L’informazione è più libera in Occidente che altrove? È da valutare

L’idea che, in tempi di guerra, l’informazione sia più libera nelle democrazie occidentali che nelle dittature andrebbe sottoposta a verifica empirica. È ovvio che le democrazie occidentali si presentino come il luogo della libertà assoluta dell’informazione[…]

(Alessandro Orsini – Il Fatto Quotidiano) – L’idea che, in tempi di guerra, l’informazione sia più libera nelle democrazie occidentali che nelle dittature andrebbe sottoposta a verifica empirica. È ovvio che le democrazie occidentali si presentino come il luogo della libertà assoluta dell’informazione. Resta il problema che l’informazione può essere libera e, nello stesso tempo, distorta. Detto più semplicemente, il fatto che le persone siano libere di parlare non implica di necessità che dicano cose corrispondenti al vero. Molti uomini dicono liberamente cose distorte. Sono libero di dire che i cani volano, ma questo non è vero. La libertà di parola non implica la verità dei contenuti.

Dal momento che le comunità umane tendono a rappresentarsi in maniera migliore di ciò che sono, Marx, Nietzsche e Freud ci insegnano a coltivare il sospetto per diventare più consapevoli dei condizionamenti che subiamo. Quali sospetti dovremmo nutrire oggi? Non ci sono molti dubbi: dovremmo nutrire forti sospetti davanti al tentativo di imporre una sola narrazione della guerra in Ucraina. Generalmente, le comunità umane impongono una rappresentazione unica della realtà quando hanno qualcosa da nascondere. Siccome i comportamenti immorali sono incompatibili con le rappresentazioni positive del Sé, i governi impongono un solo modo di pensare, talvolta con la violenza, talaltra con tecniche assai sofisticate, quando hanno qualcosa da nascondere. In sintesi, i maestri del sospetto non sono importanti per le loro conclusioni, che potrebbero essere superate dal tempo, ma per il metodo che ci consegnano. Chi vuole imporre un solo modo di pensare ha sempre qualcosa di turpe da celare.

Con riferimento all’Ucraina, potremmo domandarci quali siano le eventuali turpitudini che il governo Draghi e l’Unione europea vorrebbero nascondere, ma a noi non interessa dare una risposta in questa sede. Il nostro interesse è quello di lanciare un allarme. Una volta chiarito quale sia il principio alla base della scuola del sospetto, possiamo cogliere un grande paradosso italiano. Tutte le persone comuni parlano dell’invio delle armi in Ucraina. Gli italiani ne parlano dappertutto: nei bar, per le strade, in famiglia. L’unico luogo in cui questo argomento è proibito è il Parlamento, il luogo supremo preposto a questo tipo di dibattito. Ne consegue che il governo Draghi, che cerca di impedire la discussione a Montecitorio, deve avere qualcosa da nascondere, qualcosa di immorale, qualcosa che, se rivelato, procurerebbe vergogna e discredito ai ministri della Repubblica. Ancora una volta, non siamo qui per dire di che cosa si tratti. Sappiamo però che si tratta di qualcosa. Giunti a questo punto, torniamo all’idea di partenza: prima di stabilire che l’informazione in Italia è più libera che in Russia sarebbe necessaria una ricerca empirica che analizzi i contenuti della comunicazione. D’altra parte, questa era la critica metodologica che Max Weber rivolgeva a Marx, cioè di voler giungere alle conclusioni – l’economia è sempre il fattore più importante – prima di avere condotto le dovute ricerche. E se poi venisse fuori che un certo fenomeno storico è stato condizionato più dalla religione o da una battaglia che dall’economia? Come possiamo saperlo in anticipo? Noi occidentali sappiamo in anticipo che l’informazione in tempo di guerra è più libera in Occidente che nelle dittature. Ma come possiamo stabilirlo prima di avere sottoposto a verifica empirica una simile proposizione? Un modo potrebbe essere quello di procedere per via autoritaria, del tipo: “È più libera in Occidente e basta, altrimenti sei un nemico della nazione!”. Ma lo spirito scientifico è uno spirito anti-autoritario, che non può non sospettare.

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42 replies

  1. Fuffa Orsiniana.
    Tra l’altro:
    “Tutte le persone comuni parlano dell’invio delle armi in Ucraina. Gli italiani ne parlano dappertutto: nei bar, per le strade, in famiglia”.
    Ne è proprio sicuro il professore? Ha sottoposto questa proposizione a “verifica empirica”? Perché a me, che frequuento bar, strade e famiglie, non risulta.

