Begli amici

(Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano) – L’abbiamo scritto e detto non so quante volte ai governanti e ai media dominanti: attenzione, a furia di dissanguarci con le auto-sanzioni, con invii di armi sempre più potenti e costose, con spese militari sempre più imponenti mentre le bollette e l’inflazione si impennano e si taglia sul Welfare, sulla scuola, sulla sanità, persino sul […]

Categorie:Cronaca, Interno, Politica

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20 replies

  1. Begli amici

    (Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano) – L’abbiamo scritto e detto non so quante volte ai governanti e ai media dominanti: attenzione, a furia di dissanguarci con le auto-sanzioni, con invii di armi sempre più potenti e costose, con spese militari sempre più imponenti mentre le bollette e l’inflazione si impennano e si taglia sul Welfare, sulla scuola, sulla sanità, persino sul Reddito di cittadinanza agli ultimi fra gli ultimi, con una retorica bellicista totalmente stonata rispetto al comune sentire di un popolo pacifico e in gran parte pacifista, finirete per danneggiare coloro che dite di voler aiutare. E cioè il popolo ucraino, principale vittima di questa guerra per procura fra Russia e Nato. Perché lo sdegno per gli orrori bellici non dura in eterno, ben presto finisce e sfinisce. E cede il passo all’assuefazione per la contabilità dei morti, dei feriti, dei profughi e delle devastazioni, che diventano aridi numeri senza più carne né sangue né cuore. Dài e dài, quel momento, terribile ma inevitabile, è arrivato. E toccherà l’acme con l’ospitata di Zelensky alla serata finale di Sanremo, da lui chiesta a Bruno Vespa e prontamente concessa da Amadeus (non si sa se perché è più furbo o è più fesso) e da quei geni che guidano la Rai. Qualcuno spegnerà la tv, qualcuno non l’accenderà neppure, qualcuno ne approfitterà per andare al bagno in attesa del vincitore, qualcun altro guarderà il presidente ucraino in t-shirt verdeoliva e si domanderà che diavolo ci faccia in quel contesto di sorrisi, canzoni e cazzoni, col terrore di vederselo spuntare l’indomani dall’oblò della lavatrice. Faceva quasi tenerezza l’altra sera il suo paraninfo Vespa che, affranto per l’ennesimo sondaggio sugli italiani contrari al riarmo dell’Italia e dell’Ucraina, domandava agli ospiti (tutti bellicisti, ci mancherebbe) perché il popolo bue si ostina a non capire quanto è bella la guerra, specie se atomica. E nessuno osava dirgli che gli basterebbe guardarsi allo specchio.

    Poco dopo la Liberazione, Leo Longanesi progettava di fondare la sua casa editrice e, da gran conoscitore degli italiani, spiegò a Montanelli che si doveva partire con un’apologia di Mussolini: “Vedrai, da qui a tre mesi saremo sommersi di patacche sulla Resistenza. E da qui a un anno il pubblico comincerà, giustamente, a vomitarli. Voglio un’apologia del Duce coglione”. A furia di retorica resistenziale, spesso in bocca a chi era stato fascista fino al 24 luglio ’43 o addirittura al 24 aprile ’45, Longanesi sentiva avvicinarsi l’urlo Aridatece er Puzzone. Lo stesso effetto boomerang sortirà a lungo andare la petulante retorica zelenskiana, se i presunti amici degli ucraini non li aiuteranno a evitarla. Possibilmente prima che qualcuno organizzi una manifestazione per inviare le armi a Putin. E riempia la piazza.

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    • Ogni retorica stanca come una filastrocca,una tritera, una eterna litania. Si perde il senso originario, il sentimento tragico, il patos per far diventare quasi un’imposizione ciò che dovrebbe essere ,invece,lasciato alla libera coscienza decifrare e giudicare. Anche il giorno della memoria è entrato nella routine come le ricorrenze delle stragi e degli attentati.

