
(Tommaso Merlo) – E’ terrificante solo il fatto che si parli di Berlusconi al Quirinale. L’ennesima umiliazione come cittadini italiani. Siamo sotto una cappa politica e culturale davvero opprimente. Viene voglia di fare le valigie ed andarsene dall’Italia come del resto fanno tantissimi giovani. Non solo in cerca di un lavoro più dignitoso ma anche di una democrazia più evoluta. In cerca di aria respirabile. Essere ancora qui a parlare di Berlusconi è profondamente deprimente ma non sorprende. Berlusconi è un precursore del sistema dominante. Lobby personale, partito personale, giornali e televisioni. I tre pilastri del sistema nelle mani di una stessa persona. Un’armata che nessuno è riuscito a scalfire e che gli ha permesso di sopravvivere a scandali immani che avrebbero affossato qualunque personaggio pubblico anche nei bistrattati paesi del terzo mondo. Berlusconi incarna decenni di malapolitica in cui siamo ancora incredibilmente invischiati. Ma da noi soldi e potere che garantisco di farla franca, di manipolare la realtà, di mantenere una posizione privilegiata, di restare sulla scena fino all’ultimo senza mai rispondere dei propri fallimenti personali e politici. In Italia se sei un povero cristo paghi anche il minimo errore, se sei ricco poi combinare di tutto ed ambire al Quirinale. Roba da terzo mondo. Una cappa davvero irrespirabile. Con una politica che fa finta di nulla e la stampa che copre tutto. Una democrazia senza nessuna faccia e parola. Senza moralità e valori. Senza idee e slancio. Senza visione. Giusto uno sterile scontro personale tra miseri egoisti. Giusto un mercato poltronistico. Risse e propaganda. Parole vuote. Minestre riscaldate talmente tante volte da risultare rancide. Profonda frustrazione ma anche noia. Voglia di andarsene in esilio volontario o in cerca di un’aria più respirabile. Se l’Italia fosse una democrazia moderna e civile, i protagonisti di decenni di malapolitica se ne sarebbe andati da soli. Avrebbero preso atto del loro fallimento storico e lasciato spazio alle nuove generazioni. Normale ed igienico ricambio democratico. Ma siamo in Italia. Sono ancora tutti lì come se nulla fosse ed hanno ancora ragione loro. Nel 2018 si è verificato addirittura uno tsunami elettorale frutto dell’esasperazione popolare e della dirimente voglia di cambiamento. Ebbene, non è servito a nulla nemmeno quello. Non solo se ne son fregati, ma hanno reagito ferocemente per restaurare il sistema precedente e restare in sella. E dato che controllano soldi e stampa e posizioni chiave, ci sono pure riusciti. Questo anche grazie ai rivoluzionari de noialtri che si son rivelati incapaci o fasulli o han tirato i remi in barca. Una democrazia da terzo mondo. I cittadini che esprimono una volontà e la politica ne esprime tutt’altra con la stampa che copre tutto. Ma Berlusconi è anche l’emblema della deriva culturale che sta devastando la vita delle persone come quella delle società. Gli affari propri prima di tutto. L’imporsi sugli altri ad ogni costo. La guerra permanente per accumulare soldi e potere e fama. La rissa perenne contro qualche efferato nemico. La superficialità dell’immagine. L’immedesimazione col personaggio pubblico che si recita sui palchi della vita. Egoismo all’ennesima potenza. Un modo d’interpretare la vita fallimentare perché inchioda in una nefasta giungla quotidiana senza non donare affatto il benessere che promette. Una giungla in cui perdono tutti. Perché un conto è soddisfare le mire del proprio ego, un conto soddisfare le proprie genuine esigenze di esseri umani. L’egoismo è uno stato d’inconsapevolezza profondo che porta all’autodistruzione personale e di riflesso a quella collettiva. In questo senso di Berlusconi è piano zeppo. Un’aria davvero irrespirabile. Ora siamo al 60% di cittadini italiani che non votano nemmeno più e giovani che scappano in massa. Una situazione potenzialmente esplosiva. Eppure l’ammucchiata tecnocratica fa finta di nulla e si parla di Berlusconi al Quirinale. L’ennesima umiliazione come cittadini italiani. Roba da terzo mondo. Voglia di fare le valigie ed andarsene.
Categorie:Cronaca, Editoriali, Interno, Politica, Tommaso Merlo
I ministri di destra ignorano Berlusconi e Salvini: “Noi fedeli a Draghi”
Spaccatura – I leader riuniscono i sei esponenti di governo per commissariarli. Ma loro si fanno una contro-cabina di regia.