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  2. E mentre aspettiamo che i suoi ragionamenti compiano un ampio giro di riflessione per poi schiantarsi a terra e ricominciare la guerra va avanti

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  3. Ecco, appunto, bravo professore che ci ha dato ulteriore riprova di come si comportano i “maestri del sospetto” di cui lei è ottimo esemplare. Quando scrive che ” L’unico luogo in cui questo argomento è proibito è il Parlamento, il luogo supremo preposto a questo tipo di dibattito. Ne consegue che il governo Draghi, che cerca di impedire la discussione a Montecitorio, deve avere qualcosa da nascondere, qualcosa di immorale, qualcosa che, se rivelato, procurerebbe vergogna e discredito ai ministri della Repubblica. Ancora una volta, non siamo qui per dire di che cosa si tratti. Sappiamo però che si tratta di qualcosa…” Il sospetto è lanciato , il discredito e l’accusa pure, senza ovviamente comprendere l’onere della prova. Altra perla, con goccia di veleno inclusa: mettere in dubbio che “l’informazione sia più libera nelle democrazie occidentali che nelle dittature” e” andrebbe sottoposta a verifica empirica”. In cosa consista la “verifica empirica” solo Orsini lo sa (ma non lo dice). Perchè ” il fatto che le persone siano libere di parlare non implica di necessità che dicano cose corrispondenti al vero. Molti uomini dicono liberamente cose distorte. Sono libero di dire che i cani volano, ma questo non è vero. La libertà di parola non implica la verità dei contenuti”. Infatti, lui dice e scrive cose evidentemente distorte, senza verifica empirica e dimostrazione che siano vere. e non finisce in galera, continua a parlare e scrivere, mentre nella sua amata Russia e in tutti i regimi totalitari o dispotici, anche dicendo il vero, ma sgradito a chi comanda, si fa una brutta fine.Centinaia di arresti , carcerazioni e uccisioni di giornalisti e cittadini lo testimoniano. E’ sufficiente “verifica empirica” per dimostrare che nelle democrazie occidentali c’è più libertà che nelle dittature?? E questo sarebbe un titolato docente ed esperto di sociologia del terrorismo ! Poveri noi!

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    • “…mentre nella sua amata Russia e in tutti i regimi totalitari o dispotici, anche dicendo il vero, ma sgradito a chi comanda, si fa una brutta fine.”: tipo Assange insomma!

      Infatti, la Fata madrina è libbbera di insegnarci che i cani non volano. E appunto per questo non finisce in galera, mentre quelli che nei Paesi libbberi portano verifiche empiriche e dimostrazioni che è tutto vero, vengono estradati rischiando l’ergastolo (dopo aver tentato la via dell’infamia per stupro) da quelli che l’hanno fatta passare liscia ai dittatori, che tanto la Maga Magò odia, come Pinochet.

      Ma vada a fare in culo!

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      • @Gatto mi permetto di intervenire perchè arrivati a un certo punto bisogna alzare le mani e avere pietà: l’accanimento terapeutico, arrivati a certi livelli, è utile solo a prolungare l’agonia…..dobbiamo rassegnarci e lasciarla andare, dolcemente.
        Ecco magari, per pietas, potremmo assecondarla qualche volta, o per lo meno lasciare a suor Paola il compito apostolico di accompagnarla e sostenerla, armate di kalashnikov a sparare alle lattine…..con il sogno proibito di mirare a qualche giovanotto russo in divisa.
        Arrivati a questo punto, non vedo alternative.
        ☮️

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    • Veleno puro il tuo Magda, veleno orribile che porta con se il desiderio di portarci alla guerra mondiale. Per voi esiste solo l’odio verso Putin e i russi, e ragionate in maniera pericolosa e orribile

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  4. “L’idea che, in tempi di guerra, l’informazione sia più libera nelle democrazie occidentali che nelle dittature andrebbe sottoposta a verifica empirica” non mi sembra proprio un’idea peregrina.
    Nondimeno quella per cui “l’informazione può essere libera e, nello stesso tempo, distorta”,
    Così come “la libertà  di parola non implica la verità  dei contenuti”.

