
(di Raffaele Garbellano – ilfattoquotidiano) – Sulla crisi di identità della sinistra ormai si è detto tanto. Il tema è stato affrontato in tutte le sue forme. Abbiamo sentito poco invece sulla crisi di identità che investe la destra, ma che non emerge abbastanza per maggiore pragmatismo dei suoi leader, misto a pressappochismo, e forse per un elettorato mediamente meno esigente sul piano ideologico. Le contraddizioni della compagine di destra sono molto forti e insistono sia sul piano teorico che su quello pratico
In teoria nella coalizione di governo convivono forzosamente un partito liberale (ex) di massa (Forza Italia), uno federalista e liberista sul piano economico (Lega) e uno nazionalista e neo-conservatore che viene dalla destra sociale (Fratelli d’Italia). È evidente che tutte queste istanze siano incompatibili tra loro. Esse coesistono sicuramente in virtù della necessità di mettere insieme i voti. Ma coesistono anche perché i tre partiti in questione nel concreto operano lontano dai principi ai quali si ispirano. Essi sono di fatto un grande blocco corporativista e conservatore. È questo il vero elemento che li accomuna di fatto.
Gli elettori ” di destra” dovrebbero essere imbarazzati dalle contraddizioni?
Solo quelli ” di destra”?
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No, solo tu.
Stai sul ca anche alla mia gatta di 23 anni.
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” Esse coesistono sicuramente in virtù della necessità di mettere insieme i voti”.
Mi permetterei di modificare la tua frase e sostituire “i voti” con “le mani”.
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ma l’elettore di destra non è mai in imbarazzo : quando c’è la fede ……….
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anche quando c’era Emilio….al “bunga-bunga”
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a dire il vero non sono imbarazzati neppure quelli di sinistra : quando c’è la fede………..
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Mi aspettavo un pippone
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