Alla Meloni non è rimasto che osare di più, scopiazzando gli avversari e promettendo le infrastrutture di cittadinanza.

(di Gaetano Pedullà – lanotiziagiornale.it) – Da politica navigata – c’erano ancora le Province quando vi fu eletta la prima volta, 26 anni fa – ieri Giorgia Meloni ha chiuso il comizio per le regionali in Abruzzo cancellando la Sardegna. “Partiamo da qui per confermare il governo con la vittoria alle Europee”, ha detto prima di lasciare gli abruzzesi ai loro problemi di sempre e tornarsene a Roma. A Pescara restano le sue amnesie – dal disastro del fidato Truzzu a Cagliari al dissesto della Sanità abruzzese dopo cinque anni di Marsilio – e le solite bugie.
Le più grosse, di questi tempi, sono la compattezza della coalizione di governo e i dossier di Perugia contro le destre (quando sotto esame c’era persino Conte con la sua compagna), ma stavolta la premier si è voluta superare, rivendicando i milioni assegnati per l’alta velocità ferroviaria tra Pescara e Roma. Soldi già previsti, ma che proprio il suo governo aveva dirottato altrove prima di restituirli, quando ci si è ricordati che domenica prossima si vota.
Anche per questo, il clima che si respira tra gli elettori è di una forte crescita delle opposizioni, unite intorno a un candidato preparato e credibile come Luciano D’Amico. Allora a Giorgia nostra non è rimasto che osare di più, scopiazzando gli avversari e promettendo le infrastrutture di cittadinanza, qualunque cosa voglia dire, magari per far dimenticare le opere che non ha realizzato Marsilio. “Vi vedo fracidi”, ha detto infine a chi la ascoltava sotto una pioggia battente. Domenica vedremo se quelli che non ha visto sono invece gli abruzzesi che non sono fessi.
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Cose se dice ormai sora Garbatella è carta conosciuta e il cerino se frega una volta sola.Il giudizio al popolo sovrano che Domenica si recherà alle urne col l’ auspicio che vadano in tanti.
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Titolo: “Gli abruzzesi non sono fessi”.
SPERIAMO. 🙏🏻
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Vero!!!! gli abruzzesi non sono fessi e non si faranno prendere per i fondelli dai falsi grillini. Anche loro hanno capito che il partitino cinquantino si é tenuto le cinque stelle con l’obiettivo di imbrogliare gli elettori che nel 2013 e ancor più nel 2018 avevano posto nel movimento grillino le loro speranze di cambiamento.
Gli abruzzesi non sono fessi come non sono stati fessi i sardi. In Sardegna il partito cinquantino, pur avendo una sua aderente come candidata presidente ha perso il 2% rispetto alle regionali del 2019 e il 14% rispetto alle politiche del 2022. In Abruzzo, nella speranza di avere qualche consigliere, si é alleato con cani e porci e gli abruzzesi lo puniranno.
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Quaqquaqquà
quaqquaqquà
Vai, Bidelloman,
quaqquaqquà
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Ma daaaai… dite che è lui?
😱
Tra l’altro spara stron2ate perché, come tanti, non tiene conto, nel computo totale dei voti della coalizione, di sommare i voti delle liste Soru (sempre csx, senza la cui “diaspora” avremmo STRAVINTO) e, in quelli del m5s, di aggiungere quelli della lista Todde.
Ma siiiiiiì… vengano avanti i disfattisti…tutta gente che rosica perché è chiaramente di dx e non la confondono più con la storiella “né di dx né di sx”. Avevano bisogno della formuletta.
Ora, anche se i valori sono gli stessi, non li riconoscono più…forse perché non li conoscevano NEANCHE prima, sommersi dalle urla di cui condividevano lo strepito, ma non coglievano i concetti di base.
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