    Basta osservare che in tutti gli esperimenti fatti da 30/40 anni anni a questa parte dimostrano l’incapacità di un pensiero indipendente del 98,5% delle persone. E’ un dato ormai stabile. Non c’entra formazione o cultura, perché nel 98,5% evidentemente non ci sono solo ignoranti.
    Poiché generalmente alla persona che si pensa libera, democratica ecc. ecc… se tocchi argomenti che comunque derivano dal sistema di mattoni inculcato fin dall’infanzia allora tutto relativamente bene, ma quando solo tocchi un mattone, che è imposto non solo in forma consapevole, ma soprattutto inconscia, emotiva, ha una reazione sempre uguale, e questo specie – come nel caso Orsini – se viene da evidenza e competenza dell’interlocutore.

    E questo gli provoca dissonanza cognitiva, regolarmente, per cui non discute nel merito, ma se ne deve liberare e sempre nelle stesse forme, in genere prima col red-herring, poi con argomenti morali, o ad hominem.

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    • @beyond (era un po’ che non lèggevo i suoi interventi)

      Nel merito: credo si possa assimilare a un meccanismo di difesa e fuga, simile a quell’automatismo tipicamente generato dallo stress post traumatico. Generalmene nel dibattito avviene inconsciamente, per la maggior parte delle persone, ma ci sono i professionisti in malafede che studiano le strategie retoriche per “vincere” una tenzone……e qualche “professionista” c’è anche in questo blog.
      In ogni caso, concordo sull’incapacità di elaborare un pensiero perfettamente autonomo e indipendente…..io sono nel mucchio, mio malgrado.

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      • @Elena,
        Nel merito: sì… rende l’idea. In sostanza s’è creata in questo modo una società fideista, ma inconsapevole d’esserlo.
        Circa “le strategie retoriche”, c’è un programma preciso il cui obiettivo è la distruzione della personalità individuale con sempre più “velocità retorica” emotiva mediante l’uso di doppi standard sempre più frequenti e accettati. Ossia, la confusione tra piano reale e piano narrativo, tra realtà e fiction, col risultato che è poi possibile cancellare e riscrivere, cancellare e riscrivere, perché niente si fissa, niente è stabile.

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  5. Di solito quando qualcuno mette in dubbio la versione ufficiale, la persona superficialmente informata (del resto per informarsi ci vuole tempo, e chi ha tempo nella nostra società? Pochissimi) ha una reazione pavloviana e lo etichetta come complottista, e le sue certezze sono salve.

    Se il vicino dice qualcosa che non torna magari passiamo giornate a pensare cosa ci sia sotto, ma della propaganda tv non si dubita mai, ci hanno addestrati fin da piccoli.
    E chi non la pensa come la tv, è un nemico, anche a questo ci hanno addestrato.

    E se qualcuno fa notare che la propaganda mente subito arrivano, prima il troll, e poi la casalinga di Voghera, a abbaiargli contro.

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      • quindi, secondo la sua intelligenza. si dovrebbe modificare il termine di pandemia
        che per comodità le riporto

        ovvero

        Epidemia con tendenza a diffondersi ovunque, cioè a invadere rapidamente vastissimi territori e continenti.
        La pandemia può dirsi realizzata soltanto in presenza di queste tre condizioni:
        – un organismo altamente virulento – ce l’ho
        – mancanza di immunizzazione specifica nell’uomo – ce l’ho
        – possibilità di trasmissione da uomo a uomo – ce l’ho

        quini tre su tre quella in essere ora è pandemia
        ma all’essere che si autonomina gatto non sta bene e la vuole chiamare Carmela

        cosa poi tutto ciò centri con l’Ucraina, la Russia e l’informazione più o meno libera
        lo si può leggere sul retro delle confezioni dei kitekat o dei firskies, o ci sono posti
        più titolati?

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      • Gatto perchè secondo me la pandemia è stata una cosa seria, potenzialmente molto seria (e non ancora del tutto risolta perchè potrebbe saltare fuori una nuova variante zombie), e me ne sono preoccupato fin da subito, quando ancora in tv politici e virologi dicevano che in Italia non sarebbe arrivata. Da quando si è preoccupata la Cina.
        In seguito quindi per un periodo sono stato d’accordo con la propaganda, mica posso dissentire per partito preso anche se dice qualcosa che condivido, perchè il covid era un malattia grave (non gravissima, per ebola ero più preoccupato, ma per fortuna all’improvviso e inspiegabilmente è sparita). Si vede che non leggi la fantascienza, abbiamo una formazione diversa.

