europa. Per l’Africa che patisce gli effetti della guerra economica. In Europa pare che nessuno lo capisca. Nessuno è stato in grado di avanzare una proposta di negoziato. Una proposta di compromesso capace di dare a Putin almeno la possibilità di “rivendersi” un successo diplomatico in casa in cambio di un cessate il fuoco. Nulla di nulla. Solo armi, sanzioni che si rivelano ogni volta inutili (altrimenti non verrebbero progettati nuovi pacchetti ogni mese), frasi ridicole tipo “pace o condizionatori e armi per risolvere con la guerra una controversia internazionale. Ovvero una chiara violazione della nostra Costituzione.
Poi però giornali e politici si scandalizzano se Putin pretende (e ottiene) il pagamento del gas in rubli (l’hanno chiamata mesi fa una violazione contrattuale) o se taglia il gas (mentre costruisce immensi nuovi gasdotti che porteranno il gas siberiano in Cina attraverso la Repubblica di Buriazia e la Mongolia.
“Ricatto”, così definiscono le contro-misure russe. Che pensavano lorsignori che alle sanzioni i russi non avrebbero risposto con le contro-sanzioni? Che pensavano lorsignori che Putin non avrebbe tentato di sfruttare l’inverno (il “generale inverno” alleato di Kutuzov contro l’esercito napoleonico e di Žukov contro la Wehrmacht) a suo vantaggio? Davvero ucraini, russi, italiani, tedeschi, congolesi, sudanesi, etc possono permettersi un altro anno di guerra (militare, economica, energetica)?
In tutto ciò (sempre leggendo i principali giornali italiani, quelli dove ogni voce in dissenso veniva bollata come “filo-russa”) scopriamo due cose. La prima è che nasce l’asse di solidarietà franco-tedesco (ma come Draghi non era diventato il nuovo “federatore” europeo?) e che l’Italia sta potenziando le proprie centrali a carbone. Nel 2022. In piena transizione energetica. Il carbone. Il carbone killer. Il carbone che uccide… Non vi sentite leggerissimamente raggirati?
Categorie:Alessandro Di Battista, Cronaca, Editoriali, Interno, Politica
Certo, inviamo armi all’Ucraina (a torto o a ragione) e Putin non ci fa un prezzo di favore sul gas. Che 57r0n20.
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@Rustica
“…. Davvero ucraini, RUSSI,italiani, tedeschi, congolesi, sudanesi, etc possono permettersi un altro anno di guerra (militare, economica, energetica)?…”
Aldilà delle accuse,sembra che il dibba la pensi come C.G. e noi.
La partita di poker è giunta allo show-down?
Tregua in Ucraina in arrivo nei prossimi mesi?
Ugo se ne è andato veramente?
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Si Dario,che coincidenza…sembra che l’abbia scritto di proposito.
Purtroppo il dibba si contraddice in un paio di punti(dichiarazione ministro e nuovi gasdotti)
Ma è sempre stato un po’ il suo limite, il nn essere distaccato nel valutare la situazione.
C.G. Ancora sibilla cumana?😆😂
Ugo sembra proprio che se ne sia andato.
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Sì, i nuovi gasdotti sembrebbero contraddire quanto ha appena detto.
Ma anche se sei Putin un gasdotto per l’India non lo costruisci in 6 mesi.
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Brava Paola,quello che volevo dire, mi hai anticipato.
Il gas lo tagli ora,i gasdotti sono pronti fra quanto?
Ma poi il dibba fa bene a smascherare la propaganda occidentale dei giornaloni,
Ma credere alle dichiarazioni di un ministro in guerra?
Potrà essere anche veritiero quello che dice.
Ma se il Pil calasse del 20% il ministro ci direbbe la verità, o che va tutto benissimo?
È giusto non credere all’occidente,ma nemmeno bersi tutto d’un fiato quello che ti dice il ministro
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Le truppe alleate del dombas e russe, come un martello pneumatico demolisce la roccia, loro stanno demolendo giorno dopo giorno l’esercito (carne da cannone) ucronazi e con esso mercenari e armi che sotto il comando usauk gestiscono il teatro di guerra e non hanno neppure bisogno di avanzare ci pensano gli ucronazzi a infilarsi nel tritacarne
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“Le truppe alleate del dombas e russe, come un martello pneumatico demolisce la roccia”
Tu, PEGGIO di un martello pneumatico a propulsione a turbina, ci hai ROTTO i cogliostri
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Andrea l’imbecille di coltano si è fatto nuovamente vivo, sempre disoccupato?
Neppure a montare impalcature sei capace,
Prova a buttarti nell’arnaccio, forse ti gioverebbe,
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Per la zucca senza semi riempita di spazzatura e propaganda D’Andrea, uno scappato da maggiano.
“L’offensiva ucraina vicino a Kherson a sud ea Kharkiv a nord sta fallendo. Questo spiega perché il presidente ucraino Zelensky ha imposto restrizioni l’altro giorno su ciò che i corrispondenti occidentali potrebbero riportare dal fronte. In effetti, molti di questi giornalisti sono stati ritirati dalla prima linea. Credi che l’Ucraina lo farebbe se stessero picchiando a morte i russi e costringendoli a ritirarsi? No. L’occidente sarebbe inondato di video di truppe ucraine trionfanti che celebrano la vittoria.