(di Giacomo Salvini – Il Fatto Quotidiano) – Tra martedì e mercoledì, alla vigilia del Consiglio dei Ministri sulla legge di Bilancio, riuniranno i ministri per commissariarli. E per dimostrare, agli occhi di Mario Draghi, che i veri capi del centrodestra sono loro, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi, e non i sei esponenti di governo di Lega e Forza Italia che ormai sono considerati dei corpi estranei.
Ribelli che, agli occhi dei leader, creano solo problemi e ormai rispondono solo a Draghi. “In Forza Italia la linea la decido io e il centro deve trainare il governo” si è rivolto a loro ieri Berlusconi che per il vertice dovrebbe arrivare a Roma già oggi.
Solo che i tre ministri leghisti – Giancarlo Giorgetti, Massimo Garavaglia e Erika Stefani – e i tre forzisti – Mariastella Gelmini, Mara Carfagna e Renato Brunetta – non hanno alcuna intenzione di piegarsi. Anzi: da giorni, capita l’antifona, hanno iniziato a coordinarsi con ancora più frequenza creando una sorta di contro cabina di regia del centrodestra. Si parlano, chattano, organizzano riunioni. E si sono presi l’impegno che lo faranno ancora di più dopo di il vertice di metà settimana in cui Salvini e Berlusconi chiederanno che la voce da rappresentare al governo sia la loro a costo di alzare i toni e, nel caso, strappare come avvenuto a inizio ottobre sulla delega fiscale quando i leghisti si sono astenuti in Consiglio dei ministri.
“Non è possibile che il centrodestra al governo sia sempre diviso – va dicendo Salvini ai suoi – per ottenere di più sui provvedimenti serve che i nostri puntino i piedi contro l’asse Pd-M5S”. Parole che sono arrivate alle orecchie dei ministri, guarda caso tutti appartenenti all’ala moderata di Lega e Forza Italia. Il loro timore è proprio questo: che nel vertice di metà settimana il leghista chieda loro di battere i pugni sul tavolo per un ulteriore taglio delle tasse e per ottenere un compromesso sulle pensioni che si avvicini il più possibile a Quota 100.
Prospettiva che non piace per niente agli esponenti di centrodestra del governo perché vorrebbe dire riaprire dossier già chiusi – come il taglio del cuneo fiscale a cui sono destinati 8 miliardi – e consegnarsi al volere dell’ala dura e pura della Lega che sulle pensioni sta provando a fare le barricate per difendere Quota 100.
Tutto il contrario di quello che negli ultimi giorni hanno ripetuto prima Gelmini e poi Carfagna e Brunetta secondo cui “non si può più andare al traino di Lega e Fratelli d’Italia” ma guardare al centro. E inoltre il commissariamento dei ministri da parte di Salvini e Berlusconi creerebbe, agli occhi degli esponenti di governo del centrodestra, un pericoloso precedente: “Se Salvini ci chiede di rompere sulla riforma della concorrenza che facciamo?”. E allora la linea che si sono dati i sei ministri è chiara e andrà contro la volontà del leghista e, forse, anche di Berlusconi: “Va bene un maggior coordinamento ma non per forzare la mano: saremo leali a Draghi e sosterremo con forza le sue riforme. Salvini e Berlusconi si scordino di dirci cosa dobbiamo fare, non saremo marionette”. E dunque l’avviso in vista del vertice: “La legge di Bilancio va bene così, ormai è stata scritta, e niente forzature sulle pensioni”.
Una contromossa – quella dei ministri del centrodestra – che fa comodo anche a Giorgetti che non passerebbe più per essere il nemico interno di Salvini ma avrebbe la sponda degli altri colleghi.
I rapporti con Gelmini e Carfagna sono costanti e la scorsa settimana, prima di partire per gli Usa, il titolare del Mise si è visto con entrambe le ministre azzurre. Ieri inoltre ha fatto l’ennesimo endorsement nei confronti del governo Draghi (“è un investimento a lungo termine”) e spiegato che in Europa, dopo Merkel, c’è spazio per “posizioni moderate e conservatrici”.
Oggi Berlusconi arriverà a Roma con un occhio anche alla partita del prossimo Presidente della Repubblica. Ieri, intervistato dal Corriere, ha detto che il governo Draghi “deve andare avanti” e “sarebbe irresponsabile interromperlo” e poi, intervenendo al convegno della fondazione Dc di Gianfranco Rotondi a Saint-Vincent, è stato più esplicito. A domanda specifica sul Quirinale ha risposto rispolverando la terza persona: “Penso che Silvio Berlusconi possa essere ancora utile al Paese e ai cittadini italiani, vista la stima che ancora mi circonda in Europa. Vedremo cosa potrò fare, non mi tirerò indietro, e farò quello che potrà essere utile per il nostro Paese”. Di fatto, un’autocandidatura.