        Ultimamente sono di nuovo in dissonanza con la propaganda, quindi torno terrapiattista e complottista d’ufficio, perchè il vaccino secondo me attualmente non conviene farlo, essendo tarato sulla delta e non sulle recenti varianti, e inoltre perchè la malattia si è fortemente depotenziata (ma resta una influenza molto brutta, te lo dico per esperienza diretta su miei parenti stretti), e perchè un minimo di rischio il vaccino lo comporta, quindi ho valutato non valesse la pena farlo, visti i benefici quasi nulli (attualmente).

        Per queste ragioni non ho fatto la terza dose e devo anche pagare la multa (dovranno stanarmi coi lacrimogeni però).

        Per il green pass invece l’ho sempre considerato una vaccata, fatto solo per obbligare senza obbligo, dannoso per giunta anche dal punto di vista pandemico, e non l’ho scaricato nemmeno quando potevo perchè avevo le due dosi.
        La cosa su cui non ero d’accordo era indignarsi enormemente per il green pass, che era solo una delle manifestazioni dell’assenza di democrazia nel paese.

        Ora ci ritroviamo più o meno dalla stessa parte per la guerra, la ruota gira, e ho apprezzato alcuni tuoi commenti, e mi trovo invece dall’altra parte rispetto a persone con le quali per altri argomenti andavo d’accordissimo.

        La vita è bella perchè è varia, giusto per chiudere con una banalità, che come tutte le banalità, è verissima.

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      • A Texas Instruments nemmeno risponno, tanto sarebbe inutile… A te invece, terrapiattista a giorni alterni, chiedo: ma se gran parte dei problemi che hai elencato (a parte quello della la pandemia che è una cosa seria: ma non mi dire! Come tutte le malattie d’altronde: e chi mai avrebbe sostenuto il contrario? Ci siamo resi conto che, detto fino allo sfinimento, qui è stata contestata esclusivamente la gestione pandemica e non la pandemia? A quanto pare no…) sono proprio quelli che la propaganda ha sempre occultato considerandoli dei complotti di dementi novax, capisci vero che esistendo intonsi anche quando non eri terrapiattista d’ufficio, ti metti in netta contraddizione con te stesso? Lo capisci vero? A quanto pare no…

        Da notare che chi ha sostenuto che in ItaGlia il virus non sarebbe arrivato, sono proprio quei fenomeni a cui tu in seguito hai creduto ciecamente e che hanno gestito in modo disastroso tutto il carrozzone pandemico, salvo poi capire in ritardo che ti hanno preso per il culo.

        Infatti, “Per queste ragioni non ho fatto la terza dose e devo anche pagare la multa (dovranno stanarmi coi lacrimogeni però).”: ahahah, tranquillo, adesso non hanno affatto bisogno dei lacrimogeni per stanarti. Voi avete dato a loro la possibilità di appropriarsi della vostra esistenza senza colpo ferire. Oramai è troppo tardi: BRAVI FESSI!

        Lo so è dura la vita del terrapiattista, ma prima o poi (non) ti ci abituerai, non ti preoccupare: meglio tOrdi che mai…

        PS: e chi non crede al fatto che la pandeminchia e la guerra per la libbbertà della democratica (ahahah) Ucraina siano indissolubilmente collegate è un FESSO AL QUADRATO, ché si ferma come al solito alla superficie degli avvenimenti.

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      • Gatto, io non contesto la prima parte della gestione della pandemia.
        Anzi penso che si siano mossi bene considerando che Cina a parte eravamo gli apripista dell’ignoto.
        Malattia che ammazza il 3% della popolazione (in ita 1,8 milioni) che si allarga a macchia d’olio? Si chiude la circolazione delle persone. Scelta giusta e collaudata.
        I discorsi sulla Svezia o altri posti che però loro non chiudevano e tutto andava bene, poi però chiudevano, e casini vari non mi interessano perchè il più delle volte consideravano solo alcuni aspetti della questione, e poi perchè la malattia non è un’equazione e varia anche di posto in posto per altri imponderabili fattori.

        Col senno di poi è tutto più semplice ovviamente, ma al netto delle lombardiate, le RSA, le mascherine nate male ecc, la prima parte della gestione (coi M5S, che secondo me si sono semplicemente affidati a esperti e che hanno preso le decisioni logiche) l’ho condivisa.