Invece di festeggiamenti, emergono video che mostrano le perdite ucraine all’indomani del loro tentativo fallito di catturare la centrale nucleare di Zaporhyzhia (alias NPP).”
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Per la zucca senza semi riempita di spazzatura e propaganda Andrea
Questi sono i progressi ucronazi
https://pbs.twimg.com/media/Fb9VO8iWQAAvDdT?format=jpg&name=large
E questo è ciò che li aspetta,
https://pbs.twimg.com/media/Fb6IjBUXgAURFXg?format=png&name=small
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Per la zucca senza semi di Andrea
Visto che se ne fa un vanto
servizi speciali talebani ritengono che l’attacco terroristico a Kabul all’ambasciata russa sia stato organizzato dall’Isis con il supporto dei servizi di intelligence stranieri che sovrintendono alle attività dei terroristi.
Vale la pena notare che anche durante la guerra contro gli Stati Uniti i talebani hanno ripetutamente affermato che l’ISIS e gli Stati Uniti stanno agendo insieme in Afghanistan, in particolare citando come esempio un episodio con i talebani che hanno preso d’assalto una prigione dove si trovavano militanti dell’ISIS detenuti, che sono stati portati fuori da elicotteri americani.
Vale anche la pena notare che l’ex presidente afghano Hamid Karzai (che è difficile sospettare di simpatizzare con i talebani, che lo considerano un fantoccio americano) concordava anche con l’opinione dei talebani secondo cui ISIS e Stati Uniti agiscono dalla stessa parte in Afghanistan, che ha anche dichiarato pubblicamente.
Nella capitale dell’Emirato islamico dell’Afghanistan, si è intensificato il lavoro delle agenzie antiterrorismo talebane per identificare le cellule dell’Isis. Secondo il governo talebano, questo attacco terroristico mirava a distruggere il rafforzamento delle relazioni tra la Federazione Russa e l’Emirato islamico dell’Afghanistan (gli accordi sulle forniture di petrolio e gas all’Afghanistan sono stati raggiunti non molto tempo fa).
Oltre ai civili feriti e ai due diplomatici russi morti, sono stati uccisi 4 militanti talebani impegnati nella protezione dell’ambasciata.
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Peccato che tu sei la spazzatura dentro la zucca bimbom….
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X Roby
To!!!!
Oggi ti hanno dato il permesso di uscire dalla terapia intensiva per malati di mente?
Eppure dovrebbero saperlo che per gli imbe(ill! Come te non ci sono medicine.
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A te il permesso lo hanno dato per uscire dalla gabbia dello zoo scimmia ammaestrata
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Roby
Un defi(ente in libera uscita, riguardati potresti avere una ricaduta e allora addio libera uscita,
Incredibile come i decerebrati si palesino
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Il link non passa
Provo fare copia incolla parziale.
The construction of a second gas pipeline linking Russia and China is expected to commence within two years, a megaproject that will put Mongolia in the middle as the pipe is designed to pass through its high-elevation territory.
Mongolia’s Prime Minister Oyun-Erdene Luvsannamsrai said the feasibility study of the “Power of Siberia 2” gas pipeline, which will connect Siberian gas fields to China via Mongolia, has been completed and that construction would begin in 2024, according to a Financial Times report.
The pipeline, which will deliver Europe-bound gas from western Siberian fields to China for the first time, is expected to go online in 2030, the Moscow Times reported.
The new pipeline will be able to transport 50 billion cubic meters of gas annually from Russia to China, marking a boost from the 38 billion cubic meter capacity of the original Power of Siberia pipeline which commenced operations in December 2019.
By comparison, Russia currently exports around 35 billion cubic meters of gas per year to Germany. Energy industry executives cited in a Moscow Times report said they expect the timeline for building the pipeline to accelerate as Moscow’s relations with the West decline
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Tu di ricadute non puoi averne scimmia ammaestrata l’ultimo neurone che ti rimane è ormai putrefatto
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Il tempo.it
sanzioni sono per i perdenti. Non funzionano”, esordisce l’economista americano su Twitter per poi snocciolare i numeri dell’autolesionismo europeo. “Fino a luglio, Mosca ha totalizzato 97 miliardi di dollari dalle vendite di petrolio e gas, guadagnando 5,4 miliardi di dollari in più al mese rispetto alla media mensile dell’anno scorso. Le sanzioni NON HANNO MAI e NON FUNZIONERANNO MAI”, conclude con caratteri maiuscoli per enfatizzare una posizione che da queste parti molti fanno fatica a digerire.
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Sempre parlando di gas
“L’oleodotto ucraino Esamineremo
gli oleodotti russi nell’ordine di creazione. Il primo gasdotto che all’epoca pompava gas sovietico in Europa era il gasdotto Soyuz, ora noto come gasdotto ucraino. Il gas è stato anche pompato in Germania tramite esso dagli anni ’70.
