
(Giorgia Martini – lanotiziagiornale.it) – La guerra dichiarata prima dal governo Draghi e poi da quello Meloni al Superbonus, la misura del M5S che ha fatto da volano all’economia, ha provocato innumerevoli interventi normativi che hanno finito per imbrigliare il meccanismo della cessione dei crediti.
Draghi e Meloni hanno massacrato il Superbonus 110% e ora nei condomini scoppiano i contenziosi
Le stime dell’Ance, l’associazione dei costruttori, sono a dir poco allarmanti. Si parla di una massa di crediti incagliati pari a 15 miliardi di euro, 25mila imprese a rischio, 130 mila disoccupati in più nel settore delle costruzioni, senza contare le aziende della filiera, e problemi per circa 90mila cantieri che si stanno fermando con la conseguenza di contenziosi tra condomini e ditte, tra progettisti e condomini, tra ditte e banche.
“Siamo di fronte a una bomba a orologeria per famiglie e imprese”, ha dichiarato la presidente dell’Ance, Federica Brancaccio, a La Stampa, sottolineando l’urgenza di un’intesa che sblocchi i finanziamenti e permetta di completare i lavori avviati. Brancaccio spiega che “condomini e famiglie si sono trovati con impegni presi e firmati senza poter più monetizzare i crediti su cui avevano fatto affidamento e che la soluzione immediata può essere solo una moratoria che permetta di portare a termine i lavori”, e insiste con forza sulla necessità di una misura strutturale di lungo periodo che tenga conto anche degli obiettivi di decarbonizzazione.
Nel corso di una serie di audizioni tenute in Parlamento la richiesta unanime avanzata da diverse associazioni di categoria è stata quella di sbloccare immediatamente i crediti. “Siamo dell’avviso che occorra migliorare e modificare le normative in vigore per mantenere la cessione del credito, vero motore del Superbonus”, ha sostenuto il Consiglio nazionale degli architetti. Il blocco ancora in atto dei crediti per il Superbonus crea “pesanti ricadute” per proprietari di immobili, professionisti e imprese e per questo “è indispensabile sbloccarli subito”, ha detto l’Oice, l’Associazione delle società di ingegneria e architettura aderente a Confindustria.
L’Oice: “Il Superbonus è ormai diventato un boomerang”
Per il presidente dell’associazione Giorgio Lupoi “nella situazione attuale, a causa dello stop alla circolazione dei crediti, il Superbonus è ormai diventato un boomerang, in particolare per i proprietari di case, mondo professionale e piccole imprese del centro Italia, sud e isole, con cassetti fiscali pieni e crediti bloccati, contratti insostenibili, cantieri sospesi e imprese costrette a licenziare”.
Il Consiglio nazionale degli ingegneri ha infine criticato “l’abbassamento della detrazione fiscale, legata ai Superbonus, dal 110% al 90% per l’anno 2023, che “determinerà quasi sicuramente un netto ridimensionamento della propensione all’utilizzo degli incentivi” ed il ‘décalage’ previsto “sia per il 2024, che per il 2025 avrà effetti ancora più disincentivanti”. Ma una strada per supplire all’incapacità del governo di fornire risposte sulla cessione dei crediti la sta fornendo il Movimento Cinque Stelle.
I pentastellati si stanno muovendo a livello degli enti locali per metterli nelle condizioni di acquisire i crediti. Lunedì la forza politica guidata da Giuseppe Conte ha depositato una proposta di legge in Consiglio regionale della Campania che adotta uno schema che il M5S sta replicando anche in altre Regioni come Lombardia, Sardegna, Lazio, Umbria.
La nostra proposta – ha spiegato la senatrice M5S Mariolina Castellone – spinge le Regioni a usare le loro società finanziarie, o altre società controllate, per acquistare crediti fiscali e contribuire al loro sblocco; a prevedere forme di compensazione tra i crediti d’imposta e i debiti tributari di competenza regionale attraverso gli F24 dei clienti gestiti dalle banche; a istituire una piattaforma informatica regionale di monitoraggio dei crediti fiscali, anche al fine di favorire l’incontro tra domanda e offerta di crediti; a istituire un ‘Fondo di garanzia per la circolazione dei crediti fiscali’, per erogare credito bancario garantito alle società edilizie che hanno crediti d’imposta che non riescono a monetizzare. E qualcosa già si muove.