        L’avvento di draghi ha dato il via a un nuovo tipo di gestione, secondo me più orientato a usare più vaccini possibili e obblighi e green pass, invece per me corrisponde ad un nuovo tipo di gestione, che mi ha fatto schifo. E già lì si intuiva che, come ora per la guerra, il faro erano gli interessi USA e non della popolazione.

        Poi se domani verrà fuori che la soluzione a tutto sarebbe stata vestirsi di arancione ok, allora hanno sbagliato tutto, ma col senno di poi non si sbaglia mai.

        Unica cosa che approvo della gestione attuale è che hanno deciso di far correre il virus, perchè essendo meno patogenico darà immunizzazione naturale. La Cina che insiste a contenerlo va incontro a molti più danni (soprattutto economici.

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      • Fabrizio sei semplicemente irrecuperabile, un Texas Instruments soft, ma di quella pasta lì… Ti accorgi delle cose quando ce le hai dietro: contento tu, contenti tutti… Io un po’ meno…

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    • La “casalinga di Voghera” (che sarei io) mette in dubbio la versione della propaganda che circola come pensiero unico dominante su queste pagine ed è largamente presente su tutti i social e i mezzi di comunicazione, tv compresa. Si può contestare anche le vostre certezze e quelle del finto dissidente Orsini (che in realtà non è uomo libero ma ci rifila la versione di un altro potere)?? O pensate di avere il monopolio della verità??

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      • Anche la RAI e’ “putiniana”? O voi insegnanti (o ex cambia poco) siete cosi irremovibili come dei bravi soldatini ai gruppi di potere ? Spero di no..

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      • Magda non ce l’avevo con te, che mi sembri in buona fede anche se fuori strada per me.
        Non perchè io pensi di avere il monopolio della verità, perchè chissà anch’io quante bugie mi sono bevuto, ma perchè la versione della propaganda secondo me fa acqua da tutte le parti, e che ne faccia le spese soprattutto la popolazione ucraina, prima vittima.

        Mi ricordi mia madre nelle argomentazioni, quando ragioni partendo dal presupposto che Putin sia il cattivo di turno, e non sei disposta a ragionare su questo punto., Anche lei informata solo dalla tv e dalla propaganda che riempie anche i giornali.
        Penso che piano piano la verità verrà a galla, e in molti si accorgeranno di essere stati manipolati in massa.
        Mi sono stupito di vedere che addirittura la RAI ha iniziato ad aprire gli occhi, e spero li apra anche a qualcuno di quelli che ancora la seguono.
        L’ho visto proprio ora nel video in risposta al tuo commento, postato da Caino 64, e spero che lo guarderai anche tu.

        Non pensavo a te, davvero, avrei dovuto scrivere casalinga di Belluno, non di Voghera.

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      • Rispondo a fabriziocastellana e caino 64, che mi chiamano ancora in causa, con una domanda: ma a voi questo servizio di Report -rai3 ( la tanto disprezzata tv punnlica…) che cosa dimostra? che sono gli ucraini i cattivi e i russi i buoni, perchè i giornalisti sono andati a intervistare alcuni abitanti del Donesk, repubblica autonoma autoproclamata riconosciuta solo dalla Russia, che notoriamente ha popolazione in buona parte filorussa e quindi è portata a incolpare gli ucraini e assolvere i russi di quanto subisce? Mi sarei stupita del contrario. In ogni caso è anche abbastanza ovvio è prevedibile che gli ucraini, per conquistare o riconquistare un territorio che ritengono loro, per cacciarvi i russi invasori, abbiano bombardato, fatto vittime, anche trattato male la popolazione. E’ quanto succede in guerra, e nè gli uni nè gli altri sono angeli, una volta che sono stati costretti a incontrarsi e scontrarsi come nemici. Il crimine che sta alla base ed è la causa di tutti i crimini e le distruzioni che sono stati compiuti dai russi e dagli ucraini nel Donesk , a Mariupol, e nel resto dell’Ucraina fino su a Kiev e Leopoli, Bucha, Kerson… è la guerra stessa. Una guerra che non doveva essere fatta ed è stata voluta, provocata e messa in atto dai russi sottomessi ai voleri di Putin, volenti o nolenti.Il problema del Donbass e delle regioni separatiste di confine , poteva e doveva essere risolto negli anni scorsi con opportune trattative, come per esempio è stato fatto tra Italia e Austria per il nostro Alto Adige (questione lunga e dura…). Da quel che ho capito c’è stata mancanza di volontà sia da parte degli autonomisti che da parte dei governi ucraini che si sono succeduti. Di certo la soluzione non doveva essere una guerra, con l’invasione di tutta l’Ucraina.