Il gasdotto attraversa l’Ucraina e ci sono tre punti in cui il gas proveniente dalla Russia viene immesso nel gasdotto: uno a Lugansk, uno un po’ più a nord e una linea proviene dalla Bielorussia. Il gasdotto oggi rifornisce Ungheria, Slovacchia, Austria e prima ancora anche paesi più a sud, come Bulgaria e Romania, che oggi sarebbero riforniti da Turkish Stream, ne parleremo più avanti.
La stazione di compressione del gas vicino a Lugansk è passata sotto il controllo di Lugansk all’inizio dell’intervento russo, ma ciò non ha impedito il flusso di gas per due mesi. All’inizio di maggio, l’Ucraina ha improvvisamente dichiarato che stava interrompendo il flusso di gas attraverso questa parte del gasdotto “perché non controllava più la stazione di compressione del gas”. Da allora, il flusso di gas attraverso il gasdotto è stato ridotto di conseguenza, senza che i media oi politici occidentali abbiano criticato l’Ucraina per questo.
I polacchi hanno tagliato completamente i loro legami con il gas russo, quindi hanno iniziato ad acquistarlo dalla Germania purché arrivasse tramite NS1.”
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Alessandro (Dibba), il popolo lo fanno fesso e non da ora!! Si fanno i cacchi loro, gestiscono in modo osceno orrendo e il popolo paga si incacchia ma non serve a nulla!! C’è una frase finale del film “i 3 giorni del condor” che dice: “Non adesso, allora! Devi chiederglielo quando la roba manca, quando d’inverno si gela e il petrolio è finito. Chiediglielo quando le macchine si fermano, quando milioni di persone che hanno avuto sempre tutto cominciano ad avere fame. E vuoi sapere di più? La gente se ne frega che glielo chiediamo, vuole solo che noi provvediamo” perciò Alessandro (Dibba), noi non contiamo nulla, sono i potenti, il sistema che gioca con i destini della gente comune!! Ed aggiungo che non è vero che noi vogliamo solo che loro provvedano, sono loro che vogliono il potere sempre più potere per fare quel cacchio che vogliono!!
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Citare “3 Days of the Condor” è da persone super! Brava… e grazie! Sei un mito, Mokj. 💪🏼
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Chissà se i “pescatori di aringhe” non fossero usciti, legittimamente, dall’euro zona avrebbero così caldeggiato, e voluto, le sanzioni nei confronti dell’invasore. Strategia per consolidarsi nei confronti di mamma America o altro.
Anni orsono vidi un film dove MI6 ritardò volutamente la comunicazione dell’attacco a Pearl Harbor agli alleati affinché cogliessero l’occasione per entrare nel conflitto mondiale. Chissà, strategia……senza scrupoli, ma la guerre est la guerre. Qualcuno ha scritto che rimpiangeremo B J. (?)
Poi ci sono i bischeri fondatori dell’U E che auspicavano una pace duratura, ci sono riusciti per oltre settant’anni e tutti uniti ringraziamo, per il futuro……….
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Addio. Saluto tutti gli amici del blog.
Buon proseguimento e in bocca al lupo.
L’aria è pesante e una parola sbagliata pesa il triplo. Non vorrei fare reato di un opinione sbagliata. Che credo giusta in quanto mia e In fondo, chi guarda da lontano, come don Chisciotte, crede di vedere giganti , quando da vicino sono solo sanguisughe. Buon chisciottiano proseguimento alors!
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arrivederci Francesca
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Ciao, Francesca… 😘
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Non leggermente .Il guaio è che molti ci si sono abituati. Secca enormemente che per giungere ai gagli neurali delle moltitudini belanti (votanti Meloni ,Letta, Salvini,Calenda etc..) bisognerà che il generale inverno provi anche noi che lo avevamo previsto e urlato ai quattro venti.
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Il punto rimane, se la situazione fosse così favorevole a Putin, perché mai chiederebbe l’eliminazione delle sanzioni in cambio del ripristino del flusso di gas?
Un aumento dei guadagni nel breve periodo per via dei prezzi correnti non compensa la perdita permanente di fiducia che è la cosa più preziosa negli scambi commerciali. E non compensa neanche la perdita del cliente principale (EU) perché vendere a altri quello che vendeva all’Europa è uno zero-sum game. Anzi, neppure quello perché deve aspettare il 2030 (se va bene…8 anni per metanodotto di migliaia di km pare una schedule parecchio aggressiva) e assorbire gli ingenti costi di costruzione.
Oltretutto la tecnologia per l’industria oli&gas la prende(va) dall’Europa e America principalmente (uno dei più grossi fornitori e(ra) il Nuovo Pignone di Firenze)
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Ahahah ahahahah ahahah ahahahah ahahah
Insomma come la volpe all’uva,
Visto che i furbi europei non possono averlo sperano che neppure gli altri possano raggiungerla,
La Cina ha aumentato del 65% gli acquisti di gas e petrolio l’india è passata dalla 1% al 20% e mentre Putin aspetta di realizzare i gasdotti noi che li abbiamo già ci stiamo rovinando e in più gelando,
Si proprio un grand’ affare
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Confermi quanto scritto da me: Cina e India comprano quello che prima veniva comprato dall’EU. Per il momento in forma di LNG dal terminal di Yamal, poi, forse, tramite gasdotto.