La Regione Sardegna ha fatto sapere di essere pronta ad acquistare i crediti fiscali legati ai bonus edilizi. Non solo. Ieri l’Assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato con voto unanime dei presenti la mozione a firma Thomas De Luca (M5S) che impegna la Giunta a valutare “misure di sostegno della Regione alla circolazione dei crediti fiscali del Superbonus 110 per cento”. E vale la pena citare quello che è stato già battezzato come ‘modello Treviso’, dove la provincia con un’operazione pilota ha acquistato da due banche 14,5 milioni di crediti.
E ha una bella faccia tosta il deputato di FdI, Andrea de Bertoldi, ad esprimere “estrema soddisfazione” per l’impegno degli enti locali, laddove il pasticciaccio del blocco l’ha creato il governo di cui fa parte in perfetta continuità con quanto già fatto da quello Draghi. De Bertoldi chiede che l’intervento sia accompagnato dall’ “impegno inderogabile” delle banche “ad acquisire immediatamente altrettanti crediti dal mercato domestico”. Ma le banche e gli intermediari finanziari, De Bertoldi evidentemente finge di non sapere, sono stati costretti a chiudere le porte a causa della capacità fiscale esaurita.
“Prendo atto con estrema soddisfazione della delibera della giunta regionale del Piemonte che, facendo seguito ad analogo intervento della provincia di Treviso, si fa carico di acquisire dalle banche dei crediti di imposta da bonus edilizi pari ad almeno 50 milioni di euro, per poter aiutare e supportare il mercato della cessione dei crediti che, stante le ripetute condizionalità e responsabilità susseguitesi, è oggi di fatto bloccato”, spiega de Bertoldi.
Che forse dovrebbe parlarne con la leader del suo partito e premier Giorgia Meloni. Bloccare il Superbonus è peraltro una follia considerando la direttiva Ue sull’efficientamento energetico degli edifici. A cui il governo delle destre è peraltro contrario. Il che forse spiega tanto astio anche nei confronti del bonus edilizio figlio dei Cinque Stelle.
Mokj un saluto, colgo l’occasione per una precisazione, recentemente hai dibattuto con tal Domenico calabria sulla questione. Premetto che non c’è miglior sordo di chi non vuol sentire. Tempo perso. Consiglierei di andare sul portale nazionale dell’edilizia e leggere cosa gli esperti dicono dei bonus e del superbonus in particolare: edilportale è il sito.
Le chiacchiere di parte : o 5s o governo meloni lasciale perdere.
Chi sa e vuol vedere: solo i fenomeni fanno gol in finale. Gli altri sono scarsi, normali, buoni, ottimi giocatori. Il pallone d’oro lo alza uno solo.
E riuscire a criticare il superbonus necessita di malamalamala fede.
Saluti
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Ciao Fabio, la misura del SB è al di là della bandiera, una misura intelligente per vari motivi… Invece di migliorarla l’hanno massacrata e aggiungo, come hanno massacrato o quasi tutte le iniziative del movimento… Grazie per l’informazione andrò a guardare.. 💝(un abbraccio)
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Si Fabio, anche le centinaia di cause intentate a seguito del SB sono un vero successo, poteva accadere anche a noi condomini, per fortuna la diffidenza di una parte di noi ci ha salvato da questa norma scellerata
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Vedo che hai capito poco o niente dell’articolo. La colpa delle cause intentate non è della norma, come dici tu scellerata, sul 110%, ma degli interventi del governo Draghi e Meloni, questi si scellerati, atti a bloccare o diminuire la circolazione dei crediti fiscali.
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Questi maiali sono intervenuti sui “crediti fiscali”….il meccanismo giusto che permetteva a ricchi e poveri di incrementare il settore edilizio che era in crisi e con esso tutta la filiera.
Grandi delinquenti!
Oggi se vuoi il Bonus ti paghi il 10% e con tutti i cavilli ti passa la voglia di aderire ve lo dice uno che sta seguendo da vicino tutti i problemi.
Non è da dimenticare che dentro alla questione ci sono gli amministratori di condominio(impreparati),ingegneri,architetti e progetti…non chè assemblee d’incapaci di decidere in osservanza delle leggi stabilite.