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      • Magda riguardalo meglio, te lo abbiamo suggerito proprio perchè ci sono intervistati di Mariupol (Ucraina) che affermano che a usarli come scudi umani, sparagli e distruggere le loro case, sono stati gli ucraini. Non sono persone del Donbass, che come sottolinei potrebbero distorcere i fatti, sono persone dell’ucraina!
        Come te lo spieghi? Tutto falso? In fondo è la rai, mica avranno asoldato delle comparse per fare propaganda russa,no? Direi che sarebbe molto molto improbabile.

        E ci sono altri video dove le testimonianze sono ancora più nette….

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      • Magda lei fa’ l’esempio dell’Alto Adige, bene, se il governo italiano avesse vietato da un giorno all’altro l’uso della lingua tedesca e come reazione le popolazioni avessero indetto un referendum, represso da civili con simpatie naziste armati che sparavano ammazzando la gente in fila ai seggi, provocando una guerra civile sfociata anche in bombardamenti che causavano la morte di 16.000 altoatesini. Lei avrebbe considerato ancora l’Italia un paese civile e democratico?

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    • Una finestra su ciò che potete leggere nel sito… E se tanto mi dà tanto…

      “Una guerra la vince chi la sa raccontare bene
      Cosa sono le Psyops
      Le operazioni psicologiche e il loro ruolo nei conflitti strategici e militari
      13 aprile 2020
      Alessandro Marescotti
      “Ci sono essenzialmente due grandi forze in guerra: quella fisica e quella morale. Queste due forze suggeriscono due distinti approcci alla guerra. Uno un approccio “diretto”, che si concentra sulle forze fisiche dell’avversario, e l’altro un approccio “indiretto”, incentrato sulle forze morali. Entrambi questi approcci sono stati provati nel corso della storia, con una nota mancanza di enfasi sull’approccio indiretto fino a tempi più recenti. Questo sito Web cercherà di dare nuova enfasi all’approccio indiretto trasmettendo un migliore apprezzamento per l’applicazione di operazioni psicologiche. Quindi siediti e unisciti a me in un tour della storia delle operazioni psicologiche e di ciò che PSYOP è oggi”.

      Dal sito http://www.psywarrior.com/

      Vedere anche:

      -Psycological operations (Unites States)
      Guerra psicologica
      -“Vendere la guerra. La propaganda come arma d’inganno di massa” (libro di Sheldon Rampton e John Stauber)
      -Saggio su sito del Ministero della Difesa
      Cambridge Analityca e Facebook
      Archivio Disarmo
      -Lo story telling fa parte delle psysop, specie per l’aspetto emozionale.

      Parole chiave: psyops, manipolazione, scheda

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      -Ecco come l’opinione pubblica è stata manipolata durante la guerra in Afghanistan

      Nonostante lodevoli iniziative il movimento pacifista non ha saputo incrinare l’indifferenza
      Ecco come l’opinione pubblica è stata manipolata durante la guerra in Afghanistan
      La chiave di volta, sottolineava la CIA, era l’indifferenza che questa guerra generava nella pubblica opinione occidentale: se ne parlava rarissimamente nei giornali e si vedeva ancora meno in televisione, quindi stragi e atrocità non generavano alcuna reazione nell’opinione pubblica occidentale
      30 agosto 2021 – Alessandro Marescotti”

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  6. Ma ci sono tantissimi indici che già quantificano con dati empirici le domande che si pone Orsini. E la risposta è ovvia, l’Italia ha una stampa più libera della Russia. Poi tutti gli indici sono discutibili, niente è perfetto e ogni metodologia può essere messa in discussione e migliorata. Ma scrivere un articolo in cui si parla di verifica empirica senza citare l’evidenza empirica già disponibile non ha senso, soprattutto se a farlo è un accademico.