Zero-sum game con tassa per costruzione di infrastrutture appunto. Sperando che qualcuno gli fornisca la tecnologia.
Gas fortunatamente non è risorsa scarsa, venditori la’ fuori ce n’è sono tanti. per pigrizia l’EU negli scorsi anni non ha fatto quello che è l’ABC di qualsiasi supply chain: diversificazione. Speriamo questa situazione attuale porti finalmente a fare ciò che andava già fatto da mo’.
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X Raffa
Gazprom ha avviato la produzione di gas naturale liquefatto (GNL) in un impianto vicino al punto di partenza del gasdotto Nord Stream, ora chiuso, verso la Germania, ha affermato martedì il vice CEO della società russa Vitaly Markelov.
L’impianto di Portovaya vicino all’omonima stazione di compressione di Nord Stream, dove la Russia in genere avvia la fornitura di gas attraverso il gasdotto, ha già prodotto 30.000 tonnellate di GNL e ha due linee operative, l’agenzia di stampa russa Interfax ha citato Markelov come ha detto all’Eastern Economic Forum in Vladivostok.
“Una nave cisterna arriverà ora per garantire la fornitura di GNL ai clienti. Considerando i mercati globali, il nostro GNL sarà richiesto”, ha affermato Markelov.
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@Raffa
Quello che scrivi a proposto delle sanzioni, a prima vista è lapalissiano. Se dico smetti di picchiarmi è logico pensare che lo faccia perché mi fai male. Però, potrebbe non essere così in questo caso.
Sicuramente, tempo al tempo, le sanzioni danneggiano non poco il paese che vi è soggetto e, quanto meno, lo costringono a riassettarsi diversamente (costi enormi) per uscire dalla situazione. Del resto, anche noi occidentali sosterremo dei costi ingenti per cambiare la nostra situazione di dipendenza e per riportare in casa produzioni a basso costo (che non saranno più a basso costo: leggi Cina).
Solo che bisogna capire cosa davvero vuole il Nostro. Spero di sbagliare, ma credo che l’obiettivo non sia indurci a smettere di picchiarlo perché gli fa già male, ma piuttosto ottenere la vittoria politica di costringerci a smettere per non farci male noi; il che vale molto di più per una persona (un gruppo di potere) che può fare abbastanza tranquillamente spallucce alle condizioni di vita della sua gente, almeno molto più di un governo democratico.
Questo è un motivo in più per tenere il punto e per fare quello che, giustamente si dice, si sarebbe dovuto fare tempo fa. Per la vera spinta, nel tempo, sull’energia pulita, probabilmente dovremo ringraziare più la Russia che il PNRR o altri stanziamenti vari.
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Sono d’accordo che la Russia possa dare spinta alla transizione ecologica più del bla bla bla dell’ultimo decennio. È un overdue.
Il problema del riassetto degli approvvigionamenti ed una crisi della supply chain globale precedono la guerra Ucraina e come menzioni giustamente te, la Cina non è più il porto sicuro dove produrre tutto a basso costo, anche la loro società e sistema economico stanno cambiando.
Insourcing in molte aziende è cominciato da almeno un anno e mezzo ma ci vuole tempo a qualificare nuovi fornitori anche se sono nei “nostri” paesi.
Nel breve – come per molti cambiamenti – ci sarà da soffrire. Anche per colpa della poca lungimiranza dei politici (ma non è una novità…la politica nelle democrazie deve forzatamente ricercare il consenso a breve termine, la pancia dei paesi senza offesa per nessuno è pancia e poco cervello).
È un chi la dura la vince adesso.
Se gestito in maniera decente, (basta decente, pensare che venga gestito benissimo è utopia) ne usciamo con un assetto più sostenibile. Non più economico (le rinnovabili presenteranno il conto comunque), ma l’energia stava veramente costando troppo poco per essere vero.
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X Alessandro
Quello è impianto “bonsai”, se è quando arriverà a regime avrà capacità di 1.5M Ton/anno.
Yamal per fare un paragone ne fa 16M ton/anno (ed ha bisogno di 16 turbine a gas da 50MW ciascuna…turbine Siemens che se si rompono o quando necessitano di manutenzione i tedeschi non gliele vanno a sistemare)
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Raffa
Sul ns2 le turbine non sono più Siemens
Sono già anni che le hanno sperimentate e apparentemente funzionano bene
Se ritrovo l’articolo provo a postare il linck
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Nn vi sentite leggerissimamente raggirati ?
NO
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Valorosi combattenti itaglioni per la pacce, figli di Putin, amisci di Berlu, di Salvoini, del Dibba e dell’avv Gonde (a propos. Gonde, scrivi a Trumpo che vuole sapere come stai e se hai passato quelle carte a Putino, capisciamme’).
Putin ha bisogno di voi, non a caso vi manda le stesse veline che manda alla Zakharova, pero’ cambiate qualcosina altrimenti si capisce che copiate.
