POLITICA DI COPPIA – Fuorionda, parenti in posti di comando senza merito, atteggiamenti sessisti, separazione via social con foto della figlia, femminismo e umanità: cosa non torna nella narrazione di Meloni […]

(DI DANIELA RANIERI – ilfattoquotidiano.it) – Sapevamo che il signor Giambruno ci avrebbe dato soddisfazioni, col suo outfit da agente Tecnocasa all’ora dell’apericena a Ibiza e le sue opinioni da uomo di destra che si sente addosso tutto il potere di un pass aziendale, ma speravamo durasse di più (ora non ci resta che Lollobrigida). Tuttavia alcuni punti dell’affaire Meloni-Giambruno meritano un approfondimento.
Primo: i fuorionda di Striscia erodono il mito del “merito”, caposaldo del governo di destra neoliberista che doveva privilegiare i capaci a scapito dei raccomandati di sinistra, non fossero bastate a sgretolarlo le uscite dei ministri incontinenti e incompetenti del governo Meloni: che merito aveva, uno come Giambruno, di ottenere la conduzione di un programma di politica e attualità (non di discoteche e balli latino-americani) oltre a quello di vivere more uxorio con la capa del governo? Semmai, è la prova che anche individui di levatura media/dozzinale possono ascendere ai piani alti dell’industria culturale, il che sarebbe un bel salto democratico, se riguardasse anche i non-parenti della Meloni.
Secondo: molti hanno elogiato le colleghe che di fronte alle profferte sessuali di Giambruno avrebbero “elegantemente soprasseduto”. Anni a dire che le donne non devono subire atteggiamenti sessisti, specie da parte di un superiore, ma reagire rimettendo l’impudente al suo posto, e poi queste donne hanno fatto bene a subire le volgarità di un capo che sembra la parodia da cinepanettone del maschio alfa? Siamo sicuri che hanno taciuto per decoro e non per paura di perdere il lavoro, giacché lui era oltremisura potente, ancorché per osmosi?
Terzo: Meloni è stata elogiata per aver mostrato di avere più “palle” di lui scrivendo il post con cui l’ha mollato, al pari di qualsiasi influencer che metta a parte i fan sulle sue vicende sentimentali. Non sarebbe stato più decoroso risolvere le sue cose privatamente e lasciare che la notizia facesse il suo corso? Ora dobbiamo sorbirci il monito dell’autorevole Arianna Meloni che accusa di “gossip” i giornalisti, come se non fosse stata sua sorella a rendere pubblica la separazione e a collegare i fuorionda a complotti malevoli contro le istituzioni che lei rappresenta. Piuttosto, ci sembra, Meloni ha temuto che vacillasse la sua immagine di donna tetragona, intelligente, scaltra, sveglia (evidentemente a casa Giambruno era Lord Brummel: non faceva avances alla Renzo Montagnani, non si palpava i testicoli come un babbuino in calore e lei non aveva sospetti sulla sua vera natura, anzi: ne faceva l’elogio nel suo best seller dipingendolo come un gentleman introverso, taciturno e discreto, oltre che “bello come il sole”: mah).
Quarto: quando Meloni minaccia: “Non guardo in faccia a nessuno”, e via Donzelli ribadisce: il governo “non avrà un occhio di riguardo per nessuno”, è chiaro che ce l’ha con Mediaset, sottintendendo che l’azienda degli eredi Berlusconi si vendica in modo bieco quando il governo prende misure che non gradisce (come la tassa sugli extraprofitti delle banche, infatti in parte ritrattata). Dunque ammette implicitamente di essere ricattabile, se non proprio di aver fatto finora favori a Mediaset. Evoca il complotto: “Tutti quelli che hanno sperato di indebolirmi colpendomi in casa…”. Ma santa ragazza, se tu metti a capo della segreteria del tuo partito tua sorella, fai ministro tuo cognato, lasci che Mediaset regali un programma al tuo compagno, è matematico che chi ti vuole colpire ti colpisca “in casa”. O i parenti (miracolati) smettono di essere tali nel preciso momento in cui fanno o dicono qualche stronzata?
Improbabile, peraltro, che Marina Berlusconi abbia detto a Giambruno di comportarsi come se avesse 17 anni e fosse al bar del Twiga in piena tempesta ormonale per poi sputtanarlo. Quel comportamento è esattamente figlio della diciamo cultura di governo, che impone pure di chiudere un occhio quando un maschio si comporta così: sarà un po’ esuberante, ma almeno non è anormale, come da vangelo-best seller del gen. Vannacci, il D’Annunzio che si possono permettere. Ma se Meloni ha il sospetto che a Mediaset si conservino dossier per indebolirla (questi da giugno, addirittura), perché non ha detto anche ai fratelli Berlusconi di non azzardarsi a ricattarla? Ah già, non poteva: le avevano assunto il fidanzato.