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  2. Travaglio non sbaglia su una cosa: il mainstream rompe le balle, e non si rende conto di romperle, e questo molte volte danneggia le cause per le quali il mainstream si batte. che non sono sempre sbagliate, ma a forza di sentirsele indorare, a forza di continui martellamenti mediatici per sponsorizzare qualcosa, questo qualcosa diviene indigesto.
    è normale, e molto umano: se ogni giorno il signor maestro entra in classe e ripete quanto è bravo Gigino, quanto è intelligente, quanto è diligente, ecc. ecc., in pochi giorni tutto il resto della classe, anche quelli che erano piuttosto indifferenti a Gigino, lo odierà sentitamente.
    i media mainstream tentano spesso di sponsorizzare cose che ritengono meritevoli, e lo fanno nel peggiore dei modi: estenuando il lettore/spettatore con continue riproposizione degli stessi temi, ogni volta presentati in toni sempre più entusiastici, spesso accompagnando questa ossessionante propaganda con il ricatto morale (se non sei d’accordo sei razzista/fascista/sessista/omofobo/altro aggettivo che non c’entra nulla ma che mostra quanto sei una persona orribile).
    a questo si aggiunge spesso la spettacolarizzazione mediatica degli stessi fenomeni, che finisce per far sembrare tutto una fiction fatta male: vogliamo ricordare ad esempio il Covid, che fra bollettini, talk-show con comparsate di virologi, allarmi sempre nuovi e sempre più allarmati (“è stata trovata la variante OMICRON-DELTAEPSILONZETATETA, quindici volte più contagiosa della variante OMICRON-ALFABETAGAMMA; al momento solo un contagiato nell’intero universo, e non è neppure certo perché forse ha la polmonite, ma potrebbe essere l’inizio di una nuova pandemia: ne parliamo con sette virologi di idee diverse, Maria Giovanna Maglie e Red Ronnie, con un intervento speciale del Gabibbo”). alla fine nessuno leggeva più il bollettino, quotidianamente perculato sui social, e alle quotidiane notizie che è stata trovata una nuova variante nessuno fa più caso. così, se domani davvero dovesse emergere una nuova variante davvero pericolosa, nessuno ci crederebbe.
    è il guaio di sentirsi autorizzati a gridare “al lupo al lupo” per educare i cittadini e fare notizia. ma se poi il lupo arriva davvero, sono guai.

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  3. Non ho mai creduto allo spontaneismo. Specie quando si è trattato di manifestazioni di protesta. Se non c’è qualcuno che le organizzi, gli eventi di questo tipo non avvengono per niente. Tanti anni fa ad una prima della Scala le dame milanesi che si accingevano ad entrare nel teatro con i rispettivi mariti cummenda o vip, si ritrovarono con la pelliccia impiastricciata di uova marce lanciate da valorosi giovanotti e giovanotte. Certo sarebbe bello che gli spettatori del teatro Ariston di Sanremo, al momento dell’apparizione in video di Zelensky, si trovassero per caso in tasca un bel fischietto con cui coprire l’audio del filmato. Meglio ancora se non vi si recassero per niente o gli fosse loro impedito per la feroce incazzatura di gente accorsa da ogni dove. Un bel colpaccio avere la serata finale con la platea deserta. Con viva soddisfazione del pubblico casalingo a cominciare da quello pacifista o semplicemente contrario alle spese militari extra per far contento il caporione ucraino al punto da far scoppiare un conflitto mondiale. Addirittura ancora meglio se quegli atti fossero preceduti da una manifestazione nazionale di opposizione alla sicura escalation militare facilmente prevedibile.
    Non si tratterebbe, sia chiaro, di un miracolo. Basta volerlo e si può organizzare di tutto, persino una rivoluzione, ovviamente non armata. Quando il gioco si fa duro… i duri scendono in campo!!!

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    • Il fischietto per coprire l’audio del filmato all’apparire del pagliaccio mendicante in verde è il mio sogno proibito. Secondo me, basterebbe che dal palco iniziassero una o due persone, il resto si accoderebbe volentieri. Per la rivoluzione invece la vedo dura, almeno a giudicare dalla turba idiota che affolla i centri commerciali.