Legaioli di Padagna Unita, non chiedetevi cosa Putin puo’ fare per voi, che oltretutto gia’ lo sapete.
Figli di Putin, ormai la Russia ha vinto, qui siamo rovinati, senza gas vi si gelera’ anche il pisellino con tristo effetto tartarughino, l’UE e’ finita e Putino dominera’ il mondo: trasferitevi subito in Russia, altrimenti poi illo chiude le frontiere e voi figli di Putin dovrete sbarcare in Crimea coi barconi: jatevenne, sparite, scio’, via, affffffangallllllllaaaaaaaaaaaaaaaa!
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Strano che ti sia dimenticato di Gesù Cristo da inserire nel tuo particolarissimo patchwork…
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Silvio B. Non stai bene.
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Il problema è che la Russia vinca o non vinca nel fondoschiena l’abbiamo noi, ma non tutti se ne dispiacciono vero Silvio b.? C’è chi gode nel farsi sodomizzare dai suoi governanti e pare che tu Goda un mondo,
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X Cagliostro
Quello è impianto “bonsai”, se è quando arriverà a regime avrà capacità di 1.5M Ton/anno. 30kTon di produzione è l’equivalente del dentifricio che metti la sera sullo spazzolino per lavarti i denti 🙂
Yamal per fare un paragone ne fa 16M ton/anno (ed ha bisogno di 16 turbine a gas da 50MW ciascuna…turbine Siemens che se si rompono o quando necessitano di manutenzione i tedeschi non gliele vanno a sistemare, il che significa riduzione della produzione)
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Raffa
Lo so, ed è quello che vado dicendo da mesi,
Lo dico a tutti quelli che sperano nel GNL americano, sono solo gocce in mezzo al mare,
Quello non è la soluzione, ma esportare milioni di tonnellate a prezzi bassissimi equivale a esportarne quantità minori a prezzi elevatissimi
Inoltre sono già in funzione diversi impianti di trasformazione in Siberia e in estremo Oriente
Ma il problema è che con la penuria di energia e i costi altissimi rendono le nostre industrie non più competitive e insostenibili, e se cominciano a chiudere avremo un effetto domino con perdite di posti di lavoro, e non credo che le rinnovabili ci consentiranno di sopperire al gas e petrolio, sarà una mega catastrofe da cui difficilmente ne usciremo,
La Russia è autarchica e si era già preparata, nel giro di pochi anni sarà autonoma in tutto e per tutto
Hanno già stanziato miliardi per la ricerca e per sviluppare tecnologie all’avanguardia, dai semiconduttori ai satelliti e soprattutto su vettori per la ricerca nello spazio,
Fossero i nostri governanti lungimiranti come i russi non ci ritroveremmo nella m…a
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Che la Russia sia in grado di produrre turbine a gas e’ propaganda.
Avevano una joint venture con Siemens che pero’ Siemens ha dissolto. Nessuna turbina “russa” ha mai visto fiamma o prodotto alcunche’.
Russia e Cina e’ da anni che ci provano ad avere la tecnologia con Joint Ventures con le “big three” (o comprando molte turbine e chiedendo che parte della produzione dei componenti sia fatta nei loro paesi), ma chiaramente le aziende, (e i paesi dove sono basate), si guardano bene dal fare technolöogy transfer della parte high tech.
Ad oggi 3 aziende sanno fare turbine a gas di taglia 40-600MW nel mondo: General Electric, Siemens, Mitsubishi (americani, tedeschi e giapponesi…non a caso i paesi con maggiori capacita’ tecnologiche). La Rolls Royce fa anche turbine a gas di taglia piccola (le cosidette industriali) ma e’ stata acquisita da Siemens.
Si aggiunge, sotto i 40MW, il Nuovo Pignone di Firenze, (che pero’ era General Electric fino all’anno scorso, adesso e’ in mano ad altra azienda americana, la Baker Hughes), focalizzato all’Oil&Gas piuttosto che alla produzione di energia.
Discorso a parte merita l’Italiana Ansaldo: non ha mai sviluppato la propria tecnologia “ab ovo usque ad mala” pero’ sono riusciti a commercializzare come loro (col beneplacito della EU, c’e’ stato un caso giudiziario che e’ durato anni) 2 turbine a gas che la Siemens gli aveva concesso in licenza. Recentemente (2015) hanno preso, su imposizione EU, 2 turbine ex Alstom: quando General Electric assorbi’ l’azienda Franco-Svizzera Alstom, la EU impose che 2 modelli di turbina rimanessero in “mani Europee” e gli Americano hanno dovuto consegnre disegni e quanto altro alla Ansaldo (per una cifra risibile risetto al costo di sviluppo/valore di mercato).
Una delle 2 turbine era ancora in fase di sviluppo e Ansaldo non e’ ancora riuscita a completare lo sviluppo per farla funzionare commercialmente.
La Corea del Sud sta anche provando ad avere la propria tecnologia di turbine a gas (con lo stato che supporta finanziariamente le aziende Doosan e Hanwha) ma ancora ne devono fare di strada…la realta’ e’ che la tecnologia delle turbine a gas e’ seconda solo a quella per andare nello spazio…non si puo’ improvvisare…servono anni di esperienza e know how
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La Russia ci darà una spinta alla transizione ecologica?