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  7. Grazie ad Anail che ci ha elencato fior di studi che analizzano e criticano le pecche del cattivo uso e delle manipolazioni delle informazioni e della libertà di stampa, in Occidente in occasione di guerre e non solo. Tutti pubblicati in Occidente. Mi trova qualcosa pubblicato in Russia o in Cina, sull’uso che fanno loro delle manipolazioni delle informazioni ( e i cui autori siano ancora vivi e liberi)?

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    • Ma sentila, la professoressa all’acido solfidrico.

      Perché non chiedi a Julian Assange quale è la natura della libertà occidentale?

      Ah, forse non puoi per il momento, visto che lo hanno incarcerato per avere rivelato i crimini americani in guerra.

      Almeno per questo la gente come te potrebbe farci il piacere di tacere, almeno qualche volta.

      82 anni e non avere capito niente della vita. E avere anche l’arroganza di insegnare agli altri cosa sia giusto, poi.

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  8. Biden e il ministero della Verità

    Dettagli
    Scritto da Michele Paris
    Pubblicato: 02 Maggio 2022

    Il controllo e la manipolazione dell’informazione in Occidente sono giunti a uno stadio talmente avanzato da avere spinto il governo americano a istituire una speciale commissione che in molti hanno definito in questi giorni come un vero e proprio “ministero della Verità” di sapore orwelliano. Il nuovo organo sarà alle dipendenze dell’ultra-repressivo dipartimento per la Sicurezza Interna (DHS) e si dedicherà in gran parte a combattere la “disinformazione russa”. Retorica a parte, il vero incarico della commissione sarà di mettere il bavaglio a qualsiasi voce critica della politica estera di Washington.

    ……….Se ci fossero dubbi sull’utilità della commissione voluta dalla Casa Bianca, a fugarli basterebbe l’identità della persona che è stata scelta per dirigerla. La responsabile delle attività di lotta alla “disinformazione” sarà Nina Jankowicz, il cui curriculum rappresenta alla perfezione il fanatismo “liberal” nella promozione degli interessi imperialistici USA in nome dei valori democratici. La Jankowicz ha lavorato a lungo per il National Democratic Institute (NDI), affiliato al famigerato National Endowment for Democracy (NED), organismo creato dall’amministrazione Reagan per condurre operazioni in precedenza svolte dalla CIA e principalmente dedicate al rovesciamento di governi sgraditi a Washington, sotto la bandiera della democrazia a stelle e strisce.

    ……..Oltre ad avere prestato i suoi servizi a Washington, tra il 2016 e il 2017 la Jankowicz ha ricoperto a Kiev l’incarico di “consigliere per la disinformazione e le comunicazioni strategiche” del ministero degli Esteri ucraino. Va ricordato che negli anni successivi al colpo di stato del 2014 appoggiato dall’Occidente, il regime ucraino post-Maidan ha portato avanti una campagna feroce di repressione contro ogni elemento filo-russo o comunque contrario al muro contro muro con Mosca nella politica, nei media e tra la popolazione in generale.

    Il compito di personaggi come Nina Jankowicz era dunque in sostanza di proiettare in Occidente l’immagine di un governo liberale e democratico, esposto alla minaccia di un’aggressione militare da parte di una potenza dittatoriale come la Russia. Il tutto mentre sul fronte domestico si compiva una deriva autoritaria, accelerata tra l’altro dall’integrazione negli organi dello stato di elementi apertamente neo-nazisti.

    …….L’esempio più clamoroso fu l’attacco al New York Post dopo la pubblicazione della notizia del rinvenimento di materiale compromettente, in relazione agli affari della famiglia Biden in Ucraina, da un computer portatile appartenente al figlio dell’attuale presidente americano, Hunter. La Jankowicz aveva bollato la rivelazione come un’operazione di propaganda russa, ma recentemente l’autenticità della notizia è stata confermata anche da pubblicazioni ufficiali come New York Times e Washington Post.