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Gentile Merlo, troppo facile buttarla sull’Italia paese da terzo mondo.
È vero. È terrificante solo il fatto che si parli di Berlusconi al Quirinale. Ma perché non comincia lei a NON parlarne? Oppure, se proprio non ce la fa, invece di ricordarci che dobbiamo morire, si chieda perché venga diffusa, e ripresa puntualmente dai media, questa eventualità. Berlusconi è tutto quello che lei dice, d’accordo, ma non è uno stupido. Sa benissimo che non potrà mai diventare Presidente della Repubblica, né tantomeno Presidente del Csm (mi viene da ridere solo a pensarci).
E allora? Allora è chiaro come il sole che sono cominciate le grandi manovre per il Quirinale, e tirare fuori il nome di Berlusconi serve al centrodestra per arrivare da qualche altra parte.
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Lo penso anche io che si voglia andare a parare da qualche altra parte ma questo non cambia la sostanza delle cose: esiste una larghissima fetta di paese che non si indigna per il solo fatto che tale proposta venga avanzata
(B al Quirinale). Questo sarà pur sintomo di un qualcosa, no?
Le 10 domande pruriginose al satiro da Arcore sono diventate 10 motivi per ignorare la sua candidatura al colle.
Ti rendi conto di come sia ridotta la gran parte della stampa italiana?
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E che sarebbe, l’Italia, il “secondo” mondo?
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He’, guardate qua: la suffragetta degli impiegati statali sfaticati:
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Cosa Pensi della farmaco vigilanza passiva , che qui in Italia , “scarica l’onere della prova” ( dei Rischi effettivi o effetti avversi…) su chi soffre di reazioni avverse o di malori anche gravi post vaccino ?
Ti sembra corretto un simile metodo di farmaco vigilanza in una situazione attuale ??
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Impiegato statale sfaticato! Questo l’hai visto?
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Cosa Pensi della farmaco vigilanza passiva , che qui in Italia , “scarica l’onere della prova” ( dei Rischi effettivi o effetti avversi…) su chi soffre di reazioni avverse o di malori anche gravi post vaccino ?
Ti sembra corretto un simile metodo di farmaco vigilanza in una situazione attuale ??
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Ti prego Silvio scendi di nuovo in campo (santo),salva il paese che tu ami.
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E questo?
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Ho visto sulla home page dell’agenzia delle entrate, “ contributi a fondo perduto“: Cioè un contributo “sostegni” in base all’articolo 1del Dl 41 / 2021 e del contributo “sostegni bis alternativo” articolo 1commi 5- 13 del D. L 73 /21 ,a favore dei “soggetti che svolgono attività d’impresa di lavoro autonomo e di reddito agrario titolari di partita Iva che hanno conseguito nel 2019 ricavi o compensi compresi tra 10 milioni e15 milioni di euro.”
E , contemporaneamente, il 14 ottobre e’uscito Un messaggio Inps il quale , a Differenza di quanto è avvenuto finora, Cioè che vi era un limite reddituale di 4900 € annui circa , di qualsiasi lavoretto, (anche precario ma compatibile con la patologia )Al di sotto del quale l’assegno era comunque erogato, i beneficiari di assegno mensile di invalidità parziale ( dal 75 % al 99%),
Per continuare a percepire, debbono essere in una situazione di totale “inattività lavorativa”, Adducendo pronunce della corte di cassazione.
Ora, L’accostamento quasi nello stesso giorno dei due provvedimenti :si regalano soldi ai milionari e si tolgono invece agli ammalati e poveracci, Mi ha fatto venire i brividi.
Il prossimo passo quale sarà ,dei “più migliorissimi”, rapire il primogenito di ogni famiglia povera Per darlo in adozione ai milionari?
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* https://comedonchisciotte.org/linps-ha-deciso-di-togliere-lassegno-di-invalidita-a-migliaia-di-cittadini/
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I Miracoli del (s)governo Draghi :
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Nel mio piccolo le cose che dice Merlo le pensavo già dall’avvento del Caimano trent’anni fa.
Che lui le riproponga oggi per dare addosso a quelli che lui chiama traditori, fa un po sorridere.
Credeva davvero che bastasse il risultato del 2018 per far cambiare il corso della Storia?
Illuso o fuori dalla realtà?
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Prima di Merlo c’era D’Avanzo.
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Grandissimo Tommaso!! Ha descritto semplicemente quello che sta’ succedendo da vent’anni…giovani (non figli di papà) che scappano, è l’unica soluzione..in tanti sapevamo che il miracolo del 2018 non lo avrebbero mai permesso
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