Quale transizione ecologica?
Quella del ritorno al nucleare, probabilmente,
visto che Meloni, Salvini, Berlusconi, Calenda/renzie e buona parte del PD, ai quali si aggregherá una buona fetta di mattoidi guerrafondai filoamericani che si trovano un po’ in tutti gli altri partiti, quelli in perenne attesa di veder morire di fame e di guerra i russi, saranno tutti a braccetto per reintrodurre questa scorciatoia mortale per produrre energia a buon mercato per salvaguardare il loro desiderio di continuare a vivere alla grande.
Non importa se, poi, ne faranno le spese i posteri che si ritroveranno in un mondo di zombies radioattivi.
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Non voglio minimamente fare polemica sull’argomento, ognuno ha i suoi convincimenti; la mia opinione e’ che il nucleare non e’ quel male che dipingi (e no, non ci saranno zombies radioattivi a giro per il pianeta).
Un paio di dati tecnici: per una centrale nucleare da 1’000 MW, ci vogliono circa 28 tonnellate di combustibile nucleare all’anno. Quello che esce dalle ciminiere (piuttosto torri di raffreddamento) e’ acqua (l’energia elettrica nelle centrali nucleari e’ prodotta tramite turbina a vapore, la parte nucleare serve a scaldare l’acqua).
Una centrale a carbone non ha chiaramente elementi radioattivi ma produce CO2. Centrale della stessa taglia di 1’000 MW produce circa 850 Tonnellate di CO2 ALL’ORA. In un anno fa 7.5 Milioni di tonnellate di CO2. Stiamo proprio su altri ordini di grandezza.
Una centrale a gas produce circa la meta’ di CO2 di una a carbone (quindi, a proposito, anche solo rimpiazzare tutte le centrali a carbone nel mondo con cicli combinati a gas porterebbe a un dimezzamento delle emissioni di CO2)
Assodato – almeno per me – che l’accesso all’energia elettrica e’ da considerarsi bene primario – ditemi cosa funzionerebbe a casa vostra senza poter “attaccare la spina” essendo sicuri che l’energia elettrica e’ li’, disponibile a vostro piacimento – c’e’ da decidere di “che morte morire”: vogliamo gestire 28 Tonellate di materiale radioattivo o 7.5 MTon di gas inquinanti? O stare al buio e al freddo?
Materiale radioattivo gestito da personale professionale e competente la Francia e Svizzera ci mostrano che e’ possibile e che e’ un’alternativa metritevole di discussione se si vuole smettere di immettere nell’atmosfera quantita’ esorbitanti di CO2.
Qualcuno qui sara’ tentato di dire: eh ma con le rinnovabili non abbiamo ne’ materiali radioattivi da smaltire, ne’ CO2 immesso nell’atmosfera.
Giusto, piu’ o meno, al netto del CO2 prodotto dalle industrie che producono pannelli solari e/o turbine eoliche ed al netto delle immani quantita’ di materie prime necessarie.
Il rinnovabile da solo pero’ non e’ la soluzione per una serie di motivi tra cui (lista tutt’altro che esaustiva):
– il sole non batte sempre ed il vento non soffia sempre
– le rinnovabili hanno una bassa “power density”: per tornare ai 1’000 MW di cui sopra, se li vogliamo fare con l’eolico per esempio e prendendo la turbina eolica piu’ potente del momento (Haliade, della GE, 14MW di picco nelle migliori condizioni di vento), ne servono 72. La Haliade e’ alta piu’ o meno come la torre Eiffel. SI comprende che costruire 14 torri Eiffel (tonnellate e tonnellate di acciaio, rame, resine, materiali compositi, vernici anticorrosione visto che tali turbine sono per installazione offshore, etc) richiede tempo, spazio per installazione e sforzi logistici notevoli e non puo’ certo succedere dall’oggi al domani, ci vogliono anni dalla firma del contratto alla messa in servizio.
– le rinnovabili hanno bassa inerzia, senza altre produzioni di energia ad alta inerzia di complemento, (come – surprise, surprise – centrali idroelettriche, nucleari, a gas e a carbone), introducono sbilanciamenti nella rete elettica, non riuscendo a mantenere la fequenza di 50Hz (o 60 in paesi come US). Un po’ come una macchina senza volano: non funziona.
E parliamo di un esempio di 1’000 MW…l’italia da sola necessita di 55’000 MW di potenza installata disponibile,
Come per il discorso di approvvigionamento del gas, a mio parere una diversificazione delle varie fonti energtiche, tenendo ben presente pregi e difetti di ognuna di esse e’ la strada giusta: rimpiazzare carbone con gas e nucleare di piccola taglia mentre si avanza con solare, eolico e idroelettrico (di taglia piccola…turbinette francis nei cambi di elevazione dei fiumi, on mega centrali con dighe che devastano l’ecosistema) che richiedono molti anni. Un aggiornamento della rete elettrica con forte digitalizzazione dei processi di distribuzione (senza e’ impossibile gestire in tempo reale cosi tante fonti energetiche con caratteristiche cosi’ diverse) e’ un altro punto, al momento molto sottostimato, su cui e’ necessario intervenire con ingenti investimenti
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Caro Raffa
Ti ringrazio della mole di dati che hai prodotto.
