
(di Michele Serra – repubblica.it) – Cercando di raccapezzarmi — come tutti — nel nuovo disordine mondiale, mi è tornato in mente un vecchio romanzo di satira distopica (allora si diceva: catastrofista) uscito nel lontano 1983.
Si intitolava (anzi si intitola) Terra!, lo scrisse Stefano Benni immaginando che il nostro pianeta, quasi inabitabile dopo quattro guerre mondiali, nel 2156 sarà diviso in due blocchi: gli Aramerorussi, ovvero arabi, americani e russi saldati in una specie di multisceiccato, aggressivo e bellicoso, fondato sulle risorse energetiche; e la Federazione Sinoeuropea (cinesi ed europei), disperata alleanza di illuminismo e confucianesimo.
L’incontro di Riad mi ha fatto pensare, con un sorriso, al primo passo del blocco aramerorusso. Non si hanno notizie, per ora, di una Federazione Sinoeuropea, né è plausibile che Pechino e Bruxelles trovino grazie a Confucio e Voltaire la maniera di capirsi, e di allearsi.
La sola certezza, a parte i divertimenti letterari e il dovuto omaggio che va reso alla preveggenza della grande satira, è che tutto sta cambiando al punto che tutto diventa possibile, soprattutto l’impossibile.
Trump e Putin si assomigliano e si capiscono, e per entrambi l’Europa è solo un vecchio impiccio, e la democrazia un insieme di regole decrepite. La religione usata come arma ideologica è un altro tratto comune dei due nazionalismi; e una ragione in più per diffidare del laicismo europeo.
È meglio non credere, dunque, a chi fa finta di sapere per davvero che cosa sta succedendo e tantomeno che cosa succederà. A partire dal concetto, già fragile in sé, di “Occidente”, tutto è in discussione, compresa la democrazia così come eravamo abituati a pensarla. Siamo pronti a tutto, la sola certezza è che non moriremo di noia, speriamo di non morire di paura.
“democrazia un insieme di regole decrepite.” ma sto tizio parla ancora di democrazia quando sono state abolite le elezioni quando il risultato non era gradito. Fatti una pippa piuttosto che scrivere caxxate
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Leggendo l’editoriale mi pare che il riferimento alla democrazia sia tale nel passato. Il presente è di cambiamento e lo dice inequivocabilmente.
L’editorale seppur sintetico, condivisibile o meno, è piuttosto chiaro e lontano dal francesismo da lei usato per definirlo.
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In quel vecchio libro c’era anche un riferimento agli antifascisti che se la intendevano alla grande con i nazisti ? E certo che in una realtà distopica può succedere di tutto, ovviamente, frutto della fervida fantasia dell’ autore. Il problema è che l’alleanza degli “illuminati” con i nazi dell’Azov è una realtà di oggi e non un’ invenzione . E che questi liberaldemocratici così simpatici a Serra vengono sbattuti fuori dall’ Africa e odiati in più di mezzo mondo per le loro porcherie commesse nei secoli e anche adesso.
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In realtà è sempre stato presente un legame tra nazismo e sionismo.
E per chi non lo sapesse, Heidrich ancora nel 1938 era favorevole al progetto di colonizzazione ebraica della Palestina.
Ma queste sono cose che ogni tanto si sento.
Qui invece c’é un documentario di 47 minuti, altro lavoro di quel grande che è GDF, chiunque egli sia davvero.
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Serra ha ragione, probabilmente ci aspetta un futuro di paure…forse quelle che molti popoli hanno provato e provano avendo assaggiato “la democrazia come noi eravamo abituati a pensarla”…
Forse quell’ abitudine tutta suprematista ed in fondo razzista ci auto rassicurava di essere un’ enclave di civiltà in un mondo di barbari.
La “barbarie” invece sta dilagando e tutto rende possibile, ha trovato i cancelli aperti, soprattutto da quelli come Serra, orfani degli ideali ma comunque “abituati” a compiacersi come i soli giusti nella storia.
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