Quindi affossato il comparto edile e tutto ciò che ne segue,lavoro,imprese,crediti fiscali,e contenziosi.
povera Italia…ci voleva i due ultimi governi….quelli dei capaci!
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Esperti, quali? Quelli che si sono gonfiate le tasche?
Poi chi lo dice che edilportale è la bibbia? Cucchifabio? Ekukazze’? Poiché rappresenta una categoria beneficiaria, e solo da un versante, quello degli incassi, ca’ poi “u citrolu uvi pijjhia pijjhia”, non è affatto né credibile, né attendibile. E semplicemente di parte. Altre, con ben altra competenza, sono le campane da ascoltare. Per il momento, grazie ai cialtroni, il debito pubblico dell’Italia è aumentato di 68 mld grazie al superminchia bonus! Questi sono i fatti, poi ci sono le pppputtanate!
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Domenico Calabria lascia stare, guarda nba cercando di vedere messi è meglio.
Se non sai taci dicono i miei
Saluti
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Paola bl, tu sei diffidente, e pensi sia stata giusta la scelta, ne riparleremo.
Grazie per avermi risposto
Io penso che in un momento di difficoltà mondiale economica dovuta alla pandemia solo 1 fenomeno poteva venire fuori con soluzione che ha generato in meno di un anno e mezzo 900000 posti di lavoro.
Mi piacerebbe tuo parere sul bonus 90 %
Questo si fatto apposta per i ricchi….
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E niente, soldi a ufo, fatture gonfiate, ingolfamento della supply chain, esplosione di costi, magna magna generalizzato a spese dello stato, questo si vuole.
Che uno non debba metter manco il 10% del suo, per manutenere/efficientare roba sua, e’ cosa che solo in questo paese puo’ succedere.
Ah gia’, sul restante 90% si pretende crediti senza interessi e senza commissioni per l’erogatore del credito.
Vaiaiaiaia
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Raffa non metterti anche te a raccontare balle. Quali soldi a iosa! Fatture gonfiate dove le hai viste! Se vuoi i soldi necessiti di ingegnere, commercialista e tariffe dello stato, cio che è oltre te le paghi, ( tetto, grondaie, cornici di terrazzo, imbiancatura)
Vallo a dire ai 900000 nuovi lavoratori che hanno vissuto con lo stipendio del superbonus!!!
Clamoroso al cibali, dicevano ai miei tempi…
Se non sai del 90 % taci.
Non è questione di metterci il 10 %
Tu il 90% lo puoi riscuotere in 10 anni dalla tua denuncia dei redditi, e se devi fare lavori per 100, 200, 300 mila euro devi avere un fatturato molto alto…… Devi avere redditi molto alti…
Ma credo sia tempo perso continuare…
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Per me lavori di manutenzione su mia proprietà devono essere a carico mio. Roba mia, responsabilità mia.
Ben vengano agevolazioni fiscali e accesso al credito facilitati – come un banalissimo mutuo peraltro – ma se uno deve fare lavori per 200-300k€ significa che:
Ha cose di proprietà che valgono più di quella cifra, quindi sta facendo un’operazione di mantenimento/miglioria del patrimonio personale.
Non ha fatto niente per mantenere i propri assets negli ultimi 20-30 anni, non esattamente best practice…solita storia della cicala e la formica.
In Svizzera per legge vanno fatti accantonamenti annuali per la manutenzione di immobili di proprietà e sono deducibili al 100%.
Così, l’anno in cui vanno fatti lavori, il capitale e’ in larghissima parte già disponibile e non ci sono riunioni condominiali alla fantozzi con condomini che non vogliono o non possono pagare. E gli immobili vengono verniciati/riparati/migliorati/aggiornati regolarmente.
Tutto quello che è relativo alla manutenzione dell’immobile è deducibile nell’anno in cui avviene la spesa, compresa la sostituzione di lampadine, elettrodomestici e financo il prato per chi ha il giardino.
Paga sempre però il proprietario – come è giusto che sia – il quale, a fronte degli investimenti regolari, si ritrova in mano un oggetto che mantiene/incrementa il valore nel tempo, ed al contempo gli permette di vivere in un ambiente pulito, decoroso e funzionale.
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