Per la verità abbastanza presumibili perché è assodato che l”energia nucleare costa meno e genera più potenza delle altre.
Il problema sta nel pericolo (che a mio parere voi nuclearisti sottovalutate) tanto latente quanto mortale che si porta dietro questo modo di produrre energia.
Ti basti solo pensare che una capocchia di spillo di cesio radioattivo trovata nel materiale di una fonderia ha dovuto essere chiusa in un sarcofago di cemento armato grande come una casa e lì ci rimarrà almeno 300anni.
Ebbene.
Credi davvero che l’avidità e la stupidità umana non genererà errori e orrori (voluti e non) che metteranno a rischio, col nucleare, l’esistenza del pianeta?
Noto che c’è molta effervescenza sugl’inviti del governo al risparmio energetico per il prossimo inverno.
Non capisco perché nel tuo ragionamento non ci sia spazio per questa indicazione di AUSTERITÀ da applicare parallelamente all’uso di energie meno potenti ma più pulite nell’ottica di fare dell’austerità uno stile di vita opposto a quello impostoci da un capitalismo folle che ci sta portando all’autodistruzione.
Ah già, dimenticavo: questi inviti a starcene al freddo, servono per far morire di fame i russi…
Appena raggiunto l’obiettivo, vai col suv da 5000 di cilindrata a comprare caviale e champagne al supermarket più fornito e subito a prenotare tutti un aereo per andare a mangiare la pizza nel ristorante di briatore.
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Sono d’accordo che il limite del nucleare e’ la sua pericolosita’ ma soprattutto l’avidita’ e la stupidita’ umane come hai giustamente scritto.
Sottoscrivo al 100%…non mi considero nuclearista, provo a essere pragmatico e a non escludere niente aprioristicamente/ideologicamente. Abito a 15 km da una centrale nucleare e a 20 km dalla collina all’interno della quale c’e’ un deposito di stoccaggio di materiali radioattivi “esausti”…un opera incredibile e gestita incredibilmente bene. Darei la tecnologia nucleare a tutti su questo pianeta? Manco morto :-), ci vogliono serieta’, competenza e senso di responsabilita’ di livello assoluto. E ricerca continua per incrementare i protocolli di sicurezza.
Sono meno d’accordo sull’austerita’ come misura alternativa. Romanticamente sarebbe una soluzione fantastica e potrebbe forse funzionare nei paesi sviluppati anche se sappiamo che chiedere alla gente di rinunciare a cose che oggi danno per scontate e’ come chiedere a un bambino di non toccare giocattoli e gelato che gli mettiamo sul tavolo. Non succedera’ quindi sempre per il mio pragmatismo, dico che ha poco senso idealizzare cio’ che non potra’ mai essere.
C’e’ un altro fattore: chiedere ai paesi sviluppati – 1.2 Miliardi di persone – di “fare con meno” non risolve il problema. I paesi emergenti – 7 miliardi di persone “and growing” – vogliono – aspirazione pienamente legittima direi – raggiungere i livelli di benessere che noi abbiamo da decenni e per farlo hanno bisogno di tanta energia. Per ogni kW a cui noi riusciremmo forse, chissa’ a rinunciare ci sono 7X che hanno accesso a quel kW per la prima volta. Chiedergli di rinunciarvi sarebbe ingiusto…perche noi si e loro no?
Piu’ che sull’austerita’ – che e’ una chimera all’atto pratico – dobbiamo puntare sulla sostenibilita’ in un mondo in cui la popolazione cresce a ritmi notevoli. All’inizio del 1900 eravamo circa 1.7 Miliardi…4000 anni per essere cosi tanti e nei successivi 100 anni siamo cresciuti a 8 Miliardi. Il vero problema dell’energia e del clima sta tutto li, tante bocche da sfamare.
Studi mostrano che col benessere la natalita’ diminuisce quindi prima aumentiamo il benessere nelle parti del mondo dove nascono bimbi come funghi e prima rallentiamo la crescita della popolazione (che gli stessi studi mostrano poter avvenire intorno al 2060-2080…fonte: https://www.visualcapitalist.com/world-population-2100-country/….fonte originale e’ https://ourworldindata.org/longtermism)
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Raffa,
Spero che la tua convinzione sulla pericolosità del nucleare sia reale e non solo messa in evidenza a sostegno di quel che scrivi dopo.
Portare benessere (e dunque energia a buon mercato) per convincere i paesi poveri a divertirsi più e, quindi, a fare meno figli?
Questa tesi sta tutta dentro ad un modo di vedere il mondo che quelli che tu chiami “romantici ” non vogliono credere sia ineluttabile.
Mi sovviene, ad esempio, che in quei paesi ci sono più armi che grano.
Quindi chi è più “romantico”?
