Resta davvero poco da aggiungere alle lodi raccolte da “This England”, la serie Sky Atlantic sulla parabola di Boris Johnson, dal trionfo Brexit al tonfo Covid. Scrittura asciutta, ritmi altissimi, regia smagliante e, naturalmente, la zazzera bionda di Kenneth […]

(di Antonio Padellaro – Il Fatto Quotidiano) – “Il coraggio di un lavoro simile dovrebbe fare arrossire certi autori di casa nostra con un’altissima considerazione di sé. Ormai solo l’Inghilterra sforna lavori di questo tipo”. “Nelle stanze di BoJo”, Antonio Dipollina, “Il Venerdì”.
Resta davvero poco da aggiungere alle lodi raccolte da “This England”, la serie Sky Atlantic sulla parabola di Boris Johnson, dal trionfo Brexit al tonfo Covid. Scrittura asciutta, ritmi altissimi, regia smagliante e, naturalmente, la zazzera bionda di Kenneth Branagh, copia d’autore indistinguibile dall’originale.
Nella ricostruzione colpisce l’attenzione incessante che il governo britannico dedica all’Italia che, investita quattro settimane prima dalla pandemia, decide la misura estrema del lockdown ed evita milioni di morti. Coraggio a cui farà appello il nostro premier del tempo, Giuseppe Conte, e che mancherà invece a Boris e al suo cerchio di consiglieri luciferini, sostenitori del darwinismo dell’immunità di gregge. Una cinica selezione della specie che l’Inghilterra pagherà con una spaventosa carneficina, soprattutto tra gli anziani e i più socialmente svantaggiati (con il primo Ministro che per poco non ci lascia la pelle).
Segue l’eterna domanda del come mai qui da noi non si possano sfornare lavori di qualità simile. Eppure la politica non fa che proporre personaggi di grande spessore narrativo. Già belli e confezionati con le loro scintillanti sceneggiature autoprodotte. Cosa aggiungere al corto dei tg Mediaset con Marta Fascina e Silvio Berlusconi sulla panchina, mano nella mano, mentre una mongolfiera espettora una cascata di cuoricini augurali? Se non candidarlo agli Oscar della categoria? Pensate a una serie su Mario Draghi, il Migliore sconfitto dalla congiura dei peggiori, modello “Trono di spade”. O alla favola di Giorgia Meloni, la piccola fiammiferaia della Fiamma che, malgrado un padre indegno, scala le vette del potere con la forza di volontà e fidando solo in Dio, Patria e Famiglia. D’accordo, per gareggiare con l’eccellenza americana e britannica i nostri autori dovrebbero rinnovare il linguaggio troppo impigrito dalle fiction chiavi in mano (oltre che moderare l’autostima effettivamente eccessiva). Anche se poi occorrerebbe trovare una produzione disposta a rischiare la poltrona, e ci siamo capiti.
Nell’attesa che i tempi evolvano perché non pensare a uno spin-off sul modello “Boris” (non Johnson ma Francesco Pannofino). Tipo: a Viale Mazzini gran consulto sull’adattamento televisivo del best-seller “Io sono Giorgia” (“Yo soy Giorgia”, per il mercato di lingua spagnola). Sei puntate sulla laboriosa scelta dell’attrice protagonista.
Le nostre fiction solo esclusivamente propaganda politicamente corretta ed “educativa” in senso spicciolo ad usum Delphini. TV di stato in chiave Dem.
E poi dove lo troviamo un attore colto e intelligente come Kennet Branagh che trentenne ha diretto e recitato il più bell’ Amleto della storia del Cinema?
Qui se non sei “sinistro” e non frequenti i talk facendo professione di fede, non lavori mica tanto…
Lo statalismo lo abbiamo già, ma non si dice (obbligo vaccinale, educazione “sentimentale” di stato nelle scuole, pensieri politicamente corretti obbligatori, TV di stato…)
Come tutto a “sinistra”, si fa ma non si dice: tipico di un Paese cattolico. Tanto, ci si può sempre confessare…
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DEPRESSIONE-Viviana Vivarelli
Sono anni che scriviamo, esaminiamo, denunciamo.. ma è come se non avessimo fatto niente. Questo niente enorme, fragoroso, vuoto e pieno allo stesso tempo, è tale da mandare completamente in depressione.
La maggioranza degli italiani girano internet, leggono, scrivono…. E NON CAPISCONO NIENTE e davanti a un futuro palese sicuro macello dicono “preferisco i macellatori” !?
Se si fosse fatto così sempre nella storia non ci sarebbe stata la rivoluzione americana, la rivoluzione inglese, la rivoluzione francese, la rivoluzione russa, la rivoluzione indiana, la rivoluzione cinese, la rivoluzione egiziana, la rivoluzione libica, la rivoluzione siriana, non ci sarebbe stato il risorgimento, la resistenza, non ci sarebbe stato mai nulla. Ognuno avrebbe preferito il nemico vecchio per paura del nuovo.
Noi siamo un popolo sconfitto non dalla plutocrazia o da governi malvagi ma dalla nostra profondissima e immarcescibile vigliaccheria.
Ci macelleranno perché non chiediamo altro.
Non ce ne diamo pace.
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Abbiamo avuto il Risorgimento ed anche il nostro Guevara, Garibaldi, ma siccome la società che si voleva doveva essere laica ed a- religiosa, Mazzini è stato subito dimenticato e a scuola praticamente l’ideologia risorgimentale non si studia.
Il “,vulnus” è stato definitivamente riparato dall ‘ Uomo della Provvidenza che ha subito capito ( come tutti) quanto fosse fondamentale per il potere l’appoggio clericale, e da allora tutti i Governi fanno a gara a donare di più, con regalie anche poco ” costituzionali”, immancabile presenza delle ” più alte cariche dello Stato” a messe officiate in ogni dove, crocifissi esibiti bipartisan, e intromissioni a piè sospinto.
E poi critichiamo Putin per il suo rapporto con Kiryl … Ah, dimenticavo, noi siamo buoni e lui no.
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Purtroppo Mattia Torre non c’è più…
La scrittura qualcuno potrebbe averla ma il problema ovviamente sarebbe la produzione l’indipendenza e il coraggio.
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