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    • Gae.
      Los spernacchiamento a base di fischietto della escalation, della guerra e del puzzone in maglietta mi sembra una grande idea. Già solo il fatto che la RAI debba istituire un controllo/sequestro di fischietti sarebbe un successone

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  4. Un altro co .. a Sanremo non serve ! Ci bastano i partecipanti , quindi spegnamo la Rai che tanto rende a Renzi e visto che la Rai la comanda il mega direttore galattico vespa ! Ci arrendiamo e
    Non compreremo mai piu i suoi insulsi libri ( peraltro mai letti e comprati) e se la presenza del burattino della Nato sarà confermata, spengo la tv emi guardo un bel film in sreaming! D!altronde se non c è Fiorello non ho motivo di guardare!

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    • Non guardo Sanremo da 30 anni so che lo guardano milioni di italiani e proprio a loro propongo di spegnere la tv all’annuncio del collegamento con Zelensky. La maggioranza degli italiani è contraria all’invio delle armi e nessuno ci ascolta. Questo piccolo gesto non violento ha una importanza vitale per dare un segnale potente a chi non ci ascolta.

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  5. Bè facciamo ordine sul paraninfo Vespa : i suoi libri vanno al macero intonsi quasi 1 su 2 ( fonte Stampa Libera) quindi ognuno tragga le conclusioni che desidera

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  6. Aspetta un secondo! La Merkel ha fatto cosa?

    “Merkel, Poroshenko, Hollande , che Merkel ha portato con sé tenendogli la mano “politicamente traballante” come se fosse il suo cagnolino politico davanti agli occhi di Putin, hanno compiuto un’operazione segreta e hanno ingannato tutti”

    ………… Anche se la Merkel non fosse stata complice di questa grande impresa di miraggio e inganno politico, dovrebbe essere lodata per la sua onestà. Altrimenti, semplicemente come una serie di circostanze attenuanti per “la Merkel sulla corte di giustizia politica della storia”, potremmo semplicemente riconoscere la sua onesta ammissione di aver partecipato a quella grande delusione degli Accordi di Minsk, che ha portato il mondo in un conflitto di enormi proporzioni, il cui esito e le cui conseguenze il mondo non può a questo punto intravedere nemmeno i contorni, e nella sua variante meno favorevole può significare la sua completa distruzione (la distruzione del mondo cioè). La questione è certamente molto più radicata di così. La Merkel ha recentemente, apparentemente del tutto non provocato, divulgato la verità ben nascosta che gli accordi di Minsk con la Russia sull’Ucraina,Il Normandy Format era solo un ingannevole stratagemma politico…………
    ………… L’accordo di Minsk, afferma la Merkel già in pensione durante i suoi giorni di pensione “seduta sugli allori politici”, la Merkel ha rivelato al pubblico in generale e alle sue controparti politiche che si trattava di un mero sforzo concertato per dare tempo all’Ucraina, cosa che molti hanno già saputo subliminalmente . L’Ucraina ha utilizzato quel periodo per consolidare la sua posizione militare, come è palesemente ovvio in questo momento. L’Ucraina del 2014 e del 2015 non è certo l’Ucraina dell’anno 2022.La battaglia per Debaltseve all’inizio del 2015 ha palesemente dimostrato che l’esercito di Putin avrebbe potuto rovesciarli in un nanosecondo allora e farli a pezzi militarmente
    ………… Certo, anche se ironicamente, quello era un documento di grande talento, come lo descrisse Poroshenko, cioè scritto con grande brio politico perché avevano bisogno degli accordi di Minsk per guadagnare altri quattro anni come punto di partenza, per formare, consolidare e addestrare le forze armate ucraine, e insieme alla NATO costruire il miglior esercito di prontezza al combattimento militare nell’Europa orientale in linea con gli standard NATO di alto profilo. Questo è ciò che Poroshenko ha inavvertitamente tirato fuori davanti ai burloni russi Vovan e Lexus, che gli hanno fatto credere che stesse effettivamente parlando con Michael McFaul, l’ex ambasciatore degli Stati Uniti in Russia. Poroshenko, per pura negligenza e ignoranza, è stato molto più diretto, fino a quando Angela Merkel con la sua……………
    ———— Cosa ha preso la Merkel per regalare quei preziosi dettagli? Dobbiamo ancora scoprirlo nelle memorie della Merkel.

    https://strategic-culture.org/news/2022/12/30/wait-a-second-merkel-did-what/

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  7. La mossa di Zelensky la capisco: nelle democrazie i governi non possono agire contro l’opinione pubblica per troppo tempo. E quindi cerca di convincere le masse apparendo nel programma più visto d’Italia.