Chi vuole un suv (esempio per non dire il viaggio sulla luna per raccontarlo su tik tok) per tutti i 7 miliardi di persone o chi si impone (liberamente) di rinunciare al suo suv per tentare di riequilibrare il mondo e, nel contempo, darsi una chance di sopravvivenza dopo un secolo di insulti al pianeta che lo accoglie?
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E’ vero che la crisi energetica è un paradosso per la tutela ambientale, nel senso che finalmente spingerà in meno tempo le tecnologie rinnovabili a raggiungere livelli molto alti di copertura del fabbisogno energetico nazionale (non solo del nostro paese).
E’ un pò come il paradosso della pandemia che, oltre al disastro sanitario, ha impresso un’accelerazione formidabile allo sviluppo applicativo di massa delle tecnologie telematiche e della distribuzione fisica dei beni e servizi.
Questo è un progresso innovativo impressionante.
A questo punto il fattore strategico diventa questo: la nostra nazione (bene o male, sviluppata e avanzata) si renderà indipendente in pochi anni dal punto di vista energetico (secondo le previsioni).
Questo, oltre alla conseguente stabilità energetica, ci porrebbe nei consessi internazionali con una forza geo-politica-economica-militare molto maggiore di quella attuale, soprattutto nei confronti della Russia (si prevede che in poco più di 1 anno raggiungeremo l’indipendenza dal loro gas).
Grazie Putin per averci indicato la strada per batterti, anche se con qualche sacrificio.
Questa è la vera guerra che si sta combattendo, che vinceremo.
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Tu devi essere ossessionato da Putin.
Se otterrai la transizione ecologica (verde) vincerai contro chi ha inquinato il mondo con stili di vita all’americana durati un centinaio di anni e hanno alterato e devastato l’equilibrio ecologico, mica hai vinto contro Putin.
Purtroppo però, la transizione ecologica che otterremo (come spiegavo prima) sarà verde nel senso del colore degli zombies che diventeremo con il ritorno al nucleare.
Involuzione ecologica, altro che transizione ecologica.
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X Siluano,
permettimi un pizzico di arroganza; non e’ che sono convinto della pericolosita’ del nucleare, so della sua pericolosita’. E so anche quali siano le misure e le competenze necessarie per minimizzarne i rischi notevoli.
Portare benessere significa portare energia, educazione, sanita’, infrastrutture e democrazia, (o almeno un barlume di possibilita’ per il popolo di scegliere da chi farsi guidare al di la’ delle imperfezioni dei sistemi democratici…come disse Churchill, la democrazia e’ la peggiore forma di governo, fatta eccezione per tutte le altre).
Non si tratta di convincere nessuno a divertirsi, si tratta di portare piu’ persone possibili ad una migliore qualita’ della vita. Una frazione di quella che gia’ abbiamo noi in EU nonostante gli infiniti – e francamente imbarazzanti – piagnistei. Questo implica un consumo, nel senso piu’ ampio del termine, maggiore di quello attuale, con o senza impianto socioeconomico di stampo capitalista.
L’arresto dell’incremento demografico con le ricette di cui sopra avviene naturalmente, e’ un «byproduct», ma per stare meglio ci vogliono piu’ cose e piu’ servizi. Campare d’aria non e’ un bel vivere.
Non un SUV per tutti, ma la possibilita’ per tanti di potersi permettere una Pandina, avere accesso a cure e poter mandare i figli a scuola si. La stessa possibilita’ che hanno avuto i nostri nonni e babbi.
Con la chiara consapevolezza che la rinuncia ad un SUV di uno non potra’ mai bilanciare Pandine e ospedali per 7 (ovvio che aiuta, tutto fa brodo, ma realisticamente chi si accatta un SUV difficilmente appartiene alla categoria di persone vogliose di fare rinunce “liberamente”).
Forse si, sono io il romantico qui. Te sei piuttosto un sognatore di un mondo sulla cui esistenza nel futuro prossimo io non scommetterei mai.
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Il suv che ho citato è l’emblema dell’avidità e dell’egoismo che appartiene ad ogni singolo uomo, sia esso un Wasp angloamericano o un beduino sahariano.
Il tuo romanticismo a connotati Churchilliani di un capitalismo “democratico” (ossimoro, visto che oggi nostri politici non possono nemmeno pronunciare la parola Pace) degenerato in Reaganismo, potrà realizzare centrali nucleari per dare i condizionatori agli abitanti dell’Antica equatoriale, ma non riuscirà mai a livellare neanche minimamente le differenze esistenti oggi tra un oligarca americano e un abitante del paese più povero del mondo.
Converrai con me, quindi, che se riuscirai a far ottenere una pandina a chi, oggi, muore di fame in Africa, ti ritroverai a constatare che a quell’ex povero con la Panda corrisponderà un’astronave nel garage di ognuno dei boss che tirano le fila della borsa di New York.
Divario tra uomini che rimane uguale, quindi, ma dopo aver dovuto attuare un prelievo di risorse dal pianeta elevato ai massimi livelli.
Credi che la Natura te lo permetterebbe?
O ti si rivolterebbe contro?
Capisci che sono io a non scommettere sulla realizzazione di un mondo romantico come quello che tu prefiguri?
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