Quinto: Meloni è giornalista; dovrebbe conoscere la carta di Treviso, la quale stabilisce che, pur in presenza di un fatto la cui importanza è tale da generare una notizia, non sussiste mai l’interesse pubblico alla identificazione di un minore. Visto che non l’ha fermata l’amore materno, poteva far prevalere la deontologia e astenersi dal pubblicare il volto della sua bambina. O la foto le è servita a pulire la propria immagine e a cercare solidarietà per mezzo dell’innocenza della figlia, i cui genitori si sono separati come nello spot della Esselunga, inopinatamente elogiato da Meloni stessa perché a casa degli altri i genitori devono rimanere uniti a ogni costo?
Sesto: editorialisti maschi e femmine sono impazziti, tutti a dare “solidarietà al (sic) premier” perché il compagno l’ha messa in imbarazzo. E cosa diavolo ce ne dovrebbe importare, a noi, e perché mai dovremmo solidarizzare con lei? Forse dobbiamo ringraziarla perché questo soggetto non è stato assunto in Rai coi soldi nostri? Forse Giambruno è una spia dell’opposizione (ad avercene una), un emissario della sinistra radical chic? Si è detto che il suo post è “femminista”, come se fosse la prima donna che molla un uomo via social perché fa il mollicone con le altre, circostanza che peraltro non doveva esserle estranea, visto che era sulle bocche di tutti.
Da ultimo: “Sono umana anch’io, devo fermarmi”, ha detto Meloni assentandosi dalla convention di FdI, spremendo altre lacrime dagli occhi degli editorialisti, inflessibili invece davanti alle famiglie distrutte dalla cancellazione del Rdc. E se faceva la cardiochirurga, disertava la sala operatoria? E non è, questa, la prova che non basta farsi chiamare (mediante circolare) “il presidente” se poi ci si aggrappa al cliché della fragilità femminile appena ci si rende conto che passare da vittima fa guadagnare simpatie e consensi? E quanto può tirarla per le lunghe con questa storia? Ve la immaginate la Merkel disertare appuntamenti ufficiali perché ha bisticciato col marito? E perché i suoi maggiordomi dicono che ha deciso all’ultimo minuto per sopraggiunta emotività, se il video l’ha registrato il giorno prima? A nostro avviso, una donna dotata dell’abbiccì morale avrebbe già dovuto lasciare Giambruno quando, in televisione, ha redarguito le ragazze stuprate perché si ubriacano e poi “il lupo lo trovano”, invece di redarguire i maschi che non sanno tenere a bada il testosterone, ma del resto Meloni è quella che in campagna elettorale pubblicò su Twitter il video di uno stupro perché il presunto autore era un africano. (Comunque noi l’avevamo messa in guardia: di uno che dice “determinate problematiche” e indossa pantaloni così stretti non ci si può fidare).
È sempre un piacere leggere la Ranieri. Brava
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La Ranieri fa concorrenza a Selvaggia.
La vedremo presto in tv ad esercitare una vis polemica, così ben padroneggiata, verso destronzi ipocriti?
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Due gnocche da paura ❤ ma io resto fedele a Silvia Truzzi ❤ ❤
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Recensioni su Daniela Ranieri da parte di giornalisti e scrittori di peso:
«Una volta c’erano in Italia giornalisti che erano anche scrittori, avevano qualcosa da dire e sapevano dirlo. Oggi ne sono rimasti ben pochi: fra loro c’è Daniela Ranieri» – Alessandro Barbero
«Dolce nel disincanto, feroce nella tenerezza. I suoi personaggi sono tragici, epici, comici e fragili come tutti noi. Nessuno in Italia scrive come Daniela Ranieri» – Maurizio Crosetti
«Potente, labirintica, pietrosa (di quelle pietre che diciamo preziose) è la scrittura di Daniela Ranieri: un impasto tra l’ingegneria di Gadda, il barocco di Bufalino, il bisturi di Kafka, il martello di Nietzsche e l’onestà silenziosa di Marco Aurelio» – Vito Mancuso
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Me cojoni!
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«E’ una gran topa» -SM Sparviero
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Una al top senza dubbio alcuno!
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Daniela Ranieri👏👏👏👏👏👏👏👏
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L’ex babysitter di Fiorello descrisse il grattugiaman “bello come il sole”, se questo, pieno di crateri da acne giovanile, è bello, come saranno stati quelli frequentati in gioventù? Brutti come le pesti?