    ……….Nella sua crociata contro qualsiasi denuncia dei crimini americani, la Jankowicz non poteva trascurare un attacco frontale contro WikiLeaks, definito “feccia”, accusato di diffondere “disinformazione”, nonostante non sia mai stata smentita una sola rivelazione del sito di Julian Assange, e di essere parte della propaganda russa. Altri giornalisti e testate indipendenti sono stati additati a loro volta dalla neo-direttrice della censura di Washington come diffusori di “fake news” oppure “agenti russi” o “complottisti”.

    https://www.altrenotizie.org/primo-piano/9625-biden-e-il-ministero-della-verita.html

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  9. L’informazione è più libera in Occidente che altrove? È da valutare

    Io penso che “altrove” la carriera del noto non-allineato, nonché scomodissimo Orsini avrebbe subito una brusca interruzione (e forse anche la sua salute sarebbe peggiorata drasticamente, a seconda della collocazione del suddetto “altrove”). Nel putribondo Occidente illiberale, invece, si dà il caso che sia all’apice del successo professionale, ma sarà sicuramente una coincidenza.

    Ad ogni modo, fonti appena più autorevoli di lui l’hanno valutato giustappunto oggi, che guarda caso era proprio la Giornata Mondiale della Libertà di Stampa (davvero curioso come un articolo dello stesso giorno dedicato a questo argomento non la citi neppure, ma forse era solo un pretesto per parlare di Ucraina come al solito, solo prendendola un po’ più alla larga), e c’è stata pure la pubblicazione della classifica aggiornata di Reporters sans frontières (spoiler: Svezia e Finlandia nella top 5, Italia in calo al 58°, Russia 155°, Cina 175°, Corea del Nord ultima al 180° posto).
    https://rsf.org/en/index

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    • Qui da noi, infatti, stanno per condannare Assange a quasi 2 secoli di galera.

      Snowden invece, è protetto in Russia.

      Almeno qualche volta potresti tacere, onde lasciare il dubbio che tu non sia un iDIOta.

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      • Ecco il senzapalle che prevede il futuro, puntuale come la diarrea dopo il chipotle (e simile anche nei contenuti).

        Solite argomentazioni da mentecatto fatto e finito, visto che il destino del povero Assange, qualunque potrà essere, non c’entra un “SM Sparviero” (ovvero il nulla foderato di niente) con lo stato pietoso della libertà di stampa e d’opinione in Russia, che rimarrebbe ugualmente pietoso perfino nel caso in cui Assange non fosse mai esistito.

        “Stanno per”? Ma non mi dire. E se, puta caso, non dovesse succedere, che farai? Fammi indovinare: farai finta di niente, come ogni altra volta che ti ho beccato a spararle grosse? E’ proprio questo a rendere perfettamente inutile interloquire coi senzapalle come te: non hanno nemmeno il coraggio delle proprie idee, e quando sono in difetto non sono in grado di ammettere il proprio torto, ma preferiscono darsela a gambe (se e quando succederà, invece io non avrò alcun problema nel riconoscere un tale esito come indegno di un Paese civile, dato che il mio metro di giudizio non cambia a seconda del soggetto). Di solito, questo è anche il motivo per cui la gente normale tende ad evitare questi soggetti: sono pesanti da sopportare, e ci puoi discutere solo fintantoché gli dai ragione su tutto. Chissà quanti amici che avrai.

        Strano che Snowden sia protetto in Russia, avendo contribuito a sputtanare l’Agenzia per la Sicurezza Nazionale americana. Naval’nyj invece come se la passa? Meglio di Litvinenko, mi dicono, grazie a Vlad il Misericordioso.

        Rinnovo per la quarta volta l’invito: Torna quando ti saranno spuntate.

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      • Daphne Caruana Galizia, assassinata a Malta con un’autobomba il 16/ottobre/2017

        https://www.ossigeno.info/in-italia-384-giornalisti-minacciati-nel-2021-ossigeno-ha-aggiornato-i-dati-di-dicembre/

        Sarebbe interessante avere anche un report dei giornalisti non riconfermati, tacitati dal capo-redattore o dai politici, o quelli che non hanno avuto avanzamenti di carriera per aver svolto il loro lavoro.

        Svezia e Finlandia sono libere perchè non hanno Padroni, per ora…..ma si stanno mettendo la capezza per entrare nella nostra stessa stalla.

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  10. Orsini si è conformato al luogo del set e in mancanza di altri cospicui introiti si può già tranquillizzare per almeno 13 anni.
    Chi ci aveva visto il leone adesso è chiaro che era un abbaglio.
    Benissimo, un’altra bocca da sfamare per la bella famigliola della retrattile quota del canone Rai.

    I sogni sono sogni, milioni di milioni, come la stella del Negroni,
    Negroni. Vuol nel dire qualità.. O si sbaglia di 3 decimi?

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