
(Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano) – Va letta e riletta, la lettera di Ricardo Franco Levi, “Commissario Fiera del Libro di Francoforte del 2024”, che comunica al “professore carissimo” Carlo Rovelli di aver annullato la sua lezione alla Buchmesse dell’anno prossimo per i delitti di pacifismo e leso Crosetto. “Con grande pena, ma senza infingimenti”. Per non trasformare “un’occasione di festa […]
Servitù volontaria
(Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano) – Va letta e riletta, la lettera di Ricardo Franco Levi, “Commissario Fiera del Libro di Francoforte del 2024”, che comunica al “professore carissimo” Carlo Rovelli di aver annullato la sua lezione alla Buchmesse dell’anno prossimo per i delitti di pacifismo e leso Crosetto. “Con grande pena, ma senza infingimenti”. Per non trasformare “un’occasione di festa e giusto orgoglio nazionale in motivo di imbarazzo per chi rappresenterà l’Italia… al massimo livello istituzionale”. Il dolente scrivente avverte tutto “il peso di questa lettera, che mai avrei voluto scrivere” (sic) e spera “che possa contribuire a non farmi perdere la sua amicizia”. Gran finale: “Con l’augurio di poter presto leggere un suo nuovo libro… le invio il migliore dei saluti”. Manca solo l’epigrafe che Longanesi voleva stampare sul Tricolore: “Tengo famiglia”.
La lettera è un reperto d’epoca, anzi d’epoche, perché avrebbe potuto scriverla qualunque prototipo d’intellettuale italiano in uno qualsiasi degli ultimi sei o sette secoli. È un capolavoro di servitù volontaria, dunque non richiesta, che spiega perché qui l’unica cultura degna di nota è quella autoritaria, qualunque sia l’autorità: l’intellighenzia non si concepisce come contropotere, ma come protesi e lingua del potere. Ha sempre bisogno di un padrone da servire. Se il padrone ordina, obbedisce. Se l’ordine non arriva, lo previene. Se il padrone cade, se ne cerca un altro. E non cambia mai idea, non avendone di proprie: cambia soltanto padrone. Il tapino Ricardo (con una c sola) – già giornalista per insufficienza di prove di Sole 24 ore, Corriere, Giorno, Messaggero e Stampa, fondatore-affondatore dell’Indipendente “liberal” (senza e), sottosegretario di Prodi, portavoce di Veltroni e ora presidente degli editori – è persino sincero, nella sua viscida cortigianeria censoria. Per lui, come per ogni maggiordomo, un intellettuale che critica il potere non è normalità democratica: è un’anomalia da stroncare prima che faccia precedente. Più del censore, che ora si rende due volte ridicolo con la retromarcia per ordine del governo, fanno pena i censori del censore (tipo Crosetto, che aveva invitato Rovelli a occuparsi di buchi bianchi e non del buco nero dei suoi conflitti d’interessi armati). Sono come Levi: per 15 mesi hanno stilato liste di fantomatici putiniani, silenziato e insultato i pacifisti, tentato di chiudere i programmi che li ospitano, ostracizzato artisti e autori russi (memorabile, ieri, il teatrino di Vespa e altri camerieri ai piedi di Zelensky). Ora la censura “liberal” e “progressista” si salda con quella della destra, che ne raccoglie i frutti senza neppure muovere un dito. Come disse Mussolini negli ultimi giorni di Salò: “Come si fa a non diventare padrone in un Paese di servi?”.
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Costui ( 74 anni, PD) è stato nominato commissario dell’Italia alla fiera del libro di Francoforte 2024, nel marzo 2022, dal CdM su proposta di Draghi e comunicazione del Ministro della cultura Franceschini.
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Infatti sono la stessa pappa indigesta , pdl e pd meno elle diceva uno quando era cosciente. Ai banditi attuali le castagne dal fuoco le levano i banditi che non vincono mai un elezione manco x sbaglio
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E la nuova sinistra della Slain che critica nelle piazze il governo ma nei fatti condivide la Meloni a favore dell invio delle armi fino alla vittoria e mai farebbe affermazioni come quelle di Carlo Rovelli .Povera Italia
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Grazie Raf…e buona domenica…
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Arlecchin Batocchio servo di due padroni da molto l’idea. Siamo in piena commedia dell’arte e ancora una volta la realtà supera la fantasia.
