
(Dott. Paolo Caruso) – Il 3 Maggio ricorre la giornata mondiale della libertà di stampa, anniversario della Dichiarazione di Windhoek che contiene importanti principi sul pluralismo e la libertà di espressione. Una giornata che è stata istituita dall’Assemblea delle Nazioni Unite nel dicembre del 1993, per promuovere azioni concrete e iniziative a tutela della libertà di stampa nel mondo, un’ occasione per valutare la libertà di informazione nei diversi Paesi, e una riflessione tra gli addetti sull’etica professionale oggi. Si tratta di una giornata celebrativa destinata a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della libera informazione e nello stesso tempo commemorativa per ricordare i tanti giornalisti uccisi nell’esercizio della professione e per esclusivo amore della verità. Ad oggi sono 44 i giornalisti che hanno perso la vita e più di 200 quelli che sono rinchiusi nelle carceri di diversi Paesi privi anche di un regolare processo. A questi va il pensiero e la riconoscenza di intere generazioni e il ricordo commosso per gli inviati della stampa internazionale caduti in territori di guerra o sotto la barbarie del terrorismo anche mafioso o portando alla ribalta notizie scomode e riservate. La loro abnegazione, spesso a prezzo della vita, ha permesso di essere costantemente informati dando al giornalismo libero il posto che più gli compete nelle moderne democrazie. Questa ricorrenza che oggi premia i giornalisti della Bielorussia nasce con lo scopo di raccogliere i media indipendenti di tutto il mondo sotto un’unica bandiera di libertà strumento indispensabile di una democrazia consolidata per accrescere ancor di più la libera informazione, diritto fondamentale dell’uomo. Il quadro attuale mondiale risulta però sconfortante e molta strada ancora è da percorrere, infatti Paesi come gli Stati Uniti che rappresentano il cuore pulsante della democrazia ma anche tanti altri del mondo occidentale tendono a circoscrivere sempre più gli spazi alla libera informazione. La stessa Italia che nell’apposita classifica internazionale del World Press Freedom occupa il 58° posto, scivolando in un solo anno di ben17 posizioni, la dice lunga sulla qualità e sulla libertà d’informazione oggi presente nel nostro Paese, una informazione sempre più distorta, piegata costantemente agli interessi delle lobby e conformata strettamente alla linea editoriale della propria testata giornalistica. In molti Paesi del mondo le libertà di pensiero e di informazione ancora oggi vengono pesantemente condizionate da sistemi repressivi e di controllo così che le notizie risultano poco veritiere e fuorvianti.
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L’Italia scivolata in un anno di ben 17 posizioni
Guarda caso da quando è stato installato l’ennesimo banchiere
“Il nostro MES è lei, signor presidente”
https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/
02/17/il-nostro-mes-e-lei-presidente-draghi-ecco-perche-noi-di-italia-viva-non-lo-chiediamo-piu-le-surreali-parole-di-davide-faraone-in-senato/6104985/
“Eravamo tutti terrorizzati”
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Nota la postura: sta recitando il “Padre nostro”!
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Che scena pietosa 🤮🤮🤮
Vorrei solo far notare che a Russia è all 155esimo posto, mentre l’Ucraina scivola dal n.100(circa) del 2021 al numero 107. Un bel derby insomma
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Io sono terrorizzato dal drago sputafuoco, anche perché a me non paga certamente le bollette
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Per l’ ennesima volta: se non fossero così non sarebbero lì.
Tutti quelli che vediamo ed ascoltiamo, da qualunque parte del mondo – sono lì perchè “lavorano” per qualcuno. Cioè, qualcuno li paga perchè facciano i suoi interessi. In ogni lavoro ( i nostri compresi) succede così: nessuno paga , ovviamente, gli scomodi ed i guastatori.
Anche in Rete così succede, e la censura è evidente: non solo scompaiono articoli e video, ma ogni ricerca ( avete notato?) diviene sempre più faticosa: compaiono per primi link che poco ci entrano con ciò che cerchi e “molto” con un ben determinato punto di vista; e devi faticare non poco. Ormai ci vuole molto tempo, tra mancanza di date,.conologie errate, link non più esistenti…
Ci sono o ci fanno? sempre il medesimo discorso: entrambe, suppongo.
Siamo in un Mondo DEM. Tutti i padroni dell’ informazione ( di qualsivoglia medium, Rete con annessi e connessi soprattutto), sono DEM. Dovremmo sempre tenerne conto.
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