Il conduttore: «Il giornalismo libero risponde». E rilancia su La Russa. Landini: «Incomprensibile convocazione, sembra censura»

(MICHELA TAMBURRINO – lastampa.it) – ROMA. Una difesa appassionata quella di Sigfrido Ranucci. In Commissione di Vigilanza Rai il giornalista, conduttore di Report, si è trovato a dover “giustificare” il suo operato e dei suoi giornalisti. Una situazione irrituale, visto che normalmente a essere ascoltati in Vigilanza sono i responsabili dei settori di competenza e non i conduttori. Per Ranucci un ulteriore attentato alla sua credibilità. Il conduttore ostenta sicurezza: «Mi avevano consigliato di non andare e avrei potuto farlo. Ma, per il mio modo di vedere, si sarebbe trattato di una scorrettezza istituzionale. Il giornalismo quando è libero, risponde, si confronta. Sono casomai loro, quelli della politica, che sfuggono, non parlano. Ho sempre detto che, non avendo mai avuto padrini politici, noi di Report ci sentiamo sereni e tranquilli di poter rispondere a chiunque su qualsiasi argomento ci riguardi».
Così il giornalista contrattacca invece di arretrare, annunciando che Report tornerà sull’inchiesta che vede al centro Ignazio La Russa con nuove rivelazioni: a suo avviso l’audizione è stata richiesta proprio a seguito delle inchieste sul presidente del Senato e sul ministro del Turismo Daniela Santanchè.
A difendere Ranucci scende in campo il segretario generale della Cgil Maurizio Landini: «La convocazione di Ranucci da parte della Commissione parlamentare di Vigilanza – attacca – è incomprensibile e sembra già una censura rispetto all’indipendenza di Report, uno dei più importanti spazi d’inchiesta del nostro sistema di informazione». Landini aderisce al presidio promosso dall’associazione Articolo 21 in concomitanza con l’audizione per «difendere i principi costituzionali, perché non si permetta a nessuno di influenzare il giornalismo d’inchiesta».
A manifestare «in difesa della libertà di informazione» è anche il leader dei Cinquestelle Giuseppe Conte: «Noi difendiamo i principi costituzionali e non permetteremo mai a nessuno di pensare di poter condizionare o mettere il bavaglio al giornalismo d’inchiesta» dice. Con lui al sit-in anche il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni con Ilaria Cucchi, Walter Verini del Pd e Beppe Giulietti, coordinatore di Articolo 21.
Nel suo lungo intervento, arrivato dopo quello del responsabile dell’Approfondimento Rai, Paolo Corsini, Ranucci ha parlato di Report come «di un marchio prestigioso che si è imposto in 27 anni di lavoro, realizzando numerosi scoop nazionali e internazionali, portando il nome della Rai nel mondo. In un contesto dove la notizia è merce, Report è una trasmissione di approfondimento che è in grado di dettare l’agenda dell’informazione. L’unica trasmissione televisiva di giornalismo che i consorzi di giornalismo investigativo internazionale premiati con il Pulitzer hanno scelto come partner». Ranucci ha ribadito di avere rispettato le regole del mandato editoriale e «i criteri oggettivi di qualità, credibilità e attendibilità». Passaggio obbligato sugli ascolti, sempre molto alti – ha ricordato – con una media di 1,6 milioni e punte di 2,8 milioni, a cui si aggiungono i numeri considerevoli della replica del sabato. «In questa stagione, nonostante lo spostamento alla domenica, il programma ha raccolto una media del 7, 4% di share» ha sottolineato. Un altro parametro oggettivo della qualità percepita del programma, ha detto ancora, è dato dal sondaggio Qualitel «che vede Report ai primi posti da 16 anni confermando che è il programma televisivo italiano d’eccellenza per l’approfondimento. Elevata anche la valutazione sull’autorevolezza e la credibilità, seguita dal giudizio sull’originalità del programma».
Ranucci ha spiegato ai commissari che il pubblico della fascia 14-25 anni, in controtendenza rispetto ai dati della tv generaliste, è in aumento del 2%, un elemento sottolineato anche dai commissari di Pd (Stefano Graziano) e M5s (Dolores Bevilacqua).
Report conquista anche i social: i follower si avvicinano ai 2 milioni sia su Facebook sia su X, con numeri che crescono durante la messa in onda.
Capitolo a parte, i costi, che il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri ha fortemente contestato. Ranucci ha assicurato invece che, grazie a un lavoro di razionalizzazione, si è passati da un costo di 1900 euro al minuto ai 1200 di oggi, questo nonostante sia aumentato il numero delle puntate e la durata delle stesse. Il dibattito è stato animato da uno show di Gasparri che ha tirato fuori dalla tasca una carota e un cordiale per invitare Ranucci alla calma ed è stato per questo richiamato dalla presidente Barbara Floridia, mentre Francesco Filini, FdI, ha accusato Ranucci – proprio a proposito delle accuse alla seconda carica dello Stato – di fare un giornalismo di teorema più che d’inchiesta.
Vogliono agire impunemente, come fa più comodo a loro e chiunque si permetta di indagare sui loro sporchi affari, viene messo sotto torchio per impedire una sacrosanta ricerca della verità!! Maledetti è dire poco!! Avete distrutto l’Italia!! Ogni giorno viene indagato qualche politico!! Solo il movimento è integro e se qualche raro caso si è verificato, è già fuori dal movimento da tempo!! Solidarietà totale a Ranucci!!
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Ranucci, vai al 9 , e fregatene
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Il 💩 ha dato spettacolo in Commissione Vigilanza, accompagnato dai risolini della pregiudicata Montaruli.
Che poi, ha mostrato la bottiglietta di cordiale GIA’ APERTA.
Ranucci: “Ho ricevuto 176 querele e richieste di risarcimento danni, e ho le fedina pulita. Politica si attivi contro le liti temerarie”.
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Landini: «SEMBRA censura…»
Ma mi chiedo, Landini, fin’ora che ha fatto? Dormiva? “Sembra?”…?!? 🤦🏻♂️
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