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…e per fortuna esiste l’ ETNIA ITALIANA, che te la raccomando… (quando l’autorazzismo diventa obbligatorio)
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Oggi più che mai è necessaria la presenza di un M5* delle origini: bello tosto e con la vera e sana rivoluzione in corpo. Pacifica ma fermissima.
Un M5* che ritrova il coraggio dato dalla certezza di essere l’unica ciambella di salvataggio per questo disgraziato paese.
Serve coraggio, perdio!
E chi ne è privo abbia la decenza di togliersi di torno e faccia spazio, ché la situazione è drammatica.
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Però il partito del vaffa e basta NO! Il partito delle origini era fatto di pura protesta con la quale si ottenevano facilmente piazze piene ma poi anche esodi biblici. Oggi ne serve uno politicamente preparato, all’altezza delle istituzioni nonché rigorosissimo e radicale nelle proposte di riforme alternative all’immutato andazzo a beneficio dei poteri forti!
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Nessun vaffa: serve un movimento spregiudicato (ma a fine di bene), in grado di trasmettere che o si fanno le cose che servono al paese e ai cittadini, oppure è disposto a giocarsi poltrone e/o possibili alleanze. E anche a mandare aff. (quelli sì) coloro che “ma allora vincerà ancora la destra”. E chi se ne strafotte se vincerà la dx! Hanno fatto di tutto per rendere egemone questa cricca che è al potere, e il movimento dovrebbe farsi carico del problema?
Il movimento deve badare a sé stesso e alla sua credibilità: ci sono milioni di cittadini che aspettano una risposta valida dalla politica e le idee originarie del movimento sono l’unica soluzione.
Voglio vedere un movimento spregiudicato e manovriero!
Quello attuale mi fa venir sonno. “Prendiamo atto”.
Per carità..
L’unico che le canta a tutti come si deve è Di Battista, un vero 5*.
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Di Battista che rappresenta l’essenza dell M5Stelle delle origini è stato espulso da quelli che ci sono ora quindi da Conte in giù dovrebbero andare a casa tutti per poter fare una ricostituzione dal basso del Movimento.
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@ Antonio DM
Senza Conte – che peraltro è stato per mooolti mesi in cima alla classifica dei leader più apprezzati dal popolo – il M5S si sarebbe ridotto a una sola cifra percentuale. Il suo limite è stato di essere stato obbligato (da Grillo+Di MaRio) a far parte del governo Draghi (definito scioccamente “grillino” da Grillo). Con un’opposizione a quel governo, tanti voti NON si sarebbero volatilizzati.
Quando il banchiere aveva espresso il rifiuto a formare il governo senza i 5*, quello era il momento cruciale di mandarlo a quel paese e con lui Mattarella, che tutt’al più avrebbe sciolto le Camere per andare a elezioni. Elezioni che i 5* avrebbero vinto.
Ma Grillo e Di MaRio – allora i veri padroni del MoV – decisero diversamente spingendo Di Battista ad uscirsene sbattendo la porta. Oggi Conte farebbe bene a far eleggere vicepresidente 5* lo stesso Dibba. Infatti NON BISOGNA BUTTAR VIA NIENTE della potenza di fuoco stellare! Insomma, il braccio e la mente, opportunamente interscambiabili in base alle circostanze.
Rimane da analizzare il peculiare contesto socio-economico-culturale attuale, altrimenti si farebbe solo politica-politicante da teatrino… Ma di questo mi occuperò un’altra volta. Saluti.
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@Antonio DM
Dibba non è stato cacciato, se n’è andato da solo e Conte ha anche provato a riportarlo all’ovile.
Il problema del Movimento ad oggi è principalmente mediatico, le destre hanno un sistema d’informazione che spacca, hanno occupato tutto il possibile, raccontano agli italiani la loro storiella, e quelli abboccano senza neanche accorgersi di quante balle gli vengono dette.
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@Gae
“Quando il banchiere aveva espresso il rifiuto a formare il governo senza i 5*, quello era il momento cruciale di mandarlo a quel paese e con lui Mattarella, che tutt’al più avrebbe sciolto le Camere per andare a elezioni. Elezioni che i 5* avrebbero vinto.”
Sante parole!
