
(Paolo Baroni – La Stampa) – Avete un figlio in arrivo? Vi siete fatti due conti, avete controllato come state messi in banca? Perché dovete sapere che solo per il primo anno di vita del pargolo vi aspetta una vera stangata. Secondo l’ultimo monitoraggio effettuato dall’Osservatorio Nazionale Federconsumatori (Onf), infatti, dovete mettere in conto una spesa che, a seconda dei casi, oscilla tra i 7.065 ed i 17.030 euro. Ovvero tra il 5 e l’8% in più rispetto al 2021.
A dimostrazione, tra l’altro, che il taglio dell’Iva al 5% su pannolini, latte in polvere e seggiolini auto, introdotto a inizio anno dal governo, ha avuto un effetto relativo. Anzi, proprio non ha funzionato.
Non solo i benefici per la manovra dell’Iva sono pressoché inesistenti, ma per Federconsumatori anche i vari bonus disposti dal governo, dall’assegno unico al bonus asili nido, ai vari assegni maternità erogati dai comuni, «di fronte all’enormità di costi da sostenere da parte delle famiglie rimangono ancora insufficienti e non rappresentano una soddisfacente certezza per fare programmi stabili».
Tanto per dare qualche cifra, un passeggino che nel 2021 costava tra 139 e 589 euro quest’anno salirà tra il 4 ed il 27% arrivando a costare 145-749 euro. Il costo di un lettino lieviterà del 3-12% a 278-873 euro, il box del 4-6% a 72,99-179 euro.
Solo il prezzo del ciuccio rimane invariato (33,96-55,96 euro per 4 pezzi) e lo stesso vale per i pannolini più costosi (che pure comporteranno una spesa annua pari a 1.277 euro), mentre i prodotti più economici risultano il rialzo del 10% passando da 496,80 a 547,50 euro. Per latte e pappe la spesa dei primi 12 mesi salirà tra il 5 ed il 7% passando da un minimo di 1.654 euro a 1.741 euro e da un massimo di 4.198 a 4.494 euro.
Per i farmaci bisogna mettere in conto un rincaro del 3-7% ed una spesa media che oscilla tra i 441 ed i 784,7 euro, mentre per le visite mediche si spenderanno 962,5-1.781,6 euro, ovvero tra il 4 e l’8% in più.
Anche le spese da affrontare prima del parto non sono da meno ed ammontano a circa 2.678 euro, il 10% in più del 2021, con la voce di spesa più importante, quella relativa a visite ed ecografie, cresciuta in due anni del 13% (a quota 1.651,90 euro), mentre per l’abbigliamento si spendono 772 euro (+6%), 199,60 (+4%) per farmaci e integratori, 34,90 (+2%) per effettuare tre test di gravidanza ed infine 20 euro e 50 per le analisi del sangue Beta HCG il cui costo a loro volta è cresciuto del 14%.
Aumenti tra l’8 ed il 13%, poi, anche per tutte le varie modalità di festeggiamento legate al lieto evento, dalla moda dei baby shower, che anche da noi sta prendendo sempre più piede, alle feste più o meno in grande stile per battesimo e primo compleanno. Nel 2023, infatti, l’allestimento di un baby shower nella propria abitazione per 25 invitati ha un costo medio di 826,90 euro (+8% rispetto al 2021). Nel caso di una festa di compleanno per 35 persone, invece, l’importo da spendere è di 1.150,58 euro (+9%). Per il battesimo, infine, tenendo però come base di calcolo 60 persone tra bomboniere, vestitino, foto e album, affitto della sala, rinfresco e torta se ne vanno tra 2.826 e 6.050 euro, ovvero tra il 12 ed il 13% in più di due anni fa.
Insomma, il dato recente del crollo dell’indice di natalità (meno di 7 neonati per mille abitanti) «non deve sorprendere – rileva Federconsumatori – testimonia, con evidenza, come il clima di difficoltà, incertezza e paura, determinato dalla guerra, dai rincari e dalle precarie condizioni economiche di molti giovani coppie spinge gli aspiranti genitori a rimandare i loro programmi a tempi migliori andando ad incidere quindi molto pesantemente sul numero dei nuovi nati».
Sarebbe ora di finirla con questo terrorismo assurdo. Per forza le giovani coppie si spaventano se stanno a questi conti, senza averli analizzati. Certo un figlio comporta molte spese, ma non mettiamoci dentro ca***te come il baby shower con 25 invitati o il battesimo con 60 persone, affitto sala e fotografo. Non è mica un royal baby! Che i pannolini costino parecchio è un dato di fatto, ma non si usano fino alla maggiore età. E quali sarebbero le spese mediche da affrontare, se pediatra e farmaci sono gratuiti fin dalla nascita? Stesso dicasi per le spese prima del parto, ecografie e analisi varie. Lettini, passeggini e abbigliamento si possono trovare anche usati, a buon prezzo, o ci si può organizzare con amiche che hanno già partorito. Cerchiamo di essere positivi.
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Se tutte le coppie italiane leggessero e prendessero alla lettera il prezzario terrorizzante contenuto in questo articolo, il paese si desertificherebbe come dopo una guerra atomica. L’autore deve essere cresciuto molto viziato e vorrebbe viziare perfino i lattanti. Con conseguenze negative che li accompagnerebbero dalla culla fino alla bara. Con la mia modesta esperienza di nonno suggerirei di evitare il più possibile le farmacie (eccetto il caso di serie patologie) e di prolungare il più possibile l’allattamento al seno, che per i bambini fino a 2 anni è un vero toccasana. Il passeggino è inutile, anzi dannoso: i bambini devono gattonare per imparare a camminare e per sviluppare i muscoli in modo completo e ottimale. Per il resto sul mercato dell’usato si trovano ottimi prodotti. Inutili o inesistenti anche molte delle spese elencate per le donne in gravidanza. E le feste e i party? Una nascita è una festa in se stessa, il resto sono mode ed eccessi evitabilissimi della società dei consumi. Un mio nipote si è sposato in Francia, dove lavora, in una magnifica cattedrale, ma in abiti civili e normalissimi, lui e la sposa, e nessuno ha trovato nulla da ridire. Qualche giovane coppia che rompa il ghiaccio del conformismo e del consumismo anche in Italia la troviamo?
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