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Beh, tutto è relatvo. Rispetto a lei…
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Ohhhh finalmente qualcuno che ha visto tutti gli aspetti… bene! Comunque questi due sono due mitomani , ognuno a suo modo, e stavano bene assieme
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Non guarderà in faccia nessuno. Siete sicuri che si rivolgesse solo a Mediaset e non anche a tutti coloro che, dopo mesi di lavoro, non avendo trovato scheletri negli armadi, hanno definito inchieste articoletti di gossip sulle relazioni del padre, sull’esistenza di sorellastre e altro?
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La Ranieri spiegherà sicuramente in seguito come si tiene a bada il testosterone. Attendiamo i consigli dell’ esperta!
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Si tiene a bada con la materia grigia, se tal materia non esiste l’ormone impazzito non può essere tenuto a bada.. molti non la possiedono e i risultati sono evidenti e spesso tremendi.. 🤬🤬🤬🤬🤬🤬
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immagino che tu sia uno di quelli che non ci riescono, e tentano di farsi anche il buco della serratura
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Questo genere di risposta caratterizza colui che la esprime. La domanda resta: se si diventa preda del testosterone come si fa a controllarlo? C’è un pulsante che si preme? Se si, ma dove sta?
Bisogna chiarire che trattasi di ormone a produzione indipendente dalla attività cerebrale cosciente.
Allora si potrebbe richiedere ad una persona di contenere l’adrenalina?
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se non sai controllarti e ci provi con tutti i buchi,
puoi sempre prendere dello ione bromuro
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Questa frase è talmente senza costrutto scientifico alla base che rende il discorso inutile
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rivolgiti ad un endocrinologo ce ne sono di bravi, vedrai che risolverà il tuo problema di ipergonadismo, è chiaramente un sintomo di una malattia invalidante
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Ha completamente ragione.
Ora il malato sarei io. Per cui sarei uno stupratore potenziale in quanto faccio notare che la possibilità di controllare i flussi ormonali non è legata alle capacità logiche. La sua capacità argomentativa è stupefacente. Si vede che la esercita nei migliori atenei del mondo. Insista.
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vista la tua insistenza sull’argomento, è ovvio che ne sei coivolto.
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Stupisce il talento letterario della scrittrice Daniela Ranieri (finalista al premio Strega) vederlo sprecato per il caso della coppia di plebei assurti alla ribalta della cronaca politico-mediatica. Un buzzurro scolarizzato l’uno, e una cultrice del mito di Almirante l’altra, per intendere il livello culturale di cui trattasi.
Dio fa gli uomini e le donne, e questi si cercano, si trovano e si accoppiano! Se non fosse esploso lo scandalo, la borgatara pesciarola nominata premier si sarebbe tenuto giudiziosamente in silenzio il marito di cui già conosceva le debolezze, nel pieno rispetto del sacro precetto clericale : portare con dignità le corna (e possibilmente ricambiarle) ma senza scalpore, in difesa assoluta del matrimonio o unione, ovviamente a tutela della figlioletta innocente. Punto. La Melona finché ha potuto ha ingoiato il rospo senza protestare, ma poi, esploso lo scandalo, giocoforza ha dovuto malinconicamente porre fine al triste connubio, cercando però, da furbacchiona di tre cotte, di trasformare la difficoltà personale in vantaggio di consensi. Alias, una donna con le 00. Non c’è che dire! Ora le tocca ingoiare la pesca!
Immaginiamo Ivano e Jessica (quelli del “fàmolo strano”) del film Viaggio di nozze di Verdone, per caso scaraventati sul palcoscenico delle istituzioni e dei media… Insomma, nuovo materiale che Verdone potrebbe utilizzare per un aggiornato remake del film.
Intanto il numero delle vittime nella Striscia di Gaza è arrivato a 5200, a fronte di 1400 israeliani. In attesa di un aumento vertiginoso dei morti palestinesi in caso di invasione di terra, di mare e di cielo dell’esercito israeliano. Un piccolo trascurabile dettaglio della cronaca di questi giorni. E che sarà mai!
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Brava la Ranieri ottimo pezzo!
Al presidente direi che se scopi come governi beccarsi un Giambruno è il minimo.
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Il trattato è esuriente ma non convengo su alcuni punti. Mediaset è un cancro e il fatto che oggi colpisca la duce in gonnella non deve solo farci godere per la nemesi. Giambruno ,quando ha pronunciato il biasimo per le giovani che si ubriacano ,vanno con chi gli è simpatico in quel momento e poi denunciano lo stupro ,non ha tutti i torti. Io a mia figlia non raccomanderei una simile condotta come non cosiglierei di andare in un quartiere malfamato con gioielli di gran valore in gran mostra.Ciò non toglie che il bellimbusto reppresenta proprio quel tipo che questo tipo di ingenue sventurate è potenziale cacciatore.
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