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le ciambelle hanno sempre il buco: il M5* si deve e – per fortuna- “si sta” emancipando, perché la questione non riguarda più il “salvataggio”, dato che ormai non c’è più nulla da salvare, ma l’INVENZIONE, la creazione NUOVA di un’Italia che non esiste più (se non nei patetici piagnistei dei sedicenti “patrioti”, che ci stanno impantanando nelle sabbie mobili). Bisogna farcene una ragione: l’Italia è stata un’esperienza fugace uccisa dai “tengo famiglia”. Inventiamocene un’altra (sembra una barzelletta)
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le ciambelle hanno sempre il buco: il M5* si deve e – per fortuna- “si sta” emancipando, perché la questione non riguarda più il “salvataggio”, dato che ormai non c’è più nulla da salvare, ma l’INVENZIONE, la creazione NUOVA di un’Italia che non esiste più (se non nei patetici piagnistei dei sedicenti “patrioti”, che ci stanno impantanando nelle sabbie mobili). Bisogna farcene una ragione: l’Italia è stata un’esperienza fugace uccisa dai “tengo famiglia”. Inventiamocene un’altra (sembra una barzelletta)
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Hai detto una cosa molto seria, non una barzelletta. Per inventare un’altra Italia credo sia imperativo introdurre un semplice concetto, ormai perso nel tempo: disciplina e onore.
Il degrado è tale che il paese sembra un luogo di scorribande e saccheggi, ad ogni livello.
Forse il margine per un rientro in carreggiata esiste ancora, ma si tratta di un compito durissimo.
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Che schifo! E questo tizio dovrebbe essere un liberal…
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Per Lucapas: Di Battista come altri espulsi o usciti dal M5Stelle non è una pecora da riportare all’ovile. Conte ha già le sue pecore personali. DI BATTISTA poteva essere votato per fare il capo politico del M5Stelle dopo le dimissioni di Di Maio ma la votazione stata impedita dai capetti .Questa è verità. Poi il voto a favore di Draghi e la chiamata di Conte ha chiuso il cerchio.
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E guarda caso, crimi il capo politico che gestiva le votazioni in cui ha visto di Battista vincitore e che le ha bellamente nascoste oggi fa parte , ovviamente ben pagati, della squadra di mr tentenna sancho panza il bradipo leader dei penultimatum.
Diceva Andreotti: a pensar male si fa peccato ma a volte ci si azzecca.
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Ricardo Franco Levi “classico esempio di etnia italica”🤦♂️
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Avviso urgente alle lingue felpate italiote più distratte. I sederi da leccare ora si stanno spostando sempre più in fondo a destra. Vista la ressa, si prega di prendere il biglietto e mettersi in fila.
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In questa settimana tre episodi meravigliosi che, credo, ci ricorderemo per gli anni a venire. Un giornalista prima censore per conto d’altri, e poi viscido per conto di sé medesimo. Una donna in pieno delirio di onnipotenza che si autonomina papessa. Un “artista televisivo” ( così dice il suo contratto con la rai) che apparecchia un set a nostre spese, dove si gira un film specchio di questo disgraziato periodo, pieno di camerieri e un solo maggiordomo. Questi sono già qui, e come un secolo fa, nessuno può onestamente dire che non li avevamo visti arrivare.
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Conte, purtroppo, con tutti i suoi meriti, non ha la stoffa del centrattacco, è troppo educato e diplomatico, non buca il video, mentre in questo momento avremmo bisogno di un leader di sfondamento.
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C’è l’avevamo ma lo avete mandato via votando per Conte e per Draghi .
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Conte poteva fare al massimo l’avvocato esterno del M5Stelle ma mai il capo politico .
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La tua metafora calcistica è azzeccatissima, anche se nel calcio ci sono stati centravanti che giocavano in modo corretto, ma sfondavano, eccone se sfondavano, le difese avversarie.
Il problema qui sono i boccaloni italici pronti a bersi qualsiasi fandonia venga loro raccontata. Sono sicuro che se si interrogassero glu italiani sull’argomento fra un paio di giorni la maggioranza direbbe o che non sa nulla o che gli starebbe bene ciò che eventualmente avranno ascoltato in tivù o letto su giornali che mistificano i fatti.
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Oggi un leader di sfondamento non porterebbe comunque a nulla perché aldilà delle fonte parole, il Movimento è isolato.
Conte è un leader di manovra che colloca pedine come negli scacchi. Solo che gli scacchi sono un gioco estremamente complesso e non è detto che gli italiani saranno in grado di comprenderlo, nemmeno quando saranno in braghe di tela.