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  8. Nel 1984 morì Berlinguer durante la campagna elettorale per le europee.
    Il Pci raggiunse il 33,32% dei voti, sorpassando di poco la Dc (33,02%).
    Mentre arrivavano i dati Vespa, tutto preoccupato, esclamò: “Ma questi sono pazzi!..”.

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  9. Il festival di Sanremo non esiste se non nel rettangolo tv.
    E’ un’operazione puramente commerciale che serve per lanciare nuovi prodotti musicali di basso livello.
    L’arte non ci mette piede da anni.
    Perchè guardarlo? Perchè lo guardano tutti?

    Quando l’occidente deve lanciare un prodotto usa la pubblicità a tappeto: comprate zelensky!
    Ma se ha solo la pubblicità dietro e zero contenuto, l’illusione dura poco, come salvini renzi, e ora giorgia, e deve esseree sostituito a intervalli sempre più brevi.

    Intanto la tv, macchina per far passare la serata, perde sempre più forza e potere, usurata dall’essere troppo sfruttata, e dal proporre prodotti sempre più scadenti, mai rinnovati.

    Io non ce l’ho da decenni ormai, e presto non l’avrete più nemmeno voi, semplicemente perchè è diventata vecchia, si è indebolita e ammalata, ed è morta.

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  10. Poiché l’asticella non è mai abbastanza alta dopo la comparsata di Zelenski per la prossima edizione dovranno inventare qualcosa di più eclatante e se ciò dovesse significare il suicidio in diretta di Amadeus vi assicuro che io sarò un attento spettatore. Vi dice niente il film
    QUINTO POTERE?

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  11. Propongo comunque agli italiani di buona qualità di non accendere la TV per una sera, o per lo meno di non collegarsi al canale incriminato, non muore nessuno, sia che ci sia Zelensky sia che non ci sia , facciamogli cadere gli ascolti ai minimi storici e diamogli una lezione a questi cialtroni che pretendono di tenere al guinzaglio il cervello degli italiani.
    In fondo siamo noi i padroni del vapore, siamo noi che paghiamo il canone!

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  12. L’ essere umano ha una qualità preziosa che lo aiuta a sopravvivere: si abitua a tutto.
    Su questo fanno leva i Mercati e gli ideologi (interessati) di questo nostro tempo. Ci siamo ormai abituati al degrado urbano, alla miseria crescente e manifesta, all’ immigrazione senza regole, al fatto che anche nelle nostre città in cui fino a ieri ricchi e poveri convivevano da sempre nei centri e nelle periferie, si creino ghetti monoculturali e sostanzialmente impermiabili alle nostre leggi e costumi. Ci abituiamo bullismo come “normalità”, alla delinquenza ubiqua, al fatto che passeggiare la sera non sia proprio una cosa raccomandabile. Al fatto che armare le nostre case di inferriate e sistemi d’ allerme spesso inutili sia la normalità. Alla criminalità diventata “micro”, a tenere ben stretta la borsetta e nascondere, in strada, cellulare e catenine. Alla violenza sugli anziani e al martirio di tanti animali.

    I giovani nascono già immersi in questo mondo e lo trovano “normale”, altri si abituano: in fondo, si tratta di microcriminalità, di “balordi”, di “disagiati”; il degrado urbano è colpa “nostra” che emarginiamo la povertà.
    E sorgono in ogni dove “angeliche” Associazioni e ONG (ognuna con un Presidente, un Segreario, dei fondi, delle sponsorizzazioni…) che fanno, nei fatti, ritornare la Società “indietro” di centinaia di anni: la Carità ( sempre gestita da privati, quindi discrezionale) che nuovamente si sostituisce ai Diritti. Nessuno morderà la mano che allunga il pane della sopravvivenza. O anche solo del desiderato… “companatico”.

    Piano piano ce l’ hanno fatta a completare la Restaurazione. E col nostro consenso ed appoggio.
    Medioevo prossimo venturo, con servi della gleba, vassalli, valvassini, valvassori e… corti dei Miracoli… Nei confronti delle quali, con poco sforzo, guadagnarsi il Paradiso…

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