Conte durante i suoi governi qualcosa aveva fatto ed ottenuti, per questo è stato fatto fuori due volte.
Con Draghi alla fine ha dimostrato di saper pure sfondare ma sempre in punta di diritto.
Il problema vero è un altro… i troppi anche nei 5S che ammalati di potere e ammaliati dai soldi sono pronti a tradire.
Un nome su tutti: Di Maio, ma quanti sono stati?
Alla fine la “rivoluzione” dal basso arriverà, ma non sarà cosa veloce.
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@ zi ti – Conte è un leader di manovra che colloca pedine come negli scacchi. Solo che gli scacchi sono un gioco estremamente complesso e non è detto che gli italiani saranno in grado di comprenderlo, nemmeno quando saranno in braghe di tela.…. Alla fine la “rivoluzione” dal basso arriverà👏🏼👏🏼👏🏼
Eccellente sunto!! Grazie
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A Conte non c’è alternativa e va convintamente sostenuto.
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👍🏼esatto 🫱🏼🫲🏽👏🏼👏🏼👏🏼👏🏼👏🏼👏🏼
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Sottoscrivo!
Tra l’altro Conte lo vedo bello sul pezzo, altro che Mister Tentenna. È cazzuto ma non è un buzzurro.
Dalla Garbatella vengono già quelli al governo; piaccia o no il livello della sfida deve essere necessariamente più elevato, il M5S l’ha verificato sulla sua pelle con l’esperienza devastante degli ultimi cinque anni. Al netto ovviamente della shit storm mediatica di cui sono stati vittime.
Bene anche che i Di Battista portino avanti battaglie di frangia come elementi “esterni” all’assetto istituzionale del Movimento.
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I VILI-Viviana Vivarelli.
Di fronte al clamore unanime che si è alzato a difesa del grande fisico Carlo Rovelli, dopo la sua estromissione dal ruolo di rappresentante dell’Italia alla Fiera del libro di Francoforte, il vile e servile commissario Levi, dopo che il Ministro Crosetto ha detto di non voler essere immischiato nella decisione, è tornato indietro sui suo passi, ritirando l’estromissione. In ciò si è rivelato due volte codardo. Chi chiediamo se lo avesse fatto anche nel caso in cui Crosetto gli avesse dato la sua benedizione.
Tutta la faccenda alla fine è risultata un boomerang, per cui il minimo che costui dovrebbe fare è dimettersi.
Ma l’elemento trucemente paradossale della situazione è che questo commissario, nominato da Draghi, è ebreo. E il suo servilismo ‘preventivo’ a un sistema fascista risulta ancor più spregevole. Non è capace di difendere nemmeno il suo orgoglio di ebreo davanti al fascismo imperante, come può mantenere un ruolo di garante in una Fiera che si pregia di difendere la libertà di pensiero?
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Sai le risate se da qui a un anno cade la Meloni e va al governo Salvini. Già me lo vedo Ricardo affannarsi a inviare contrordini… “Mio caro Rovelli! C’è stato un terribile malinteso, era per Crosetto la lettera che ti ho per errore inviato!”
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Bene Travaglio , vedi che Mussolini una cosa buona e azzeccata la disse ? Avanti cosi’, e scoprirai che anche cose buone le fece , non solo le disse . Oltre a quelle brutte s’intende senno’ arriva la carica dei Bella Ciao ciao ciao a tirarmi le orecchie.
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Ognuno si entusiasma come può…
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Dopo questa ennesima ca**ata, Ricardo ha un solo dovere granitico ed imprescindibile: DIMETTERSI!
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Travaglio superlativo ha capito la cifra dei nostri tempi: pensiero unico, servilismo, stupidità sistemica, bulimia verso il danaro e il potere, razzismo culturale, assolutismo, psicologia fascista, dogmatismo, culto dell’ignoranza dei potenti, leaderismo totalitario, negazione dei fatti, revisionismo storico, apologia del potere politico-economico, disinformazione, manicheismo tribale.
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Alla faccia di Cartagine e di tutti i Cartaginesi: che lista !
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“Più del censore, che ora si rende due volte ridicolo con la retromarcia per ordine del governo”
Roba da matti.
E’ proprio vero che non ci sono più i don Rodrigo e i bravi di una volta.
Restano solo i don Abbondio, una montagna di don Abbondio per i quali urgerebbe sostituzione etnica!
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